Non so cosa gli abbia detto, o abbia fatto, ma Enrico presentò domanda di divorzio a Roma, e il Santo padre, prigioniero di mio nipote Carlo tergiversò.
Enrico non si perse d’animo, e non appena il Tribunale fu pronto mi costrinse a testimoniare. Sosteneva che io e Arthur avessimo consumato il nostro matrimonio e che il nostro fosse per questo maledetto. Folli, io e Arthur siamo stati sposati, ma il matrimonio non è stato consumato e affermerò questo per sempre.
Il Tribunale si è pronunciato a mio favore ma mio marito non ha riconosciuto quel Tribunale. Anzi, si è proclamato capo della Chiesa inglese, ha interrotto i rapporti con Roma e ha emanato un Atto di Supremazia, giustiziando tutti coloro che hanno osato difendere me o mia figlia. Poi mi ha fatto venire qui e non mi ha fatto più vedere nostra figlia, che è stata dichiarata illegittima.
Nel frattempo la Bolena ha avuto una figlia e lui l’ha sposata.
Prego Iddio che questa follia finisca, che Enrico abbandoni quella donna che non riconoscerò mai come regina d’Inghilterra e che torni da me.
Io sono Caterina, regina d’Inghilterra, nata Infanta di spagna, e nulla potrà mai cambiare questo. Nulla.