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Autore: piemme    23/03/2011    6 recensioni
Bella è una fotoreporter che si trova in Africa ma qui viene rapita. Che succederà? Chi sono i rapitori? E cosa vogliono da lei?
Genere: Avventura, Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Una nuova vita
Editor fotografico gratuito

Cap 8

 

John,

Bella si è addormentata non appena ha appoggiato la testa sul cuscino. Non fa che ripetere il mio nome e gemere. E tutto questo non fa che riempirmi di gioia e di speranza! Si sta innamorando di me? Cosa sogna? Perché sospira? Dio! Quanto vorrei leggerle la mente! Lei è l’unica a cui non riesca a leggere la mente. Proprio lei tra tante persone. I suoi pensieri inaccessibili mi rendevano ancora più innamorato di lei e ancora più pazzo, se la pazzia avesse un nome. Per fortuna, Jacob non era riuscito nel suo intento. Il suo piano di farla innamorare di lui in questi giorni, non gli è riuscito. Bella non è una ragazza facile. E per lui sarà stato difficile tenerle il passo…si è svegliata! A dopo!

Chiusi velocemente il diario sentendola ormai vicina.

“Cosa scrivi?”

“Buongiorno! Ben svegliata!” cercai di nascondere il mio diario. Era troppo curiosa.

“Non cambiare discorso…cosa hai lì dietro?”

“Niente che ti possa interessare.”

“Come non detto. Comunque la tua famiglia sta bene? Alice?”

“Si Bella. Stanno bene. Saranno qui a giorni.”

“Sono felice. Quando andremo via di qui?”

“Presto.”

“Edward…hai scoperto qualcosa su Matthias?” Mi guardava speranzosa e con gli occhi lucidi. Teneva moltissimo a quel bambino.

“Mi dispiace, non ho avuto il tempo di occuparmene ma non appena sarai al sicuro, farò tutto il possibile.” I suoi occhi mi scrutavano sorpresi.

“Intendi dire quando andrò via di qui. Dall’Africa?”

“Si.” Risposi serafico, non avevo intenzione di litigare di nuovo.

“Io non me ne andrò Edward. Resterò qui!” Invece riprese con i suoi istinti da selvaggia indomita aggredendomi.

“Bella non se ne parlerà più, te l’ho già detto, è tutto deciso.”

“Tu non sei il mio babysitter, non decidi della mia vita. Io resterò qui con i licantropi.” Quando sentì quella frase, sentì un groppo in gola e l’immagine di Bella avvinghiata a Jacob mi torturò nuovamente.

“Assolutamente no!” Le urlai contro accaldato e nervoso.

“Invece si, Jacob mi ha detto che mi difenderanno loro! Mi ha detto che posso rimanere quanto voglio!” Quelle parole mi fecero innervosire ulteriormente.

“Non me ne frega niente di quello che ti ha detto Jacob! Io devo portarti in salvo, ho dato la mia parola alle autorità e sono stato pagato per questo! Quindi non fare storie e smettila!” La parola giusta per definire il mio stato d’animo era: incazzato nero. L’avrei portata via subito. Tutto pur di non lasciarla un altro minuto in più con Jacob.

“Invece io rimarrò qui, non mi interessa ciò che vuoi tu. Non mi interessa se ti pagano, non mi interessa un cazzo di niente! Io voglio rimanere in Africa. Devo ritrovare Matthias!”

“Lo ritroverò io, sta tranquilla.” Mi avvicinai ma lei si scansò.

“No!” Ribatté isterica.

“Vedremo!” Occhi negli occhi, rabbia contro rabbia. Mi stava portando alla disperazione. Il suo carattere così caparbio non faceva altro che rendermi le cose ancora più difficili. Maledizione! Mi girò le spalle e andò a rovistare in una valigia. Scelse dei pantaloncini cortissimi e un top blu. Uscì dalla tenda senza dire una parola. La seguì e le afferrai il braccio.

“Dove vai?”

“A lavarmi. Ogni tanto anche io mi lavo che pensi!”

“E dove ti lavi?”

“C’è una piccola radura dove sgorga acqua.”

“Non se ne parla!”

“Ma perché?”

“E’ pericoloso.”

“Ma sei matto! Lo faccio tutti i giorni!”

“Da sola?” Era veramente troppo. Possibile che i licantropi le avessero permesso una tale scemenza.

“No, Jacob mi accompagna sempre.” Jacob! Sempre lui. Figuriamoci se l’avesse mai lasciata sola per un attimo quel cagnaccio!

“E ti lavavi con Jacob presente?” La gelosia era davvero un brutto tarlo. Si fermò guardandomi di sbieco.

“Certo che credi. Mi facevo pagare per farmi vedere nuda!” Si girò di scatto per poi tornare indietro verso di me furente. “ Uomini! Non sono una delle tue amiche Edward!”

“Mi sembrava strano…”

“Perché pensi che io non possa avere delle curve come tutte le altre?” Adoravo quando arricciava in quel modo il naso. Lo faceva soprattutto quando era arrabbiata.

“Non sto dicendo questo…semplicemente mi sembrava strano che ti spogliassi davanti a Jacob.”

“Non sono una prostituta.” La odiavo quando non riusciva a capirmi.

“D’accordo, hai vinto tu!” Feci per arrendermi ma mi guardò davvero male.

“Io vado…Jake!!”Urlò il nome di quel cagnaccio sorridendomi con fare provocatorio.

“Che fai?”

“Chiamo Jacob per venire con me.”

“Ci vengo io con te.”

“E perché mai?”

“Perché si.” Mi annoiavo stare a discutere sempre con lei. La caricai sulle spalle e la portai in questo ruscello. In poche parole, l’acqua del laghetto proveniva da lì, una specie di cascatina artificiale creata tra le rocce. Suggestiva e affascinante.

“Non ti permettere mai più di portarmi sulle spalle in quel modo!” Mi puntava il dito furente. Che carina! “Girati adesso! Devo spogliarmi.” Era davvero indisponente. “Ho capito devo spogliarmi davanti a te!”

“Tranquilla…non ci sarà niente da vedere…” deliberatamente la provocai. E la sua reazione non tardò ad arrivare.

“Ah no?” Si tolse la maglietta lasciando scoperto il suo seno. Se avessi potuto sudare, la mia fronte sarebbe stata imperlata di gocce che scendevano lente. Mi guardava con aria di sfida. Ma non persi le staffe, in fondo ero un combattente difficile da traumatizzare. Anche se… il suo seno rotondo e sodo…la sua pelle candida e bianca, mi portavano verso territori dove la ragione cominciava a perdere colpi su colpi. Ed infatti rimasi incatenato con lo sguardo a quella pelle stupenda.

“Allora ti piace quello che vedi?” Mi sbatté la maglietta addosso e si tuffò nell’acqua. Riemerse poco dopo iniziando a lavarsi accuratamente quei boccioli turgidi e gonfi guardandomi dritta negli occhi. Sostenni il suo sguardo ma irrimediabilmente i miei occhi ripresero ad osservare il suo lascivo ed erotico massaggio. Era bellissima. Non sapevo più cosa fare. Non immaginavo potesse arrivare a tanto. Non capivo cosa volesse fare ma una cosa era certa, la mia erezione non tardò ad arrivare. Ma non volevo andarmene, se lo avessi fatto, le avrei reso bandiera bianca. Invece feci una cosa che mi stupì, entrai in acqua. Bella rimase a bocca aperta, non se l’aspettava nemmeno lei.

“Vuoi che ti aiuti?” Voleva giocare al gatto con il topo? Eccomi qui! Le spruzzai delicatamente un po’ d’acqua sulla pelle accarezzandola lievemente. Ma ovviamente non avevo fatto i conti con l’oste. Si girò con un sorriso beffardo sulle labbra.

“Si grazie, inizia da qui.” E mi indicò il suo seno. Poteva morire un vampiro? Pensavo che solo i Volturi potessero togliermi la vita ma in realtà Bella poteva avere questo potere molto più di chiunque altro. Questa volta ero davvero in difficoltà.

“Beh…forse…forse è meglio che io vada…”

“Come vuoi…potrei chiamare Jake allora…credo che lo farà volentieri.” Sangue, tutto rosso. Una morte lenta e dolorosa per Jacob, questo lo attendeva se avesse solo sfiorato Bella.

“Tu non chiami nessuno!” La strinsi a me prendendola dalle braccia e avvicinando il suo viso al mio. “Bella stai giocando con il fuoco…”

“Mi piace il fuoco…è così…così…caldo…” Sussurrò quelle parole per farmi perdere completamente la testa.

“Si ma il fuoco brucia…”

“Hai paura di scottarti?” Prese a toccarmi il torace lasciando dei brevi segni concentrici.

“No, io sono un vampiro, tu potresti scottarti…”

“Correrò il rischio…” Dannazione! Quella ragazza mi stava facendo impazzire ed in più stavo cadendo nella sua trappola ma quelle mani erano troppo delicate e dolci su di me. Non riuscivo a muovere un muscolo. Continuava a guardarmi negli occhi come se non fosse nuda davanti a me. Pazzesca! Quando si girò di spalle, notai che stava togliendo quello che indossava sotto. Ed io non potei fare altro che deglutire rumorosamente.

“Cosa c’è scheggia?” rideva, la mia dannazione rideva e si prendeva gioco di me. Non avevo un briciolo di orgoglio maschile. E decisamente non me ne fregava poi molto in quel momento. Non risposi. “Hai perso la lingua?” Si girò scrutandomi sorpresa.  Si avvicinò al mio orecchio. “Ammettilo, il fuoco ti brucia…” e non solo.

“Ho visto di meglio.” Mentì deliberatamente ma lo feci di proposito per non soccombere immediatamente a quella bellezza ultraterrena. La sua rabbia ribolliva in quel corpo esile. Feci il mio sorriso sghembo e di rimando uno schiaffo mi fece girare la testa.

“Sei ripetitivo e in più il tuo corpo non mi dice questo…” prese a delineare il contorno del mio torace delicatamente. Ed arrivò inesorabile quella voglia bruciante del contatto con le sue labbra. Minuti infiniti sembravano far scivolare il tempo in un turbinio di sentimenti ed emozioni.

“Edward…” soffiò lentamente sul mio orecchio. Il suo corpo ormai attaccato al mio mi scaldava l’anima persa e una dolce sensazione di benessere invase il mio essere. Gocce di desiderio. Il mio, forte come una tempesta. Era davvero troppo per me. L’abbracciai e avvicinai il mio viso al suo.

“Tu…” Mi guardò socchiudendo le labbra mentre la consapevolezza di aver osato troppo mi fece bloccare.

“Io cosa?” Si avvicinava sempre di più…

“Ehm…scusate…” Brutto bastardo, se non esci dall’acqua ti strapperò quel coso freddo che ti ritrovi tra le gambe! Non poteva che essere quel cagnaccio! Ci girammo. Jacob mi guardava furente, i pugni chiusi lungo i fianchi segno di un’imminente trasformazione. Bella abbassò lo sguardo, immergendosi completamente. “Il pesce stocco non ti lascia un minuto da sola.” Se potessi, lo ucciderei seduta stante. Il suo pensiero era chiaro.

“Credimi, lo farei volentieri anche io.”

“Non leggermi nel pensiero!” Mi urlò contro.

“E tu non pensare…anche se mi viene difficile credere che tu lo faccia…” Maledetto bastardo! Non mi avrebbe portato via Bella. Doveva passare prima sul mio corpo.

“Ok, adesso basta. Jacob torna indietro e Edward esci dall’acqua e vattene. Andatevene!”  Feci come diceva ma mi fermai ad osservare Jacob per un solo istante.

“Ah! Bella, stasera faremo una festa, sei invitata.”

“Una festa?”

“Si, abbiamo invitato tanti ragazzi del villaggio. C’è da divertirsi.”

“Ma che tipo di festa? Cioè cosa mi devo mettere?”

“Una festa normale, adatta al deserto. Mettiti i tuoi shorts, ti fanno un sedere magnifico.” Persi le staffe. Il lupo mi guardava con aria di sfida. “Cos’è, non posso dirle nemmeno quanto è bella?”

“Jacob ti consiglio di andare via.” Intonai irato.

“ E se non volessi?”

“Ti ucciderei all’istante.”

“Oh Edward! Come sei catastrofico! Rilassati un attimo! Jacob vai adesso!”

“Ma Bella?”

“Niente ma…vai!” E il lupastro se ne andò mogio mogio, non senza parlarmi con il pensiero e lanciarmi un ultimatum.

“Ascoltami superman, non ho bisogno delle tue difese perché mi so difendere da sola e smettila di litigare con Jacob. E poi non riesco nemmeno a capire perché lo fai. Quindi la prossima volta ti spaccherò quel brutto muso di deficiente se continui a fare zorro!” Mi puntava il dito contro. All’improvviso si rese conto di essere completamente nuda ed esposta al mio sguardo. La sua spavalderia finì di colpo con un rossore che si propagò su tutto il suo viso mentre l’uomo che era in me non poteva che esultare a quella vista. Per un istante i nostri occhi si incontrarono e si incatenarono lascivi ma Bella si riprese subito.

“Ecco…io vado…” afferrò velocemente l’asciugamano e corse via lasciandomi in preda ad un’angoscia totale. Dio come la volevo! Il suo corpo, il suo profumo…tutto mi eccitava in lei. Da quando era entrata nella mia vita, nulla era più come prima. Mi sentivo completo e al tempo stesso confuso. Io l’amavo ma lei? Non volevo rivelarle i miei sentimenti perché mi sentivo inadeguato per lei. Un vampiro che amava un’umana. Niente di più sbagliato. Ma il problema rimaneva sempre lo stesso: l’amavo. E non riuscivo a dimenticare il suo profumo, la sua pelle, i suoi occhi. Dannazione! Bella era la mia dannazione! Non mi resi conto di aver sradicato una pianta di cactus mentre stavo passando. Mi dovevo calmare. Si,assolutamente. Non ero più in me. Ma l’amore faceva questo? Possibile? Stavo perdendo il lume della ragione. Mi avvicinai alla tenda di Bella e scostai leggermente il drappeggio. La sua schiena nuda e bianca sembrava fosse stata dipinta da un pittore. Le curve del suo seno mostravano tutta la sua fragile figura di donna.

“Adesso mi spii pure!” Porca miseria! Ero talmente assorto nel guardarla che non mi ero accorto di esser stato scoperto. Entrai dentro fingendo disinteresse, in fondo era l’unica arma che potevo usare non contro di lei ma contro la mia voglia crescente di lei.

“Figurati…c’è…”

“Di meglio, certo!” Sbottò irata. “Allora sei pregato di andare a rompere da un’altra parte! Mi innervosisci e in più vorrei rilassarmi un po’, con te in mezzo ai piedi mi è impossibile!” Mi guardava negli occhi rabbiosa. E con gli occhi lucidi. Un momento? Che stesse iniziando a piangere?

“Acida come il veleno…” Non so perché dissi quella frase ma volevo rimanere ancora lì e l’unico modo era provocarla. Mi guardò con un tale sofferenza negli occhi che mi sentì male ad aver pronunciato quelle parole.

“Se non ti piace la mia persona, la strada è quella…anzi…me ne vado via io, non sopporto un minuto di più la tua presenza.” Stavolta i toni erano bassi e una lacrime scese sul suo dolce viso. Non potevo lasciarla andare così. Ero uno stupido. Un innamorato geloso e stupido. Le afferrai il braccio facendola scontrare con il mio petto.

“Perché fuggi da me?”

“No, la domanda è: perché sei così bastardo con me? Capisco che non ti vada a genio ma questo tuo cambiare umore  in continuazione comincia davvero a darmi sui nervi!” Si liberò dalla mia presa e fece per andarsene nuovamente ma riuscì a bloccarla di nuovo.

“Sei testarda e non capisci…” Ma cosa volevo dirle? Stupido e anche imbranato.

“Quindi sono anche stupida adesso?” Mi disse nera dalla rabbia. “Edward la pazienza ha un limite. O te ne vai tu o me ne vado io!” Batté i pugni sui suoi fianchi. Sembrava una bambina dispettosa. Mi piaceva quel suo carattere impulsivo. La alzai di peso per portarla sul letto. Le bloccai le braccia dietro la testa mentre le sue proteste contenevano minacce di torture orribili e parolacce mai sentite. Mi stavo divertendo come non mai. Accostai il naso al suo collo e mi beai alla vista della sua vena pulsare vita. Ma non avevo brama del suo sangue, io volevo lei.

“Sei profumata…” a quelle parole smise di dibattersi e mi guardò perplessa. “Sai di rosa selvatica…” continuai la mia esplorazione mentre ormai sentivo il corpo di Bella diventare bollente. “Sei una tentazione…” ripresi per nulla preoccupato dalla sua reazione. Ma che stavo facendo? La guardai di nuovo ma lei aveva socchiuso gli occhi beandosi del mio tocco e del mio corpo sul suo. Perché non mi cacciava? Io ormai non ne avevo più la forza. Maledizione!

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Scusate il ritardo! Spero il cap vi sia piaciuto…fatemi sapere! Grazie a tutti soprattutto per le recensioni!

Un bacio

Piemme

 

   
 
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