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Autore: Daphne9O    27/03/2011    1 recensioni
La storia che da due anni a questa parte ha completamente rapito i nostri cuori. I Robsten, dalle origini fino ad oggi, visti secondo me.Composta da qualche parte vera e qualcun altra no. Tutta da leggere :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte.
Vorrei innanzitutto scusarmi con le ragazze che mi hanno sempre seguito e hanno sempre commentato.
E' stato un periodo molto movimentato, sopratutto a scuola.
Prima era l'inizio dell'anno e avevo più tempo per scrivere mentre ora molto di meno.
Non vi prometto che aggiornerò molto spesso ma vi prometto che farò di tutto per andare avanti con la storia.
Vi chiedo di nuovo scusa e ringrazio in anticipo quelle che magari hanno ancora voglia di seguirmi
Un bacio a tutte e buona lettura :*
Ps - Per eventuali errori - Non l'ho riletta perchè si chiudevano gli occhi, se c'è qualche errore ditemelo pure :)
E ovviamente se vi va lasciate sempre una piccola recensione.





Pov Rob



La luna illuminava talmente tanto la strada per l’aeroporto che, per un attimo, la scambiai per il sole.
Un occhio si stava lentamente chiudendo per la stanchezza, l’altro era entusiasta all’idea di andare in Giappone per la premiere di Twilight.
Un’altra parte di me, quella che preferivo, batteva all’impazzata sapendo che l’avrei di nuovo rivista e magari, avrei di nuovo sfiorato la sua pelle e baciato le sue meravigliose labbra.
Questi bei pensieri però furono subito offuscati dalla dura realtà.
Erano passati diverse settimane dall’ultima volta che c’eravamo visti e da allora non avevo avuto più sue notizie.
I miei messaggi erano totalmente ignorati…Il telefono squillava sempre a vuoto e le bottiglie di birra ricoprivano i lussuosi pavimenti degli alberghi a 5 stelle.
A volte mi giravo a guardare tutto quello che avevo davanti.
A me non serviva niente di tutto ciò per stare bene.
Avevo soldi, fama e svariate ragazzine che incominciavano a seguirmi ovunque. Ma nonostante tutto, c’era sempre una cosa che mi mancava o meglio, era Lei che mi mancava.
Lei ormai era diventata la mia ossessione. Passavo le notti insonne a suonare, con la chitarra, tutte le canzoni che mi ricordavano il tempo passato insieme.
Avrei voluto averla qui, vicino a me. Avrei voluto sentire il suo della sua risata e vedere lo stupore attraverso i suoi occhi.
Non ero mai stato bravo con le parole, riuscivo ad esprimermi solo cantando e quella sera, prima di partire per il Giappone, suonai un’ennesima volta “Beside You” immaginandola lì, di fronte a me, con le gambe accavallate e i capelli spostati tutti da un lato.
“ Rob, Rob sveglia. L’aereo ci aspetta. “
“ Uhm…Si..Cosa? “
“ Rob, dobbiamo andare in Giappone, ricordi? “
“ Oddio si, forse mi sono addormentato. “
“ No caro, ti sei addormentato. “
“ Vengo subito, dammi solo 5 minuti per capire dove sono, cosa sto facendo e cosa dovrò fare. “
“ Non ti preoccupare, a quello ci penso io. Dopotutto sono o non sono la tua agente? “
“ Più che un’agente, sei un angelo. Ma vabbè…Sono dettagli. “
“ Andiamo forza!! La prima classe ci attende! “
Presi il mio zaino e piano piano realizzai ciò che dovevo fare.
Facile Rob, devi salire su un aereo e viaggiare per tante ore…
C’era però qualcosa di positivo in tutto questo, potevo dormire e recuperare un po’ di quel sonno perso a pensare a Lei.
“ Rob, ti vedo pensieroso, c’è qualcosa che non và? “
“ Uhm no, niente…” Presi fiato prima di farmi coraggio. “ …Mi chiedevo se…”
“ Aaaah stop non dirmelo. Per caso ti chiedevi se sapessi dov’è una certa persona? “
“ Bhè, così, giusto per sapere. “
“ Ah, se la metti così... In verità non so dov’è ne quando partiva. Non ho sentito neanche la sua agente…”
“ Ah, ok. “
“ Rob, io e te dobbiamo fare, per una volta, un discorso serio. Sono molto preoccupata per questa situazione. “
“ Quale situazione scusa? “
“ Questa ROB. Cosa pensi che io non lo sappia? “
“ Sapere cosa scusa? “
“ Ti ho detto che sto parlando seriamente. Sei innamorato, si vede e questo cambia tutto. “
Abbassai la testa cercando di non incrociare i suoi occhi duri e preoccupati.
“ Di questo non devi assolutamente preoccuparti. Non è una cosa corrisposta… Mi passerà, vedrai. “
“ Ho avuto modo di conoscere Kristen, sicuramente è una ragazza fantastica ma credimi, ci sono tante altre ragazze che aspettano solo di stare con te. Guardati intorno e non fossilizzarti su di lei. E’ fidanzata, sarebbe da egoisti mettersi tra lei e il ragazzo. “
“ Se non ti dispiace preferisco non continuare il discorso. Chissà, forse mi passerà ma ora è ciò che più mi fa star male. Riprendo a dormire, sono molto stanco. Notte. “
“ Notte Rob. “
Mi girai dalla parte opposta sprofondando, fortunatamente, subito in un sonno profondo.

Nonostante avessi tirato giù la tendina, un raggio piccolissimo e fastidioso di sole riusciva a penetrare e ad andarmi dritto negli occhi.
“ Buongiorno caro. Tra qualche ora siamo a Tokyo. “
“ Uhm…Giorno. Ma quanto ho dormito? “
“ Tanto. Io intanto ho visto due film e ho finito di leggere un libro. “
“ Odio viaggiare in aereo…Uhm ho bisogno di andare in bagno, torno subito. “
“ Ok, mi raccomando, mantieni un profilo basso. “
“ Sempre. “
Mi alzai lentamente e scavalcai le gambe della mia agente. Presi il mio fidato cappello e con le spalle curve e le mani in tasca mi avviai verso il bagno.
Speravo con tutto il cuore di non essere riconosciuto da nessuno, avevo ancora gli occhi stanchi e non ero sicuro di stare del tutto bene.
Ad un certo punto la mia paura divenne terrore puro.
Sentì una ragazza bisbigliare nell’orecchio dell’amica che leggeva distrattamente una rivista.
“ Kris, Kris, c’è Robert…E’ proprio lui!!! “
Al suono di quel nome alzai di scatto la testa. Dopotutto poteva essere Lei e quella affianco un’amica che l’aveva accompagnata.
Guardai prima la ragazza che aveva parlato per poi buttare subito un occhio verso l’altra che non si era minimamente scomposta.
“ Ciao, scusami mi se ti disturbo , ci firmeresti un autografo? “
Senza neanche accorgermene la ragazza si era munita di carta e penna e, con gli occhi speranzosi, mi porgeva il tutto.
“ Certo, come vi chiamate? “
Presi al volo il foglio e la penna cercando sempre di incrociare lo sguardo dell’altra ragazza che era nascosta tra i suoi lunghi capelli castani.
“ Io mi chiamo Michele e la mia amica di chiama Kristin…”
“ Kristin hai detto? “
“ Sisi e mi raccomando….” Si avvicinò verso di me abbassando il tono della voce. “ Non scrivere Kristen, spesso sbagliano e lei si arrabbia parecchio. “
Appena si staccò l’amica si girò verso si me togliendosi le cuffie dalle orecchie.
“ O-oddio. Ma…Ma è Robert Pattinson?! “
Rimase a fissarmi per qualche secondo con gli occhi sbarrati. Era carina come ragazza ma di certo non era Lei.
“ Ti ho anche avvertito ma non mi sono accorta che avevi le cuffie. “
Rimanemmo a parlare per qualche altro minuto, poi riuscì finalmente ad andare in bagno.
Fortunatamente solo quelle due ragazze mi avevano riconosciuto, per gli altri ero semplicemente uno dei 200 passeggeri.
“I signori sono pregati di allacciare le cinture, l’aereo sta per atterrare, grazie. “
La voce dell’hostess mi aveva distolto per un attimo dai miei soliti pensieri.
Perché non rispondeva ai miei messaggi? Perché neanche una chiamata? Almeno uno squillo per farmi sapere che andava tutto bene. Niente di niente e questo mi faceva stare malissimo.
“ Andrà tutto bene vedrai. “
“ Come fai a dirlo, ah? Crollerò vedrai, appena la rivedrò mi verrà sicuramente una crisi di pianto. “
“ Non essere stupido Rob, il tour andrà avanti per tutta l’estate e voi dovete apparire felici e sorridenti, sono le regole base di questo mondo. “
“ Fanculo allora. A me non interessano. Non posso fingere di stare bene, non sono un così bravo attore. “
“ Fai quello che ti senti allora. Piangi davanti i paparazzi, così avranno qualcosa in più da scrivere. C’è molta gente che ha notato la vostra strana chimica. Non aspettano altro che uno dei due crolli per mettere una bella foto in prima pagina. E poi non ti dimenticare quello che ti ha detto la Summit, è stata abbastanza chiara – Niente relazioni - . Ed infine, almeno io, tendo sempre a precisarti che è fidanzata. “
“ Lo so, cazzo lo so, hai ragione. “
“ E allora mettiti l’anima in pace e chiudiamo per una buona volta questo discorso. “

L’aeroporto era pieno di gente. Anche quello di LA era sempre pieno ma questo era veramente stracolmo.
Riuscimmo a farci spazio e ci riparammo in un piccolo anfratto per aspettare la guida.
Alzai per un attimo la testa per osservare il caos che c’era attorno a me.
Per un attimo cercai di infilarmi nelle loro teste per immaginare la loro vita ma i miei occhi improvvisamente si immobilizzarono.
Fra tutte quelle persone con gli occhi a mandorla e la pelle giallastra, una ragazza si faceva strada insieme ad un ragazzo che avevo avuto modo di conoscere.
Con lo sguardo perso nel vuoto camminava sorridente accanto a suo fratello Taylor. Erano solo loro due, nessun altro.
Senza farci caso lasciai cadere a terra il borsone che mi andò a finire sul piede. Non sentì nulla, se non la voce, in lontananza, della mia agente che mi chiamava, invano.
“ Rob, che hai?? Hey che ti succede??? “
Riuscì a pronunciare solo una parola, e fu già tanto.
“ E- Eccola. “
Alzai lentamente la mano per indicarla mentre la vedevo sorridere a qualche paparazzo che aveva saputo del suo atterraggio.
Mi arrabbiai per un attimo. Addirittura lui sapeva più di me.
Camminando verso l’uscita sulle sue labbra apparse un sorriso che il paparazzo immortalò in una foto.
Avrei voluto correrle incontro, ma non lo feci. Rimasi li, nell’angolo aspettando l’arrivo della mia macchina.
“ Finalmente. Rob, andiamo”
Per tutto il viaggio dall’aeroporto all’albergo non feci altro che pensare a lei.
Era vestita in modo semplice eppure era bellissima. Aveva i capelli legati e in testa erano appoggiati i suoi fedelissimi Ray Ban. Guai a chi li toccava.
Non era per niente truccata, ma a lei di certo non serviva. Questa era una delle cose che amavo di più.
Non faceva niente per apparire bella eppure lo era sempre, in ogni occasione.

Quando salì nella mia stanza trovai sul tavolo il programma delle mie giornate.
Interviste, fotografie e conferenze.
Era sicuramente l’inizio di una lunga, lunghissima estate.
Nell’angolo, appoggiata al muro trovai la mia fedelissima chitarra e, imbracciandola, incominciai a suonare una serie di pezzi tristi che riservavo sempre per momenti come questi.
Chissà in quale camera stava. Avrei tanto voluto salutarla, ma avevo paura di qualsiasi sua reazione.
I miei pensieri vennero interrotti da un energico colpo della porta.
Mi alzai dal letto senza fretta, mentre i colpi diventarono sempre più insistenti.
“ Patt, lo so che sei li apri!!! “
“ Hey Tay, quando sei arrivato??? “
“ Poco fa. Comunque ti volevo solo avvertire che stasera usciamo. Quindi sbrigati, fra 20 minuti nella hall. Ciaaao “
“ Taylor n-non so se è una buona idea. “
“ Oddio che palle. Non voglio scuse, stasera voglio divertirmi. Già Kristen e il fratello mi hanno dato buca, per favore non ti aggiungere anche tu. “
“ Ah, L-lei non viene? “
“ No, il fratello le ha bisbigliato qualcosa nell’orecchio e ha subito cambiato idea. “
“ Vabbene, ci vediamo allora fra 20 minuti. “
“ Grandeee amico! A dopo! “
Chiusi lentamente la porta ripensando per un attimo alle parole di Taylor.
Perché aveva cambiato idea? E soprattutto, che ci fa il fratello qui con lei?
Ormai ero abituato a farmi delle domande senza avere nessuna risposta, ma prima o poi qualche risposta l’avrei pretesa.
Mi cambiai velocemente la maglietta e mi aggiustai i capelli. Avevo una faccia distrutta ma non avevo proprio voglia di rimanere chiuso in quella stanza a deprimermi.
Non sapendo che temperatura facesse fuori presi il primo giubbino che mi capitò a tiro e uscì dalla stanza con fare deciso.
Tanto per cambiare avevo proprio voglia di una birra e di divertirmi con i miei amici.

Non camminammo molto, anzi il bar era molto vicino all’albergo e lo raggiungemmo in un quarto d’ora.
Appena entrammo mi accorsi che ero capitato li nel momento giusto: era la serata Karaoke.
Prendemmo subito posto ed io, eccitatissimo, non vedevo l’ora di esibirmi.
Buttando un occhio in giro per il locale vidi che accanto a noi c’erano Hugh Jackman e Baz Luhrmann.
Sgranai gli occhi e subito andai verso di loro per salutarli.
Mi piaceva molto come attore Hugh Jackman e avevo apprezzato Moulin Rouge di Baz Luhrmann.
Mentre stavo andando verso di loro Hugh mi vide e si alzò di scatto.
“ Oddio i ragazzi di Twilight, non è possibile. Ciao, Robert giusto? “
“ Sisi salve. Sono un suo grande ammiratore, è un piacere rivederla. “
“ Dammi del tu ti prego. Anche voi in Giappone? “
“ Sisi, stiamo promuovendo Twilight, sai meglio di me come funzionano queste cose. “
“ Ahaha sisi. Noi invece siamo qui per Australia. Ognuno fa la sua parte insomma…Comunque ho sentito dire che il vostro film sarà il successo dell’anno. Bella responsabilità “
“ Si enorme. I fan sono molto affezionati ai libri, spero sul serio di non deludermi. Dopo la storia delle petizioni su internet…Spero che vada tutto per il meglio. “
“ Si non ti preoccupare! Comunque, so che sei anche un cantante e Baz stasera non vuole essere sconfitto. Vieni tu con me sul palco? “
“ Io, sfidarti? Oddio no, neanche io voglio perdere. “
“ Aaaaah ma quanti fifoni stasera. Su, è il tuo momento. Non sprecarlo. “
Appena finì di pronunciare quella frase, un brivido mi salì lungo la schiena.
Cazzo, era davvero il mio momento.
“Quando incominciamo? “
“ Cazzo siiii ragazzo, questo è lo spirito giusto. “
Con una bottiglia di birra in mano e uno stupido sorriso salii sul palco e aspettai con ansia le prima note della canzone.
Chissà che canzone avevano scelto.
Sentii subito le prime note. Quella canzone era come un libro aperto per me. “ Mamma mia “ degli “ ABBA”
Con il sorriso sempre stampato e con qualche sorso di birra ogni tanto io e Hugh cantammo quasi tutto il repertorio degli ABBA e tutto il locale ormai era in delirio.
Non facevano altro che applaudire e si divertivano tutti con noi.
Nonostante sapessi tutte le parole a memoria il mio sguardo era fisso sul televisore che faceva scorrere il testo delle canzoni.
Il destino volle però che il mio sguardo in quel momento si spostò verso l’entrata e li, con le mani nelle tasche della felpa e i piedi incrociati, la vidi che mi sorrideva.
Da qual momento in poi fu impossibile continuare a cantare e lasciai esibire Hugh che non aveva capito ciò che stava succedendo.
In realtà non lo aveva capito nessuno visto che, in modo molto ovattato, sentivo la gente ridere e scherzare.
Io invece rimasi a contemplare la bellissima ragazza che avevo di fronte e in quel momento il resto delle persone scomparve.
Non sapevo bene cosa fare, ma non volevo rimanere li fermo sul palco a fissarla come un pesce lesso.
Posai il microfono sull’asta e scesi dal palco seguendola sempre con lo sguardo, per paura che se l’avessi persa per un secondo, sarebbe andata via.
“ Ciao. “
“Ciao. “
Abbassò subito la testa e iniziò a distruggersi le scarpe e a tremare con le gambe.
“ Non pensavo venissi. “
“ Non dovevo infatti, ma mio fratello si è addormentato e io non avevo sonno. “
“ Mi fa piacere vederti, nonostante tutto. “
“ Rob, io… io, non so che dirti. Ti dovrei spiegare tante cose ma non so neanche da dove incominciare. “
Vidi che l’aria si stava facendo sempre più tesa e non volevo rovinare quella piacevole serata.
“Sssssh. Stasera non voglio sapere nulla. Ti voglio chiedere solo un piccolo favore. “
Alzò finalmente la testa e mi guardò in modo accigliato.
“ Canta con me. “
La vidi sgranare i suoi bellissimi occhi verdi. Ero contento di vederli.
“ C-cooosa? No, no no. Non se ne parla. “
Non le diedi il tempo di replicare. Le afferrai la mano e la portai con me sul palco, fra le urla impazzite della gente.
Hugh si fece finalmente da parte e, dopo averle dato il suo microfono, aspettammo insieme la canzone.
Le note erano inconfondibili e subito mi lasciai trasportare dalla melodia.
“ Your song ” di Elton John.
Iniziai a cantare io per sciogliere l’imbarazzo che si era creata, mentre guardavo, divertito, l’espressione di Kristen.
“It's a little bit funny this feeling inside. I'm not one of those, who can easily hide “
No, non ero per niente bravo a nascondere i miei sentimenti. La amavo e lei lo sapeva e sentivo, nonostante tutto, che lei provava qualcosa per me.
“ I know it's not much, but it's the best I can do. My gift is my song and this one's for you.”
In verità le avrei regalato la luna se solo lo avesse chiesto. Ma lei non era una ragazza pretenziosa ed era uno dei tanti motivi del perché l’amavo.
“ And you can tell everybody, this is your song .It may be quite simple but now that it's done. “
Era sul serio la sua canzone. E l’avrei cantata altre mille volte. Quella sera era perfetta.
“I hope you don't mind, I hope you don't mind, that I put down in words….”
Quanto era vero ciò che stavo dicendo. Speravo con tutto il cuore che capisse sul serio quello che da tempo sentivo per lei e il pezzo successivo della canzone mi aiutò parecchio.
“ How wonderful life is while you're in the world.”
“ Com’è meravigliosa la vita ora che ci sei tu nel mondo. “ Niente di più vero.
La canzone continuava e lei non aveva proprio intenzione di cantare così continuai imperterrito, contento almeno di averla fatta arrossire un paio di volte.
“So excuse me forgetting, but these things I do You see I've forgotten, if they're green or they're blue. “
Questa frase non era del tutto esatta. Io sapevo benissimo di che colore erano i suoi splendidi occhi.
Ripensai velocemente a tutte le volte che li avevo visti perdersi con i miei e tutte le meravigliose sensazioni che portavano con se.
“Anyway, the thing is, what I really mean, yours are the sweetest eyes I've ever seen. “
Ecco, poco importava alla fine. I suoi erano gli occhi più belli che avevo visto. Era l’unica cosa che contava per me e lei doveva assolutamente saperlo.
La folla urlava, applaudiva e chiedeva addirittura il bis ma io non riuscivo a sentire nessuno.
Per me eravamo solo io e lei in quel locale e proprio in quel momento mi sentii perso e completamente dipendente da Lei.
Le ripresi la mano e scendemmo dal palco.
Pensavo che una volta scesi, la sfilasse subito e invece intrecciò le sue dita nelle mie e mi sentii in paradiso.
“ Ti va di fare un giro? “ Le chiesi speranzoso.
“ Si..andiamo. “
La sua espressione era ancora un po’ confusa ma non le chiesi altro per paura che cambiasse idea.
Liquidammo gli altri con la scusa di una sigaretta ed uscimmo subito da quel chiassoso locale.
L’imbarazzo si poteva tagliare a fette e come al solito cercai di sciogliere la situazione.
“ Wow, che serata ehm…movimentata “
“ Altrochè, ho fatto bene ad uscire. “
“ Taylor mi ha detto che tuo fratello non voleva farti uscire. “
“ Bhè, in realtà è complicato. Per quanto mi voglia bene, è strano che mi abbia accompagnato. Sono sicura che c’è qualcosa sotto e ho anche una mezza idea. “
“ Cioè? “
“ Taylor è molto amico di Michael. Sono sicura che è stato lui a chiedergli di venire. “
“ Ah, Michael…”
Quel nome non potevo proprio sentirlo. Non sopportavo l’idea che un essere bello come Lei doveva stare con una…una…una scimmia, si, una scimmia come lui.
Il mondo gli aveva veramente regalato tanto, troppo.
“ Tu e lui quindi… state ancora insieme? “
“ Gli ho chiesto un po’ di tempo. Dopo il Comic Con è venuto a casa mia piangendo. Mi ha supplicato di rimanere con lui. Non l’ho mai visto così… “
“ Capito. “ Non riuscivo ad aggiungere altro. Lei non aveva ancora scelto però e dovevo assolutamente mostrarle quello che avevo da offrirle.
“ Spero che tu faccia la scelta giusta. Uno di noi due ci rimarrà molto male ma, che ci vuoi fare, questa è la vita”
“ Cosa vuoi dire con uno di noi due scusa…Posso ancora prenderti in considerazione? “
“ Aaaah smettila Kristen. Lo sai che sono innamorato di te e stasera te l’ho addirittura cantato. Farei altro se potessi. “
“ Volendo potresti aiutarmi nella scelta. “
“ E come? “
Non ci fu nessuna risposta, ma il gesto fu più chiaro di mille parole.
La strada era buia e deserta ed io non capii più niente.
Le sue braccia andarono a finire dietro il mio collo e senti di nuovo le sue labbra poggiarsi sulle mie.
In quel momento la mia mente si annebbiò e l’unica cosa che riuscii a fare fu prenderla per i fianchi e avvicinarla di più a me.
Giocammo per un po’ solo con le labbra poi il bacio diventò più violento e passionale. La sentivo mia quella sera. Nessuno doveva rovinare quel momento.
Non ci staccammo neanche per prendere fiato sarebbe stato tempo perso. Ad un certo punto fummo quasi costretti e ci staccammo di poco lasciando che i nostri nasi si sfiorassero.
Ancora ansimando, riuscii a far uscire qualche parola dalla mia bocca.
“ Spero di averti aiutato un po’ . “
Non rispose ma mi regalò un meraviglioso sorriso.

Ritornammo in albergo insieme e scoprimmo che le nostre camere erano sullo stesso piano.
Quando si aprì l’ascensore ognuno si avvicinò verso la propria porta.
Non volevo entrare, non volevo lasciarla andare. Avrei voluto chiederle di passare la notte con me, ma non ebbi il coraggio.
“ Allora… Buonanotte. “
“ Buonanotte. “
Lasciai scivolare la porta dietro le mie spalle e rimasi appoggiato ad essa.
Non feci il tempo di metabolizzare la serata, quando qualcuno bussò alla porta.
L’aprii lentamente ed improvvisamente mi ritrovai Kristen fra le braccia e le sue labbra di nuovo sulle mie.
Chiusi la porta con il piede e realizzai che il mio desiderio fu realizzato.

Nonostante aveva due felpe pesanti le avevo comunque messo una coperta addosso sperando che non avesse sentito freddo.
Appoggiai il gomito sul cuscino e rimasi a fissarla come un idiota.
Era proprio ciò che mi faceva diventare, un perfetto idiota.
L’avrei guardata per ore soprattutto ora che il sole le stava illuminando le lentiggini. Le amavo.
In realtà amavo di tutto di lei, ma le sue lentiggini particolarmente.
Dopo un po’ aprii gli occhi e con la voce un po’ rauca e ancora piena di sonno mi disse un dolcissimo Buongiorno.
L’unica cosa che feci fu avvicinarmi e darle un bacio. Era l’unica cosa che desideravo fare in quel momento.
Le accarezzai i capelli e lei ovviamente mi regalò un altro suo sorriso.
Avrei voluto rimanere così per sempre ma il tutto venne disturbato da due colpi sulla porta.
Entrammo letteralmente in panico ed io ebbi paura che fosse la mia agente.
In fretta prese tutta la sua roba e corse in bagno mentre io cercavo di rendermi presentabile.
Altri due colpi. Chi poteva mai essere?
Aprii la porta e il sangue che mi scorreva nelle vene si gelò.
“ Ciao Robert, Kristen è qui? “
“ C-Ciao Taylor..No, Kristen non è qui. Io non l’ho proprio vista in realtà. “
Vidi la sua faccia troppo soddisfatta e capii che in realtà non stava cercando Kristen, era solo un pretesto per venire da me.
“ Bene perché noi due dobbiamo parlare. “





Ps - Sono andata a vedere su molti siti ciò che è successo in Giappone durante la serata del Karaoke e in tutti c'era scritto che Kris e Rob hanno cantato " Your Song " . Ora non so quanto questo possa essere vero, ma sicuramente rende il tutto ancora più magico *-*
  
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