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Autore: nausicaaa    24/03/2011    3 recensioni
Tutto inizia con un appuntamento finito male...fino ad arrivare alla cruda verità su Red John. Ovviamente Jisbon =) è la mia prima fanfiction sono nuova!!!Mi scuso per il casino di grafica mi sono usciti i dialoghi in stile elenco puntato -.- prometto che per prossimi capitoli imparerò a usare meglio il computer!!
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre pensato di essere brava con le persone. Voglio dire ho sempre pensato di saperle “inquadrare”, di saper distinguere i “buoni” dai “cattivi”. Evidentemente mi sbagliavo, altrimenti in questo momento non mi ritroverei con Red John che mi punta una pistola alla tempia. Come ho fatto a non capirlo? Ok avrei detto che è una persona arrogante, a tratti insopportabile, pieno di sé, un po’ sbruffone ma allo stesso tempo affascinante tanto da essermi presa una cotta per lui.

Il solo pensiero mi fa venire i brividi.

“Allora Tess che c’è? Stupita?”

“Ciao Walter.”

“Teresa Lisbon. Anche nei momenti di alta tensione sai essere terribilmente sexy lo sai?”

La sua voce mi fa correre un brivido lungo la schiena. Come ho fatto a non capirlo? Sembra tutto così chiaro adesso. È come un puzzle che si ricompone.
Cerco di prendere tempo, forse io non me la caverò ma sono certa riusciranno a prenderlo. Patrick non se lo lascerà mai scappare.

“Sei in trappola. È inutile che fai lo sbruffone.”

“Oh io non credo proprio mia dolce Teresa. Il tuo amico Wayne l’ho già messo fuori gioco, oh non ti preoccupare, non l’ho ucciso. L’ho solo colpito con il calcio della pistola. Quindi ora siamo soli io e te, l’elicottero non può vederci da qui.”

“saliranno sul tetto idiota!”

“Questo l’avevo calcolato, è per questo che tu sarai il mio scudo umano. Voi avete un elicottero? Anche io tesoro.”

“Ma dove vuoi andare Walter! Sei un uomo finito, hai fallito stupido verme! Hai commesso troppi errori, ti sei fidato di quelle due incapaci e adesso sei all’angolo. Vuoi usarmi come scudo? Vuoi rapirmi? Non ti porterà da nessuna parte.”

“E perché Tess? Perché il tuo principe azzurro ti seguirà fino in capo al mondo? Per favore, quell’idiota non è nemmeno in grado di impugnare una pistola. È un ciarlatano da quattro soldi, non capisco cosa ci trovi in lui in effetti.”

“Arrenditi. Tra poco tutti conosceranno la tua identità, puoi avere tutti i soldi che vuoi Mashburn ma credimi, nessuno vorrà coprire un assassino di donne e bambini.”

“Oh quelli sono stati danni collaterali tesoro. Io amo i bambini, ne avremo tanti se ti va.”

Un rumore sordo mi distoglie dalla conversazione, le squadre speciali hanno fatto irruzione sul tetto.

“Red John qui è il comandate Levine della squadra speciale. Arrenditi immediatamente o apriamo il fuoco.”

“Tessie tesoro, qui inizia il bello.”

Mashburn mi lancia un’occhiata che mi dà i brividi. Mi utilizza come scudo umano ed esce allo scoperto.

“Signor Levine, qui è Red John. Apra il fuoco e l’agente Lisbon mi seguirà verso le fiamme dell’inferno.”

“Lasciala andare John. Non hai più scampo”

La voce dell’agente Levine è chiara e perentoria. Ma non credo che servirà a dissuadere Walter.

“Mi stia a sentire agente, io sono come uno scarafaggio, non ci si libera di me facilmente. Ora lei ordinerà alla sua squadra di abbassare le armi e io e la signorina Lisbon ce ne andremo da qui”

L’agente asseconda il mio rapitore e gli permette di allontanarsi dal tetto. Ripercorriamo il percorso fatto per salire, tutti gli agenti hanno l’ordine di lasciarci passare.

“Teresa tesoro sei felice? Ora vieni via con me… ti porto in un posto segreto, molto romantico, faremo l’amore decine di volte, finché non sarò soddisfatto, dopodiché ti ucciderò. Detesto doverlo fare ma devo continuare il mio gioco con Patrick capisci? Sei tu ora il suo giocattolo e questo non mi sta bene. Tu sei il mio giocattolo. E di nessun altro. Tanto meno di Patrick Jane.”

Non gli rispondo. Quello che dice mi terrorizza ma non quanto l’idea che Jane possa soffrire di nuovo. Non può succedere ancora. Non può perdere contro di lui anche questa volta. Sento le lacrime rigarmi il volto al solo pensiero di essere causa di sofferenza per lui. Vorrei non averlo mai conosciuto, se potessi tornare indietro a otto anni fa vorrei rifiutare l’offerta di avere un consulente in squadra. Vorrei non essermi mai affezionata a lui, vorrei che lui non si fosse mai affezionato a me. Quello che mi succede intorno diventa confuso, mi gira la testa sento il panico assalirmi.
Improvvisamente la pressione della pistola che preme sulla mia tempia sparisce. Sento un rumore assordante le gambe mi cedono. Devo sedermi.

Non riesco a capire cosa sta succedendo. Poi lo vedo. Vedo Patrick con una pistola in mano e vedo Mashburn sdraiato a terra immobile.
Ha un proiettile conficcato in mezzo alla fronte. Esattamente nel centro. Una mira degna del miglior cecchino.

Morto.

Red John è morto.

Patrick Jane lo ha ucciso.
 
 


Tre mesi dopo.

“Lisbon.”

“Pronto capo? Sono Cho.”

“Kimball! Ciao! Dimmi che mi stai per dare la bellissima notizia che tutti aspettiamo.”

“Sì capo, la riabilitazione si può dire conclusa, ho riacquistato pienamente l’uso delle gambe, tra due settimane potrò rientrare in servizio!”

“Cho è una delle notizie più belle che abbia ricevuto in vita mia! Sono così felice! Dovremo fare una festa per il tuo ritorno!”

“Capo… non pensavo mi odiassi così tanto da preparare un party per me”

“Ahahah! Oddio hai ragione, tu odi le feste! Allora al tuo ritorno rimarremo tutti nella totale indifferenza come se non fossi mai mancato un giorno ok?”
“così va meglio. Capo le consiglio di guardare il notiziario delle cinque, a quanto pare siamo diventati famosi.”

“Cosa? Ok. A presto Kimball mi raccomando riguardati queste due settimane.”

“Lo farò. A presto capo.”
 
 


“Con la sentenza di assoluzione per legittima difesa per l’omicidio di Walter Mashburn decretata oggi dal tribunale della California nei confronti di Patrick Jane si chiude definitivamente il triste capitolo di Red John, il serial killer che per più di un decennio ha terrorizzato la nostra nazione. Il direttore generale Bertram del CBI si dice soddisfatto della conclusione definitiva dell’indagine, che ha visto colpevoli oltre al serial killer anche il direttore dell’unità crimini maggiori del CBI Madeline Hightower e molti altri illustri esponenti della California, coinvolti in diversa misura nella folle setta del potente magnate. La squadra speciale dell’agente Teresa Lisbon verrà insignita della medaglia al merito da parte del presidente degli Stati Uniti per l’importante contributo offerto alla comunità. Passiamo ora alle altre notizie di cronaca.”

Spengo la TV del mio ufficio con un grande sorriso sulle labbra. È finita davvero ora. Non avevo dubi che Patrick venisse assolto ma sentire la parola “innocente” pronunciata dal giudice è stato come vedere abbassarsi un sipario su una tragedia che è durata più di otto anni.
E gran parte del  merito va a quel rompiscatole di Patrick Jane.
Il giorno della cattura ha fatto come al solito di testa sua e si è introdotto nello stabile dove Mashburn si nascondeva, nel trambusto nessuno si era accorto della sua presenza e così gli ha sparato con una precisione impressionante. Sì perché senza dire niente a nessuno, nemmeno a me, Jane in quegli anni di odio e di meditazione di vendetta si era preparato in segreto, aveva imparato a sparare e a maneggiare le armi consapevole del fatto che gli sarebbe servito per fronteggiare il suo avversario.
E ora che Red John era morto Jane era come rinato, quel giorno, dopo che portarono via il cadavere di Mashburn ,Patrick si avvicinò a me e mi disse che finalmente era un uomo libero, che finalmente poteva tornare a respirare e a ricordare i suoi cari senza più sentire la morsa del senso di colpa che lo attanagliava.
 
“Ehi signorina Lisbon.”

La voce di Patrick interrompe bruscamente i miei pensieri.

“Ehi signor Jane. Cosa la porta da queste parti?”

“Oh niente stavo cercando una donna.”

“Una donna? Me la descriva magari è passata da qui.”

“Dunque è bassa, magrolina, capelli scuri occhi verdastri, sempre imbronciata…”

“… non sembra un granché dalla sua descrizione signor Jane.”

“oh signorina Lisbon non si arrabbi, non ho ancora finito… i suoi occhi sembrano due grandi smeraldi, il suo corpo è perfetto e terribilmente sexy, specialmente quando indossa la maglietta del Lisbona. Quella maglietta dovrebbe essere messa fuori legge sa?”

“così va meglio. E mi dica signor Jane come mai cercava questa donna?”

“ecco vede… non so se a lei posso dirlo ma avevo avuto una mezza idea sul come passare la serata… non so come spiegarmi…”

“perché non mi mostra in pratica questa idea?”

“uhm ok.”

Jane mi sorride e in un attimo mi prende in braccio e comincia a baciarmi, dopodiché apre la porta dell’ufficio e percorre il corridoio che porta all’ascensore sempre tenendomi in braccio.

“Patrick sei scemo? E se ci vedono?”

“Pazienza.”

Roteo gli occhi al cielo, cosa che accade un centinaio di volte al giorno. Ma non mi lamento. È anche per questo che lo amo in fondo. Patrick mi trasporta in braccio fino alla macchina, e guida fino a casa mia. Bè dovrei dire casa nostra, ormai son tre mesi che abitiamo insieme anche se fatico ad abituarmi all’idea. Mi sembra tutto così bello e perfetto da sembrare un sogno. Varchiamo la soglia e Patrick mi benda con un nastro nero.

“Jane cosa fai? Sei impazzito?”

“Non essere la solita guastafeste Lisbon. Seguimi.”

Prendo la sua mano che mi trascina dolcemente su per le scale fino a quello che riconosco essere il bagno. Un ottimo profumo di vaniglia investe le mie narici.

“Posso togliermi la benda ora?”

“Oh direi proprio di no… adesso arriva il bello.”

Detto questo Patrick inizia a baciarmi dolcemente il collo per poi risalire fino all’orecchio e alla bocca, che viene catturata dalle sue labbra in un bacio molto sensuale. Sento le sue mani scivolare sui miei vestiti… in pochi minuti sento la mia camicetta slacciarsi bottone dopo bottone e le sue labbra percorrono molto lentamente tutto il mio corpo, brividi iniziano a percorrere la mia schiena. Continua questa dolce tortura sfilandomi prima i pantaloni, poi il reggiseno ed infine le mutandine.

“Direi che ora puoi toglierti la benda”
la sua voce è quasi un sussurro ed è rotta dal desiderio. Non me lo faccio ripetere due volte e solo ora mi rendo conto che il bagno è decorato con candele profumate e la vasca è colma d’acqua e bagnoschiuma che sprigiona quel piacevole odore di vaniglia. Decido di ricambiare il favore e così mi avvento sul mio sexy consulente e ripeto lo stesso identico rituale di… svestizione.

Ci immergiamo entrambi nella vasca da bagno e il calore dell’acqua si mescola al calore dei nostri corpi a contatto l’uno con l’altro. È tutto così perfetto ora, mentre facciamo l’amore mille sentimenti e sensazioni prendono il sopravvento, e mi rendo conto che questo è un momento di felicità pura. Il mio cuore esplode sopraffatto da tutte queste emozioni e non riesco a fare a meno di sorridere perché ora finalmente anche noi potremo avere una vita normale.

“Teresa noi non avremo mai una vita normale lo sai questo vero?”

Sussurra queste parole mentre mi culla dolcemente in quel paradiso di acqua calda e vaniglia.

“Patrick… mentre stavi facendo  l’amore con me mi leggevi nel pensiero?!?”

“Ma cosa ti salta in mente?!?… è che ti ho visto così rilassata che ho pensato che stavi fantasticando sul nostro futuro.”

“Tu non fantastichi mai su di noi signor mentalista?”

“Oh sì credimi, ogni ora del giorno e della notte…”

“E che cosa ti passa per quella testolina?”

“Cose che dovrebbero essere sottoposte a censura… oh ma anche cose molto romantiche non guardarmi così… “

“Tipo?”

“Tipo che sarebbe bello avere una nuova casa tutta nostra, l’ho già immaginata sai? Un piccolo villino su due piani, con una bella taverna, un giardino, immerso nel verde, con una grande terrazza e due o tre camere… per i futuri piccoli Jane…”

Cosa ha appena detto? Futuri piccoli Jane? Gli occhi mi si riempiono di gioia per quell’ultima frase. Inizio a baciarlo dolcemente, non riesco a trovare parole perché mi ha lasciato davvero senza fiato.

 L’uomo che amo vuole dei figli da me. Esiste qualcosa di più bello e perfetto nella vita di una persona?

“Oh sei diventata tutta rossa! Come al solito riesco a lasciarti senza parole… è una dota innata mia cara dovresti averci fatto l’abitudine ormai… ma come al solito mi sottovaluti… tu mi sottovaluti troppo Teresa Lisbon. Lo hai sempre fatto dal primo giorno che ci siamo incontrati, hai continuato a ripetere che ti avrebbero licenziato per causa mia blablabla, e invece eccoti qui, sei un’eroina, quasi sicuramente riceverai una promozione e ti sei anche follemente innamorata di me. Ho vinto su tutta la linea. Patrick Jane ha vinto! Ma come al solito dovrei dire… come…”

“JANE!”

“che c’è?”

“chiudi quella bocca una volta tanto.”

Un grande sorriso si stampa sulla bocca di entrambi. Il futuro ora è tutto nostro.


Spazio autrice: perdono perdono perdono!!!!! So che è passata un'infinità di tempo dall'ultimo capitolo ma ho avuto tanti di quei casini che non potete immaginare... ma siccome detesto lasciare le cose a metà l'ho finita finalmente!!! E posso dire una cosa: MAI PIù UNA LONG FIC!! Troppo faticosa per me -.- Mi rendo conto che il finale è un po' così, buttato a caso... ma non son proprio riuscita a fare di meglio!!! Spero vi piaccia comunque! recensite recensite!

Baci a tutti!!!
 

 
 
 
 
  
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