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Autore: Lynx__    23/03/2011    4 recensioni
Nella notte di capodanno Isabel, il personaggio creato da me,trova in un cratere un riccio nero molto misterioso. Chi è? E da dove viene? Non avrebbe mai potuto immaginare che quel riccio l'avrebbe aiutata a scoprire il suo destino...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Riaprii gli occhi e vidi che ci trovavamo vicino al mare. Sulla scogliera precisamente. Mi guardai intorno. A pochi metri da noi c’era una piccola casetta in legno situata sugli scogli e collegata alla spiaggia con una scalinata in legno. Il clima era piuttosto umido e troppo freddo per i miei gusti, anche se mitigato dalla brezza marina.
“Come hai fatto?!”
Shadow guardò lo smeraldo.
“ Ho il potere del Caos Control… toccando gli smeraldi posso teletrasportarmi dove voglio…” disse sempre impassibile.
“Solo tu hai questo potere?”
“No… anche Sonic sa usare il Caos Control…”
“Ah”
Abbassai lo sguardo. Shadow stringeva ancora la mia mano. Non che mi dispiacesse, ma doveva lasciarmi.
“Shadow?” dissi alludendo alla mia mano.
Lui sbatté le palpebre e lasciò andare subito la presa. Sembrava che fosse arrossito… Forse è ancora l’ospedale che mi gioca brutti scherzi… Shadow non arrossisce! Feci spallucce e mi avvicinai alla casa riconoscendone l’inconfondibile tetto spiovente e le sterpaglie che ricoprivano l’immenso giardino. Era la casa delle vacanze di Ramon. Shadow mi venne vicino.
“Come hai fatto a convincerlo?” chiesi.
Sapevo che Ramon teneva troppo alla sua casetta per lasciarla nelle mani di uno sconosciuto. Lui sorrise appena.
“ Ho promesso che se mi avesse dato le chiavi io gli avrei fatto dare un bacio da Amy…”
Io iniziai a ridere.
“Bell’accordo” dissi ridendo.
Shadow sembrò sorridere e si avvicinò alla porta della casetta. Tirò fuori dal nulla le chiavi attaccate all’inconfondibile portachiavi a forma di tavola da surf. Ramon adorava surfare sulle onde, anche d’inverno. Diceva sempre che il mare faceva riflettere e che cadere nell’acqua ghiacciata gli permetteva di chiarirsi le idee. Ti fa il lavaggio del cervello, gli dicevo sempre scherzando. Odiava quando scherzavo sulla sua passione, ma non lo facevo con cattiveria. Shadow mi condusse al piano di sopra, in una piccola stanzetta. Le pareti, il pavimento ed i mobili erano interamente in un legno grezzo e non levigato. Si potevano vedere benissimo le pieghe della corteccia. Shadow uscì dalla stanza dicendo:
“Sono al piano di sotto se ti serve qualcosa…”
Io annuii. Mi sedetti sul letto. Aveva una bella trapunta lilla molto soffice. Sbuffai, la parte più noiosa stava arrivando. Mi rialzai e sistemai tutti i vestiti nel grande armadio in legno. Shadow non sapeva che io venivo spesso qui con il consenso di Ramon. Anche se lo prendevo in giro, in fondo aveva ragione: il mare aiuta a riflettere. Certo, io non facevo surf, né mi facevo un nuotata. Faceva troppo freddo. Preferivo esercitarmi sulla spiaggia ascoltando solo la voce del vento. Aprii un cassetto della scrivania e trovai il mio computer portatile ed alcune della mie armi. Oltre ai Sai, che erano i miei preferiti, sapevo maneggiare anche le Katane, i Tessen ed i Nunchaku. Sistemai le armi sulle mensole (sempre in legno), appoggiai il computer sulla scrivania e uscii dalla camera. Nel corridoio trovai uno specchio. Ci passai accanto senza farci molto caso, ma poi tornai indietro soffermandomi sui miei capelli. Mi riguardai di nuovo nello specchio ed aggiustai alcuni ciuffi che non volevano saperne di stare al loro posto. Non sembravo una pazza psicopatica (si fa per dire). Scesi le scale a due a due ed arrivai nel grande salotto. Shadow era seduto sul divano e faceva zapping con il telecomando. Neanche il tempo di capire che tipo di programma era che lui subito girava. Scossi la testa e mi diressi in cucina. Ero piuttosto affamata costatando che non mangiavo dal giorno prima. Trovai poco e niente. C’erano delle fette di carne (non so quanto fresche) ed una confezione di uova non ancora scadute. Presi le uova ed iniziai a preparare una bella frittata. Feci saltare nella padella quel disco giallo cercando di evitare che cadesse. Per poco non si sfracellava sulle mattonelle, ma per fortuna riuscii a prenderla. La divisi a metà e la sistemai in due piatti in ceramica con una decorazione azzurra che richiamava molto l’immagine delle onde. Mi sporsi dalla porta della cucina e mi rivolsi a Shadow che era ancora spaparanzato sul divano.
“Ehi, brontolone. Ti va di mangiare?”
Lui alzò un po’ la testa e mi guardò.
“Non ho fame…”
“Come vuoi. Te lo lascio nel forno se per caso dopo cambi idea…”
Misi il piatto di Shadow nel forno, dove sarebbe stato più al caldo, e mangiai velocemente la mia frittata. Non era venuta molto bene, ma meglio di niente. Mi alzai e lavai il piatto. Non sapevo più cosa fare… Mi diressi in camera mia ed accesi il computer. Grazie alla connessione ADSL potevo accedere ad Internet facilmente. Guardai la posta elettronica, niente di nuovo. Improvvisamente un trillo annunciò una videochiamata di Hacker. Accettai la chiamata. Lo schermo, inizialmente nero, fece finalmente vedere la faccia di Hacker. Era a casa sua ed era affiancato, oltre che da Roxie, da un piccolo volpino arancione. Hacker sorrise.
“Ciao Isabel, come va con la sistemazione?”
“Non mi posso lamentare… Chi è lui?” dissi indicando il volpino.
“Piacere di conoscerti Isabel. Io sono Miles Prower, ma per gli amici Tails. Mi occupo di meccanica…”
“Piacere di conoscerti Tails…”
Lui sorrise. Improvvisamente nello schermo comparve anche la faccia di Sonic. Si era avvicinato troppo allo schermo ed era andato a finire con il naso appiccicato al computer, forse a causa della velocità con cui era arrivato.
“Isabel, come va con lo scorbutico?”
“Ti ho sentito…” disse Shadow entrando ed avvicinandosi allo schermo senza sorridere ma anche senza arrabbiarsi, troppo… Sonic si allontanò dallo schermo e si grattò la testa. Amy intanto era entrata nella stanza ansimando.
“Sonic… POTRESTI RALLENATRE LA PROSSIMA VOLTA?!!”
Io sorrisi scuotendo la testa.
“Allora ragazzi, avete capito perché siete caduti sul nostro pianeta?”
Tails sorrise e mostrò alla webcam una specie di disegno.
“Quando eravamo su Mobius il dottor Eggman aveva riunito quelli che noi pensavamo fossero i sette smeraldi del Caos. Infatti uno di quelli era una copia, comunque fatta molto bene, che ha creato uno strano Caos Control. Siccome poi il vero smeraldo era nelle mani di Shadow…” disse mostrando le illustrazioni con una matita.
“… sia loro che Shadow sono stati teletrasportati qui su Athis” concluse Hacker facendo scomparire il disegno.
Sonic avvicinò il disegno agli occhi e sorrise.
“Shadow sei davvero carino in questo disegno!” disse con sarcasmo.
Shadow guardò lo schermo con uno sguardo che diceva tutto. Hacker si schiarì la voce e abbassò lo sguardo.
“ Is, penso che ti interessi vedere queste immagini…” disse cliccando più volte con il mouse.
Osservai con attenzione lo schermo.
“Dove avete trovato queste foto?”
“Siamo dovuti entrare nel computer centrale con un virus per trovare queste immagini…”
“Lo sapete che se vi beccano finirete in prigione, vero?”
Tails mi rassicurò.
“Non preoccuparti. Quel virus non è nocivo… serviva solo a non far scattare l’allarme di intrusione… è impossibile che ci scoprano”
Annuii poco convinta. Riguardai di nuovo le immagini e feci molta attenzione alle date. Darkness una quindicina di anni fa… Aveva raso al suolo la valle “Temporis”… aveva lasciato dietro di se solo morte e distruzione…Era strano… Darkness non era cambiata… In quindici anni si dovrebbe invecchiare parecchio… Ripensai a cosa mi aveva detto lei: dopo quindici anni rinchiusa in una capsula penso di avere il diritto a divertirmi un po’…
Tails mi riportò alla realtà.
“Isabel?”
Scossi la testa disorientata.
“Si?”
“Amy e Sonic  mi hanno descritto Darkness come una ragazza di pressappoco la tua età… perché in questi quindici anni non è invecchiata?”
Tutti, tranne Shadow, annuirono concordando con l’osservazione del volpino.
“Beh, poco prima che Darkness mi mettesse KO, mi ha “detto” che è stata rinchiusa in una capsula per quindici anni… evidentemente si è creato uno stato di ibernazione che ha mantenuto il suo corpo giovane…oppure è immortale…”
Amy si avvicinò alla webcam.
“Come Shadow?”


*Il mio angolino*
Eccomi con un nuovo capitolo :) Ringrazio elly_, eleonor97,revroses e polly98 per aver sempre letto i miei capitoli. 
Un bacione

  
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