Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Gattino Bianco    27/03/2011    4 recensioni
Salve a tutti!
Inizio col dire che è la mia prima storia in questa sezione quindi andateci piano,per favore....
Questa storia è una "E se...?" cioè cosa sarebbe successo se la Reversione Zero non fosse mai avvenuta?
I nostri eroi si sarebbero comunque incontrati?
Leggendo lo scoprirete!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte (E/o a tutti)!
Eccomi finalmente in azione dopo un ritardo di più o meno 3 mesi....
Yusei: solamente tu puoi impiegare tre mesi a scrivere un capitolo.... -.-''
Me: non è vero!Ho già scritto il....ehm...
Yusei: sicuramente non il terzo....
Me: -.-

Ehm, prima di lasciarvi al capitolo,ecco le risposte alle recensioni:

Keily_Neko : ciao!Certo che puoi commentare da entrambe le parti,anzi,ne sarei davvero felice!Spero che mi perdonerai per il ritardo...per il rating arancione non lo so esattamente perchè l'ho messo.... Yusei: semplice: utilizzi sempre quello! Me: -.-'' in effetti....

kiara4thebest : ciao! Allora,che ti posso dire?In teoria potrei dirti tutta la storia, ma.... Yusei: sei troppo sadica per farlo....  Me: ecsattemente! *risata maligna* Yusei: questa mi fa paura...

Ed ora *rullo di tamburi* a voi il cappy!!!!!!!!!!!

Aki Izayoi era una ragazza come tutte le altre: bella,intelligente.
Però, aveva qualcosa che che gli altri non avevano.Dei poteri.Dei poteri che le permettevano di rendere reali gli ologrammi delle carte che giocava.

Dei poteri che l'avevano allontanata dagli altri,persino dai suoi genitori.
Questi poteri, lei li considerava la sua maledizione.
I suoi genitori però decisero di aiutarla,mandandola all' Accademia del duellante, nella speranza che trovasse qualcuno che l'aiutasse.
Ebbene,la nostra storia inizia proprio all'Accademia del duellante.
 
Aki's Pov
 
Il suono della sveglia mi ridestò da un sogno popolato da incubi.
Incubi che ormai mi perseguitavano da anni.Da quel maledetto giorno in cui duellai con mio padre e scoprii la mia maledizione.
Svogliatamente, mi alzai dal letto.Le vacanze estive erano passate velocemente,ma sinceramente non mi importava.Non più di tanto,comunque.
Scesi in cucina, e come al solito, ci trovai mia madre,e come al solito,la ignorai.Mi preparai la colazione,composta da una tazza di latte con dei cereali.Mangiai velocemente,non volevo stare lì.
Salii velocemente le scale ed entrai in bagno,dove mi lavai accuratamente i denti,e il viso, mi pettinai i capelli, e tornai in camera,dove mi vestii con la divisa dell'accademia.Presi la cartella con dentro i libri e scesi le scale ed aspettai mio padre.Ecco una delle situazioni frustranti.Era mio padre ad accompagnarmi a scuola,visto che era sulla strada che percorreva per andare al lavoro.
<< Aki,andiamo >> disse mio padre.
Non gli risposi,non lo guardai.
Dopo che mi aveva dato del mostro -allora avevo solo 5 anni- non gli rivolgevo mai la parola,se non era strettamente necessario.
Mi diressi verso la limousine.Già,perchè mio padre era senatore,e quello della limousine,della bella e grande casa erano dei vantaggi che si acquisivano...l'unica nota negativa ero io.Una figlia che lui considerava un mostro.
Dopo un minuto di silenzio,mio padre parlò: << Aki,devo fermarmi da un mio amico per questioni di lavoro.A te va bene?Tranquilla,non arriverai in ritardo a scuola>>
Feci cenno di si,senza convinzione.Non m'importava,almeno,non più di tanto, comunque.
Per me,andare a scuola era una specie d'inferno.
Dopo una ventina di minuti, la limounsine si fermò davanti a una villa.Era sicuramente più grande di quella dove abitavo, ed aveva un giardino di rose.
Affascinata, vi entrai, ignorando mio padre che mi diceva di restare ad aspettarlo dentro,ed restai senza fiato quando vidi che c'erano cespugli di rose rosse,-ma anche bianche- sparse un po' dappertutto.Di un colore così intenso che non sembrava reale.
Mentre mi perdevo nella contemplazione di quel magnifico-e,per certi versi,incantato-posto,notai, che disteso sull'erba vi era un ragazzo.
Aveva i capelli neri,con delle ciocche bionde,simili a dei fulmini.Gli occhi mi erano preclusi, visto che li teneva chiusi.Sembrava che stesse dormendo.Indossa una giacca blu scuro sopra ad una maglietta nera con dei simboli rossi,dei pantalioni neri e degli stivali marroni.
Non ne capivo il motivo,ma sentivo lo strano impulso di andare da lui e parlare,parlare,parlare.
Dandomi della sciocca per questi pensieri, feci per andarmene,un po' per me,un po' per lui (non volevo disturbare il suo riposo), quando una voce disse: << Ferma li >>
Subito, il mio cuore iniziò a battere furiosamente,e non capii le emozioni che provai in quel momento.Non era ne odio,rancore,sofferenza.
Mi girai, ed incontrai due occhi color cobalto.
<< Lo sai che non è buona educazione fissare una persona e non rivolgerle neanche la parola?>> disse,con una sfumatura sarcastica nella voce.
<< Me ne stavo andando.Devo andare a scuola.Tu no?>> domandai irritata.
Scosse la testa << No >> rispose solamente.
Stupita, volli chiedere il motivo,ma la voce di mio padre che mi chiamò: << Aki dove sei? >>
Poco dopo,arrivò.
<< Ah,se qui >> disse con un sospiro.Poi,quando notò il ragazzo, aggiunse: << sono molto felice di vederti.I tuoi genitori mi hanno raccontato cosa ti è successo.Mi dispiace >>
Il ragazzo distolse lo sguardo,visibilmente infastidito.
<< La ringrazio, ma non si preoccupi: ora sto meglio >>
Stupita,rivolsi la mia attenzione su mio padre e chiesi: << cosa è successo? >>
Mio padre,visibilmente imbarazzato,continuava ad alterare lo sguardo fra me e il ragazzo.
<< Ho capito >> dissi e senza aggiungere altro, mi diressi verso la limousine.
Per tutto il viaggio, papà mi rivolse delle strane occhiate,come se si sentisse in colpa, che stesse lottando contro se stesso qualcosa di estremamente importante.
<< Aki, lo so che vorresti sapere qualcosa di più,ma davvero, non è il caso>>
Rimasi a contemplare il paesaggio che scorreva.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> risposi freddamente.
Sospirò
<< E invece lo sai.Vuoi sapere cosa è successo a Yusei,vero?>>
Lo guardai sorpresa.
<< Lo conosci? >>
Annuì << Conosco i suoi genitori e di coseguenza conosco anche lui.Ha la tua stessa età.Quando eri piccola avrei voluto che giocaste insieme,ma... >> ma ha quel punto,avevo smesso di ascoltarlo.
Yusei.Il suo nome era Yusei.
La strana sensazione provata quando avevo udito per la prima volta la sua voce ritornò,più forte ed intensa di prima,così forte da farmi arrossire.Immmediatamente,mi ritornò in mente il suo viso e quella strana malinconia nei suoi occhi.
Persa nei miei pensieri, sobbalzai quando la portiera di fianco a me si aprì.Scesi, e mi ritrovai di fronte all'entrata della scuola.
 

Hola!Spero che siate riuscite ad arrivare alla fine senza sbadigli e robe simili....e ora,larco alle vostre domande!Alla prossima (se ci sarà)!

Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco!
 

  
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