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Autore: Trigger    22/03/2011    5 recensioni
"Se non sentissi il suo cuore battere, se non sentissi la sua pelle calda, l’odore del suo sangue che scorre lento nelle vene, probabilmente direi che è un vampiro, come me."
Alcuni momenti del telefilm, visti dal punto di vista di Damon Salvatore e la sua ossessione per Elena.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1.
- The night of the comet –

 

“La notte della cometa”, che cosa stupida.
Stupida tanto quanto lo è questa cittadina. Piena di verbena.
Dio, solo averne sentito l’odore da lontanto mi ha fatto venire la nausea.
Possibile che non sia cambiato nulla da quando me ne sono andato?


Questa casa è troppo silenziosa, dannazione.
Come non detto.
 
Dei passi, risuonano delicati tra le mura del soggiorno. Non dei semplici passi però.
Passi umani.
Sento da qui l’odore del sangue e il predatore che è in me, attiva tutti i sensi, pronto all’attacco. Sento i muscoli tendersi, come al richiamo di una dolce melodia, una melodia padrona del mio corpo, la dolce melodia del suo cuore vivo, pulsante.
Sento la gola bruciare. Fa male.
Spinto dal desiderio incontrollabile, cerco di fare la mia entrata in grande stile.
Ma subito il tutto passa in secondo piano, quando la mia attenzione viene attirata da qualcos’altro.
Quei lunghi capelli castani, mi sembrano così familiari.
Mi avvicino, ma non troppo.
Chi diavolo può essere?
Decido di bearmi del dolce sapore della paura e silenzioso, mi posiziono alle sue spalle, dopo aver fatto entrare il corvo.
Sobbalza, spaventata dal mio fedele amico pennuto e ci ritroviamo faccia a faccia.
Quegli occhi color nocciola.
Quel naso.
Quelle labbra.

Katherine.
 
Katherine che amava me.
Katherine sopra di me. Sotto di me.
Katherine con i suoi canini dentro di me.
Katherine che è stata rinchiusa in una cripta più di cento anni fa.
 
Non può essere lei.
Il mio freddo cuore ci rimane di sasso.
Divertente Damon, come se il tuo cuore non fosse fatto dello stesso  materiale.
Osservo curioso i suoi occhi spaventati.
Come quelli di lei, che spaventati, non lo sono stati mai.
È così dannatamente identica a lei.
Perché?   
- Scusa se sono entrata così, ma… - si volta verso la porta, ora chiusa - …la porta era aperta.- conclude incerta le sue patetiche giustificazioni, con un sussurro.
Ingenua, non sa con chi ha a che fare.
Inclino la testa, incuriosito e infastido allo stesso tempo.
Ma passiamo alle presentazioni.
- Tu devi essere Elena – comincio, sicuro di non sbagliare – io sono Damon, il fratello di Stefan. -
- Non mi aveva detto di avere un fratello. – dice sorridendomi, cercando di capire qualcosa.
Come se ci fosse qualcosa da capire. Stefan si vergogna di avere un fratello crudele, come me. Poveretto.
- Stefan non è uno che si vanta. – le dico gentile e dopo un attimo di pausa la invito ad accomodarsi, da bravo padrone di casa.
In fondo cosa mi vieta di divertirmi un po’? Nulla. E questo è il momento giusto per mettere in imbarazzo il mio caro fratellino.
Lei sembra incerta, ancora. Così mi decido e la rassicuro: - Stefan arriverà a momenti. – le tocco la spalla, per incoraggiarla, ma una scossa mi attraversa il braccio, fino ad arrivare alla gola. Mi si blocca il respiro. Il mio corpo si irrigidisce.
Che diavolo succede?
- Wow, questo è il vostro soggiorno? – interrompe estasiata quel flusso confuso di pensieri che mi sconvolgono la testa, e forse, un po’ gliene sono grato.
- Soggiorno, salotto… un po’ chic per i miei gusti. –
Poi l’illuminazione divina.
Sogghingnando lievemente mi volto verso di lei, e prima che se ne accorga, la mia espressione è di nuovo seria, quasi… tesa.
- Capisco perché mio fratello è così preso…- lei mi guarda, sorpresa dal cambio repentino che ha scorto nella mia voce – Era ora, credevo che non si sarebbe mai ripreso dopo l’ultima… l’ha quasi distrutto. - Colpita e affondata.
- …L’ultima? – come previsto.
- Sì, Katherine, la sua ragazza – affermo in tono ovvio, poi faccio finta di essere dispiaciuto per aver toccato un tasto che non dovevo. – Oh, non avete ancora toccato l’argomento imbarazzante degli ex…-
- No –
- Ops.. Beh, prima o poi verrà fuori… forse non te l’ha detto perché non vuole che tu creda di essere un ripiego. Lo sappiamo tutti… come vanno a finire le storie. –
- Lo dici come se ogni storia fosse destinata a finire. – dice con un’alzata di spalle.
E subito la mia storia con Katherine si affaccia prepotentemente tra i miei pensieri.
Stupida ragazzina, con i suoi stessi occhi color nocciola.
- Sono fatalista. – le rispondo, apparentemente indifferente.
Poi, la presenza di mio fratello mi fa voltare il capo. – Ciao, Stefan. – gli dico cordialmente.
Oh, farei una fotografia alla sua faccia. È impagabile.
Soddisfacente.
- Elena, non sapevo saresti passata. – sembra arrabbiato. Bene.
- Lo so, avrei dovuto chiamare – Lei ingenua, le si avvicina.
Gli sorride.
E tanto per aggiungere allo sguardo cupo di mio fratello, un’ulteriore ombra, mi diverto a provocarlo ancora.
- Oh, non essere sciocca, puoi venire quando vuoi. Vero Stefan? -  gli sorrido falsamente innocente. – Sai, dovrei prendere gli album di famiglia o qualche filmino, ma.. devo avvisarti: non è sempre stato così carino. –
- Grazie per essere passata Elena, è stato bello vederti. -
Lei, rimane delusa, si vede. Inconsapevole della sua, della nostra vera natura.
Pagherei oro per vedere il suo bel faccino quando scoprirà la verità.
Perché la scoprirà, oh sì. Chissà per mezzo di cosa però.. o di chi.
Ma non mi spingo oltre per oggi. Stefan sembra impaziente di restare da solo in mia compagnia.
- Già, dovrei andare… piacere di averti conosciuto, Damon. - e ritorna a fissarmi con quei suoi occhi, così uguali, eppure così diversi da quelli che mi fissavano pieni di desiderio anni prima.
- Il piacere è mio, Elena. – Le prendo la mano, e la bacio delicatamente.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Come se fossimo in un’altra epoca.
Come se davanti a me ci fosse la mia amata Katherine.  
Ma sento immediatamente il calore della sua pelle sulle mie labbra. È liscia, morbida.
La stessa scossa di poco prima, mi scuote nel profondo.
Lei non è Katherine.
Cerco di rimanere tranquillo.
Non riuscirà a scalfirmi. Non una donna come lei.
Non di nuovo.
Mi lascio cullare per un attimo dall’odore di quel sangue che le scorre lento nelle vene, caldo. Pronto per soddisfare la mia sete.
Poi però decido di non respirare.
Le lascio gentilmente il polso e le sorrido.
Per adesso, la voglio viva.



 

- Trigger's notes -

Eccomi qui, con il primo vero capitolo. Questa è la mia prima storia in questo fandom, perciò è una grande sfida per me. La mia idea è quella di mettere per iscritto ciò che passa - secondo la mia folle immaginazione - nella testa del vampiro "bello e dannato", soprattutto nei momenti con Elena. (Io sono una Delena convinta, per cui sarò sempre dalla loro parte. Meglio chiarire fin da subito.) I titoli dei capitoli, indicheranno sempre il titolo dell'episodio a cui faccio riferimento per il missing moment, all'interno del quale, i dialoghi saranno scritti così come sono in realtà, senza cambiamenti drastici, appunto perchè le scene che prenderò saranno quelle che mi hanno colpito di più, per cui non le rovinerei per nessun motivo. Diciamo che la mia è una raccolta dei loro momenti più belli, visti dal punto di vista di colui che possiede la mente più complessa di tutti i personaggi.
Non so a quanti possa interessare, ma cercherò di aggiornare il più regolarmente possibile, anche se non posso promettere nulla. La mia ispirazione cambia più o meno come cambia il vento.

 

A presto, o almeno spero,
Trigger Happy.


 

   
 
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