1.
Il
treno si allontanava dalla stazione acquistando piano piano velocità.
Il
cielo era terso di nuvole e l’aria tiepida. Con un tempo così era quasi
impossibile pensare subito alle preoccupazioni della scuola e ai compiti.
Appunto,
quasi impossibile, non certo per Hermione.
Era
seduta con Grattastinchi acciambellato sulle ginocchia, intenta a leggere un
librone. Accanto a lei vi erano due pile di libri che avevano costretto Harry e
Ron a stringersi nel sedile di fronte.
Harry
era seduto vicino al finestrino e aveva la fronte premuta contro il vetro
freddo, guardava il paesaggio che gli scorreva davanti con scarso
interesse. Quello era
l’ultimo anno che avrebbe passato ad Hogwarts e
ancora non aveva deciso cosa fare
del suo futuro; provò un po’ di invidia per Ron che pareva non
preoccuparsene e ronfava tranquillamente con la testa che gli ciondolava.
Hermione
chiuse bruscamente il libro che aveva in mano e li riportò entrambi alla
realtà.
Ron
sussultò e non urtò per un soffio il portabagagli.
- Che succede? – chiese con la voce ancora impastata di
sonno.
-
Nulla Ron. – lo guardò con aria innocente –
Ho chiuso solo un libro.
Harry
nascose un piccolo sorriso con la mano mentre Ron le
mostrò la lingua.
-
Dovreste impiegare meglio il vostro tempo voi e due.
-
E dai Hermione. – protestò
Ron stiracchiandosi – Facci godere questi ultimi attimi di pace.
-
Forse te ne sarai scordato, – alzò gli occhi al cielo e scosse la testa – ma quest’anno c’è il
M.A.G.O è bisogna ottenere una media
piuttosto alta.
-
Se ce l’hanno fatta Fred e George non deve
essere poi così terribile.
- Ma le loro medie erano bassissime. – sospirò – Spero tu non voglia seguire il loro
esempio.
-
Inizi a parlare come Percy, mi preoccupi.
Hermione
lo guardò torvo e poi si rivolse ad Harry.
-
Non ho forse ragione?
Ron
fece la stessa domanda quasi contemporaneamente.
Harry
non voleva rispondere. Cercò in tutti i modi di cambiare discorso, ma
questi tanto lo assillarono che alla fine fu costretto a farlo.
-
E’ vero quest’anno c’è il M.A.G.O è dovremmo
proprio impegnarci – Hermione scoccò un sorrisino di trionfo a Ron – ma
penso sia meglio… non … rovinare quest’ultimi attimi
di vacanza già da adesso.
Hermione
rimase un attimo immobile a bocca aperta poi riaprì il suo libro e vi
affondò la testa, tanto da sfiorare le pagine con la punta del naso.
Ron
non disse nulla. Non c’era bisogno che parlasse,
bastava guardarlo in faccia per capire cosa stesse pensando.
Passò
il carrello delle merende e lui, come una saetta si fiondò fuori dallo scompartimento e Harry lo seguì .
Hermione
non distolse lo sguardo da quelle pagine neanche quando
tornarono.
La
situazione cambiò, quando Ron cominciò a tossire convulsamente ed
Harry gli picchiettò forte una mano, sulla spalla. Una ciccorana gli era
andata di traverso.
-
Stai più attento.
-
Non l’ho fatto a posta. – rispose Ron rosso come un peperone.
Harry
la vide aprire la bocca, era pronto ad ignorare un altro
rimprovero. Quello che disse invece, catturò l’attenzione di
entrambi.
-
Chissà chi sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti
Oscure.
-
Speriamo, non sia Piton. – disse Harry fissando accigliato uno dei libri
di Hermione intitolato “
Guida contro le Arti Oscure –
Ci renderebbe la vita
impossibile.
-
Già, non farebbe altro che toglierci punti e assegnarne dei nuovi a
Serpeverde. – sbuffò.
Ron
incrociò le dita di entrambe le mani e strinse
gli occhi.
-
Ti prego, tutto, ma non Piton.
2.
Ma c’era
un’atmosfera diversa, rispetto a quella degli scorsi anni. Ed Harry sapeva che non era certo per colpa del cielo, che
si era oscurato di dense nubi nere o del M.A.G.O.
A
quel pensiero smise di mangiare e quasi senza accorgersene prese a massaggiarsi
la cicatrice. Hermione, che gli era di fronte, lo guardò preoccupata, ma
lui la tranquillizzò con un sorriso e si volse verso il tavolo dei
professori.
Silente
era impegnato in una discussione con
Eccetto
uno: Piton.
Guardava
sorridente la sala, ma quel sorriso, non aveva nulla
di buono.
Harry
spostò lo sguardo da lui e solo allora si accorse che il posto che di solito era
occupato dal nuovo insegnante di difesa
contro le Arti Oscure era vuoto.
Il
suo stomaco si contrasse, guardò Hermione, ma lei superato il primo
attimo di sorpresa, fece spallucce e prese a sfogliare rassegnata il libro
“Guida ai veleni e agli antidoti del mondo” che aveva portato con
se per precauzione.
La
reazione di Ron fu completamente diversa, smise subito di mangiare e divenne
pallido come un cencio. Tremante sfiorò il gomito di Harry.
-
Mica è sicuro vero? Voglio dire… magari il nuovo
insegnante è solo in ritardo… no?
Lo
fissò con un espressione che voleva dire
ti-prego-dimmi- che è – così.
-
Forse…
Ma
Harry lasciò la frase a metà quando
notò che proprio quel posto era l’unico a non essere
apparecchiato.
Il suo peggior incubo si era avverato.
Ron
appoggiò sconsolato il capo sui palmi.
Hermione
cercò di tirarli su di morale.
-
Coraggio, magari non sarà poi così male. – ma nemmeno lei ci credeva.
Harry si volse verso
il tavolo di Serpeverde e il suo sguardo si incrociò proprio con quello
di Draco Malfoy. Il sorrisino
spavaldo e sicuro di se che mostrava gli dette i nervi, strinse un cucchiaio e
lo sentì piegarsi nella sua mano.
Sapeva
come si sarebbe divertito quest’anno a tormentarlo.
Assorto com’era da quel pensiero, quasi non si
era accorto che Silente si era alzato e aveva già dato il suo benvenuto
ai nuovi studenti. Provvidero Hermione e Ron: lei con un
calcio alla caviglia, lui con una gomitata.
Massaggiandosi
lentamente la gamba Harry, ebbe occhi e orecchie per l’anziano preside e
con impazienza attese che pronunciasse quelle parole,
che una parte di se ancora sperava gli dicessero che si sbagliava.
Fu
proprio così.
Dopo
aver fatto le solite raccomandazioni, Silente spostò lo sguardo dalla
sedia vuota a Piton.
-
Quest’anno il posto di insegnante di difesa
contro le Arti Oscure è stato protagonista di un… come dire…
curioso episodio. – fece una pausa – Non trovando
un candidato idoneo ho pensato di affidare il posto al professor Piton.
– si volse verso di lui giusto il tempo perché gli studenti del
primo anno capissero a chi si stava riferendo. Ron ed Harry quasi svennero – Tuttavia, poco fa mi è giunto un
gufo dal Ministero della Magia con il nome del candidato scelto dalla propria
sede.
Ron
rimase a bocca aperta, mentre Harry tirò un sospirò
di sollievo e istintivamente alzò lo sguardo verso Piton. Il suo viso
non lasciava trasparire nulla, ma ebbe come l’impressione che un
sopracciglio si fosse inarcato.
-
Il nome del vostro nuovo insegnante, - continuò Silente – è
Odette Von Lamier. Purtroppo non ha potuto unirsi a noi per questa sera, ma lo
farà domani. Voglio approfittare dell’occasione per dare un avviso
agli studenti dell’ultimo anno. La prima lezione di difesa contro le Arti
Oscure si svolgerà domani sera, dopo cena, solo per loro, per gli altri
sarà dopodomani. Ed ora… auguro a tutti
voi di fare una buona dormita.
Mentre
raggiungevano i dormitori Ron non faceva altro che
ringraziare ad alta voce il Ministero.
-
Scriverò una lettera. – aggiunse infine- di ringraziamenti.
-
Quasi quasi, lo faccio anch’io. –disse Harry sorridendo.
-
Quasi, quasi, non è che siete entrambi scemi.
– sbottò Hermione seccata l’unica del terzetto ad essere di
cattivo umore.
- Che succede? - le chiese confuso – Non sei
contenta che non sia Piton ?
-
Per niente!
Harry
e Ron si scambiarono un’ occhiata confusa.
- Ma insomma non ci arrivate? – respirò
profondamente sforzandosi di non perdere la calma – Non avete
sentito? Chi è che ha nominato il nuovo sostituto?
-
Il Ministero. – risposero in coro – E allora?
- Due anni fa chi
aveva nominato quel rospo della Umbridge?
Stavolta
nessuno di loro parlò.
-
Se è successo anche stavolta, - continuò Hermione - vuol dire che il Ministero sta di nuovo controllando le mosse di
Silente.
-
Non può essere. – intervenne Ron – Era diverso due anni fa , tutti davano del pazzo ad Harry e di conseguenza anche
Silente che l’assecondava lo era. Ma ora tutti
sanno che Tu-sai chi- è tornato.
Hermione
abbassò per un attimo lo sguardo pensierosa.
-
Sarà, ma penso sia meglio non abbassare la
guardia. Buonanotte.
Entrò
nel suo dormitorio, Harry e Ron nel loro.
Mentre
si spogliava Harry fissò il dorso della mano sulla quale qualche hanno
fa aveva visto inciso: “non devo dire più
bugie”.
Di
colpo si ritrovò a rimpiangere Piton come insegnante e pregò che
Hermione si sbagliasse.