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Autore: angelroy    22/01/2006    2 recensioni
Qualcosa mi tiene sveglia. Non so cosa sia, anche se tremila pensieri si affollano su di me lasciandomi quasi senza respiro. La cosa buffa è che tutte le immagini, parole che scorrono nella mia testa… hanno come protagonista proprio te. Ecco: ora sto ricordando quella passeggiata in spiaggia al chiaro di luna…
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sdraiata sul mio letto

Sono sdraiata sul mio letto.

È notte fonda.

Riesco a sentire il rumore tipicamente estivo di cicale e grilli. Un’aria calda entra dalla finestra aperta poco più in là del mio letto.

Tutti in casa dormono.

Ma io no.

Qualcosa mi tiene sveglia. Non so cosa sia, anche se tremila pensieri si affollano su di me lasciandomi quasi senza respiro. La cosa buffa è che tutte le immagini, parole che scorrono nella mia testa… hanno come protagonista proprio te.

Ecco: ora sto ricordando quella passeggiata in spiaggia al chiaro di luna…

…Chissà se qualche volta riaffiora anche nei tuoi pensieri…

Ci vedo camminare lungo il bagnasciuga… mano nella mano. Io avvolta in un leggero abito azzurro dalle bretelline sottili che mia arriva sopra il ginocchio (dicevi sempre che era troppo corto…), tu con indosso una camicia bianca di lino e dei pantaloncini di jeans.

Tanto per cambiare mi prendi in giro per i miei capelli ribelli… che però in fondo adori…infatti non riesci a staccare la mano da quei riccioli color rubino.

Io mi perdo nei tuoi occhi di una tonalità così simile al mio vestito.. ma più intensa… più calda. Quegli specchi che scrutano ogni mio particolare sono talmente intensi che mi sento rabbrividire quando si posano su di me.

Ci sediamo sulla sabbia bianca e fresca…

Mi stringi forte forte tra le tue braccia e mi sussurri piano all’orecchio che mi ami.

Il mio volto inizia a rigarsi di lacrime…

Non sono triste.

Ho paura.

Una paura folle che tutto ciò che ho vada perduto per sempre… per colpa della follia della gente intorno a noi.

 

 

Inutile dire come mi sento ora a rivedere dentro di me quegli attimi.

Sconsolata.

Abbattuta.

Vuota.

Ciò che non volevo accadesse… è arrivato, persino troppo presto.

 

 

Altre immagini scorrono veloci nei miei occhi.

È inverno.

Siamo a scuola.

Nella Sala Grande addobbata per Natale ci sono poche persone data la tarda ora.

Ho appena finito di litigare con Ron, tanto per cambiare voleva controllare la mia vita…

Mi passi vicino e mi guardi con i tuoi occhi magnetici… non posso fare altro che rimanere imbambolata mentre mio fratello, che non si è accorto di nulla, ha ripreso a borbottare qualcosa di insensato.

Vedo che ti stai allontanando dalla sala.

Mi viene automatico seguirti. Non mi importa di Ronald o del bonario Harry o di Hermione. Sono stufa di loro.

Arrivo velocemente davanti al portone di quercia dell’ingresso di Hogwarts.

I tuoi occhi brillano. Sono di un azzurro splendido.

Mi sorridi.

Ricambio quel sorriso anche se in maniera un po’ impacciata.

 

Non capivo ancora a cosa mi avrebbe portata quel gesto.

Tutto è nato così… semplicemente.

 

Ti avvicini a me e con estrema delicatezza mi posi sulle spalle il tuo mantello pregiatissimo, dopodiché mi prendi la mano e senza dire nulla mi conduci fuori da scuola.

Sono rapita dai tuoi gesti…

 

In un primo momento ho anche pensato che mi avessi fatto qualche incantesimo. Poi, ho dovuto scartare quell’idea perché la sensazione è continuata… i sentimenti si sono fatti spazio nel mio cuore…

 

 

Mi porti al limitare della foresta proibita.

Lo devo ammettere: ho un po’ di paura.

Ma mi basta guardare il tuo viso calmo e sereno, increspato da un sorriso gentile, non compiaciuto come quello che sfoggi sempre nei corridoi, per rassicurarmi.

Non vuoi farmi del male.

Tu non sei cattivo come tutti ti descrivono.

In un soffio mi dici –Volevo che tu vedessi una cosa- mi volti a guardare la scuola.

Rimango a bocca aperta.

Da quell’angolazione si può vedere il lago ghiacciato che riflette la luna e Hogwarts che completamente innevata brilla come un diamante sotto la luce del sole.

-Perché?- chiedo con un fil di voce. Nessuno poteva udirci eppure ero convinta che le parole, il “rumore” avrebbe potuto turbare quella serenità e quella pace… avrebbero frantumato l’incanto di quel momento.

-Non so- ti passi una mano nei capelli biondi chiarissimi scompigliandoli un po’. –sentivo di doverlo fare-

-Ma perché a me?- sono curiosa lo ammetto. Come mai hai notato proprio me? Dovrei essere la tua acerrima nemica. Hai sempre odiato la mia famiglia… invece mi fai partecipe di una cosa così bella.. e personale. Mi sveli il luogo dove ti rifugi e da cui osservi il bellissimo panorama della scuola.

-Perché sei tu. Sei diversa. Ne sono certo-

 

Presuntuoso. Pensi sempre di sapere tutto e di capire le persone solamente guardandole negli occhi.

Il che spesso, però, devo ammettere che è vero. Io ne sono l’esempio lampante.

 

-Se non fosse così?- mi volto a guardarti negli occhi. Ecco. Ormai mi hai catturata.

-Io non sbaglio mai- avvicini una mano al mio viso. È fredda… eppure al solo contatto la mia pelle sembra infiammarsi.

Ti guardo come una bambina spaurita…

Mi avvicini a te e mi stringi al tuo corpo.

Liberi i miei capelli dalla coda alta che ho e prendi a giocare con i miei boccoli.

Sento il tuo profumo inebriarmi.

Rimaniamo stretti per attimi che sembravano secoli…come se il tempo si fosse fermato intorno a noi.

Poi mi scosti un po’.

Con due dita sollevi il mio viso che per l’imbarazzo cercava di guardare a terra.

Ti avvicini a me e con una dolcezza infinita sfiori le mie labbra con le tue.

Ricambio il bacio.

 

 

Una lacrima solitaria bagna il cuscino.

Mi giro nel letto e il mio sguardo cade su un fagottino biondo che dorme accanto a me.

Non so come farei senza di lui.

Ha 3 anni.

È biondo come te ma ha gli occhi grigi.

Un vero capolavoro.

Non potevamo fare di meglio…

 

Ora mi è venuto in mente la prima volta che abbiamo fatto l’amore.

Hogwarts era finita…

 

Già.. abbiamo aspettato quasi 6 mesi per poter stare insieme. Lì a scuola, con mio fratello and company era rischioso… loro non capivano.

 

Era una giornata come tante altre… ma stranamente la tana era vuota: Harry era ancora dai suoi zii, Ron era andato a conoscere i parenti di Hermione, Fred e George venivano a casa sempre meno, l’appartamento sopra il negozio era molto più comodo, Percy non parlava più con noi, quindi era improbabile vederlo lì, Bill e Charlie erano in missione in Romania o simili, papà tra il lavoro al ministero e l’Ordine della fenice non sarebbe tornato quel giorno e mamma lo avrebbe aspettato al quartier generale perciò sarebbe tornata a casa solo per dormire.

Strano ma vero…

Avevano lasciato la “piccola, indifesa, sedicenne” Ginny a casa da sola.

Non aspettavo altro per poterti vedere.

Alle 9 e 30 in punto sentì un rumore provenire dal salotto.

Dal camino veniva fuori il più bel ragazzo che avessi mai conosciuto, rigorosamente vestito con jeans e camicia nera attillata… portava in mano un mazzo di rose blu.

Ci attirammo come calamite.

Non servivano parole per descrivere ciò che entrambi volevamo di più.

Appartenere totalmente l’uno all’altra.

Da quel giorno il mio letto assunse un profumo diverso… il tuo profumo. Come se con un incantesimo si fosse legato per sempre a quel materasso, a quei cuscini. Ma forse è realmente così.

 

 

-Mamma…-

quel piccolo richiamo mi distoglie dai miei pensieri.

-Sono qui amore-

-Quando torna papà?-

mi si stringe il cuore… sono molti giorni che si sveglia nel cuore della notte e mi chiede di te. Cosa dovrei rispondergli quando è una domanda che vorrei rivolgere anche io a qualcuno??

-Presto… ora dormi cucciolo mio- Lo attirò al mio corpo e lo stringo forte a me sperando che questo lo calmi ed eviti ulteriori domande su di te. Non saprei come rispondergli.

Ormai sono quattro mesi che non torni a casa…

Mia madre, Ron ed Hermione si sono trasferiti da me in questo periodo…

Dicono di volermi aiutare con il bambino…ma so che sono in pensiero per me.

Come potrei non esserlo?

Per me, per l’amore che provi per me hai rinunciato alla via oscura sotto Lord Voldemort entrando addirittura nell’Ordine della Fenice…

Hai detto che sarebbe stata una prova per la mia famiglia, per far veder loro che tu non eri “uno sporco mangiamorte” come ti definivano…

Li hai lasciati a bocca aperta.

 

Ricordi quando sei entrato in casa mia con Silente e hai detto a tutti cosa eri diventato?

Un Auror.

Settembre era alle porte…Eravamo a tavola, stavamo pranzando… famiglia al completo, escluso Percy ovviamente.

L’argomento del giorno era “come uno sporco mangiamorte Malfoy abbia potuto irretire una povera bambina di nome Ginevra”.

Ero disgustata.

Non ascoltavo.

Non ne valeva la pena.

Bussarono alla porta.

Mia madre corse alla porta e quando vide Silente sorrise. Gesto che si increspò quando dietro al vecchio canuto entrasti tu. Elegante in un completo da mago di prima qualità.

Ero preoccupata… come non esserlo?

Il silenzio ti accolse.

Tutti erano stupiti da quell’apparizione.

Ma se eri con Silente ci doveva essere un motivo valido.

Con estrema gentilezza ti rivolgesti a mia madre e a mio padre, spiegando i tuoi sentimenti nei miei confronti…

E annunciando che eri divenuto un auror. Non ancora a tutti gli effetti, ma come Harry, ti eri iscritto al corso.

Le facce di tutti i miei fratelli e genitori erano sbiancate mentre io ti gettavo le braccia al collo e ti baciavo.

Silente, successivamente, mi raccontò quanto ti fosse costato quel gesto… eri stato rinnegato, dal Signore Oscuro che ti aveva giurato la morte, dalla tua casata… da tutti gli ex-serpeverde tuoi amici…

Ma mai una volta, guardandoti negli occhi ho letto sconforto o dispiacere per la scelta che hai fatto…

Un po’ mi sentivo in colpa…

Tu avevi rinunciato a tutto ciò che ti apparteneva per stare con me.. ed io?

Tante volte mi hai detto che io non dovevo provarti nulla… che ti amavo e a te bastava quello.

Ma io ho voluto darti una cosa speciale…

Dopo che ho finito Hogwarts abbiamo deciso di sposarci.

È stata una cerimonia semplice.. molto intima…

Poco dopo… in una mattina di Aprile… ti ho svegliato saltando sul letto dove ti attardavi ancora a sonnecchiare.

Ti ho dato un bacio dolce…

E ti ho detto che aspettavo un bambino…

Il nostro bambino…

Ecco, in quel momento, vedendo i tuoi occhi spostarsi rapidamente sulla mia pancia, al suono di quelle parole, e riempirsi di lacrime mentre mi abbracciavi, ho sentito di aver fatto finalmente qualcosa per dimostrarti il mio amore…

Portare in grembo il frutto del nostro amore.

 

Oh, amore mio… non farmi crescere questo piccolo gioiello da sola…

Maledico il giorno in cui ti è stata affidata una missione così rischiosa… entrare nel tuo ex-Manor e scovare alcuni mangiamorte..

Sei stato catturato…

Ricordo come fosse ieri il volto di Hermione rigato dalle lacrime mentre mi diceva che eri stato preso proprio da tuo padre…

Avevo Symon in braccio… lo strinsi forte contro il mio petto.

Non poteva perdere suo padre così…

Non poteva…

E nemmeno io potevo.

Ancora adesso non voglio e sono certa che non accadrà.

Sei sempre stato un ottimo mago… riuscirai a liberarti, a terminare la missione… perché naturalmente non lasci mai le cose a metà.

 

 

È l’alba.

Ho dormito sì e no un’ora…

Non riesco più a stare in casa. Ho bisogno di aria.

Mi assicuro che Symon dorma e scendo sotto in giardino.

Mi sento già meglio al contatto dei miei piedi sull’erba fresca…

Il cielo è rosato… mi mette una tranquillità sconosciuta da tempo addosso…

Sento un crack poco dietro di me.

Qualcuno si è materializzato nel nostro giardino. Se fosse un mangiamorte? Non ho con me la bacchetta. Che stupida…

Mi volto lentamente.

Scorgo un uomo riverso a terra che fatica a muoversi…

I suoi capelli biondi…

-Draco!- ti corro incontro. Sapevo che saresti tornato da me…

-Gin… Symon- quelle due parole uscite dalle labbra incrostate di sangue ti costano un’immensa fatica. Svieni tra le mie braccia.

Amore… sei ridotto abbastanza male.. ma penso che tu non abbia nulla che dei medimaghi non sappiano guarire…

Senza pensarci mi smaterializzo al San Mungo…

I migliori maghi cominciano a prendersi cura di te…

 

 

-Ginevra…-

-Sì amore?-

-Ti amo-

-Anche io Draco…-

Siamo in spiaggia.

È notte d’estate.

È passato un anno da quando sei tornato…

Ormai tutto è finito…

Voldemort è stato sconfitto.

Non devo più tenere per la tua vita…

Non ho più paura ormai…

Sul mio viso non ci sono più lacrime, me solo sorrisi.

Draco mi stringe a sé con un braccio, con l’altro tiene un Symon profondamente addormentato.

-Tra un po’ non avrai più braccia per me- ti sussurro all’orecchio mentre strabuzzi gli occhi

-Gin… sei….sei….-

-Incinta... sì... auguri papà...–

Come la volta prima il tuo volto candido è rigato dalle lacrime…

-Non poteri essere più felice-

-Nemmeno io-

 

beh.. al posto di studiare filosofia è venuta fuori questa….

Non sapevo se postarla… poi ho detto “ma sì.. va!”

Ditemi voi se ho fatto bene o male

  
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