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Autore: unleashedliebe    27/03/2011    13 recensioni
-Sei carina quando sorridi, dovresti farlo più spesso- mi strinse in un abbraccio protettivo.
Non essendo molto alta, sentivo il cuore di Bill battere attraverso la pelle. Batteva forte, come il mio.
-Batte forte- sussurrai sopraffatta dalla situazione.
-E' colpa tua, cretina- rispose scompigliandomi i capelli.
-Mi viene il diabete così- esclamai.
-Ehi! Penso che morire a causa del diabete, non sia così brutto- mi riaccoccolai fra le sue braccia esili.
Dio, eravamo così dolcinati. Ma, mi piaceva. Parecchio.
Abbiamo lasciato Anna (Carotin) con un cellulare in mano, dopo aver ricevuto quel messaggio inaspettato. E ora che farà? Ci saranno tante svolte, e anche Bill si troverà a fare i conti con l'amore, ma non sarà tutto rose e fiori, anzi.
"Immer wenn es wehtut, ist sie ganz allein.
Doch nach dem letzten Mal, hat sie nicht mehr geweint."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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(anna)

Capitolo otto: festa
Sono di nuovo qui a postare il capitolo; vi starete chiedendo perchè (..), volevo dirvi che la storia proseguirà, in quanto non voglio lasciarvi a bocca asciutta e.. l'ho finita.
Si, l'ho finita! Ieri sera, a mezzanotte e mezza ho salvato l'ultimo capitolo. In tutto saranno trenta.
Posterò regolarmente, ogni settimana v.v Oppure anche due volte, dipende dalle vostre recensioni *-*
Spero continuerete a seguirla, e spero di non deludere le vostre aspettative.
Peace, love and Tokio Hotel.

* * * *

Ottavo capitolo: Festa

Due ore, avevo passato due terribili ore sotto le mani esperte delle truccatrici della band: Natalie e Valerie.

Due ore durante le quali io fui la loro bambolina, da truccare, pettinare e vestire.

In sintesi: due ore infernali.

E dopo centoventi minuti, potei guardare la mia immagine allo specchio, ne fui quasi spaventata.

Quella non ero io! Quella era una barbie vestita in stile dark, il mio peggior incubo!

Mi squadrai, a partire dai capelli biondi raccolti in uno chignon con dei boccoli che contornavano il volto, passando per gli occhi leggermente truccati di bianco, abbondanti di matita per risaltare il colore verde, poi la bocca ricoperta da un lucida-labbra alla pesca. Il vestito era corto, troppo corto! Una spanna abbondante sopra al ginocchio, era nero, con una fascia verde elettrico sotto al seno e dei pizzetti della stessa tonalità sui bordi della gonna. Un copri spalle scuro copriva le mie braccia, nascondendo il mio tatuaggio; l'unica cosa passabile dell'addobbo, erano le scarpe: un bellissimo paio di anfibi lucidi e neri. Ovviamente aveva un difetto non trascurabile: dieci centimetri di tacco. Non ero pronta a innalzare così tanto il mio metro e settanta parecchio scarso! Mannaggia al Kaulitz!

-Allora, che ne dici?- Mi domandò Valerie, con un sorriso soddisfatto, difficile smontarle i castelli dicendo che avrei preferito andare in giro con un sacchetto si spazzatura in testa! Mi limitai a mugugnare.

-Ma dai, stai molto bene! Secondo me Bill non ti riconoscerà neanche! Dovresti uscire vestita così ogni tanto, sei molto carina- mi rassicurò Nat.

-Carina, si. Però.. non è il mio stile- scrollai le spalle.

-Pensa positivo, il cantante avrebbe potuto darti un vestito rosa confetto, ballerine dello stesso colore e magari farti indossare un cerchiello con un fiocchetto! Almeno ha seguito il tuo stile, simile al suo, rendendolo più femminile- spiegò Valerie.

-Bill è un ragazzo d'oro, sbagli a giudicarlo così presto, sono sicura ti ricrederai su di lui- disse l'altra. Si erano messe d'accordo per rompere, per caso?

Stavo per rispondere loro male, per fortuna furono salvate dal mio telefono che suonava, era Andrea. Mi congedai in fretta e mi rifugiai in bagno.

-Ciao Andrea!- dissi sollevata.

-Hallo piccola! Come procede il lavoro?- Sbuffai.

-Il lavoro tutto bene, però ho combinato un casino con Bill- esordì con tono cupo.

-Cioè?- stette in silenzio un secondo, -oddio! Ho capito! Ti sei fatta Bill, poi però ci hai litigato e hai cercato conforto nelle braccia di Tom, Bill vi ha scoperto a letto insieme e allora sei scappata da Gus e Georg, e avete fatto una cosa a tre!- esclamò con tono allegro.

Era ufficiale, la mia amica era uscita di testa, seriamente! Doveva essere fatta, eppure aveva smesso di fumare alle superiori!-

-Hai ripreso a fumare, per caso? Dico, sei scema o cosa? Niente di ciò!- la sentì sospirare triste, lei ci sperava davvero! -Ti racconto le cose in soldoni: ho fatto una scommessa con Bill, ho perso. Stasera devo andare a un fan-party, con vestiti-trucco-parrucco scelti da lui, senza dimenticare che gli devo concedere un ballo, devo rivelargli il mio nome e, in più.. domani ho un appuntamento con lui- sganciai tutto d'un fiato.

-No, non è possibile! Tu hai un fottuto culo! Ma sei una merda, cioè.. ingrata! Venderei mia madre, padre, tutto per essere al tuo posto! Perché, se fossi in te.. mollerei tutto, prenderei Bill e mi ci farei una sveltina in bagno! Sono verde di invidia, dovresti vedermi! Anzi, meglio di no, non voglio spaventarti!-

-Mi stai già spaventando, comunque- dissi interrompendo il suo monologo.

-Voglio una foto! Voglio vedere come sei vestita, e poi voglio vederti insieme a Bill!- doveva avere gli occhi brillanti quando pronunciò quelle frasi.

-Sognatelo- dissi in tono perentorio.

-Oh, invece la voglio vedere. Fra quanto devi andare?-

-Cinque minuti, vado in taxi. Devo farmi trovare nel privè al loro arrivo, se facessi l'entrata con loro, i paparazzi ci guazzerebbero! Ci sentiamo più tardi!-

-Certo, voglio un resoconto dettagliatissimamente dettagliato-

Sorrisi, la salutai e scesi giù, dove la vettura mi aspettava. In dieci minuti raggiunsi l'exóticas, vocale spagnolo molto in voga. Davanti all'accesso, erano postate centinaia di ragazze in preda a crisi ormonali, mezze svestite, pronte a urlare appena i quattro più la rossa, fossero arrivati.

Peccato che sarebbero passati per il retro, peccato. Pensai con tono sadico.

Entrai senza problemi all'interno, bastarono due minuti per azzerare la voglia di stare lì: la musica era una cosa orrenda e anche gli ospiti non erano meglio.

Mi recai con sguardo mogio al privè, aspettando l'arrivo dei crucchi. Passò una mezz'ora, durante la quale cercai tutti i modi per sfuggire da quella situazione, vagliando l'idea di defenestrarmi, fingermi un'altra, fingermi lesbica, fingere svenimento. Sentivo che stava per arrivare l'illuminazione, lo sentivo! Purtroppo non feci in tempo a elaborare alcun piano che il gruppo mi si parò davanti.

-Wow Maia, sei proprio carina stasera!- ammiccò verso di me Tom, ricevendo una gomitata dalla rossa.

La mia risposta fu un grugnito degno di un elefante, anche gli altri mi fecero complimenti, Bill si limitò a squadrarmi inespressivo.

Approfittai di un momento di distrazione generale per fuggire al bagno, giusto per darmi una controllata. Dieci minuti dopo ne uscì, pensai di sfuggire per l'uscita, ma un essere indefinito mi afferrò per il braccio.

-Dove pensi di andare Maia?- l'essere si svelò, era la pertica.

-Da nessuna parte Will, perché?- dissi sbattendo le ciglia, facendo finta di nulla. Dentro piangevo per il fallimento della fuga.

-Oh no, sembrava volessi andartene! Mi sarò sbagliato. Comunque, andiamo a ballare!-

Neanche il tempo di ribattere, che la presa si spostò dal braccio alla mia mano, mi portò in un angolo isolato della pista.

Cominciammo a dondolarci silenziosi sulle note di Stay degli Hurts.

Non riuscivo a spiccare parola, in quel momento il ragazzo m'intimidiva.

Essere stretta fra le braccia di un uomo altro un metro e ottantatré, di bellezza quasi inumana, non accadeva tutti i giorni.

Si, infine mi arresi: poteva essere antipatico quanto voleva, ma il fatto che fosse carino era innegabile.

Tutto in lui era perfetto.

A partire dai capelli tinti di nero, sempre a posto.

E gli occhi? Dal taglio allungato, di un intenso color nocciola, che ipnotizza.

La bocca.. la bocca soffice, carnosa.

I gemelli Kaulitz erano tutti e due niente male. La differenza? Tom era un figo, Bill era semplicemente bello.

Qualsiasi modella sarebbe apparsa come un broccolo ammuffito di fianco a lui.

Peccato che, tanta perfezione fosse accompagnata da un carattere altrettanto insopportabile.

-Alla fine ho indovinato la canzone, sono stato bravo- disse vittorioso.

-Si si, vantati meno. Di la verità, come hai fatto?- il mio tono era scettico e sospettoso.

-Mh, talento naturale?- ironico. -No okay, l'altro giorno ti ho sentito mentre ascoltavi le canzoni, quando è venuto il turno di wenn nichts mehr geht hai cambiato subito, quindi.. o ti faceva proprio schifo, o ti piaceva. Ho avuto il 50% di opportunità di indovinare.- ammise.

-Ah, tu hai imbrogliato!- esclamai.

-Non è vero! Non avevamo stabilito regole né condizioni- controbatté col sorriso sulle labbra. Non risposi, continuammo a ballare finché la canzone non finì.

-Okay, e questa è fatta. Ora che si fa?- il mio tono era il contrario di entusiasta.

-Vieni sul terrazzo? La musica qui fa un po' schifo- rispose Kaulitz, almeno su qualcosa eravamo d'accordo.

Annuì e raggiungemmo il tetto del locale, era stato prenotato dalla band, quindi c'eravamo solo noi due.

Raggiunsi la ringhiera e osservai il paesaggio: Madrid era stupenda da lassù.

-Senti..- dissi spezzando il silenzio; -Sto per fare la figura della cretina, però una mia amica vuole una foto per vedere come sono vestita stasera..con te-

abbassai notevolmente la mia voce nel dire l'ultima frase. Lui ridacchiò.

-Certo, penso che non capiti spesso vederti vestita così- mi sorrise. Tirai fuori la macchinetta dalla borsa, la posizionai su un pilastro e feci partire l'autoscatto.

Bill mise una mano attorno alla mia vita. Se al posto mio, ci fosse stata Andrea, sarebbe svenuta. Io mi limitai a sorridere.

-Grazie mille- ringraziai, mettendo via l'aggeggio. -Domani che si fa?- domandai.

-Sinceramente? Non lo so. Volevo andare fuori a pranzo, ma ci sono troppi paparazzi in giro e io.. non so cucinare-

-Mh, io so cucinare, ma non ho una cucina- ridacchiai leggermente.

-Allora.. la mia suite se vuoi, ce l'ha. Se non ti crea disturbo, puoi cucinare! Altrimenti basta ordinare il servizio in camera. E poi.. io opterei per la seconda opzione, insomma! Non voglio morire avvelenato- disse sarcastico.

-Dubiti delle mie doti culinarie forse? Ti stupirò!- gli sorrisi malefica.

-Oh certo! Comunque, è meglio tornare adesso. Non voglio che gli altri pensino io e te.. insomma, sai com'è Tom, ha i filmini mentali facili. Mi rovineresti la reputazione!- esclamò-

-Will?- dissi dolce, lui si girò a guardarmi; -Vaffanculo!- gli feci la linguaccia e scendemmo giù.

Domani avremmo avuto il nostro primo appuntamento.


* * * *

Grazie a tutte quelle che commentano e anche ai lettori silenziosi.
Ricordo che un commento non uccide nessuno, ma io sì u.u (affermazione senza senso lo so)
Detto questo, recensite? Dai, sono stata anche brava e ho postato presto! *occhi dolci*
Anns











   
 
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