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Autore: EffieRiot    24/03/2011    0 recensioni
Quando, di preciso, siamo arrivati a questo punto? Forse quando abbiamo cominciato a sbagliare... ma sono sicura che non sia così. E' cominciato tutto, semplicemente quando abbiamo cominciato a mentire a noi stesse e, senza rendercene conto, anche agli altri.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Banner by me. In foto, Rashel-ua.

In foto, Rashel-ua.

 

Quando, di preciso, siamo arrivati a questo punto? Forse quando abbiamo cominciato a sbagliare... ma sono sicura che non sia così. E' cominciato tutto, semplicemente quando abbiamo cominciato a mentire a noi stesse e, senza rendercene conto, anche agli altri.

 

* * *

 

«Mi ricordo ancora il giorno in cui ci dissero che saremmo diventate delle rockstar... io ero ancora una ragazzina che cantava seguendo le parole in video versione karaoke su YouTube, appassionata di ogni mia piccola passione e innamorata dell'amicizia. Ovviamente avevo sperato in quel giorno per anni, come qualsiasi quindicenne che passa il tempo anche solo ad ascoltare musica... il fatto che di anni ne avessi diciassette non aveva importanza. In quel momento, fu la mia parte bambina ad emergere, felice come una regina davanti al fatto che i suoi servitori la apprezzano davvero come persona. Ricordo anche che faceva caldo, tanto caldo, ma i brividi per la schiena mi salirono lo stesso. Finalmente forse sarei potuta diventare quella che volevo essere... anche se ora mi rendo conto che sono felice di non esserlo, e di essere me stessa.»

Spengo lo schermo con un sordo tic del pulsante che, rilasciato, torna alla sua posizione originaria.

Sentire la mia stessa voce alla TV è una cosa che ho sempre odiato. Non mi ritrovo praticamente mai nelle parole che ho detto, nel tono con cui le ho dette e nell'immagine che vedo. Ma non per questo non era tutto vero, in quel momento... anzi, era tutto vero. Ad essere onesta, è vero anche in quel momento, ma in modo diverso. So di essere una persona mutevole, cambio in continuazione, non riesco ad essere uguale a prima... è una delle mie poche costanti.

La ragazza affianco a me mi guarda, mi bacia. Sa che sentirmi mi da fastidio, per cui non fa domande.

Mi chiedo se è giusto che questa cosa vada avanti, lei mi ama molto più di quanto non faccia io con lei... ma forse è proprio per quello che è destinata a continuare. Una persona come me, ha bisogno di una come lei, forse. Una persona che cambia spesso punto di vista ha bisogno di una che la segua con lo sguardo senza dire nulla, e in caso che la riporti sulla via giusta. E poi comunque io la amo. Non quanto vorrei, ma la amo.

«Ti va qualcosa di caldo Liz?»

Annuendo mi attira contro di se, in un abbraccio cado e in un silenzio riflessivo. Devo ammetterlo, sono di un'umore strano... come se dei fantasmi mi girassero attorno cercando di prendersi il mio cuore.Così suona molto da ragazzina, ma una parte di me ancora lo è quindi non mi faccio problemi nel dirlo. Sento le sue mani passarmi per la schiena, leggere come piace a me. È anche quello un modo per distrarmi.

«Io voglio il tè verde che abbiamo preso a Kyoto... ancora non l'abbiamo assaggiato. Com'è che si chiama? Motcha?»

Alzo su di lei gli occhi azzurri, che so procurarle ogni voltalo stesso effetto della prima. Un po' come il suo viso a me... a volte non posso davvero credere che io le vada bene come sono, perché lei è troppo per me.

«Si chiama Matcha, Liz -rido leggermente- comunque io non ne ho voglia... mi farò una cioccolata»

Ci scambiamo un altro tenero bacio, poi battendole un colpetto sulla guancia mi allontano da lei, verso la cucina. L'avverto di aspettarmi li, altrimenti sarebbe venuta a servirmi e riverirmi come se fossi una bimba viziata. Ormai è qualche anno che giro nello showbiz, sono ancora giovane ma mi sento già questi pochi anni pesare addosso. Quando sono partita, a diciassette anni, ero entusiasta come solo una ragazza di quell'età può essere... non ci fermavamo un momento, io e le altre, sempre in giro per l'Europa o in sala di incisione. Bastarono solo due anni e mezzo però a farci rallentare... ora siamo tutte molto più riflessive, più organizzate, più mature. Giovani, ma mature, ognuna a modo proprio.

Io, nonostante questa mia strana e mutevole mentalità, sembro, a detta di tutti quelli che mi conoscono davvero, una donna vissuta... cosa che assolutamente non sono.

Katherine, la nostra chitarrista e soprattutto tenero camionista, sembra stia diventando una perfetta donna manager. Ormai praticamente lavora più lei del nostro vero manager.

Iko, la maga delle bacchette -che usa sia sullo strumento che nel piatto-, sta diventando una delle donne più apprezzate nell'ambiente nonostante la giovane età e viene spesso invitata a dare il suo parere su qualsiasi cosa di nuovo ci sia.

Dana, invece, semplicemente da qualche mese a questa parte si è impegnata nel sociale, come ogni brava donna di spettacolo. Anche se forse, definirci donne di spettacolo è un po' impegnativo... facciamo parte di un settore abbastanza nicchia, anche se in quel settore siamo quasi le numero uno.

Nel momento in cui metto il bollitore sulla piastra accesa sento le braccia di Liz circondarmi la vita, e la sua fronte appoggiarsi alla mia nuca.

«Guardiamo Sweeny Todd?»

Sorrido leggermente alla proposta. Che è il suo film preferito, ormai l'avevo capito da tempo, nonostante lei non lo ammettesse. Troppo normale per lei avere un film preferito, soprattutto se è un film di Tim Burton.

«Certo!»

Beh, a Tim non si dice mai di no.

Liz sorride, per poi lasciarmi un bacio li dove aveva appoggiato la fronte e trotterellare nell'altra stanza a sistemare tutto per la visione del film. Televisione accesa, coperte pesanti perfette in quel clima invernale, sgabello per appoggiarci le tazze, tende tirate e ovviamente luce soffusa al punto giusto. Nessuna delle due e tipo da completa oscurità tipo cinema, un lieve alone ci piace nella stanza.

Zucchero la mia cioccolata, densa e nera come la pece, prendo entrambe le tazze e vado ad accoccolarmi di fianco a Liz, che stranamente sta guardando interessata un programma di gossip.

«Che succede?»

Lei mi fa segno con la testa di guardare lo schermo, sul quale si staglia l'immagine di una schiena ampia che copre una figura più esile ma leggermente più alta, nell'atto di quello che sembra un bacio anche abbastanza appassionato. La scritta che ne scorre al di sotto recita testualmente “Kaulitz twins: love is in the air, but for each other! Only five years ago it would be illegal, but now it's just a scandal.”.*

Wow. Dopo anni di appostamenti per coglierli in flagrante, ce l'hanno fatta.

«Poveretti... è da quando hanno quindici anni che li tormentano. Fortuna che io non faccio il vostro lavoro.»

Guardo la mia Liz con un sorrisetto poi decidiamo finalmente di far iniziare il film. Il giorno dopo nessuna delle due aveva da fare, ma di certo non saremmo andate comunque a dormire molto presto, in quest'unica sera completamente sole che avevamo.

 

* * *

 

Le notti con Liz sono sicuramente una delle cose di cui non mi dimenticherò mai. Quasi non considero il nostro vero e proprio sesso... non è mai qualcosa fatto per noia o per divertimento, ma sono semplicemente notti in cui le parole per dirci quello che proviamo l'un l'altra vengono sostituite dai gesti. Il “sesso” è una conseguenza, per nulla necessaria ma comunque gradita.

«Marshmallow piccoli o grandi?» mi indica con un coltello da bistecca, indicandomi con il dito il sacchetto di caramelle gommose davanti a se.

«Piccoli!» sorrido tranquilla, rimestando nel pentolino la cioccolata calda. Generalmente odio cucinare e lo faccio fare volentieri a Liz, ma per quanto riguarda bevande calde, tisane e affini la specialista sono io. Sarà che ne consumo in quantità esagerate.

Solo ripensare alla prima volta che la vidi sembra passato un secolo... io sono una persona completamente diversa. Lei è sempre la stessa, nonostante a me sembri così diversa. Non avrà più i capelli lunghi, o la pelle abbronzata dal sole estivo, ma il suo sguardo è rimasto lo stesso, da sempre. Uno sguardo fiero, indipendente. Uno sguardo spesso pieno d'amore, se lo sai ritrovare in quei pozzi castani. Perchè si, forse la cosa più difficile è capire cosa sta cercando di dirti, con quel semplice sguardo... tutto il contrario di me. Come io sono un libro aperto, una porta con le maniglie antipanico, lei è un lago in un giorno sereno, quando il sole comincia a calare: riflette perfettamente quello che gli viene posto davanti ma non da cenni di quello che ci sai dentro.

 

Verso lentamente la cioccolata densa e nera nelle tazze.



 

 


 

* Particolare aggiunto per una promessa fatta ad una amica, che era molto insistente. xD

 

Note d'Autrice: Salve a tutti (: torno a scrivere dopo SECOLI che ho lasciato il campo con questa nuova opera... scritta MOLTO di getto (e si nota D:). Un grazie speciale agli Skunk Anansie che con la loro musica mi stanno ispirando e a tutte le amiche che mi hanno spinta a scrivere di nuovo. Un grazie alle ragazze del forum Le parole dell'est ~ che mi stanno dando un GIGANTERRIMO aiuto <3 Ah, e ovviamente grazie a tutti quelli che recensiranno, aiutandomi ad avere la carica per andare avanti! (:

  
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