...PREVIOUSLY ON CASTLE:
-“Castle…
non andare via. Stay with me!”-
[...]
-“Sono
qui,
Kate.”-
-“Thank you… for being
there.”-
-“Always!”-
-“Castle… I just wanted
you to know how much I
love you.”-
....AND NOW A NEW EPISODE...
Beckett era in pieno
delirio.
Non vedeva Josh al
suo fianco, ma solo Castle. Solo lui, la persona che c’era
sempre.
Castle spalancò la
bocca.
Di sicuro non si
sarebbe mai aspettato una confessione simile. Sapeva che Beckett gli
voleva
molto bene, ed era inutile negare la forte attrazione che
c’era fra loro, ma
non avrebbe mai pensato che lei glielo confessasse, almeno non dopo
averla
conquistata.
Castle e Josh continuavano ad
osservarsi.
Per la
prima volta Castle non sapeva cosa dire. Era rimasto senza parole.
Continuava a muovere le labbra come
se volesse
formulare una frase, ma il contatto fra cervello e parola era
momentaneamente off-line,
ancora troppo sconcertato dalle parole che aveva appena pronunciato
Beckett.
-“Mi pare ovvio che abbia
fatto la sua scelta!”-
disse infine Josh, amaramente.
-“Aspetta,
l’hai detto tu stesso, è in pieno
delirio. Probabilmente voleva dire Josh, ma avendo passato la giornata
con me
ha detto il mio nome!”-
Lo stava facendo sul serio? Stava
davvero
giustificando l’amore che aveva appena confessato Beckett
come un chiaro segno
del suo delirio?
Castle non sapeva se essere felice
e gridare a
tutto il mondo che la donna di cui era innamorato ricambiava o se fosse
stato
solo frutto della febbre alta. E in qualche modo sentiva anche un forte
senso
di colpa nei confronti di Josh. In fondo, poco prima, gli aveva
chiarito che
avrebbe lottato per Beckett e che avrebbe vinto lui.
“La battaglia
più corta del secolo” pensò Castle.
-“No, non credo che sia
solo frutto del delirio,
Castle. Ho visto come vi guardate. Vi proteggete a vicenda e, mi secca
molto
ammetterlo, ma lei pensa a te, continuamente!”-
Josh stette zitto per qualche
momento,
continuando a osservare Beckett per un ultima volta.
-“Rendila
felice!”- fece per andarsene ma poi ci
ripensò, aveva ancora qualcosa da dire a Castle.
-“Ah Castle,
un’ultima cosa…”-
Castle si voltò ma nella
sua mente tutto accadde
veloce.
Josh si era avvicinato a lui e
velocemente gli
colpì la faccia con un pugno, centrandolo fra lo zigomo e
l’occhio sinistro.
Castle arretrò di
qualche passo tenendosi con la
mano il punto dolente appena colpito, ma capì
perché Josh l’aveva fatto.
Era
arrabbiato, con lui per averle portato via Kate.
In qualche modo Kate si era
innamorata di lui e
Josh non capiva davvero perché, cosa ci potesse trovare in
uno come Castle.
Probabilmente aveva sottovalutato il loro rapporto e il loro
affiatamento
cresciuto durante gli anni di lavoro insieme, crescendo anche la loro
reciproca
protezione.
-“Beh, questo te lo
dovevo! È il prezzo da pagare
per lei!”- disse Josh.
-“Morirei per
lei!”- rispose Castle con enfasi e
guardando con intensità Beckett e sperando che in fondo
avesse sentito.
Josh
capì che Castle era davvero innamorato di lei.
Lasciò la chiave
dell’appartamento di Beckett sul comò e senza dire
nulla andò via, per non
tornare mai più nel mondo di Kate Beckett.
Castle scese in cucina in cerca di
ghiaccio da
mettere sull’occhio. Doveva ammettere che Josh aveva un buon
destro. Aprì il freezer
ma era completamente vuoto e si ricordò che Kate passava la
maggior parte della
sua giornata al distretto, non aveva sicuramente tempo per cucinare e
surgelare
cibo. Il suo, era un tempio di polistirolo.
Ritornò in camera sua e
la vide lì, riposare.
Sembrava che si fosse calmata. Il suo respiro era ritornato regolare,
probabilmente
le medicine stavano iniziando ad avere effetto, e questo
tranquillizzò Castle.
L’occhio però
gli faceva davvero male, così decise
di bagnarlo con un po’ d’acqua fresca.
Andò in bagno e gettando
una rapida occhiata alla
doccia non poté non sorridere all’idea di loro
nella doccia solo qualche ora
prima.
Lui avrebbe voluto fare l’amore con lei, ma Kate si era
tirata indietro
per Josh.
Ora non ci sarebbero stati
più problemi fra loro. Nessuna ex moglie o
nessun fidanzato in mezzo.
Solo loro: Castle e Beckett.
Si guardò allo specchio:
“Accidenti!”- pensò.
Aveva un bel segno rosso proprio sotto l’occhio. Josh
c’aveva dato dentro sul
serio e con quel pugno aveva sfogato tutta la sua rabbia repressa.
Fece un passo indietro e con un piede
urtò il cestino affianco a lui,
e tutto il suo contenuto finì per terra nel bagno di Kate.
“Fantastico!”-pensò
Castle.
Si inchinò per raccogliere e ripulire, quando la vide.
Riversa nel pavimento
c’era una scatoletta rosa, con un test di
gravidanza disegnato.
Rimase per qualche istante a
fissarlo a bocca
aperta, troppo sconvolto anche per fare un passo, per muovere un
muscolo.
Il suo cervello gli ordinava di
andare via, di
ripulire senza controllare nulla. Ma il suo corpo non reagiva.
E poi, istintivamente lo prese.
Voleva sapere se
Kate era incinta.
In effetti era svenuta un paio di volte e aveva rimesso,
tutti sintomi di una gravidanza. Il medico però gli aveva
detto che era solo una
brutta influenza, magari un virus intestinale.
Ma la sua mente lavorava
frenetica.
Se non era incinta
perché avere un test di
gravidanza in casa? Rifletté un attimo.
Poteva essere benissimo di Lanie ora
che usciva con Esposito sicuramente non si limitavano ai baci e al
tenersi per
mano. Probabilmente l’aveva fatto da Kate perché
così Esposito non l’avrebbe
visto.
Ma il suo ragionamento non finì lì. Anche Kate in
quel periodo era stata
con Josh, e sicuramente si erano spinti oltre i baci e le carezze. E
anche con
lui… erano andati a letto insieme, quindi dimostrava il
fatto che anche Kate
era sessualmente attiva.
E poi il panico lo invase.
“E se fosse di Alexis?
In fondo anche lei ha un fidanzato!”- pensò
Castle. Ma si ricordò di quanto
fosse matura sua figlia e sicuramente trovandosi alla sua
età in un guaio del
genere l’avrebbe saputo. O forse no?
Magari si era confidata con Beckett e lei,
aveva mantenuto il segreto, anche perché in quel mese e
mezzo non si erano
parlati.
A quel punto sperò che
fosse di Beckett o di
Lanie.
Non sapeva che cosa fare.
Voleva controllare il
test, ma anche controllando non c’era scritto a chi
appartenesse, e al tempo
stesso non voleva invadere la privacy di nessuno.
Decise che non avrebbe guardato.
Chiuse gli occhi.
Anche se il test era nella
scatola, aveva paura che in qualche modo potesse vederlo, e sempre mantenendo gli occhi
chiusi lo buttò
nel cestino.
Rimise
tutto apposto, non voleva far capire a Kate che aveva frugato fra la
sua roba.
Beh era esattamente quello che aveva appena fatto, ma non
l’aveva fatto di
proposito. “Coincidenza” pensò.
Ritornò in
camera da lei.
Ormai erano le 4 del mattino.
Non voleva svegliarla anche se
dentro di sé moriva dalla voglia di sapere. Aveva bisogno di
sapere di chi era
il test e se era di Kate aveva bisogno di sapere se era positivo o
meno.
Doveva
a tutti i costi far capire a Kate che, in qualunque caso, qualsiasi
cosa fosse
successa, lui ci sarebbe stato.
Si sdraiò
di nuovo a fianco a lei, ma questa volta non
l’abbracciò. Voleva, voleva
davvero tenerla fra le sue braccia, sussurrarle quanto
l’amasse e tenerla
stretta a lui senza farla andare via, ma la vista del test
l’aveva sconvolto.
Castle non
riusciva proprio a stare calmo.
Si rigirava furiosamente nel letto sperando che
Beckett non si svegliasse. Dopo la giornata precedente doveva
assolutamente
riposare.
O forse,
egoisticamente, sperava che con i suoi continui rimbalzi nel letto la
svegliassero,
così da non essere solo nella sua tensione. Ma Kate
continuò a dormire come non
faceva ormai da molto tempo.
Scacciò via
il pensiero di Alexis. La sua bambina non poteva aver già
fatto un test di
gravidanza. Il solo pensiero gli fece venire la pelle d’oca e
l’ansia aumentò.
Si alzò dal
letto, prese il cellulare e scese in cucina per chiamare Alexis.
Conosceva sua
figlia e avrebbe capito tutto dal tono della voce, se era preoccupata o
in
ansia.
-“Pronto?”-
rispose una voce assonnata.
-“Ehi
tesoro! Come stai?”- disse Castle cercando di mascherare la
sua crescente
ansia.
-“Papà?”-.
Alexis si svegliò di colpo.
–“E’ successo qualcosa a Beckett? Tu stai
bene?”-
-“Si, sto
bene. E anche Beckett sta un po’ meglio.”-
-“Allora se
non è successo niente…”-
continuò Alexis senza capire perché il padre
l’avesse
svegliata alle 5 del mattino.
-“Volevo
solo farti sapere che se avessi bisogno di parlare, di qualsiasi cosa,
io ci
sono.”-
-“Papà che
ti prende? Lo so già questo.”-
-“Dico
solo, che ora che tu hai un ragazzo, potresti avere delle pressioni,
essere
convinta a fare…delle cose di cui non sei per niente
convinta e poi…poi le
conseguenze potrebbero essere molto grandi…”-
-“Papà!!”-
-“Senti
Alexis…”-
-“No,
stammi a sentire tu! Mi svegli alle 5 del mattino per dirmi di non fare
niente
di stupido con Ashley, quando tu stesso saresti il primo a
farlo??!”- urlò
Alexis al telefono tanto che Castle dovette allontanare
l’apparecchio
dall’orecchio.
-“No, no! Io
volevo solo dire… che con me puoi
parlare…”-
-“Papà sai
benissimo che non faccio certe cose. Non mi pare di non rispettare le
regole,
di rubare cavalli della polizia, nudo, e di autografare seni. Quello
sei tu!!
Se non hai fiducia in Ashley, almeno cerca di averne in me! Buona
notte!!”-
rispose Alexis arrabbiata e
chiuse il
telefono.
L’unica
cosa che Castle percepì da quella telefonata era la rabbia
di Alexis. Capì che
quel test non era il suo e sapeva di potersi fidare di lei.
Ritornò da Beckett e riuscì a dormire per qualche ora.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!!!
come state?
eccomi di nuovo qui con questo settimo e penultimo capitolo! la fine
è vicina! no ok questa frase fa molto scenario di guerra o
fine del mondo!! XD
ecco come avete visto in questo capitolo Castle è un attimo paranoico... il titolo è anche per questo! finalemente però Josh è andato via... XD
che altro dire?! grazie mille a tutti quanti... non so davvero come ringraziarvi per tutte le recensioni che mi lasciate e anche solo chi legge questa ff!
ok... ora tocca a voi farmi sapere cosa ne pensate! ;)
a lunedì con l'ultimo capitolo!
sbaciottii
kate24 ;>