-Sguardi.
-Dietro una morbida coperta di oscurità, tutto tace. Sotto la scura coltre non c’è movimento: semplicemente la sicurezza dell’immobilità. Un’unica grande pennellata di nero che copre tutto, che pietrifica la vita. Lacrime, solo quelle: umide e strazianti urla di dolore. Mute parole di rassegnata rassegnazione-.
Fedor lo fissa, con sguardo vuoto, spaventato: -Perché dici questo, Ermil?-
-Perché? Ti sembra che in questo mondo assurdo ci sia qualcosa di più certo dell’immobilità? Tutto è fermo, tutto è pietra, tutto è stasi!-
I capelli scuri gli coprono gran parte del niveo viso, triste, anch’esso immoto.
Fedor abbassa lo sguardo d’onice: “Hai ragione!”
Note dell’autore:
Salve ragazzi!
Bene. Non avevo intenzione di dare protagonisti a questa raccolta, ma il mio animo da romanzo mi ha spinto a fare l’esatto contrario.
Chi sono Fedor ed Ermil? Due tizi russi, due anime che si devono conoscere, o forse due idee, due concetti con forma vagamente umana.
Sarà dura, ma la storia sarà costituita esclusivamente da drabble: dovrò condensare sentimenti, dialoghi e pensieri in sole cento parole, ma ce la farò!
Alla prossima elucubrazione!