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Autore: GinnyAlien    25/03/2011    1 recensioni
Questa è la storia di un amore, nato nel silenzio e morto nel rumore.
Che ridava la vita ad uno e ne faceva morire un altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la storia di un amore, nato nel silenzio e morto nel rumore.
Che ridava la vita ad uno e ne faceva morire un'altro.

E' una sera normale, questa.
La finestra è spalancata ed entra l'aria pulita.
E' novembre.
Forse marzo.
C'è lo stesso caldo gelido.
Silenzio.
Sei seduto sul bordo del letto: guardi fuori, assorto.
Io sono sdraiata al tuo fianco: ti osservo, rapita.
La calma e l'mbarazzo più assoluto aleggiano nella stanza.
Tu giri a guardarmi.
Ti guardo negli occhi.
E improvvisamente capisco tutto quanto.
E' davvero così facile?
E' realmente questa la soluzione?
Eppure non c'è altra via d'uscita..
«Che succede, piccolina?», mi chiedi con una strana luce negli occhi.
Ancora una volta mi comprendi al primo sguardo.
«Cosa provi per me?», rispondo.
«Non è da te fare una domanda del genere.», osservi.
«E che cos'è da me?»
«Osservarmi in silenzio e aspettare che sia io per primo a dirti quello che sento. Questo è da te. In genere mi guardi così, come se nei miei occhi ci sia tutto il mondo.»
«E' così.», affermo.
«Ma, io, nonostante tutto, sono il più semplice dei ragazzi.»
«Lo so.»
«Lo so.»
«E' la prima cosa che amo di te.»
« E' la prima volta che mi dici che mi ami.»
«E' l'ultima delle cose che provo per te.»
Silenzio.
Altro silenzio, denso di emozioni.
Carico di parole mai dette
«Anche io. Anche io quando guardo nei tuoi occhi sento che dentro ci sia tutto», ripeti.
«E' la prima volta che mi dici che mi ami.»
«E non vuoi sapere perchè?»
«Ha più importanza?»
«Aveva importanza chiedermi cosa provavo?»
«Non è da te essere così criptico.»
«E che cos'è da me?»
«Farmi mille domande e svelarmi ogni tuo segreto, senza il bisogno che sia io a chiederti qualcosa. Ecco cos'è da te. In genere, riempi ogni mio silenzio di poesia, di emozioni, di ricordi, come se io meritassi minimamente un attimo della tua attenzione.»
«Che sciocca che sei. Ti darei anche l'aria che respiro, se potessi.»
«Lo so. Ormai non vivo che della tua presenza.»
«Lo so.»
Silenzio.
Di nuovo.
Solito silenzio pieno di cose nuove.
Tanto silenzio da far paura.
Posi una mano sul mio viso, sfiori con il pollice il profilo della mia bocca, asciughi una lacrima che si è posata fra le labbra.
«E allora perchè mi stai lasciando?», chiedi, implorante.
Hai abbasstao lo sguardo. C'è angoscia nelle tue parole.
Non sono, quindi, l'unica a sentirsi cadere nel vuoto.
«Non lo vedi? Non mi vedi?», sussurro.
Forse te lo urlo.
Pausa.
Si, tu riesci a vedere tutto.
Stavi solo aspettando che me ne rendessi conto anche io.
E non era compito tuo avvertirmi che questa è la scelta da fare.
Non la migliore.
Solo la più giusta.
L'unica.
Cos'altro c'è da dirsi?
"Ti amo"?
Quasi mi metto a ridere al pensiero.
Una bestemmia, verso il mio corpo e la mia anima che stanno bruciando.
Stanno scoppiando.
Che altro c'è da fare?
Baciarsi, magari?
Lo trovo quasi umiliante.
Un'offesa nei confronti di tutto quello che abbiamo..
Fatto?
Detto?
Che cosa "abbiamo..." noi?
Esiste davvero una parola per esprimere noi e il nostro amore?
Un amore che chiamiamo amore solo per abitudine.
Un amore che va al di sopra di tutto quanto.
Due anime che sopravvivono.
L'una aggrappata all'altra.
"Baciami! Amami!": vorrei poterti urlare...
Ma la rabbia non fa più parte di me.
Ci credi?
In me è rimasto solo ciò che mi hai donato.
Il silenzio.
I nostri occhi.
Ecco cos'altro rimane da fare, da dire.
Rumore.
Voglio sentire rumore.
Tanto rumore da far male.
Quasi non vedo l'ora che tu te ne vada.
Che mi liberi dai tuoi occhi.
Aspetto solo il rumore.
E il cuore mi esplode per tutto quello che sento in un attimo.
Continui a guardarmi.
Tutti e due stiamo cercando la forza per sopportare il futuro.
Un futuro vuoto.
Senza senso.
Un futuro lontani.
«E' assurdo che amarsi sia così straordinario e faccia tanto male allo stesso tempo, non trovi? Solo che per me amarti è la cosa più semplice in tutto il mondo. Per questo è ora che me ne vada. Devo lasciarti vivere, piccolina. Lo capisci, vero?»
Sì, io lo capisco.
E' la cosa peggiore di tutto.
Io so che questa è la scelta da prendere.
Le lacrime scendono, inevitabili.
Un debole sorriso sostituisce il tuo sguardo straziante.
Una mano sul tuo viso. Una sopra il mio.
E poi due mani che si uniscono.
Combaciano.
Esattamente perfette, l'una per l'altra.
Due occhi che si guardano per l'ultima volta.
Le prime mani imitano le altre due e tutte quante si intrecciano.
Gli occhi si cercano ancora per scambiarsi tutti i segreti rimasti celati.
Si dicono per l'ultima volta che è giusto così.
Socchiudo un'attimo i miei occhi pieni di lacrime e improvvisamente non ci sei più.

Improvvisamente sento il rumore.

  
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