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Autore: Reiki    22/01/2006    5 recensioni
La guerra è iniziata davvero, Albus Silente è morto e Severus Piton si trova a dover fuggire da tutti per proteggere Draco Malfoy e la sua stessa vita. Solo con i suoi pensieri non riesce a capire dove ha sbagliato, cosa lo ha portato a vivere come un emarginato. "No one knows what it's like/ to be hated/ to be fated/ to telling only lies..." -Behind Blue Eyes- The Who
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Behind Blue Eyes

Behind Blue Eyes

 

Intro

Non è il vento. Non è il gelido vento del Nord a far rabbrividire il fagotto di stracci nell’angolo della capanna di legno. Non è quel vento, che sbatte violentemente le imposte e spegne la candela semi consumata, a serrare in una morsa gelata il vecchio cuore stanco e avvizzito nascosto sotto quegli stracci. Dall’altro capo della stanza un ragazzino rabbrividisce. Stringendosi nel mantello rattoppato, il ragazzo si alza, si avvicina allo stoppino. Prende un fiammifero con la mano malferma, dolorante dai geloni e, non senza una certa difficoltà, lo strofina sulla scatola. Una piccola scintilla illumina per un istante la stanza, per poi spegnersi, sconfitta dal vento. Il ragazzino riprova ad accendere il fiammifero, senza sapere che un fiammifero può essere usato una sola volta. Era l’ultimo.

-Non ci riuscirai, se non chiudi la porta.- Una voce rauca sbuca dal fagotto di stracci. Il ragazzino annuisce, va verso la porta e, con tutte le sue forze cerca di opporsi al vento del Nord e di chiuderla. Per un istante sembra poter vincere la sua battaglia, ma il vento scaraventa la porta all’interno della capanna, e il ragazzo finisce a terra. China il capo sconsolato.

-Ma non potrei… Solo per questa volta…?-

-No. Lo sai.-

-Ma potrebbero non individuarci…-

-In questa zona non ci dovrebbe essere nessuno come noi. Lo saprebbero. Vuoi finire in prigione? O peggio, nelle mani dell’Oscuro Signore?-

Il ragazzo rabbrividisce al pensiero. No, crede di essere ancora troppo giovane per morire tra atroci tormenti, in fondo. Scuote la testa e torna nel suo angolo chiedendosi se ha il diritto di lamentarsi. In fondo in questo momento potrebbe essere solo un altro corpo freddo in mezzo alle dozzine di vittime della guerra, la guerra che, da un certo punto di vista, è stato lui a provocare.

 

                                               ------------------------------

 

No one knows what it’s like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes

Sotto gli stracci, un uomo mordicchiava le sue labbra screpolate dal gelo. Aveva fame. Il suo corpo, una volta abbastanza ben tenuto, ora era ridotto ad un mucchio di ossa fragili e pelle flaccida. Erano diversi mesi che era in fuga col ragazzo. Anche il giovane era ridotto a poco più di un fantasma. I capelli biondi avevano perso la loro antica luminosità e i penetranti occhi color ghiaccio erano spenti e smorti come quelli di un cadavere. L’uomo non sapeva quanto ancora avrebbero potuto trascinarsi in queste condizioni, stanchi, e debilitati dal freddo e dalla fame. Se solo il tempo fosse più clemente, forse avrebbero avuto una possibilità, ma così quanto avrebbero potuto resistere ancora? Una settimana, forse qualcosa in più…

 

No one knows what it’s like

To be hated

To be fated

To telling only lies

 

Maledetto il giorno in cui aveva deciso di dare ascolto alle paranoie di quel vecchio pazzo e di fare il doppio gioco! Maledetto il giorno in cui aveva capito che gli piaceva avere una vita comoda, tiranneggiare su sciocchi ragazzini e non avere il fiato degli Auror sul collo! Se solo avesse seguito l’impulso e fosse tornato subito dalla parte giusta, quella che lui sapeva essere la parte giusta, le paranoie di quel vecchio non sarebbero mai, e ribadisce, MAI diventate le sue paranoie. Mpf… Ci avrebbe pensato lui ad evitare che quel cretino d’un Malfoy fallisse, lui avrebbe sicuramente recuperato quella stupida profezia, che d’altronde aveva il diritto di recuperare, e col cavolo che ci sarebbe stato il bisogno di proteggere il piccolo ammasso di ossa tremolanti che sedeva davanti a lui. Nessun giuramento infrangibile lo avrebbe costretto a farla finita con quel dannato, stupido, ottuso e troppo fiducioso vecchio. Sarebbe stato un piacere fargli definitivamente capire quanto aveva sbagliato, un piacere. Non doveva andare così, non era giusto! Per quale motivo assurdo si era concesso di attaccarsi così tanto alla sua vita da professore? E poi era inspiegabile che avesse accettato di fare il doppio gioco, ben sapendo che prima o poi lo avrebbero costretto a fare qualcosa che da un certo punto di vista avrebbe evitato volentieri. Ma allora perché aveva accettato? Era assolutamente inammissibile l’idea che avesse provato il desiderio di mostrare la sua riconoscenza al vecchio pazzo, la riconoscenza per tutti quegli anni di vita condotta non poi così male. Quello che era stato, era stato, ma ora era lui a pagare. Costretto a uccidere un uomo per non venire ucciso dalla magia del giuramento che aveva fatto e costretto a proteggere quel ragazzino braccato dall’Oscuro Signore. E ovviamente adesso gli davano addosso tutti, i Mangiamorte, gli Auror, l’Ordine della Fenice, quel cretino di un Harry Potter… Ci mancava solo lui, il degno figlio del cavolo del suo degno padre del cavolo. Una famiglia di cavoli a merenda, a partire dal padre e dal figlio e finendo con la madre mezzosangue che certo non era meglio di loro, stupida e convinta che tutti le dovessero qualcosa, ragazzina con la puzza sotto il naso…. Oca giuliva…. Oh, beh, ma tanto loro se ne stavano tanto comodi all’inferno o dove diavolo erano finiti crepando, ed era lui quello che veniva odiato e maledetto… Chissà come quello che finiva sommerso nella merda era solo e sempre lui.

 

But my dreams

They aren’t as empty

As my conscience seems to be

I have hours

Only lonely

My love is vengeance

That’s never free

 

Che schifo di vita! Uno fa del suo meglio per fare quello che gli altri gli chiedono e finisce a vagare come un barbone con un ragazzino che non sa nemmeno farsi il laccio delle scarpe visto che ha vissuto per tutti i suoi 17 anni come un nababbo in una casa da nababbi, servito e riverito come un piccolo principe dei purosangue… La cosa era alquanto ironica… Il Principe Mezzosangue che deve proteggere a costo della sua vita il Principe dei Purosangue, uno che discende dalla nobile casata dei Malfoy e dalla Nobile e Antichissima casata dei Black, toujours pur… Avrebbero dovuto chiamarsi la Nobile e Antichissima casata dei Bleahck, con quello schifo di discendenti che si ritrovavano, tra i due fratelli-demenza Reguls il cagasotto e Sirius il re dei presuntuosi (che fortunatamente per lui e per tutti era passato a miglior vita), il ragazzino viziato davanti a lui e le tre sorelle-una-peggio-dell’-altra… Una che aveva sposato un idiota incapace di vincere una battaglia con una manciata di ragazzini, una che pur di manifestare il suo amore per l’Oscuro Signore (e la sua incredibile stupidità, pensò l’ex professore) aveva passato metà della vita in galera, e un’altra che si era ridotta a sposare uno sporco babbano, sporco nel vero senso della parola, che aveva avuto il coraggio di dare alla luce una figlia mezzosangue, imbranata e innamorata di quell’inutile nullità di Remus Lupin, uno da cui non ci si potrà mai aspettare nulla di buono… Ecco, queste ultime due poi erano perfino più spostate delle altre… Tutte e due che si sacrificavano per amore, condannate a vivere con uomini mediocri, anzi pessimi, per amore, un sentimento che lui non aveva mai capito, qualcosa di insulso e vuoto. Aveva passato tutta la vita a guardare persone che amavano, amavano e soffrivano, ed era giunto alla conclusione che l’amore era solo un inutile condanna ad una vita piena di sofferenze. Le donne che aveva avuto lui gli erano scivolate addosso come acqua, non avevano mai trovato lo spazio che avrebbero voluto nel suo cuore, e avevano sofferto. Loro avevano sofferto, ma lui aveva usato il suo odio e le sue sofferenze per crearsi l’unica protezione esistente da quei sentimenti: uno scudo contro l’amore. Racchiuso nel suo guscio di rancore, l’amore non poteva toccarlo né fagli del male. Lui era felicemente vaccinato contro quella stupida malattia che era l’amore. E anche se si rendeva conto, di tanto in tanto, di desiderare forse qualcosa di diverso, aveva realizzato che nella sua vita l’unico amore che aveva spazio era la vendetta che, quando sarebbe finalmente giunta, sarebbe stata dolcissima.

 

No one knows what it’s like

To feel this feelings

Like I do

And I blame you

 

Infatti lui era sempre stato un uomo in grado di controllare i suoi sentimenti. Non odiava se non voleva odiare, non amava se non voleva amare, non provava amicizia se non lo voleva fare, stava benissimo così e grazie tante. E allora perché di punto in bianco si ritrovava a voler tornare indietro con un groppo in gola che lo soffocava quasi nella sua rabbia? Come al solito era colpa del dannato vecchiaccio (sia sempre maledetta la sua anima) che anche da morto trovava il modo di rovinargli la vita, ammesso che si potesse chiamare “vita” quella che lui viveva… Colpa sua, COLPA SUA! Maledetto, dannatissimo, che possa sempre bruciare all’inferno! Ma non avrebbe potuto trattarlo una pezza come facevano tutti? No, mister sono-troppo-buono-e-gentile-per-abbassarmi-al-livello-della-gente-comune aveva dovuto trattarlo con fiducia e amicizia, come nessun altro aveva fatto. Ed era per questo che lui adesso lo odiava più di chiunque altro. Era stato uno stupido, quel vecchio, a non capire che lui  non stava dalla sua parte, e non ci sarebbe mai stato! Perché non lo aveva buttato fuori dalla scuola e spedito ad Azkaban a pedate? Perché avevo dovuto essere così stupidamente nobile di animo? Tutti meritano una seconda possibilità  diceva. Che cosa stupida! Che cosa infinitamente stupida! Lui non la meritava quella dannata seconda possibilità! E infatti era finita come tutti tranne il vecchio pazzo avevano pensato che dovesse finire. E ora lui stava molto peggio di come sarebbe stato se avesse marcito per tutta la vita ad Azkaban.

 

No one bites back as hard
On their anger
None of my pain and woe
Can show through

 

L’ex professore rimuginava su questi pensieri accarezzandosi il mento, sul quale cresceva villosa e incolta la barba di diverse settimane. Non capiva e non voleva capire che il suo atteggiamento era quello di un masochista. Il suo continuo tormentarsi e pensare agli “e se…” della sua vita non solo non lo aiutava, ma lo faceva anche affondare sempre di più nel baratro nel quale si era gettato. Il ragazzino dai capelli biondi incrostati di sporco tossì forte ripetutamente attirando l’attenzione dell’adulto, poi cadde sfinito all’indietro. Era molto malato, lo poteva avvertire attraverso il legame che si era formato tra di loro da quando aveva fatto quel giuramento. Lui stava facendo del suo meglio per proteggerlo, ma i suoi sforzi erano inutili. Il ragazzo, che aveva le difese immunitarie di un paguro grazie agli anni che aveva passato nella bambagia, si era irrimediabilmente ammalato di qualcosa che sembrava non essere un semplice raffreddore con febbre che si poteva guarire con una pozione. E ora lui non sapeva cosa fare. Scotendo la testa, si tolse di dosso la coperta pidocchiosa, e ci avvolse il ragazzino tremante e febbricitante. Gli faceva pena. Era ingiusto che fosse lui a pagare per gli errori di suo padre. Senza considerare che se al ragazzino fosse capitato qualcosa di brutto, sarebbe capitato qualcosa di molto brutto anche a lui…

 

But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be
I have hours

only lonely
My love is vengeance
That's never free

 

Avrebbe solo voluto poter morire. Farla finita con tutta questa storia, trovare un po’di pace. Ma non aveva abbastanza fegato. Forse quell’inutile Potter aveva detto una cosa sensata una volta tanto… Era un codardo. Se no, per quale altro motivo non era riuscito a realizzare i suoi sogni? Perché non era assieme a i suoi amici, assieme all’Oscuro Signore, a brindare sul cadavere di Harry Potter e di Albus Silente? O, al contrario, perché non era assieme ai suoi ex-colleghi a brindare sulla vittoria contro l’Oscuro Signore? Non aveva mai avuto il coraggio di scegliere da che parte stare, ecco perché. A furia di pensare a cosa sarebbe stato meglio solo per se stesso, aveva finito per isolarsi da tutti. Bene, perché non considerare le sue opzioni? Poteva tornare dall’Oscuro Signore… Oh, peccato, c’era quella piccola clausola secondo la quale non avrebbe dovuto svolgere il compito del ragazzino, e quell’altra piccola clausola che prevedeva la morte del suddetto ragazzino e quindi, di conseguenza, la sua… Allora avrebbe potuto tornare dall’Ordine della Fenice… Ah, c’era solo da risolvere quella piccola questione dell’omicidio del capo dell’Ordine… Di certo dopo aver ucciso Silente lo avrebbero accolto a braccia aperte… E a bacchette sguainate. Davvero fantastico. Però poteva sempre consegnarsi al Ministero… Si, già se la immaginava la scena…

 

-Pentito, eh?-

-Ehm, si…-

-Anche l’ultima volta eri pentito, vero?-

-In teoria….-

-E noi dovremo fidarci, vero?-

-Bè, perché no? In fondo che ho fatto di male, ho solo ucciso l’unico che il Signore Oscuro abbia mai temuto…-

 

Decisamente al Ministero non poteva andare.

 

When my fist clenches, crack it open
Before I use it and lose my cool
When I smile, tell me some bad news
Before I laugh and act like a fool

If I swallow anything evil
Put your finger down my throat
If I shiver, please give me a blanket
Keep me warm, let me wear your coat

 

Davvero un peccato che invece di blaterare a vuoto il vecchio non lo avesse costretto a comportarsi bene.

 

Se il vecchio gli avesse aperto il pugno, prima che lui avesse perso il controllo e lo avesse usato…

Se il vecchio gli avesse dato cattive notizie ogni volta che aveva sorriso, prima che lui avesse riso e agito come un pazzo…

 

Se il vecchio avesse tirato a forza fuori dalla sua gola tutte le angherie che aveva ingoiato e che lo avevano fatto diventare quello che era…

Se il vecchio lo avesse protetto ogni volta che qualcosa sembrava fargli del male…

 

Se il vecchio avesse fatto tutte queste cose invece di parlare, parlare e parlare ancora, le cose sarebbero state migliori per tutti.

 

Avrebbe dovuto agire, invece di parlare.

 

No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes

 

E forse lui non sarebbe diventato l’uomo cattivo, l’uomo triste e dannato che era diventato.

 

 

Quando ho sentito questa canzone e ne ho letto il testo, ho subito pensato che era perfetta per Severus Piton.

Spero che questa fic vi sia piaciuta, io non so che dire su questo argomento, perchè per me Piton potrebbe essere sia colpevole che innocente in questo caso, non lo so. L’unica cosa che so è che come al solito è stata colpa di Silente, uno che sa solo parlare secondo me…

Ringrazio quelli che leggeranno, ma ancora di più quelli che recensiranno.

 

Questa fanfic è dedicata a LadySnape, che mi ha aiutato a vedere il personaggio di Piton sotto un ottica diversa.

   
 
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