Fodera bianca
Trascino
i piedi sulla ruvida pietra, che fa da pavimento a questa enorme chiesa.
Sento
lo sguardo di tuo padre su di me, guarda il peso del mio dolore che piano piano
mi schiaccia verso il pavimento.
Mi
volto appena verso il portone, non l’ho chiuso io. C’è Percy lì
nell’ombra. Non vuole avvicinarsi troppo, ma lo leggo nei suoi occhi, è
disperato.
Infondo
ha perso un fratello.
Tua
madre lo guarda implorante di avvicinarsi, chissà perché non lo fa...
Piano,
piano arrivo a metà navata.
I
singhiozzi di tua madre si fanno sentire, e si blocca con il resto della
famiglia a qualche metro da Percy.
Guardo
di nuovo dietro di me, ora anche tuo fratello l’abbraccia.
Sto
piangendo anch’io, ogni passo che faccio... Ogni respiro...
L’abito
nero che indosso striscia come me...
Harry
è arrivato prima, molto prima... Ora è seduto, gli occhi spenti e lacrime
silenziose che scendono lente sul volto pallido.
Credo...
Credo
che si senta in colpa.
Sei
morto per proteggerlo, sei morto... Per far restare la speranza nei nostri
cuori...
Perché
Harry Potter deve annientare Voldemort...
Ma
Ron, non credo che ora ce la farà... Senza di te.
E
nemmeno io Ron... Non riesco nemmeno a camminare...
C’è
Neville davanti alla tua bara, ti fissa.
È
stato lui, sai? Ha organizzato tutto lui... pagato tutto lui...
Dal
più piccolo fiore alla grandissima e bellissima chiesa.
Quel
Neville che prendevi in giro, ma che ci ha aiutati.
Ti
fissa...
Ti
fissa ma non piange.
Ha
utilizzato tutte le sue lacrime, credo.
L’ha
utilizzate per i suoi genitori, ogni giorno della sua vita. L’ha utilizzate
per suo nonno, e per sua nonna.
L’ha
utilizzate per te, il giorno in cui moristi... Il giorno in cui arrivò con me e
Piton, troppo tardi.
Ha
pianto con me e Harry quel giorno, fino a notte tardi.
Poi,
non ha più versato lacrime.
Mi
vede, mi sorride. Un sorriso tirato, triste, freddo...
Mi
accarezza i capelli arruffati e se ne va da Harry.
Ora
poso il mio sguardo su di te.
Il
tuo volto e stato ripulito dall’ultima volta che l’ho visto.
Hanno
lasciato il tuo sorriso.
E
mi domando come mai hai sorriso in quel momento.
Gli
occhi chiusi.
E
sei dannatamente freddo.
I
capelli lunghi quel giorno spettinati ora sono in ordine.
Il
colore rosso risalta sulla fodera bianca del tuo cuscino, come i sangue sulla
candida neve che ti ha accolto per l’ultimo respiro.
Non
me ne voglio andare da qui, ed è proprio Charlie, tuo fratello, a portarmi via.
Il suo abbraccio fraterno è forte, e mi trascina verso Neville ed Harry.
Mi
volto ancora verso di te, e con la coda dell’occhio vedo due sconosciuti che
chiudono la bara nera.
La
mia speranza che questo fosse uno dei tuoi stupidi e per niente divertenti
scherzi si frantuma.
Tu
non tornerai più da me.
Non
tornerai da Harry e dai tuoi.
Ginny
mi abbraccia appena Charlie si allontana.
Guarda
Ronald...
Guarda
quanta gente fai soffrire.
Lupin
è infondo alla chiesa, insieme al resto dell’ordine.
Credo
che anche loro si sentano in colpa.
Loro
non sono riusciti a proteggere Harry come hai fatto tu.
C’è
il primo ministro babbano anche.
Inizia
il funerale.
È
un funerale degno di un eroe.
Perché
sei un eroe.
E
sarai ricordato così, come... Eroe.