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Autore: Black Mariah    24/03/2011    5 recensioni
STORIA IN REVISIONE: AL MOMENTO SONO STATI REVISIONATI I PRIMI 5 CAPITOLI
-Sì?- rispose la ragazza.
-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.
-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.
La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.
“Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.
Anche quella era una frase perfetta per una canzone.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Quanto tempo manca ancora?- esordì Frank, dopo una decina di minuti di silenzio.

-Credo manchi un'oretta all'atterraggio- rispose Ray perso nei suoi pensieri, senza guardare l'amico, rimanendo concentrato sulla sua play station portatile.
Come diavolo era che a quell'età andava ancora dietro ai video giochi? Erano un buon passatempo, era vero, ma erano anche un maledetto passatempo per bambini. Qualche secondo più tardi spostò lo sguardo dal piccolo schermo dell’apparecchio e rivolse gli occhi ai due ragazzi che gli stavano di fronte: per dieci secondi si sentì rincuorato. Lui giocava ancora ai videogiochi a quasi trent’anni suonati, era vero, ma quei due campioni che aveva davanti di certo non se la passavano meglio: Gerard e Mikey erano immersi nelle loro storie a fumetti, con gli occhi incollati su quelle pagine piene di colori.

Ray girò la testa verso l'oblò dell'aereo. In precedenza aveva fatto alzare Gerard da quel posto per poter mettersi vicino al finestrino e godere del panorama: era davvero una bella vista e non si sentiva per niente in colpa di aver dato fastidio al compagno.

-Cazzo Frank quanto sei stronzo!- quasi urlò Gerard qualche secondo dopo.

Mikey smise di leggere il "The killing joke" di Alan Moore, il fumetto su Batman e Joker più spettacolare di tutti i tempi, che lui tra l’altro aveva avuto la fortuna di acquistare a soli nove dollari e novantacinque cents (una miseria), e si concentrò su suo fratello che aveva decisamente un’aria infastidita e su Frank, che invece stava morendo dalle risate.

-Che è successo?- chiesero Ray e Mikey quasi all'unisono, cercando di capire la situazione dai movimenti di Gerard e Frank.

-Dio santo, quest’idiota mi ha pizzicato!- disse Gerard dolorante. Che diavolo. Il dolore provato nell’interno coscia era sottile e quasi insopportabile. Quel bastardo, mentre lui stava leggendo il suo rispettabilissimo Wolverine, gli aveva infilato la mano fra le cosce e gli aveva tirato un pizzico.

-Era per darti un po’ fastidio! E poi stai leggendo da un’eternità!- disse il ragazzo ridendo a crepapelle.

Dopo qualche momento Frank si stava ancora sbellicando.

-Dai che ora passa!- aggiunse il chitarrista, atteggiandosi da ragazzina premurosa.

-Toglimi le mani di dosso!- esclamò il cantante.

Gerard stava cercando di cacciarlo.

-E' la seconda volta che mi fai male in mezzo alle gambe!- piagnucolò quasi.

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, lo stesso Gerard stentava a trattenere un sorriso. In un live, poche sere prima, mentre Frank suonava e lui si rotolava a terra, si era sentito arrivare una fitta lancinante all'inguine: quel deficiente gli stava quasi per dare un calcio nelle parti basse.

Frank se la rideva di gusto, soprattutto quando Gerard accennò all’episodio della sera precedente, e continuava a infastidire amichevolmente il moro, rassegnato dal fatto che non avrebbe più potuto leggere il suo fumetto.

-Quando cazzo arriviamo in questa città? - esclamò il cantante spostandosi i capelli davanti agli occhi, qualche secondo dopo.

-Modera i termini, ragazzino!- gli fece Frank ridendo.

-Mi domando con fervore quando il nostro aereo avrà la possibilità di atterrare in questo centro urbano!- si sforzò di dire Gerard pensandoci un po’ su.

Ma che aveva detto?

-Ahah. Sei una checca!- gli fece Frank in tutta risposta, pensando ancora alle parole ingarbugliate di Gerard.

-Ah Ah- ribattè Gerard sarcastico. -Tu sei Flash-man. E non è un complimento.- commentò scazzato.

Frank rispose con una linguaccia.

Per far passare velocemente le ultime ore di quel viaggio che era risultato molto stressante, Frank uscì dal suo borsone Nike un giornale di musica, acquistato la mattina in aereoporto.

-Cos'è, ti compri l'AP per vedere se parla di te, eh, brutto egocentrico?- fece Gerard ridendo. Amavano prendersi in giro.
-No testa di cazzo, lo compro per vedere se parlano di te e di quanto sei stonato!- disse Frank
- Simpatico come la bruciatura di una sigaretta!-
Passò qualche altro minuto e nel corridoio dell'aereo si fecero vive le signorine con il carrello del ristoro.
-Gerard, mi prendi un caffè?- fece Mikey, nascosto dietro il suo fumetto e lo stesso fece Ray, il quale però avrebbe voluto anche dei biscottini al cioccolato.
-Sì, magari ve li vado a prendere direttamente dalla cabina. Secondo te le hostess che cazzo ci stanno a fare? Chiedeteli a loro!- rispose burbero il cantante, infastidito dalle ordinazioni degli altri. Non capiva perché avrebbe dovuto riempirsi di bicchieri e vassoietti.
-Le hostess esistono per soddisfare il cliente, signor Way- fece una voce acida e femminile da dietro il sedile del ragazzo.
Gerard sgranò gli occhi. Cazzo. L'avevano sentito. E poi come faceva l’hostess a sapere il suo nome?
-Cosa vi posso portare?- fece qualche secondo dopo la ragazza dai capelli biondi a Mikey e a Ray, che se la stavano letteralmente ridendo sotto i baffi per la pessima figura del compagno.
Tutti i ragazzi ordinarono tranne Gerard. Si vergognava nel richiedere anche lui un caffè, eppure ne aveva estremamente bisogno. “Che figura di merda” pensava. La sua non voleva essere un'offesa. Era solo un'imprecazione al fratello…
-Mia sorella mi rompe tutto il giorno con te e i tuoi Chemical romance- disse improvvisamente con tono arrabbiato l'hostess a Gerard. -Sarà proprio felice di sapere che il suo cantante preferito è uno stronzo!- aggiunse con ironia e sarcasmo, mentre serviva i bicchieri ai tre restanti ragazzi.
Gerard rimase allibito.
Gli altri se la stavano facendo addosso dalle risate nel vedere la sua faccia rossa e incredula. Queste fans diventavano ogni giorno più audaci.

-Che ridete idioti, ce l'ha anche con voi!- Fece Gerard, rivolto ai suoi amici e sferrando un calcio a Ray.

-Io non volevo...- aggiunse rivolto alla ragazza, cercando di improvvisare una scusa. Il suo tono si era fatto improvvisamente più caldo e rassicurante, quasi a voler dimostrare che lui non era in quel modo.

-Sì, sì...certo!- fece l'hostess sarcastica.

La ragazza ci aveva preso gusto. Consegnò le ordinazioni restanti ai tre giovani musicisti e fece inaspettatamente la linguaccia a Gerard, che si sentì preso per il culo fino alla morte, e l'occhiolino al resto della band.

-Hai capito alla giovane!- disse Bob appena svegliatosi da un sonno lungo tre ore.

-Per favore, non ti ci mettere anche tu!- sbottò Gerard, seriamente colpito nell'orgoglio. -Siete tutti e quattro delle emerite teste di cazzo!- fece tra le risate generali. Nella foga strappò il giornale dalle mani di Frank. -Dammi qua!- disse acido.

-Piano che me lo sciupi!- fece Frank menandogli un’occhiataccia.

Qualche secondo dopo Gerard era lì che borbottava tra di sé e Frank era di fianco a lui, cercando di seguire qualcosa di quelle pagine che venivano sfogliate troppo velocemente.

-Vuoi fare piano!?- disse a Gerard improvvisamente. Gli stavano facendo male gli occhi tanto il ragazzo sfogliava veloce i fogli.

Mise la mano sulle pagine del giornale per bloccare quella irrequieta del cantante.

- Ehilà!- fece Bob improvvisamente, guardando distrattamente  la pagina -Che bei soggetti!- aggiunse.

Era stato casualmente attratto da una foto che ritraeva delle ragazze con degli strumenti musicali in mano.
Tutta la band, compreso Mikey che fino a qualche istante prima si trovava ancora tra le strade di Gotham city, guardarono la pagina indicata dal ragazzo.

-Hai capito…- fece Frank guardando con più attenzione -Questa nuova generazione di musicisti si sta evolvendo!- concluse sorridendo.

L'articolo della pagina che aveva tanto incuriosito i cinque ragazzi, era dedicato ad una nuova band che da qualche tempo era in circolazione. Naturalmente l’aggettivo “nuova” era riferito al fatto che la giovane band fosse all’attivo da poco, benché avesse già un album alle spalle, due colonne sonore di due film di successo e qualche singolo estratto.

-Ah già. Le Helenas!- esclamò Ray, riconoscendo le cinque ragazze. -Sono brave! Le passavano l'altra volta su Mtv!-

-Quelle che hanno fatto la cover dei Papa roach e degli Atreyu?- fece Frank, cercando di fare mente locale a riguardo. Se non andava errato la cantate lo seguiva su Twitter.

-Sì, sì- fece Ray che stava già pensando al motivetto delle canzoni -Il video di The right side of the bed è pazzesco. Spaccano!- esclamò entusiasta.

-Chi cazzo sono?- fece Gerard, riducendo gli occhi a due fessure. Cercò di mettere a fuoco meglio quei cinque soggetti. Era sempre stato alquanto scettico sulle girl band. Per lui le ragazze avrebbero potuto cantare, suonare il piano o il violino, ma suonare come una vera band …no.

-Uffa, sei tagliato proprio fuori dal mondo, eh? Leggi!- disse Ray al compagno, indicandogli l'articolo.

-Non è vero che sono tagliato dal mondo! Nemmeno Mikey e Bob le conoscono!- disse per giustificarsi.

Suo fratello alzò gli occhi al cielo e continuò a bere silenzioso il suo bel bicchiere di caffè nero.

Le “Helenas” a quanto pareva, erano una band femminile formatasi tre anni prima, ed avevano pubblicato il loro primo album intitolandolo “The secret diary of Kittie”.

In quel momento in classifica avevano all’attivo due o tre singoli, di cui uno era la colonna sonora di un film sui vampiri.

Il gruppo aveva vinto in poco tempo molti premi: Best new band, Best female singer e Best video. Il successo del gruppo probabilmente era dovuto oltre alla bravura dei componenti in campo musicale, anche al fatto che quella fosse una "girl" band, dunque era un gruppo formato da sole ragazze le quali suonavano, gridavano e facevano assoli come le band maschili.

-Figa la cantante!- commentò Bob guardandola: capelli lunghi, neri e ricci, abbastanza formosa nel fisico, bel visino… “Già, proprio figa.” Pensò.

Gli occhi di Gerard si fermarono un attimo su quelle immagini.

Possibile che non ne avesse mai sentito parlare prima? Eppure l'avrebbe notata una ragazza come quella: anfibi, corpetto nero, trucco provocante...Come le era sfuggita? Possibile che non le avevano mai incontrate? Nemmeno a qualche serata di Awards o festival?

-Oh, sentite qui!- disse improvvisamente Frank. Aveva iniziato a leggere l’articolo su di loro e leggendo era rimasto sbalordito da una cosa.

Ricominciò a parlare veloce -Si chiamano Helenas in onore ai M...a noi!?- tuonò interdetto.

-Eh?- Fecero tutti all'unisono, avvicinandosi con la testa sul giornale del chitarrista.

-Da' qua- disse Gerard, prendendo il giornale e avvicinandoselo agli occhi. Si stava decisamente innervosendo.

Iniziò a leggere silenzioso, poi all’improvviso iniziò a parlare ad alta voce.

-Cazzo è vero! "Abbiamo scelto il nome Helenas sia perchè ci piaceva e si adattava molto bene al nostro gruppo di sole ragazze, ma anche perchè Annie va pazza per i My chemical romance, gruppo che stimiamo e da cui traiamo ispirazione. Il nostro nome -Helenas- nasce da una loro canzone, “Helena” per l’appunto, che tra l’altro utilizziamo anche per concludere i nostri live”.Oh, Dio santo! Non ci credo!- disse quasi sconvolto Gerard. Aveva alzato gli occhi e stava fissando i suoi amici. Sembravano compiaciuti.

-Questa è la più bella cosa che un gruppo possa aver fatto per noi! Chiamarsi come una nostra canzone!- disse Mikey contento. Non l'avrebbe mai immaginato e la cosa lo entusiasmava parecchio. Era vero anche che lui prima di quell’articolo non aveva mai sentito parlare di loro, però era rimasto molto colpito.

-Già- disse Frank che si riprese il giornale. -Ehi sentite qua, si esibiranno anche ai Grammy e sono nominate in molte categorie nelle quali ci siamo anche noi! Best video, Best song, Best Album...Wow!- concluse passandosi una mano tra i capelli. Non vedeva l’ora di sentirle suonare.

Gerard a differenza degli altri rimase pensieroso.
Come diavolo era possibile? Si stava quasi sentendo in colpa. Un gruppo aveva preso il proprio nome da una loro canzone e lui nemmeno lo sapeva, nemmeno conosceva quel fottutissimo gruppo, che tra l'altro era formato da sole ragazze, tutte strafighe e strasexy.
Chissà che musica si sarebbe potuto aspettare da delle ragazze messe al basso e alla chitarra... Frank aveva detto che avevano fatto delle cover degli Atreyu, quindi tanto male non dovevano essere...Che diamine. Perchè si stava sentendo in colpa? Per una cosa inutile. Non era di certo colpa sua se quel gruppo non aveva saputo interessarlo, non aveva saputo attirare la sua attenzione. Avrebbe dovuto per caso ringraziarle per il fatto che si chiamassero come sua nonna? Per quanto ne sapeva poteva essere anche l'Helena dei Misfits. Che diavolo, quel viaggio non finiva più. Inoltre si sentiva un po’ infastidito dalla cosa. Non che quelle ragazze avrebbero dovuto chiedergli il permesso, avrebbero potuto scegliere qualsiasi nome secondo lui, però si sentiva strano.
Non era entusiasta della cosa, ecco qual’era il punto.
Le acque intorno a lui si erano acquietate, e perciò indiscreto continuò a leggere, quasi per sfida, l'articolo su quel gruppo.

"Siamo onorate di partecipare ai Grammy. Noi, una piccolissima band, messa a gareggiare con i pilastri della musica. Non possiamo far altro che esserne contente!" dice la frontgirl Annie. "Non siamo abituate ad essere rivestite di successo e di popolarità. Al liceo eravamo delle sfigate e io lo sono stata anche durante l'università!" continua ridendo. “Non è facile riuscire a capire che un giorno non sei nessuno e il giorno dopo diventi forse qualcuno. Tutti cercano di diventarti amici. Ed è una cosa incredibile, soprattutto quando fino a qualche anno prima nessuno ti avrebbe preso in considerazione. Non siamo state sempre belle e sfrontate…abbiamo vissuto il nostro trauma anche noi"

Anche lei super sfigata al liceo? La guardò meglio. Guardò meglio la foto di Annie che, come tutti i "front" delle band, era messa in primo piano rispetto agli altri componenti. Era vero, ci poteva essere il Photoshop di mezzo, ma lui avrebbe detto tutto tranne che quella ragazza fosse stata sfigata al liceo. Dalla foto sembrava avere un fisico normalissimo anzi, molto bello. Aveva le spalle un po' larghe e i fianchi ben pronunciati. Sembrava un atleta e allo stesso tempo una modella di quei quadri neoclassici, atti a raffigurare la vera bellezza, e non i canoni della società. Girò la pagina e c'era un'altra foto. Un primo piano di Annie con una delle due chitarriste. Indossava dei pantaloni neri super aderenti, stivali con le borchie e poi una t -shirt con una stampa. I suoi capelli nerissimi, lunghi e ricci, davano la sensazione di essere morbidi e vellutati. Era una foto fatta al naturale, ovvero nessuna delle due ragazze sulla pagina aveva gli occhi cerchiati dalla matita e dall’ombretto neri. Si stupì quasi della loro bellezza naturale. Che diavolo. Non le aveva notate, nè mai viste e nè mai sentite.

-Gerard, preparati che stiamo per atterrare.- fece Frank al suo fianco.

-Ehm, certo- fece lui quasi ridestatosi dal torpore. Si prese la rivista e se la mise nella tracolla.

-Ehi quello è mio!- fece Frank, assistendo a quella specie di furto.

-Ah, Frank non rompere le scatole, te lo ridò!- gli disse Gerard. In fondo era solo un giornale...


Mentre si stava preparando all’atterraggio, ripenso a quelle pagine, e gli tornò in mente quella ragazza. Tutto ad un tratto gli venne voglia di sentirla cantare.

**

-Mi piace questo vestito!- fece la ragazza dai capelli arancioni prendendo un abitino aderente nero da uno scaffale.
-Starebbe bene sotto gli anfibi!- fece una seconda ragazza alle sue spalle.
-Annie, sai che non suono la batteria con gli anfibi perchè altrimenti mi stanco prima del previsto!- disse Cher alla ragazza dietro di lei.
-Allora compralo e  lo metto io con gli anfibi!- disse Annie, mostrando uno dei suoi più grandi sorrise alla sua amica.
-Sì, certo. E dove le metti quelle tette qui dentro?- fece Cher alla ragazza, dandole un colpetto al seno.
-Ahah, non le metto!- esclamò ridendo lei.
-Ehi, qui non vogliamo far arrapare nessuno, eh!- fece Liz da dietro.
-Infatti… non vorrei ritrovarmi con un adolescente che mi rincorre sul palco!- disse la ragazza dai capelli ricci e neri, alzando gli occhi al cielo.
-Beh, ora come ora qualcuno che ti rincorre ti farebbe comodo!- disse Christy dal camerino.
-Sono felicemente fidanzata!- ricordò Annie alle amiche. Sforzandosi di pronunciare quel "felicemente".
-Sì, con uno stronzo che non ti è venuto nemmeno a salutare all'aeroporto e che ha il telefono spento da un giorno!- aggiunse Sarah.
-Ah, che bastarde- mugolò Annie. Voleva non ricordarselo.
-Dai che stasera facciamo il culo al Globe Theater e poi ci portiamo nel back stage un bel pò di giovinotti!- esclamò Cher tutta pimpante.
-Ragazze.- fece una voce maschile improvvisamente  -La pausa shopping è finita. Si va al teatro a fare il sound check. Muovetevi.- concluse il manager delle Helenas.

   
 
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