Cara Amica,
ti scrivo una lettera senza inchiostro.
Sono
mesi che non ti vedo, lunghe giornate mancate, messaggi mai ricevuti,
uscite mai fatte, confessioni trattenute, telefonate perse. Quindici
lunghi anni d'amicizia persi in una sola sera. Ho visto sfumare nella
mia mente l'immagine di due bambine spensierate. Mi ricordo tutto sai?
Quando sei entrata per la prima volta nella nostra scuola elementare:
eri buffa, con quel viso un po' rotondo e l'aria spaesata. Io ero
esuberante ed agitata, insistetti per averti vicina di banco. La "nuova
arrivata", sembrava troppo una storia di quei libri che si leggevano:
"Le ragazzine". Da quel giorno siamo state inseparabili. Abbiamo
scoperto di abitare pochi passi una dall'altra, mi bastava fare lo
scivolo di casa mia ed ero già lì da te. Le
nostre case ci hanno visto crescere. Le nostre mamme ci hanno cresciute
insieme. Mi ricordo dettagli di una vacanza al mare, in cui ricevetti
una tua lettera, eri caduta e ti eri sbucciata un ginocchio. Mi ricordo
ancora le risate nel leggere che avevi fatto correre tua nonna con il
disfettante in giro per il cortile. Eri una fifona. Poi un paio
d'estati dopo tu andasti in vacanza in Sardegna, con degli amici dei
tuoi genitori ed i loro figli. Io avevo un compito: badare a Battufolo,
il tuo cane. Due settimane, ogni giorno a coccolarlo, a dagli da
mangiare. Poi un giorno sono arrivata e tua nonna mi ha detto che era
morto. Mi ricordo le lacrime e il panico. I tuoi genitori ti
disserò che era scappato, ed io ho mantenuto il segreto per
non farti male...fino a 18 anni! Eravamo belle insieme. E le Witch?
Andavamo matte per i fumetti di queste ragazze-streghe. Tu eri Will, e
ti eri persino tagliata i capelli come lei! Io, bionda con i capelli
lunghissimi, ero Cornelia. L'ultimo anno di elementari siamo un po'
barcollate. Ci siamo anche picchiate! Se ci penso ora mi viene davvero
un sorriso cosi dolce. Ah, mi avevi rotto gli occhiali! E non l'ho mai
detto a mia mamma, ma sarà un segreto che porterò
con me. L'estate che ci portò alle medie, è stata
la migliore prima di diventare "grande". Casa tua è enorme,
all'ultimo piano c'è una mansarda inutilizzata e, ci
pensammo noi! L'abbiamo arredata con oggetti vecchissimi, rubati alle
nostre mamme nelle cantine. Un materasso, un armadio, un
radio, un servizio da te. Era il nostro rifugio. Sempre a casa tua, nel
piano dove abita ancora oggi tua nonna, avevamo costruito la
città di Barbie. Abbiamo unito tutte le nostre cose, case,
macchine, camper, negozi, piscine, e tutte le nostre Barbie per giocare
in un modo che tutte le altre nostre amiche ci invidiavano! Solo noi
due eravamo capaci di inventare storie spettacolari come le nostre.
Insieme facevamo scintille.. Alle medie io ho frequentato nel nostro
paese, mentre tu sei stata mandata dalle Suore, in città. Il
perché di questa scelta era proprio per evitare di
trascinarci in guai insieme. Ci siamo divise per un po'. Abbiamo
trovato nuove compagnie, nuove amicizie, ma la gelosia è
sempre stata nell'aria. Poi sono arrivate le superiori e nei primi tre
anni..sei stata un disastro. Bocciata due volte, una insieme a me. Io
facevo l'artistico e tu studiavi per diventare segretaria. Tutte le
mattine stessa corriera insieme, sempre in ritardo. Mp3 con le stesse
canzoni. Diari piene di dediche. Il secondo anno è stato il
migliore. Tutte le domeniche a ballare in quella discoteca che se ora
ci penso, non ci tornerei mai. I primi amori, la prima volta, tu la
prima serata alcolica, io che non toccavo alcool. Tu che hai iniziato a
fumare, io che l'odore di sigarette mi fa ancora schifo oggi. E cosi
via, tante piccole differenze che ci hanno legato sempre di
più però. Tu hai trovato il grande amore,
quattro, quasi cinque, anni di storia. Io che ho fatto sempre e solo
scelte sbagliate. Tu che ti illudevi ogni volta che io avessi trovato
quello giusto, e poco dopo ti chiamavo dicendo che era finita. Sempre
la solita, no? Poi abbiamo preso la patente insieme, abbiamo fatto
nuoto, abbiamo corso per le vie dei campi, siamo anche andate in
bicicletta, con i nostri cani. L'ultimo anno della nostra amicizia.
Quanti cambiamenti. Ci sono state tante persone di mezzo, troppe. Mi
sono ubriacata da star male. Abbiamo dormito insieme come da bambine,
ma tornando alle sei di mattina. Abbiamo fatto i nostri primi test di
gravidanza, fortunamenti negativi. I nostri primi e spero ultimi
incidenti in macchina. Siamo andate ovunque io e te. A vedere il nostro
Ligabue. A Gardaland. Al cinema io e te a cantare a squarciagola. In
giro come due sceme senza metà. Ore per scieglierci i
vestiti. Truccarci insieme e pettinarci a vicenda. Chiamarci nel pieno
della notte, trovarci sotto un diluvio mentre tu tradivi il tuo
ragazzo. Ed io in silenzio che acconsentivo ogni volta. Poi siamo
andate oltre, tu ti sei spinta oltre. Hai fatto cose contro ogni mio
pensiero o valore. Ti sei comportata male, hai mentito a tutti. Ed
infine hai mentito a me. Mi ricordo ancora le lacrime quella sera in
cui ti ho visto salire in quella macchina rosa. Senza speranza abbiamo
messo la parola fine. Hai scelto un Lui che non ti merita, che non ti
meritava e che non ti meriterà. So tante cose, troppe,
eppure non sono più nessuno per dirti che stai andando a
fondo Amica mia.. Sei arrivata al punto di non ritorno e ti sei persa
in un posto in cui non torni più se non hai qualcuno che ti
aiuta. Ed io non ci voglio e non ci posso più essere. Tante
volte ti vedo per strada e mi batte il cuore. Nemmeno ci salutiamo.
Molte altre ho preso il telefono, fatto il tuo numero, senza mai il
coraggio di premere invio. Infondo, per dirti cosa? Come stai? Come va?
No, tu mi odi. Ed io non posso far altro che rimanere qui, nel mio
posto felice e sentire ogni tanto la tua mancanza.
Cara
Amica,
Ti ho voluto bene.
Ti ho voluto bene.