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Autore: unleashedliebe    26/03/2011    11 recensioni
-Sei carina quando sorridi, dovresti farlo più spesso- mi strinse in un abbraccio protettivo.
Non essendo molto alta, sentivo il cuore di Bill battere attraverso la pelle. Batteva forte, come il mio.
-Batte forte- sussurrai sopraffatta dalla situazione.
-E' colpa tua, cretina- rispose scompigliandomi i capelli.
-Mi viene il diabete così- esclamai.
-Ehi! Penso che morire a causa del diabete, non sia così brutto- mi riaccoccolai fra le sue braccia esili.
Dio, eravamo così dolcinati. Ma, mi piaceva. Parecchio.
Abbiamo lasciato Anna (Carotin) con un cellulare in mano, dopo aver ricevuto quel messaggio inaspettato. E ora che farà? Ci saranno tante svolte, e anche Bill si troverà a fare i conti con l'amore, ma non sarà tutto rose e fiori, anzi.
"Immer wenn es wehtut, ist sie ganz allein.
Doch nach dem letzten Mal, hat sie nicht mehr geweint."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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(anna)

capitolo sette: concerto
READ PLEASE.
Ragazze, scusate se non ho postato prima.. ho avuto una settimana pessima e impegnativa, la scuola mi distrugge. Come se ciò non bastasse, la storia non mi piace, ho pensato di cancellarla ma.. ho già scritto un po' di capitoli e non voglio buttare al vento tutto, quindi vedo di trovare un po' di tempo per scrivere e concluderla presto, così da poter scriverne un'altra che ho in testa. Ah, dimenticavo! Nel mio computer portatile internet non funziona più, quindi mi è difficile postare, perchè devo usare quello di mio fratello, e non ho il programma per html, quindi mi risulta complicato. Dopo questa introduzione vi lascio al capitolo, è un po' corto, per questo vedo se riesco a mettere quello dopo a metà settimana, tutto dipende da voi e dalle recensioni.. voi me ne fate tante e io ci ho preso gusto v.v XD Ora vado, mi aspetta il libro di diritto. Che schifo. Peace, love and TH.

* * * *

Settimo capitolo: concerto


La settimana che precedeva il concerto, passò relativamente in fretta. Non vidi spesso Bill, ero troppo impegnata a organizzare il fan party, disgraziatamente le poche volte in cui ci incontrammo finirono male. Istantaneamente mi venne in mente la conversazione del mercoledì.

-Ma guarda chi si vede! Buongiorno Will!- salutai mentre lavoravo al computer della rossa.
-Piantala di chiamarmi Will! Mi chiamo Bill, o non ci arrivi?- sottolineò in tono perentorio.
-Si
Will! Preferisco chiamare la gente col vero nome- ridacchiai.
Mi guardò malissimo! -Sentiamo, e il tuo secondo nome qual è? Insomma, anche a me piace chiamare la gente per nome- cavolo!
-Non sono affari tuoi- esclamai punta nel vivo. Mi guardò pensieroso per un momento.
-Facciamo così- affermò sicuro, -Se indovino la canzone che ti piace, mi dirai l'altro tuo nome e in più, uscirai con me-
-Se vuoi uscire con me, basta chiedere!- esclamai utilizzando una sua citazione.
-Si si, bando alle ciance! Accetti o no?- E ovviamente, Maia A. Ferlich non si tira mai indietro di fronte a scommesse.
-A una condizione-, precisai -se non la indovini, posso continuare a chiamarti Will e in più..- pensai a qualcosa di diabolico, ma non mi venne in mente nulla di che. -voglio una foto con te struccato e vestito come Tom- okay, era una cretinata, ma se l'avessi data ad Andrea ci saremmo fatte grosse risate.
Mi guardò indeciso per un momento ma, di fronte al mio sorriso che stava assumendo una posa soddisfatta, non potè che tendermi la mano, che strinsi.

Così, la domenica pomeriggio, mi ritrovai nella prima fila del loro concerto nella capitale spagnola. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua, leggermente fuoriposto! Io nella mia t-shirt extra-large e nei miei jeans stretti strappati, senza dimenticare gli anfibi, appoggiata mollemente nella sedia assegnatami dal frontman. Tutte le ragazze attorno a me erano in fibrillazione, ero lì da un'ora e, da un'ora, erano in preda a attacchi d'isteria collettiva, accompagnati da urli, svenimenti e ancora urli.
Se l'andamento fosse stato così per tutto il tempo, mi sarei trovata sorda probabilmente!
A dir la verità, mi sentivo anche in colpa: occupavo un posto che tante altre agognavano, e ciò che più volevo fare era andarmene via, non mi piaceva sentirmi un'ingrata, pensai ad Andrea: lei avrebbe dovuto essere lì, non io.
Scossi la testa e lasciai perdere certi pensieri, insomma, non potevo farci nulla!
Dopo l'ennesimo sbuffo, attirai l'attenzione della ragazza seduta vicino a me: più o meno della mia età, forse più piccola, capelli ricci e occhi verdi.
-Tutto bene?- domandò gentile, in tedesco, e incuriosita dal mio comportamento anomalo.
-Si si!- esclamai con troppo pathos per poter risultare convinta, infatti mi lanciò un occhiata dubbiosa.
-Piacere Kristen, comunque- mi porse la mano, mentre si presentava.
-Maia, piacere mio!- ricambiai la stretta.
-Non sembri molto felice d'esser qui- affermò squadrandomi i tratti del viso.
-Mh, è una storia complicata- cercai di divagare, purtroppo scoprì che la ragazza era molto curiosa!
-Abbiamo tempo, il concerto inizia fra un'ora! Se preferisci non dirmelo, va bene!- sorrise. Vabbe, potevo farlo, bastava eludere su qualche particolare.
-Diciamo che ho fatto una scommessa con un ragazzo che non sopporto, lui lavora per la band e quindi vede tutto ciò che succede davanti al palco, cioè.. c'è solo una canzone dei Tokio Hotel che mi piace, e lui è convinto di capire quale. Così eccomi qui!- riassunsi in poche parole la situazione e, solo dicendola a voce, mi resi conto di quanto assurdo fosse ciò.
-Wow! Ci sono ragazze che ammazzerebbero - no, non sono esagerata - per stare al loro concerto- non aveva tono accusatorio, era una costatazione.
-Già! Deduco tu sia una fan invece!- ridacchiai, -Quanti anni hai?- domandai.
-Ventuno! Si, sono un po' grandicella forse, per queste cose, li seguo da sei anni!- Mh, sei anni di Tokio Hotel, mi meraviglia fosse ancora mentalmente sana.
-Io ne ho ventidue, quindi sono ancora più vecchia! Dimmi un po', quale di questi quattro crucchi ti ha rapito il cuore?- domandai scherzosa, il suo colorito cambiò di colpo, da rosato a rosso.
-Nessuno, ma cosa dici!- notando la mia occhiataccia, si auto-corresse -Okay, ehm-ehm! Mi piace Georg! Cioè, ma l'hai visto cavolo? Che muscoli, che occhi, che sguardo, che bocca, che capelli!- chi la fermava più?
-Si si hai reso l'idea- scoppiai a ridere, -ma vivi in Spagna? Perchè hai l'accento tedesco- domandai.
-Oh si, vivo ad Amburgo! Sono venuta qui solo per vederli, insomma.. penserai sia stupida, ma in Germania non sono riuscita a trovare i biglietti ed eccomi qui! Non volevo perdermi un loro live- rispose sincera.
-Non penso tu sia stupida, ti capisco! Io sono andata a Londra per assistere a un concerto dei Metallica, quindi posso capirti-
Chiacchierammo così per l'ora successiva, si dimostrò una ragazza simpatica, mi raccontò un po' di lei e io di me, fino alle tre, dopo i primi accordi di Tom risuonarono nel palazzetto; successero molte cose contemporaneamente: Kris si azzittì, le si sbarrarono gli occhi; l'arena trattenne il fiato, sembrò quasi sentire tutti i cuori delle ragazze sintonizzarsi su una sequenza unica, iniziando a battere insieme, a ritmo del chitarrista.
Ecco quello che amavo dei live, nonostante non amassi la band, era bello vedere le reazioni che provocavano sul pubblico.
Non appena Bill uscì dal backstage, lo stadio tremò sotto le urla di tutte, una cosa incredibile e.. spaventosa.
Il cantante non risparmiò il solito look strano, tutto in lui trasudava perfezione. Dovevo ammettere che, rispetto all'altro concerto a cui avevo assistito, erano migliorati. Le scenografie, il modo di muoversi, di coinvolgere la massa, insomma.. piccoli tedeschi crescono!
Attaccarono con canzone dell'album Unfertig, portando un medley dei vecchi album. Giunta verso la fine dello show, mi potevo dire soddisfatta, non aveva cantato la canzone che un po' mi piaceva, la vittoria era mia.. invece, i miei film mentali si interruppero quando il frontman prese il microfono e iniziò a parlare.
-Salve a tutte ragazze e ragazzi! Siamo felicissimi di essere qui oggi, in Spagna! Cavoli, siete davvero tante! Vi volevamo ringraziare per il vostro supporto, è stato uno show fantastico, voi siete fantastici!- il silenzio regnava, tutti incantati dalla sua bella voce. Avevo detto bella? No, una svista.
-Questa è la penultima canzone di oggi. Non la presentiamo da tantissimo tempo live, ho pensato fosse troppo! Spero ve la ricordiate ancora!-
Quella frase mi fece entrare in panico, e se l'avesse indovinata? No cavolo, impossibile.
Furono portati due sgabelli in centro al palco, su cui si accomodarono i gemelli. Canzone acustica quindi.
Il plettro si scontrò con le corde dello strumento, producendo una melodia dolce che, purtroppo per me, conoscevo.
Quel maledetto ragazzo c'aveva azzeccato. Non so come, ma aveva indovinato.
La sua voce cominciò ad accarezzare le note prodotte dall'altro, fondendosi in modo bellissimo.

" ..Wenn nichts mehr geht
Wird´ ich ein Engel sein – für dich allein
Und dir in jeder dunklen Nacht erschein´
Und dann fliegen wir weit weg von hier
Wir werden uns nie mehr verlier´n .."

La prima volta che ascoltai questa canzone, fui quando Andrea dimenticò l'ipod da me e, annoiata, guardai se aveva aggiunto qualche nuova canzone che non fosse dei Tokio Hotel. Lessi Wenn nichts mehr geht, non c'era scritto l'artista, perciò schiacciai play, e le parole mi invasero.
Quando m'accorsi di chi fosse, fui tentata di chiudere tutto, ma qualcosa me lo impedì. Il testo, il testo era bellissimo. E la voce di Bill lo contornava alla perfezione.
Mi morsi il labbro, quella cazzo di canzone rischiava di farmi piangere. Lanciai un'occhiata ai gemelli e trovai B. che mi fissava, notando la goccia d'acqua che sfuggì al mio occhio, sorrise. Non un sorriso vittorioso, nè di scherno. Uno comprensivo, dolce. Mannaggia!
Per fortuna la fine del concerto giunse in fretta, un brivido mi colse pensando alla scommessa persa. Uffa, uffa!
-Kristen, vorresti conoscere i Tokio Hotel di persona?- domandai rivolta alla mia compagna-di-concerto! In fondo, dopo aver fatto Germania-Spagna, pensai se lo meritasse. Non rispose, mi guardò con gli occhi sgranati e mi saltò addosso.
Ridacchiando, la presi per mano per portarla dietro alle quinte, non dovetti mostrare il tesserino perchè Saki mi riconosceva ormai.
Dietro al palco l'atmosfera era carica, adrenalinica! Lasciai la ragazza lì, se fossi rimasta con lei si sarebbe accorta della mia bugia, anzi, omissione di verità.
Mi rifugiai nella stanzetta del guardaroba, per riposare dopo la tortura del pomeriggio. Purtroppo, la mia fase di meditazione zen fu interrotta dal piombare di uno strano essere alto un metro e ottantatrè e pesante come una piuma nella stanza.
-Ho indovinato, te l'avevo detto ce l'avrei fatta!- disse l'individuo noto come Bill Kaulitz parandosi davanti a me. Il tono era allegro, non acido.
Scrollai le spalle, non sapevo che rispondere, sarei risultata acida, lui invece si stava comportando bene!
-Quindi, ci vediamo questa sera. Ho già dato tutto il necessario a Natalie e Valerie, appena tornerai nel tourbus ti sistemeranno secondo ciò che ho detto io!- esclamò trionfante; la mia risposta fu un eloquente sbuffo.
-A dopo, non arrivare tardi, voglio godermi la serata con una te in versione femminile!- mi fece l'occhiolino.
-Certo- mugugnai per nulla entusiasta, -A dopo- conclusi, voltandogli le spalle e uscendo, diretta verso la tortura.

* * * *
Fatemi sapere se vi piace, Anns.
Grazie per le recensioni, sono contenta che vi piaccia la storia, davvero.
:)

Ps: ho scritto una nuova one-shot, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Cause I've got no one but you








   
 
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