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Autore: Andy Scofield    23/03/2011    3 recensioni
Gli dei dell'antica Grecia sono ancora vivi, e qualcosa di grande sta per accadere...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Atena prese la sua lancia, e iniziò ad ammazzare tutti i guerrieri che potè, infilzando chiunque, rendendo rossa sangue la sua lancia. Andros tirò fuori anch'egli una lancia a doppia lama, e mozzà la testa di tre guerrieri. Suddus invece si scagliò contro suo padre Ares, ed inizò a battagliare. Ares era dotato di una spada, una Katana ed un bastone. Utilizzava tutti e tre contemporaneamente. Suddus era aramto di una spada lunga e affiliata. Quest'ultimo provò ad infilzare allo stomaco il padre, però parò facilmente il colpo e sferrò un cazzotto in faccia a Suddus, che prese a senguinare. Nel frattempo Dactio e la sua spada causarono innumervoli morti. Gianieus era invece, come il padre, armato di arco con frecce infuocate, e mirava alla testa di Eracle. Ermete invece volava in aria scagliando pietre da ogni dove. Gianieus si avvicinò ad Eracle, prese la mira e gli sparò una freccia infuocata sulla gamba. Lo perferò facendo schizzare sangue, ma Eracle la tolse dalla carne, e la ficcò nello stomaco di Gianieus. Egli cadde a terra, sicuramente morto. Ma accadde una cosa strana. La ferita nello stomaco di Gianieus si rimarginò in cinque secondi. Eracle urlò di rabbia e provò a stenderlo con un pugno, ma egli parò, e sferro un calcio nei gioielli di famiglia, poi si preparò a sparare un freccia sul collo di Eracle, ma un guerriero di Ares glielo impedii. Dactio nel frattempo iniziò a tremare. Sembrava strano. La sua pelle divnetò stranamente bianca, il figlio di Zeus, si trasformò in un lupo bianco. Aveva il potere di trasformarsi. Si scagliò contro Eracle ed inizò a morsicarlo recandoli numerose ferite che lo costrinsero a cadere per terra. Suddus intanto duellava con il padre, tenendolo testa.

"è inutile, ho il potere di anticipare le mosse" disse Suddus ridendo.

Ares grugnì di rabbia.tuttavia usava tre armi contemporaneamente, e Suddus era in difficoltà. Andros accorse in aiuto di Suddus scagliando la sua asta in testa ad Ares, ma il guerriero indomabile la evitiò. Ares di distraè poichè prese per la gola Andros.

"sento la rabbia crescere in te, che figato che sei..." Ares tirò una testa ad Andros e lo mandò k.o, Suddus intervenne infilzando Ares alle spalle, che scivolò a terrà.

"Idiota di un figlio...l'hai voluta tu..." Ares era furioso.

Prese a sussurrare strane parole.

"fuggi Suddus!!" urlò Atena

Ares creò attorno a se un vortice di fuoco, mescolandoci dentro le sue armi, si preparava a scagliare il tutto verso Suddus, ma Ermes e Atena scagliarono due lance, quella di Ermes colpì la gamba del dio e qulla di Atena lo stomaco. Ares perse il controllo della magia che tuttavia colpì ugualmente Suddus. Cadde rovinosamente con l'armatura bruciata, svenuto.

"Atena, Ermes, idioti, ora la pagherete" urlò Ares calpestando il corpo svenuto del figlio.

Atena fece per attaccare Ares ma Ermes si mise in mezzo.

"fermati Atena, guarda chi arriva..."

le acque si innalzarono. La terra tremò. I cieli si riempirono di fulmini. Dal cielo scese Zeus scese dal cielo, assai adirato. Posiedone risorse dalle acque, assai innervosito. E da sotto terra spuntò Ade, calmo e impassibile.

"fratelli...sappiamo cosa fare" disse Zeus.

Zeus sventolò la Folgore Olimpica attirando a sei tutti i tuoni. Ade innalzò fuoco infernale attorno a se. Poseidone scatenò il terremto e tsunami con il suo tridente. Ares ed Eracle, unici supersiti, dato che i loro guerrieri erano morti, erano intimoriti. Ares molto poco, ma Eracle fuggì. I tre poteri dei fratelli si unirono, e si incentrarono su Ares, ma qualcuno apparve per difenderlo. Era Crio, il titano della forza e della brutalità. La magia dei tre fratelli cambiò obiettivo, e puntarono Crio, che non potè nulla. Ci fu una micidiale esplosione. Il corpo di Crio andò in mille pezzi, schizzando sangue ovunque. Dactio svenne per la potenza della scossa, così come Gianiues. Solo gli dei, rimasero coscienti, a contemplare Crio morto, e Ares ferito e zoppicante fuggire. Un Titano era già caduto, i tre fratelli erano visibilmente stanchi. Rimasero tutti in silenzio, finchè Zeus non parlò.

"Torniamo sul Monte Olimpo, fratelli, figli miei, e eroi" disse.

Ermes volò sul monte Olimpo con in bracco Andros e Suddus. Poseidone si caricò in braccio Gianieus e innalzò le onde all'altezza dell’Olimpo. Ade si lasciò trasportare dal fuoco. Mentre Zeus caricò in spalle il figlio e insieme ad Atena si lasciò trasportare dai venti sull'Olimpo. 

  
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