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Autore: elleonora    24/03/2011    2 recensioni
One shot partecipante all'iniziativa "Autori per il Giappone". Quella mattina Tsubaki si era svegliata con una sensazione strana, infatti lo tsunami stava arrivando... E stava per colpire la parte del Giappone dove c'era Shinichi, il suo migliore amico.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AUTORIPERILGIAPPONE

La telefonata della speranza

 

 

Quella mattina Tsubaki si era svegliata con una strana sensazione. Non era solo strana, era semplicemente brutta, una bruttissima sensazione le diceva che c’era un qualcosa che non quadrava.
 
Lo capì subito quando accese la televisione, dopo il terremoto che aveva fatto tremare il suo Giappone, lo tsunami era in arrivo.
 
Compose rapidamente un numero di telefono, quello del suo migliore amico, che si trovava dal lato opposto del paese, nella zona altamente a rischio. L’onda si sarebbe abbattuta proprio lì e lei doveva sapere se lui stava bene, se era lontano, se era al sicuro.
 
Primo squillo.
Niente.
Secondo squillo.
Niente.
Terzo squillo.
Niente.
Quarto squillo.
Niente.
“Rispondimi, dannazione!” pensò Tsubaki.
Quinto squillo.
 
«Pronto?» la solita voce calma e tranquilla le rispose al telefono.
«Shin dove sei? Come stai? L’onda..» chiese allarmata Tsubaki stringendo forte il telefono.
«L’onda sta arrivando, ma io sono al sicuro.» rispose Shinichi cercando di tranquillizzare la sua amica.
«Sei sicuro? Io..»
«Sono al sicuro, Tsu, stai tranquilla.»
«No, non sono tranquilla, non lo posso essere se tu sei lì.»
«Non mi accadrà nulla. Sono lontano dalla cittadina…»
«Come mai non ti credo?»
«Perché mi conosci bene, molto bene Tsu. Nessuno mi conosce come te. Sono in casa, sono all’ultimo piano e dovrebbe andare tutto bene… Devi stare tranquilla, devi fidarti di me.»
«Shin..» Una lacrima iniziò a scorrere sul viso di Tsubaki «Io.. Io lo sapevo che non dovevi andartene da qui.. Ma..» Ma Shin aveva seguito il suo sogno, si era trasferito, lontano dalla sua famiglia, lontano da tutti i suoi amici e soprattutto lontano da lei. Tsubaki era sempre stata innamorata di Shinichi, da sempre. Ma proprio quando aveva deciso di rivelarglielo, lui le aveva detto che sarebbe partito. Così lei aveva deciso di conservare il suo segreto.
Altra lacrima, altri singhiozzi «Shin io devo.. Devo dirti delle cose..»
«Dimmi Tsu.. C’è tempo..»
«Dimmi che tornerai da me.» Affermò la ragazza sconvolgendo e facendo sorridere Shinichi.
«Tornerò da te. Sarei tornato da te in ogni caso.»
«Shin io..» Tsubaki inspirò profondamente anche se le lacrime continuavano a scendere. «Non ti ho mai detto..» Altro singhiozzo.
«Io non ti ho mai detto che ti amo. Ti amo Tsubaki. Ti ho sempre amata. Da sempre e per sempre.»
«Shin.. Cosa?» La ragazza era semplicemente sconvolta dalle parole del ragazzo.
«Tsu, so quello che volevi chiedermi la sera prima della mia partenza. E se mai dovessi tornare, e credimi tornerò, voglio abbracciarti, voglio baciarti, voglio sussurrarti che ti amo e che ti amerò per sempre.»
«Shin..» Le lacrime continuarono a scendere dagli occhi della ragazza, inarrestabili, incontenibili, irrefrenabili. Le immagini in televisione indicavano solo una cosa: l’onda stava arrivando. «Ti amo Shinichi. Ti amo e ti aspetterò. Torna da me. Ti prego, torna.»
«Tsubaki, devo andare ora. Ci siamo. Sta arrivando. Ti amo.»
 
La comunicazione si interruppe e Tsubaki continuò a piangere davanti alle immagini di devastazione e terrore che scorrevano veloci in televisione. L’onda era arrivata e trascinava via con sé ogni cosa. La ragazza cercava di capire se quella zona, quel posto preciso, era quello di Shinichi. Ma non riconobbe nulla. Quello che vedeva sullo schermo era solo puro terrore. Tsubaki si fece forza, chiuse gli occhi e pregò che Shinichi tornasse da lei.
 
Settimane dopo la devastazione, la morte, il senso di vuoto e il dolore attraversavano il Giappone. La speranza però non aveva mai abbandonato Tsubaki, quasi mai. Ma il destino aveva scelto per lei e proprio quando meno se l’aspettava Shinichi tornò a casa. Tornò da lei, dalla sua Tsubaki e l’abbracciò, la baciò per la prima volta, le disse che l’amava e che era solo grazie a lei che era riuscito a sopravvivere all’onda. Grazie alla speranza che lei gli aveva infuso solo attraverso una telefonata.
 
E finalmente, dopo parecchi giorni, Tsubaki pianse lacrime di gioia tra le braccia di Shinichi.


***

Piccolo spazio di E.


Buon pomeriggio e benvenutissimi o ben trovati a tutti, come sempre dipende ogni volta dei punti di vista. Ho scritto questa One Shot, mi è venuto naturale scrivere questa sottospecie di raccontino, per l'iniziativa Autori per il Giappone. (E più precisamente, questo racconto lo trovate in questa pagina specifica.) Da quel maledetto venerdì, l'11 di Marzo per essere ben precisi, moltissime cose sono cambiate in Giappone, io, essendo una persona totalmente romantica e non so per quale motivo tendente allo stupido, ci voglio vedere un briciolo di speranza anche lì. Mi piace vedere, o meglio cercare di vedere il lato buono delle cose anche dove non ce n'è nemmeno un po'. Ma io voglio che ci sia, proprio lì, in Giappone, voglio che ci sia la speranza e voglio che ce ne sia tanta.

Spero che le cose possano solo migliorare. La speranza è sempre l'ultima a morire, giusto?

Un abbraccio e a presto!

E.
   
 
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