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Autore: yobai888    27/03/2011    1 recensioni
Questa è la mia fanfiction del libro di Paola Boni "Amon Saga".
Damien è un giovane evocatore di demoni, che a causa di un incidente in un rituale è sempre seguito dal potente demone Azrael.
Commentate e ditemi se vi piace oppure no (più probabile).
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sala era spaziosa e poco illuminata.
Era pienza zeppa di persone con lunghe tuniche nere e rosse che parlottavano tra di loro.
Ognuno sulla sua tunica portava il simbolo della gilda di Thursaz, una delle più antiche gilde di evocatori del mondo.
Solitamente chi intraprende il sentiero per diventare druido o evocatore lo fa da solo, o con una guida, le gilde infatti erano solo luoghi di ritrovo dove evocatori potevano parlare delle loro scoperte e esperienze.
In particolare la gilda di Thursaz era tristemente famosa per il numero di evocazione andate male; da secoli i suoi adepti provavano a praticare l'evocazione congiunta, univano il proprio potere per evocare un demone potente, che da soli non sarebbero mai riusciti a richiamare ne tantomento a controllare.
L'edificio sorgeva sul fianco di una montagna, quindi, a meno chè non si arrivasse dalla foresta, inaccessibile a causa di un incatesimo, era completamente invisibile.
Tutti gli evocatori reggevano una candela, come mossi da una mano invisibile ognuno alzò la sua, intonando inni e incantesimi.
Uno alla volta ogni evocatore lasciò la propria candela al centro della sala, formando un pentacolo di fiammelle tremolanti.
Infine vennero distribuiti tra i gildani dei piccoli taglierini, con cui si ferirono la mano destra.
Disegnarono piccole stelle a cinque punte in aria con il proprio sangue che incredibilmente lasciava dietro di sè una scia luminosa che rimaneva impressa nel vuoto.
Il canto evocatorio si intensificò, diventando sempre più acuto e frenetico, e si concluse in un urlo scomposto.
Le candele si spensero di colpo e la sala cadde nell'ombra.

Azazel era un nobile, uno dei demoni più potenti dell'inferno.
Era famosa per la sua crudeltà e per la gioia che traeva nel ordire in trame e inganni che si conculdevano in spargimenti di sangue.
Era molto più vecchia della terra, eppure aveva l'aspetto di una donna alta e attraente, ma anche se non avesse avuto le corna, le ali e la coda nessuno l'avrebbe scambiata per una umana, la sua aura sprigionava una malvagità tale che si poteva avvertire la sua essenza demoniaca anche senza un sesto senso molto sviluppato.
Quando venne evocata il suo corpo su attraversato da un brivido di gioia.
Non era mai stata evocata nel mondo degli umani e si sarebbe divertita parecchio.
Apparve in un atrio buio e molto spazioso.
Con la sua vista molto acuta riuscì a percepire un centinaio di persone, tutte vestite con mantelli neri e rossi.
Probabilmente avevano praticato una evocazione congiunta perchè sentiva che ognuno tra lei e ognuno di loro erano tesi dei vincoli magici.
Ovviamente anche se gli evocatori fossero stati il doppio non l'avrebbero potuta sottomettere.
Gli bastò un movimento della mano per spezzare tutti i vincoli che la tenevano legata.
La folla di evocatori iniziò a urlare in preda al terrore.
Azazel iniziò a cantare.
Gli umani non percepivano le parole della canzone, che narrava storie del mondo demoniaco, inascoltabili alle orecchie degli abitanti della terra.
Uno a uno tutti i membri della gilda caddero a terra in preda alle convulsioni, a causa del canto mortifero del demone.
Soltanto un legame sembrava unirla ancora a un evocatore.
Si girò per capire chi ancora cercasse di resisterle.
Un bambino era in piedi davanti a lei e ancora teneva aperto il suo portale per l'inferno.
Azazel sorrise, sarebbe stato divertente torturarlo.
Le sue unghie si allungarono fino a diventare lame lunghe come coltelli e si avvicinò al bambino.
Subito cadde a terra, in preda al dolore, come se una potente scossa elettrica le avesse attraversato il corpo.
Cosa era successo?
Il legame che la legava a quel ragazzino era ancora pulsante di energia, che fosse stato lui...?
Il bambino si avvicinò al demone e le tese la mano sorridendo, Azrael ringhiò, cosa stava succedendo? Nemmeno un evocatore esperto avrebbe potuto controllarla in quel modo.
-Io mi chiamo Damien e tu?
- Di fronte all’onnipotente e ineffabile Satana ed in presenza di tutti i Demoni dell’Inferno, che sono i Veri ed Originali Dei, io, Azrael, chiedo che mi venga donato nuovamente il mio potere!
La preghiera sembrò non sortire effetto.
-Che nome lungo...

Erano passati dodici anni da quella notte e ora Damien aveva 16 anni.
Frequentava una scuola d'arte e stava ritraendo Azrael, che non era imbarazzata per il costume succinto che doveva indossare, ma per essere costretta a fare da modella a un umano.
-Ti ci vuole ancora tanto? Inizio ad avere freddo.
-Sei un demone, per te questioni umane come caldo e freddo sono irrilevanti, quindi piantala, non ci vorrà ancora molto.
-Sono pur sempre un demone portami rispetto sozzo umano!
I battibecchi tra i due erano molto frequenti.
-Piuttosto perchè non ti alleni invece di disegnare? Altrimenti mi avrai per sempre tra i piedi.
-A dire il vero non ho ancora capito perchè mi stai sempre tra i piedi.
Se Azrael avesse potuto gli avrebbe spezzato una gamba per quanto era ottuso.
-Te lo spiegherò un altra volta... Il potere di un evocatore è come un muscolo, allenandolo si impara a controllarlo, il tuo potere è così poco allenato che rimane sempre teso e attivo e io non riesco a liberarmi dal tuo controllo, quando sarai abbastanza potente riuscirai a controlarlo meglio e potrai lasciarmi libera. Ti sto anche facendo un favore, se lasci fluire il tuo potere senza controllo ti brucerà da dentro e morirai, quindi è meglio se impari a controllarlo.
-Beh... hanno aperto una nuova libreria qui vicino, ti va di farci un salto? Potrebbero avere una sezione esoteria valida.

La libreria sembrava vecchissima nonostante fosse aperta da solo una settimana, sembrava che scaffali e libri fossero disposti con l'intento di scoraggiare chi volesse entrare.
Anche l'espressione del proprietario dava quell'impressione.
Aveva i capelli neri, unticci, legati dietro la testa in una coda, sorrideva mostrando i denti appuntiti e storti, stava gobbo e gli occhi inniettati di sangue sembravano quelli di un animale affamato.
-Cosa state cercando ragazzi?- disse sogghignando.
-Avete una sezione esoteria?- Damien si vergognava sempre a chiederlo.
-Da questa parte- li condusse in una stanza meno illuminata del resto della libreria, gli scaffali impolverati erano in mogano e erano stracolmi di libri per lo più nuovi.
A Azrael bastò un occhiata per capire che lì non avrebbero trovato nulla, erano solo dei collage di tanti libri diversi e pezzi di manoscritti cristiani, niente di utile per loro.
-Non avete nient altro?- Il proprietario la guardò in modo strano, come se capisse che in lei c'era qualcosa di strano.
-Cosa intendi?
-Volumi utili, non queste schifezze- Damien si era già pentito di averla portata con se.
-Forse ho quello che vi serve, seguitemi.
Porto i ragazzi nel retro del negozio, stranamente ben illuminato.
Gli scaffali ikea seminuovi erano in contrasto con gli i volumi antichi che contenevano.
C'erano alcuni Necronomicon, alcune copie del Lemegeton (ma non quelle fasulle di Alister Crowley, quelle sembravano vere) e molti altri libri di magia e spiritismo.
Damien emise un fischio di ammirazione.
-Wow, sembri ben fornito, c'è qualcosa che ci può servire, Azrael?
Il libraio impallidì sentendo il nome del demone.
-A...azrael?
-È solo un nomignolo che mi ha dato perchè sono un po' pestifera- disse lei prima che Damien svelasse la sua natura.
Il commesso non del tutto convinto non voltò le spalle ad Azrael.
-Comunque qualcosa che ci può servire potrebbe esserci... avete una copia de «l'ave demoniaco»?
-Si dovrebbe essere qui da qualche parte...
L'ave demoniaco è una guida per evocatori esperti, spiega come controllare il proprio potere attraverso rituali ed esercizi, quello che gli serviva.
-Ecco a voi.
Il libraio le diede un libro rosso, con la stampa di un pentacolo a testa in giù sulla copertina.
-Quanto viene?- Damien sembrava più preoccupato del suo portafogli che di avere davanti un pericoloso testo demoniaco.
-È un testo troppo prezioso per essere pagato con semplici soldi umani, mi pagherete lavorando per me, ci state?
Azrael avrebbe voluto uccidere quell'umano subito, ma sapeva che Damien l'avrebbe fermata.
-Dipende... che dobbiamo fare?
-Aspetto un importante ordinazione che ritarda ad arrivare, dovete andare a controllare cosa succede.
-Un banale ritado? Non le basta chiamare la casa editrice per chiedere informazioni?
-Non è così facile, i libri che vedete qui- allargò le braccia indicando i libri nel reparto segreto -mi vengono portati dal mio fornitore di fiduca, ma da qualche tempo non si fa più vedere. Era andato a cercare dei libri in una antica biblioteca segreta e ho paura che gli sia successo qualcosa. Vi darò il libro se andrete a cercarlo.
-Che facciamo?- sussurrò Damien al demone.
-Questo libro ci serve davvero, non ci vorrà più di qualche giorno, sarà un gioco da ragazzi!

  ***

24:28 Sala del trono, in un luogo imprecisato della Germania.

-Padrone, mi dispiace, ho fallito!
Il demone si stava prostrando davanti a uno scranno dove sedeva una figura in ombra.
-Vuoi dire che non hai con te il libro?- la voce della figura era minacciosa e tagliente, ogni sua parola stringeva il cuore del piccolo elementale nella morsa della paura.
-La scongiuro mi perdoni, padron Aiwass, la prossima volta farò meglio.
-Ci sono centinaia di elementali come te che vogliono servirmi, per te non ci sarà una prossima volta.
Una fiamma blu si accese sotto l'elementale che venne bruciato vivo tra le sue urla.
-Sono stato uno sciocco a pensare che un elementare debole come quello potesse compiere una missione del genere, non commetterò più questo sbaglio! Angra, credi di riuscirci?
Un demone con lunghi capelli rossi si avvicinò al trono, aveva squame su tutto il corpo e un paio di corna sulla testa.
-Ci proverò.
Agra uscì dalla sala con passo sinuoso.
Il suo corpo ondeggiava a ogni suo movimento attirando gli sguardi di chi gli stava intorno, quello era il suo più grande potere.
Quando aveva iniziato a lavorare per Aiwass le erano state affidate solo ronde notturne e piccole missioni ma poi grazie al suo fascino era riuscita a entrargli in simpatia, sempre che un demone potesse provare emozioni simili, e ora eserguiva solo incarchi importanti.
Osservò la sala del trono, quel posto le ricordava un po' l'infenro, poi con un balzo sparì nella notte.

***

15:23 Foresta nera, Germania.

-Quel vecchio bibliotecario doveva proprio mandarci qui per cercare quel libro? Se poi non ci paga sarò autorizzata a staccargli la testa dal collo!
Azrael e Damien si stavano inoltrando nel bosco per un sentiero scosceso, gli alberi si infittivano sempre di più, finchè se Damien non avesse avuto un orologio avrebbe detto che era già notte.
-Ti prego Azrael fermiamoci, sono stanco morto!
Quello stupido ragazzo, odiava quando gli umani erano così... umani!
-Che pappamolle, se proprio non ci riesci ti concedo 5 minuti di riposo.
Con un fruscio appena percettibile un demone dai capelli rossi uscì dalla vegetazione, senza produrre alcun rumore sulla terra, ma la sua aura malvagia era così fitta che i due si accorsero subito della sua presenza.
-Angra?!- Azrael fissò il demone sbigottita.
-Si, sono io, Azrael, che ci fai tu qui?
I due demoni sembravano conoscersi.
-Chi è l'umano che è con te? Uno spuntino?
-Si, proprio così- Arda e Azrael erano sempre state rivali, se avesse scoperto in che situazione si trovava non avrebbe esitato ad attaccarla.
-Spuntino? Ma che stai dicendo?
Azrael non aveva idea di come uscire da quella situazione, quando le venne un idea.
-Serviti pure, Arda- il demone, con la ragione offuscata dalla fame, non pensò a quanto fosse strana una gentilezza simile da parte di un demone.
Quando Arda si avvicinò a Damien con gli artigli affilati protesi Azrael intonò il suo canto.
Ovviamente non faceva nulla ad Arda ma Damien, essendo un umano, si accasciò a terra in preda al dolore.
Come succedeva tutte le volte che Azrael provava ad attaccare Damien il legame che li univa diventò incandescente provocandole un dolore che un umano non poteva nemmeno immaginare.
Allora il demone con la poca energia rimasta continuò a cantare mentre espandeva la sua essenza fondendola con quella di Arda, demone più debole, che non riuscì a sopportare il dolore e crollò a terra svenuta, subito Azrael smise di cantare.
-Ma che cavolo fai?- Damien si teneva ancora le mani sulle orecchie.
-Ti ho salvato la vita, idiota. Ora troviamo quello che stiamo cercando e andiamocene.

***

18:52 Foresta nera, Germania.

Damien e Azrael si trovavano davanti a un castello di pietra, era una costruzione alta, di pietra nera, probabilmente ossidiana.
Azrael controllò la mappa che il librario le aveva dato, sembrava quello il punto indicato dalla cartina.
Appena toccato il portone si aprì con un suono lugubre.
Dentro il castello era completamente immerso nell'oscurità, se non fosse stato per alcune zone illuminate da alcune torcie.
I due entrarono, Damien si tagliò subito il palmo della mano, se avesse dovuto evocare un demone sarebbe stato pronto.
Ma quella precauzione non permise a Damien di rispondere in tempo all'attacco che lo stava per colpire.
Improvvisamente un lampo di luce verde li investì.

Damien si risvegliò in una sala buia.
Era legato ad una sedia e incappucciato.
-Salve, giovane evocatore.
Damien provò a rispondere ma gemette per il dolore non appena provò a tirarsi su.
Li venne tolto il cappuccio e potè vedere la sala, illuminata da qualche candela.
Era sicuro di essere già stato in quel luogo, ma non ricordava quando...
-Perchè sono legato? Cosa volete da me?
-Ora ti spiegherò tutto.
La sedia a cui Damien era legato venne girata e si trovò davanti al demone che gli stava parlando: una gigantesca pietra nera.
-Sei una pietra?
Una fitta lancinante trafisse Damien.
-Non chiamarmi pietra! È per colpa tua e dei tuoi compagni che sono in questo stato!
-Spiegati meglio.
-Dodici anni fa la gilda di evocatori a cui i tuoi genitori appartenevano mise in pratica un'evocazione congiunta con cui tentarono di portare sulla terra il nobile inferiore Azrael, e ci riuscirono, ma non poterono controllarlo. Ma fecero anche un altro errore: evocarono anche me. Non so per quale motivo venni risucchiato nel portale aperto dai membri della gilda, e la mia essenza venne divisa in due; una parte è stata incanalata in questo dolmen sacrificale, l'altra e dentro di te. È solo grazie all'energia che ti è stata data che sei in grado di piegare sotto il tuo controllo il demone Azrael. E ora ti ucciderò per riavere la mia essenza mancante con cui potrò formarmi nuovamente un corpo e tornerò libero.
Finalmente Damien capì dove si trovava, era la sala dove aveva incontrato per la prima volta Azrael a quattro anni.

***

24:00 Sala del trono di Aiwass, Germania.

Damien, sempre legato sulla sedia, era stato portato al centro di un cerchio magico-rituale, dove stava per essere sacrificato.
Il libraio gli si avvicinò con un Athame, un coltello magico.
-Perchè ci hai ingannato?
-Padron Aiwass mi aveva chiesto di cercare per lui un libro dove avrebbe potuto trovare una formula per ottenere il potere completo, ma quando ho sondato la tua essenza ho percepito subito che la sua energia mancante risiedeva in te. Ora stai zitto e lasciami finire il rituale.
Con l'Athame ferì la mano di Damie e iniziò a disegnare un cerchio intorno a lui, ma non stava disegnando un pentacolo, ma un simbolo molto più antico e pericoloso.
Damien iniziò a dimenarsi per liberarsi dalla sedia, le corde si strinsero solo più saldamente ai suoi polsi.
Il simbolo tracciato con il suo sangue iniziò a brillare e lui venne nuovamente incappucciato.
Quel che successe dopo fu molto confuso.

***

03:54 Friburgo, Germania.

Damien stava mangiando una barretta energetica dopo l'altra, per non rischiare di svenire di nuovo.
Era stato portato in quella camera d'albergo da un misterioso ragazzo che ora stava dormendo sul divano.
Poco prima che il rituale fosse compiuto l'aveva salvato entrando da un buco creato dalla sua magia. Perchè lui era un druido.
Quando il druido si svegliò Damien stava facendo zapping cercando il telegiornale.
-Oh, ti sei svegliato!- non seppe dire nient'altro di intelligente.
-Già...
Sulla stanza calò un silenzio imbarazzato.
-Beh, grazie per avermi salvato, ti devo la vita.
-Di nulla, figurati.
-Non voglio essere scortese, apprezzo molto quello che hai fatto per me... ma perchè mi hai salvato? Non so nemmeno come ti chiami.
-Mi chiano Tristan, faccio parte della gilda dei druidi, noi usiamo l'antica magia, in armonia con la natura, invece voi evocatori usate la nuova magia. I tuoi genitori erano appartenenti alla gilda, ma erano stati educati alla nuova magia per infiltrarsi tra gli evocatori. Quindi ora devo proteggerti.
-Vuoi dire che i miei genitori non mi hanno abbandonato? Che sono ancora vivi?
-No, purtroppo sono morti quando è stata evocata la tua amica, Azrael.
Damien si risedette sul divano, ma scacciò subito la tristezza.
-Parli del diavolo...
Il demone era entrato dalla finestra.
-Allora? Che si fa?- Si era seduta sul tavolo e stava mangiando una mela, non perchè avesse fame, ma trovava sexy mangiare una mela.
-C'è anche un altro motivo per cui ho salvato Damien: vuoi stare con me?
-Emh... io non sono della tua stessa emh... sponda...
-Ma no! Che hai capito! Il mio compito è comabattere i seguaci della nuova magia e mi chiedevo se volessi fare squadra con me.
-Ah... beh, va bene.
-E il mio parere non lo chiedete?- Azrael stava leccando il torsolo della mela.
-Sei contraria?
-No, ma non mi piace che tu prenda decisioni per entrambi senza chiedermelo.
-Allora è deciso.
La stanza iniziò ad allungarsi e allargarsi, attorcigliarsi su se stessa e girare.

Poi Tristan si svegliò.
Con un piccolo rituale di ringraziamento sciolse l'incantesimo che aveva usato per avere quel sogno premonitore e uscì di casa, doveva compiere il suo destino.





  
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