La mia famiglia non aveva
reagito benissimo alla notizia di Misaki ma nonostante tutto mi avevano
riaccolto a braccia aperte e dato che io dovevo andare a scuola, ancora per
motivi sconosciuti, avevano deciso di tenermela per qualche ora.
Era bellissimo poter
camminare nuovamente per quelle strade da me tanto conosciute, sembrava ieri
che girovagavo per queste strade con i miei amici eppure sono cambiate tante
cose.
In pochi minuti mi ritrovai
davanti il cancello della scuola, quanti ricordi, emozioni, i miei pensieri
automaticamente andarono a Yano, Yamamoto e Takeuchi quante cose avrei dovuto
raccontargli…lo avrei avuto il coraggio?
<< Non ci posso
credere!! Nana sei proprio tu?>> mi girai verso la voce che aveva parlato
e vidi la mia bellissima amica Yamamoto << Ciao bellissima da quanto
tempo!!>> le corsi in contro e un bel lungo abbraccio ci unì.
Ero troppo felice di averla
rivista e involontariamente anche qualche lacrima iniziò a rigare il mio volto.
<< Ehi come va? Dove
sei stata tutto questo tempo? Cosa mi racconti di bello?>> <<
Allora…va tutto benissimo, in questi anni sono stata ad Akita, una bella
cittadina, e poi dopo davanti una bella tazza di thè ti racconterò tutto quello
che mi è accaduto>> forse era meglio che tutto il resto lo raccontassi
dopo.
Entrammo dentro la nostra
aula che per due anni ci aveva accolti, mi giravo attorno per vedere se prima o
poi sarebbero entrati anche gli altri e due.
Volevo vedere anche loro come
erano cambiati, ad esempio Yamamoto non portava più gli occhiali e aveva
cominciato a truccarsi cosa che prima non faceva mai.
Io e la mia compagna di banco
ci sedemmo ai nostri posti, forse un po’ spaesate perché non sapevamo come mai
avevamo avuto una convocazione dal nostro Preside, << Buongiorno
ragazzi>> noi tutti ci alzammo per salutare il Preside << Come
siete cresciuti, siete quasi irriconoscibili…siete tutti?>> << No
mancano ancora il signorino Masafumi e l’amico Motuharo>>
Alla parola amico un cenno di
sorriso si fece sul mio volto, questo perché mi fece capire che nonostante i
mille litigi, la loro amicizia era ancora bella solida.
<< Ok allora aspettiamo
altre e cinque minuti poi incominciamo>> detto questo il preside uscì
dall’aula.
Noi ragazzi incominciammo a
parlare di noi, di quello che ci era successo in questi anni, con molto di loro
non li vedevo da circa cinque anni ed infatti molti di loro non li avevo
nemmeno riconosciuti.
Io sorvolai alcuni aspetti
della mia vita, perché era giusto parlare di certe cose prima con i miei amici
e poi con il resto della classe.
All’improvviso si aprì la
porta e due ragazzi entrarono.
Non potevo credere che
fossero cambiati così tanto, ormai erano altissimi ed erano sempre più belli.
Yamamoto subito gli corse incontro io rimasi seduta al mio posto non sapendo
cosa fare.
<< Nana non si salutano
più gli amici?>> Yano mi venne incontro e mi fece un sorriso gigantesco.
Mi alzai immediatamente e gli
buttai le braccia al collo << Oddio come mi sei mancato!>> era la
verità mi era mancato tantissimo in questi quattro anni, << Mi devo
offendere?>> mi girai verso Takeuchi e abbracciai forte anche lui.
<< Ma allora si può
sapere dove eri sparita in questi anni?>> Takeuchi aveva ragione a loro
dovevo ancora delle spiegazioni << Vi racconto tutto davanti una bella
tazza di thè, adesso scopriamo perché ci hanno convocato, va bene?>>
entrambi i ragazzi fecero un cenno di approvazione.
Il Preside rientrò in classe e
ci annunciò che essendo stata la classe più brava di tutto l’istituto negli
ultimi dieci anni e per questo eravamo attenuto una vacanza studio per due
settimane a Mosca.
Tutti i ragazzi iniziarono ad
esultare anche i miei amici, esultavano perché due settimane a Mosca tutto
pagato, l’unica a rimanere un po’ sulle sue ero stata io.
Io non mi potevo permettermi
di andare due settimane lì, a chi avrei lasciato Misaki? Di certo non potevo
pensare di lasciarla ai miei, non sarebbe stato giusto.
Data questa bella notizia il
preside ci congedò.
<< Allora andiamo a
prendere questa tazza di the?>> << Si certo?>> ero rimasta un
po’ stranita da questa notizia, Yamamoto e Yano stavano facendo i progetti per
questa vacanza studio, io non intervenni molto nel discorso << Ehi Nana
c’è qualcosa che non va?>> Takeuchi forse si era reso conto che non ero
molto entusiasta << No non ti preoccupare>> e gli feci un sorriso.
Finalmente arrivammo davanti
al negozio dove facevamo il thè più buono di tutto il Giappone.
<< Siete pronti per
prenotare?>> < Si allora due thè ai mirtilli, uno alla fragola e uno
al cocco>> nonostante fossero passati quattro anni Yano si ricordava
ancora il mio gusto preferito.
<< Allora vuoi che
cominci uno di noi a parlare o vuoi cominciare tu?>> Yamamoto mi guardò
<< Dai cominciate voi, io penso che ne avrò per molto>> Yano mi
guardò in modo strano.
<< Dai allora comincio
io…>> fu Takeuchi a cominciare <<…ho cominciato l’università da
poco, perché mi sono preso un anno sabatico, ma adesso sono pronto a recuperare
il tempo perduto. Per un anno ho viaggiato molto, sono stato in mezza Europa,
Italia, Germania, Spagna e Francia>> quante cose belle che aveva visto,
era stato davvero fortunato. << Che bello, mi piacerebbe anche a me un
giorno poter visitare tutto ciò…>> un velo di tristezza cadde sul mio
volto.
<< Io invece studio e
lavoro, non voglio pesare sulle spalle dei miei>> << Che lavoro
fai?>> chiedi ad Yamamoto << Lavoro in un centro d’estetista, la
paga è buona e per ora mi va bene così>> bhè anche lei se la cavava bene.
<< Tu invece Yano?>> << Io ho lasciato perdere lo studio e
lavoro in un negozio dove vendiamo strumenti musicali>> Mi dispiaceva che
Yano avesse lasciato gli studi, non lo avrei mai detto. << Adesso tocca a
te Nana>> uff…non mi andava di raccontare tutto, però erano i miei amici
ed era giusto che sapessero.
<< Io vivo ad Akita ed
è un bella cittadina, sapete la statua di quel cane è stupenda è
grandissima…>> << Un giorno la voglio vedere, il film che hanno
fatto su quel cane mi ha fatto piangere veramente molto>> intervenne
Yamamoto. << Si un giorno di questi te la farò vedere…comunque io anche
ho lasciato gli studi e lavoro in una serra, il lavoro è un po’ pesante ma non
mi lamento, vengo pagata molto bene e questo è l’importante>>
<
<< Lo so però diciamo
che sono stata costretta>> e inizia a sorseggiare il mio thè. Nel
frattempo Takeuchi mi raccontò di tutte le conquiste che fece in Europa ed era
diventato un vero latin-lover, in più Yano ed Yamamoto mi dissero che avevano
preso a frequentarsi, ammetto che questa notizia non mi lasciò molto
indifferente, non potevo nascondere il fatto che Yano mi piacesse, forse mi era
sempre piaciuto, ma non avevo mai avuto il coraggio di dirlo.
<< Mamma!!>>
udita questa parola mi girai alla mia destra e vidi la piccola Misaki con mio
padre, poi mi girai verso i miei amici che dal volto sembrarono un po’ confusi.
<< Ciao Misaki cosa ci fai qui?>> feci finta di nulla << La
bambina voleva del thè e qui fanno il miglior thè di tutto il Paese>> mi
disse mio padre. Mi fece un sorriso forse capendo che ero davvero imbarazzata
poi riprese << Dai Misaki lasciamo la mamma con gli amici, il thè lo
facciamo portare a lei…noi adesso andiamo al parco va bene?>> <<
Siii!!>> gridò mia figlia, che mi diede un bel bacio e uscì dal negozio.
Al nostro tavolo cadde il
silenzio, io abbassai lo sguardo e fissai la tazza ormai vuota. Non volevo di
certo che loro lo venissero a sapere così. Poi decisi di parlare << Ok
diciamo che nel racconto ho lasciato un bel particolare…>> ancora
silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare << È bellissima, identica
alla madre!>> esordì Takeuchi che mi fece un bel sorriso e mi strinse
forte la mano << Come mai non ci volevi dire nulla?>> continuò.
<< Proprio per tutto questo imbarazzo non volevo dire nulla>>
chiarii << Ma io più che imbarazzato sono incredulo, perché non ci hai
mai detto nulla, potevamo aiutarti per te non sarà stato facilissimo>> si
Yamamoto aveva ragione, ma come potevo fare?
Yano rimase in silenzio, non
intervenne per nulla per molto tempo << È per questo che sei
scappata?>> intervenne con tono un po’ acido <
Usciti dal negozio le nostre
strade si separarono, Yano e Yamamoto andarono verso il negozio della ragazza,
mentre Takeuchi mi riaccompagnò a casa.
<< Posso farti una
domanda?>> alzai lo sguardo verso il ragazzo << Certo>>
<< Sai chi è il padre?>> mi aspettavo una domanda del genere, non
mi diede il tempo di rispondere che mi fece un’altra domanda << Aspetta
prima voglio sapere quanti anni ha?>> mi aspettavo anche quest’altra
domanda. << Misaki ha quattro anni ha da poco cominciato l’asilo…eh si…so
chi è il padre ma a lei non l’ho mai detto>> continuammo a camminare il
mio amico aveva il volto pensieroso << Eh posso sapere chi sia?>> <<
Non ti preoccupare non sei tu il padre>> risposi << Allora lo è
Yano>> sussurrò. << No non è neanche lui>> Takeuchi si voltò
verso di me e mi guardò dritto negli occhi << Nana non prendermi in giro,
so che sei una brava ragazza e so che il padre se non sono io deve essere per
forza lui>> aveva un tono molto serio << Non ti preoccupare non lo
dirò a Yamamoto, però forse Yano lo dovrebbe sapere>> << Ti prego
credimi, non siete voi, è per questo che sono scappata da qui>> lui mi
strinse la mano e ricominciammo a camminare << Ho capito ancora non sei
del tutto pronta a dire la verità, comunque non ti preoccupare io per te ci
sarò sempre, ricordatelo>> mi girai verso quel ragazzo tanto cresciuto e
lo abbracciai fortissimo. Aveva ragione non ero pronta ancora per dire la
verità, avevo bisogno ancora un po’ di tempo.
Arrivai a casa e corsi verso
la bambina << Mamma mi hai portato il thè?>> << Certo al
cocco come piace a te!>> come gusto del thè aveva preso proprio del
padre.
Angolo autrice:
scusate per il ritardo.
Volevo solo dire che la storia come noterete non coincide con la vera storia,
spero vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina.