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Autore: LetItFlow    27/03/2011    1 recensioni
Ore sei e trenta soffio soffio soffio il tavolo del salotto è sempre stato così basso lo vedo basso vedo l’arancio mattone della poltrona respiro respiro respiro respiro sei e trentadue tra le ginocchia mi stringono le orecchie
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore sei e trenta soffio soffio soffio il tavolo del salotto è sempre stato così basso lo vedo basso vedo l’arancio mattone della poltrona respiro respiro respiro respiro sei e trentadue tra le ginocchia mi stringono le orecchie sento i rumori sento il silenzio assordante stringo mi tirano i capelli stringo piedi nudi inermi freddi gelati sul divano arancio mattone non voglio sentire il campanello alla porta non voglio sentire il citofono urlare gridare respiro soffio respiro sono le sei e trentasei mascara nero sulle ginocchia nude capelli sporchi mi brucia la spalla il dolore sale forse suonano alla porta non grido non voglio sentire percepire l’urlo tremante assordante del campanello come un lampo attraversa la testa il cranio sbattuto per terra il cemento gelido freddo nero rosso come il sangue le mani ruvide grosse afferrano il mio collo un graffio sottile profondo del suo anello di ferro nella mia carne respiro respiro respiro respiro una lacrima nera scende lungo la gamba bagna e sporca il divano arancio mattone un singhiozzo non posso non posso fare rumore corro corro corro è dietro di me potrebbe sentirmi solo buio davanti sfuocato dalle lacrime dai capelli incollati al mio viso il vento gelido dove è la mia casa dove devo trovarla dove abito tum tum tum tum il cuore sbatte troppo forte troppo veloce troppo ansimante troppo veloce non posso fare rumore i piedi nudi freddi stanno scivolando per terra li avvicino alle cosce come chiudersi in un guscio nessuno mi farà male la porta è chiusa chiudo gli occhi il nero delle mie palpebre chiuse sento il mio respiro soffio lo trattengo soffio non posso fare rumore devo essere invisibile scomparire dietro di me brucia il petto arde di sangue umido lurido vedo i suoi occhi spalancati bianchi come il vuoto neri come l’ombra in cui ha inghiottito l’anima che mi rubava un pezzo alla volta vomito la puzza di vomito sale per il mio naso riempie affoga i miei polmoni non posso respirare se respiro lo sento ancora il fetore torbido del suo ansimare di piacere devo respirare o morirò fa male brucia il graffio sul petto sanguina di sangue rosso grumoso sporco aiuto aiuto il mio grido strozzato muore nel buio apro gli occhi il tavolino del salotto non è mai stato cosi basso il muro cosi lontano brucia lo stomaco devo andare in bagno non posso non posso paura il bagno è nel buio lontano fuori dalle mie ginocchia la macchia nera sulla poltrona una rossa sulla maglietta drin drin drin drin respiro respiro respiro respiro respiro è lui è lui è lui respiro drin drin drin drin silenzio non posso respirare potrebbe sentire i miei affanni lo so che ci sei rispondi respiro respiro respiro ore sei e quarantacinque il tramonto dalla finestra accenditi luce accenditi luce chiudo gli occhi stringo le ginocchia massacro le orecchie stringo stringo bruciano gli occhi fumano i lividi sul collo respiro respiro sento i passi passi di un uomo cammino cammino la strada buia nessuno mi giro nessuno stringo la mano i denti cammino veloce è dietro è vicino la risata corro corro corro corro non serve urlo mi perdo l’urlo si allontana uno schiaffo in terra contro il muro in terra apro gli occhi tremo fa freddo accenditi luce accenditi voglio dormire bruciano gli occhi scendono le lacrime calde le mani congelano respiro respiro sento il vomito salire per le narici attraversare la trachea arrivare ai polmoni morire riempire il mio cuore la mia anima la mia paura puzza di fumo di sangue sapore di lacrime morirò adesso morirò qui il muro è troppo lontano la poltrona arancio mattone troppo bassa la porta è chiusa è chiusa e se si apre se si apre morirò la sua mano ruvida strappa i pantaloni scende la sento stringo le gambe piango voglio urlare nessuno mi sentirebbe le grida muoiono nel buio sento il sangue scorrere via da me esce muore la poltrona rosso mattone il pavimento rosso mattone ho paura sono sola sorgi sole sorgi ancora stringo i denti brucia il labbro tagliano i miei denti scavano corrodono bruciano freddo le mani fredde chiudono le ginocchia contro il petto tum tum tum tum il silenzio mi stordisce mi assorda non posso fare rumore immobile rigida ferma toc toc toc toc qualcuno alla porta respiro respiro occhi spalancati fisso il buio toc toc toc so che ci sei apri so che ci sei apri toc toc toc stringo scompaio piango non respiro non posso fare rumore aiuto grido nel silenzio nella mia mente qualcuno ascolta il mio grido freddo buio toc toc drin drin drin il campanello risuona scoppia le orecchie tendono seguono il drin del campanello è qui mi sente respirare io sento i suoi passi lenti la risata il respiro le mani ruvide scorrono scorrono stringono tagliano il sangue scorre cade sporca urlo il dolore cresce la sua risata il suo schiaffo i sassi bucano la carne l’anello di ferro vestiti strappati stringo le ginocchia drin drin drin stringo gli occhi solo buio respiro respiro respiro respiro respiro veloce corro veloce aiuto ore sei e cinquantacinque è alla porta lo sento vicino mi strangola ancora basta basta ti prego basta lacrime fredde sudore ancora ancora sono stanca il sangue esce toc toc toc più forte più forte ancora stringo le ginocchia al petto piango ancora non respiro non respiro non respiro non respiro brucia poi nulla brucia nulla vedo buio sento nulla non respiro toc non respiro toc non respiro più nulla
  
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