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Autore: Franca    23/01/2006    1 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XXXXVI CAPITOLO

XXXXVI CAPITOLO

 

Giovanni tornò a casa a pomeriggio inoltrato. Ormai si era fatto buio. Trovò la sorella da sola, rannicchiata sul divano, tremante che guardava con sguardo terrorizzato la televisione.

-ma cosa stai guardando per tremare cosi??- le chiese Giovanni togliendosi la giacca e andando davanti al televisore. La bambina non distolse lo sguardo dall’apparecchio. Giovanni si avvicinò, ma alla tv davano solo un cartone di tom &jerry , non stava guardando cose strane.

-ehi ma che hai?- chiese ad una Silvia particolarmente pallida, sedendosi di fianco a lei.

-niente- mentì velocemente con una vocetta acuta

-Silvia…. Che cosa è successo, cosa hai fatto….- disse Giovanni guardandosi preoccupato in giro. Magari aveva semplicemente rotto un vaso o un quadro, giocando a fare Harry Potter su scope volanti. Ma non c’era nulla di rotto.

-oi Silvia!- le abbaiò contro Giovanni scuotendola- cos’è successo?!?!-

la bambina alzò finalmente lo sguardo su Giovanni:era terrorizzata.

-P….. Pa…. Paolo…- disse con voce flebile balbettando.

-Paolo cosa- la interruppe. –cosa ha fatto Paolo?-

-ha… ha….- cercò di continuare la bambina con gli occhi pieni di lacrime

-ha cosa Silvia!! COSA HA FATTO PAOLO?? ME LO DEVI DIRE!!-

-ha chiamato- finì finalmente Silvia.

Giovanni tolse velocemente le mani che stringevano le esili spalle della sorella, e si alzò velocemente.

-quando ha chiamato- chiese in modo brusco.

-mezz’ora fa….- disse gemendo la bimba.

-cosa ha detto….?- chiese con falsa indifferenza  Giovanni voltandosi di scatto, per non far vedere a Silvia la sua espressione: un misto di rabbia, dolore e terrore.

-che noi gli manchiamo e che richiamerà…..-

Giovanni strinse la mandibola e i pugni. Ma perché quando le cose andavano bene e sembrava che cominciassero ad avere un senso, qualcuno portava scompiglio, rovinandole?

Paolo era il fratello maggiore di Giovanni. Aveva circa 27 anni. Giovanni lo odiava: se n’era andato di casa a 16 anni, poiché odiava i genitori. E al funerale del padre non si era presentato. Era da ormai 5 anni che non si faceva vivo. Aveva abbandonato lui e tutta la sua famiglia. E quando tutti avevano bisogno di lui, non c’era stato.

Era vietato parlare in casa di Paolo: sua madre non ne voleva sapere, ormai era un figlio perso.

Da quando era nata, Silvia aveva visto i suoi genitori litigare ininterrottamente con quel ragazzo che non veniva capito, e che non capiva. Spesso Paolo picchiava la madre, quando non c’era il padre. Davanti a questa assurda scena un bambinetto, Giovanni, ed una bambina di pochi anni rimanevano inermi, a fissare a bocca aperta un ragazzo che picchiava loro madre. Erano cresciuti con la mentalità che Paolo era cattivo e che non gli voleva bene.

Silvia aveva ancora in mente quelle scene di violenza, come del resto Giovanni. il tempo spesso corrode, portando via ricordi belli ma anche brutti. Ma questo ricordo non era scivolato via: anzi, qualche volta ritornava nitido nelle menti dei ragazzi, continuandoli a terrorizzare.

 

-non dire alla mamma che ha chiamato, intesi?- disse Giovanni a Silvia

-si…-annuì flebilmente la bambina

-tanto non si rifarà vivo, stai tranquilla- la rassicurò Giovanni prima di chiudersi in camera.

 

Grossi colpi e grida…… qualcuno che sbatteva qualcosa contro il muro… urla soffocate da singhiozzi…. Rabbia… tanta rabbia… un bambino piccolo, biondo in pigiama si avvicinava lentamente e silenziosamente alla porta della cucina…. Il cuore batteva forte.. ma tanto sapeva già cosa avrebbe visto… era capitato tanto volte ormai quando il padre era al lavoro… le grida si facevano più vicine… una porta che si apriva….. un ragazzo basso, tarchiato con capelli biondo cenere, urlava contro una donna, alta e magra.. le tirava addosso di tutto, posate, piatti…

Il bambino poi correva via.. entrava in un’altra stanza prendeva da una lettino una bambina di appena 3 anni e se la stringeva a sé, mentre le urla aumentavano……

Giovanni si svegliò di soprassalto, sudato e tremante. Era solo un sogno… solo un sogno…

 

 

  
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