Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: xxbrokenrose    28/03/2011    0 recensioni
Incontro tra Vita e Morte.
Cronaca dei giorni precedenti e seguenti la morte di Re Elessar Telcontar, avvenuta il 1° Marzo 1541 della III Era (secondo il calendario della Contea).
La fine di una vita unita all'inizio di un nuovo Regno.
Quali possono essere le reazioni della Famiglia Reale, di fronte ad una perdita così importante? Di fronte ad una perdita che non è certo stata la prima.
Cosa potrà mai provare il futuro Re di Gondor, sapendo che il padre ha deciso che è giunto il suo momento?
Nota: In realtà i protagonisti della storia sono Eldarion e un nuovo personaggio. Ho elencato anche Aragorn, perchè compare, più o meno spesso, nel corso della fiction.
Sono gradite delle recensioni :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aragorn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Quattro

 

Minas Tirith, Gondor.
Anno 1541 della III Era,
secondo il Calendario della Contea.
27 Febbraio.

 

Il primo pomeriggio era sempre un momento molto calmo nella vita della Cittadella, perfetto per godere di un istante di tranquillità nel palazzo, solitamente affollato di consiglieri, discussioni e politici.
Solitamente l'orario del pranzo variava a seconda dell'ordine del giorno nelle riunioni del consiglio, delle uscite di perlustrazione fuori dalla città, e altri impegni; la cena era uno dei momenti in cui la famiglia Reale aveva occasione di ritrovarsi al completo.

 

Nel pomeriggio Miriel si recò in biblioteca, approfittando del fatto che le sue dame di compagnia stavano con i gemelli mentre giocavano in giardino; Galad invece aveva insistito per rimanere con il padre, quindi lei aveva l'occasione di passare un tranquillo pomeriggio tra le pagine di un buon libro.
Era seduta al suo posto preferito, su una delle poltrone della sala maggiore della grande biblioteca, da parecchio tempo, completamente assorbita da un vecchio libro di leggende del Nord.

Mia cara, ci incontriamo sempre tra mura di racconti.”.
Alzò lo sguardo con un sorriso, sorpresa al sentire quella voce profonda. “Aragorn!”, lo salutò, “Che bella sorpresa. Sei riuscito a liberarti il pomeriggio?”.
L'uomo si accomodò sulla poltrona accanto alla sua, la stessa dove si era seduto solo il giorno prima.
“Le udienze possono aspettare qualche ora”, le spiegò, “volevo approfittare del primo pomeriggio per riflettere in pace.”.
La Principessa rise, “Approfittare del primo pomeriggio, o dello stomaco pieno?”, chiese scherzosamente.
Lui rise sommessamente. “Forse tutt'e due, sì.”.
Passarono qualche minuto in silenzio; quando lei stava per riconcentrarsi sul suo libro, l'uomo richiamò la sua attenzione.
Sei riuscita a vedere Eldarion oggi?”, le chiese.
Miriel sorrise, “Si, abbiamo pranzato insieme, con i bambini.”.
“E adesso dove sono i miei nipotini? In giardino a giocare?”.
“Eärendil e Eldariel sì, sono con le mie dame.”, disse lei, sempre con il sorriso sulle labbra, “Galad invece è con Eldarion.”. (*)
Aragorn le sorrise di rimando, dopodiché ognuno tornò alle proprie riflessioni, o letture.
Dopo un po' la donna alzò la testa, volgendo lo sguardo verso il suocero. Stava guardando le finestre, che lasciavano entrare la luce del sole invernale, che veniva filtrata dalle innumerevoli pile di libri e scaffali; le braccia appoggiate ai braccioli della poltrona, e le mani giunte davanti alla bocca, in un perfetto atteggiamento pensieroso.
Sai che è preoccupato, vero?”, domandò lei di punto in bianco.
Lui la guardò, gli occhi spalancati in una muta domanda. “Eldarion, dico.”, gli specificò . L'uomo annuì, ma non disse nulla, come se si aspettasse dei particolari nel discorso della nuora.
Dice che non sei intervenuto molto nel consiglio di stamani. E … beh, dice che non è da te.”, spiegò Miriel.
Il suocero annuì nuovamente, “Si, Arwen mi ha parlato, delle sue preoccupazioni.”, disse, “Se l'è cavata bene”.
La donna sembrò rassicurata, ma allo stesso tempo voleva capire il motivo delle preoccupazioni del marito.
Però è la prima volta che lo fai.”, disse lei.
Faccio cosa?”, domandò di rimando l'uomo.
“Metterlo alla prova.”.
Aragorn non parlò per diversi minuti, come se stesse ponderando su quali parole usare. La Principessa non gli staccava gli occhi di dosso.
Non ho mai avuto bisogno di metterlo alla prova.”, rispose infine. “Ma devi sapere che verrà il giorno in cui sarà lui a dover guidare il consiglio.”. Miriel non disse nulla, quell'ultima frase poteva significare tutto o niente.
“Ci sono scelte che devono essere fatte.”, borbottò il Re tra sé e sé, riportando lo sguardo sulle finestre.
Aragorn,”, lo chiamò la donna, allungandosi e prendendo una mano dell'uomo tra le sue, “c'è qualcosa di cui dovremo preoccuparci?”.
Lui le sorrise, un sorriso rassicurante. “No, mia cara.”, le rispose accarezzandole le mani, “Non dovete preoccuparvi di nulla.”.
Lei fu sollevata da quelle parole.
 

*°*

 

Il vento soffiava impetuoso attraverso le vie della città. I vessilli levati sopra le torri sembravano nuotare nell'aria fresca, i cui fischi parevano voler rompere la tranquillità di Minas Tirith in quella notte di fine febbraio.
Su una delle torri di guardia, che normalmente era deserta, si stagliava la figura di un uomo che, rivolto ad ovest, scrutava l'orizzonte.

I malinconici occhi azzurri brillavano, sotto il chiarore delle stelle. L'uomo levò lo sguardo verso il cielo, incontrando lo splendore della stella di Eärendil , la cui luce oscurava gli astri circostanti. Chiuse gli occhi, lasciandosi andare ad un sospiro.
Dei passi, provenienti dal corridoio, ruppero il silenzio. L'uomo li riconobbe e si girò in direzione della porta che si apriva sulla terrazza della torre. Ne uscì Eldarion, che raggiunse il padre, fermandosi proprio accanto a lui.
Eldarion. Come mai qui?”, chiese Aragorn guardando il proprio figlio, appoggiato a uno dei merli della torre.
Non riuscivo a prender sonno.”, ammise lui. Gli occhi azzurri incontrarono quelli del genitore. Le iridi parevano fissarsi allo specchio.
“Nemmeno io.” rispose l'uomo. Il Principe non attese oltre, distolse lo sguardo dalla figura del padre, e disse: “In realtà sapevo di trovarti qui.
Aragorn sembrò leggermente sorpreso, “Come ...?”.
“Spirito ramingo.”, lo precedette, “Da qualcuno avrò pur preso, no?”. L'uomo sorrise.
“Io e 'Riel abbiamo parlato oggi a pranzo ... vedi, ci sono cose che ...“, riprese il giovane, quasi senza sapere esattamente cosa dire, “Non siamo tranquilli.”.
Il Re aveva la fronte corrucciata. “Mi dispiace. Qualcosa non va?”, chiese.
In realtà si tratta di te. Siamo un po' preoccupati.”, Non guardava il padre negli occhi, ma un punto imprecisato delle mura dietro di lui. “Ultimamente non sembri più tu.”.
Aragorn guardò il giovane, ritrovando quei particolari che lo rendevano simile a sua madre: la forma degli occhi, il volto allungato, e la naturale eleganza nel portamento. “Credo di doverti parlare, Eldarion.” disse a voce bassa, quasi sussurrata.
Così pare ...”. Rispose il Principe con voce piatta, ma l'uomo non ci badò.
Ricordi le storie sulle antiche Ere? Le leggende sulle stirpi degli Uomini, Númenor, e sui Dúnedain?”, domandò il Re.
Si, certo ...”, rispose perplesso il giovane.
E ricordi quali doni furono concessi alla stirpe dei Dúnedain? ”.
Un soffio di vento particolarmente violento e improvviso, spezzò il momento un momento di silenzio che si era venuto a creare dopo l'ultima domanda posta da Aragorn.
I due uomini levarono lo sguardo verso il vessillo di Gondor che svettava dalla torre, rimbalzando prepotentemente nell'aria e minacciando di staccarsi dall'asta per volare chissà dove.
Alla nostra stirpe?”, concluse dopo una lunga pausa, senza staccare gli occhi dallo stendardo.
Il giovane non disse nulla, per qualche istante, ma si staccò dal merlo delle mura al quale si era appoggiato. Fece qualche passo verso il padre, arrivando a poca distanza da lui. Con le mani appoggiate sui fianchi girò il viso, ritrovandosi di fronte gli occhi del padre, che però non aveva riportato lo sguardo su di lui.
Non starai mica parlando di … ?”, chiese, cercando di mascherare un fremito nella voce.
Aragorn annuì impercettibilmente, sempre deciso a non voltare lo sguardo. Non sapeva se sarebbe riuscito a guardare in quegli occhi tanto simili ai suoi.
Eldarion sospirò profondamente, tentando di soffocare un moto di stizzoso che stava affiorando all'improvviso. Iniziò ad allontanarsi, rallentando il passo solo qualche secondo, prima di oltrepassare laporta, e sparire velocemente nell'oscurità del corridoio deserto.
Sono sicuro che te la caverai benissimo.”, sussurrò Aragorn al vento, mentre volgeva il suo sguardo ad ovest.

 

*°*

 

Si strinse nella vestaglia e rabbrividì mentre attraversava in punta di piedi il corridoio scuro.
Aprì la porta della camera senza pensare a nulla di particolare, rilassandosi al tepore imprigionato nella stanza da letto; si tolse la vestaglia e la appoggiò sulla cassapanca davanti al grande letto matrimoniale, mentre alzava lo sguardo verso il marito. Eldarion stava ritto, in piedi davanti alla finestra, le braccia incrociate sul petto.
Miriel si avviciò all'uomo, appoggiando la fronte alla sua schiena, nell'incavo creato dalle scapole, e le mani sottili sulle spalle. “Galad si è appena addormentato.”, disse dolcemente. L'uomo annuì appena.
Insisteva sul fatto che non poteva dormire, perchè non aveva sonno ...”, rise lei, “... Aveva ragione! Credimi non credo di aver mai raccontato una storia così lunga, non sapevo più cosa inventarmi ...”.
L'unico suono che giunse da Eldarion fu un semplice :“Mmh mmh”.
Si alzò in punta di piedi, quanto bastava per appoggiare il mento sulla spalla del marito, mentre gli circondava il torace con le braccia. “Sei di poche parole stasera.”, lo baciò sul collo, “C'è qualche problema?”.
L'uomo sospirò, tradendo una sottile vena di scocciatura. “No, niente”, disse semplicemente. Mosse il collo come per stirarsi i muscoli delle spalle, costringendo la moglie a tornare col viso dietro di lui.
Quante volte un 'niente' significa 'tutto'?”, si chiese Miriel ad alta voce. Appoggiò una mano sul braccio del marito, invitandolo a voltarsi verso di lei. “Non ti ho mai visto così. Cosa succede 'Dar? Parlami.”, disse accarezzandogli il viso.
Lui si voltò al suo tocco, ma senza guardarla, fissava inconsapevolmente la testiera del letto.
“Prima ho parlato con mio padre ...”, disse senza tradire alcuna emozione.
Negli occhi della donna scoccò un tenue barlume di comprensione.
“... ha nominato la Scelta dei Dúnedain.”, concluse l'uomo.
Miriel spostò lo sguardo, abbassando la mano che stava accarezzando la guancia del marito.
'Riel, tu avevi intuito qualcosa?”, le chiese, portando finalmente gli occhi sulla moglie.
Non rispose. Si voltò e si allontanò di qualche passo.
“'Riel?”, domandò di nuovo.
Lei appoggiò le mani sulla pedata del letto, “Sono alcuni giorni che … non so, mi pare strano.”, disse, “Malinconico, riflessivo … Più riflessivo del solito intendo … Poi ...”.
Eldarion le si avvicinò, mettendole le mani sulle spalle, lasciandole poi scivolare fino a prenderle le braccia. “'Riel ...”, la chiamò di nuovo, “... Per favore.”.
Ha parlato di scelte ...”, raccontò lei, “oggi, dopo pranzo … Mi ha parlato di 'scelte che devono essere fatte'.”.
“Tu lo sapevi?”, il tono dell'uomo era sorpreso, lo sguardo improvvisamente vacuo.
“Mi disse di non preoccuparmi,”, spiegò la donna, “ho pensato che poteva essere un momento, può capitare.”.
“Tu lo sapevi, e non mi hai detto nulla?”, la sua presa si rinforzò sulle braccia sottili della compagna.
Miriel si sentì avvampare in viso, “Non sapevo nulla.”, si affrettò a rispondere, “'Dar, come potevo sapere?”.
Si tratta di mio padre ...”, pareva quasi che stesse parlando tra sé e sé.
“'Dar, lasciami ...”, disse chiudendo gli occhi.
MIO PADRE!”. Ogni secondo che passava, la presa dell'uomo pareva farsi sempre più forte.
“'Dar, mi fai male.”, a stento riusciva a trattenere le lacrime.
... mio padre ...”, ripetè lui, quasi a sé stesso.
Eldarion!”, chiamò infine, ridestando finalmente la sua attenzione.
Come appena svegliato, l'uomo mollò di scatto le braccia della moglie, guardandosi le mani, quasi spaventato.
'Riel, io ...”, mormorò avvicinandosi, ma lei fece un passo indietro, lo sguardo basso e gli occhi lucidi di lacrime.
Non volevo ...”, ritirò le braccia, senza sapere cosa dire.
Passarono alcuni minuti in piedi, l'uno di fronte all'altra senza parlare, senza guardarsi.
Come avrei mai potuto nasconderti qualcosa?”, disse Miriel aggirando il letto e scostando le coperte. Spense le candele che erano poggiate sul mobile vicino al letto, e si sdraiò, tirando le lenzuola sopra di sé, girata verso l'esterno.
Eldarion rimase in piedi, nella penombra della camera, illuminata solo dalle ultime lingue di fuoco che ardevano alcuni mozziconi di legna nel camino, e dalle due candele accese sul suo comò. Non sapeva cosa fare o cosa dire. Non sapeva spiegarsi la sua reazione.
Si mise a letto, dopo aver spento i due lumi, la schiena contro il materasso, guardando il soffitto buio. Voltò lo sguardo verso la moglie, e la vide muovere un poco la mano sotto le coperte, massaggiandosi il braccio, dove lui stesso aveva
stretto talmente forte da farle male. Si sentì un uomo orribile.

Sospirò, bloccando il respiro a metà, come se volesse dire qualcosa. Vide Miriel raggomitolarsi sotto le lenzuola, sempre di spalle. Chiuse gli occhi.

 

Si alzò lentamente, cercando di non fare rumore. S'infilò la vestaglia, mentre si dirigeva in punta di piedi verso la porta.
Dove vai?”, la voce assonnata di Eldarion si levò nel buio della stanza, cogliendola di sorpresa.
Vado a prendere un bicchiere d'acqua.”, rispose uscendo velocemente e chiudendo la porta alle sue spalle.
L'uomo voltò il capo verso la finestra, sul cui davanzale, stava una brocca di vetro piena d'acqua, affiancata da due calici. Sospirò.





(* vedi ultimo paragrafo del Capitolo Due)











Nota: Oh, che bellezza :D
In parte l'aggiornare così velocemente è dovuto al lampo di genio di iniziare a scrivere le parti la cui trama mi era già chiara. Per esempio, il punto che mi ha bloccato tantissimo è stato il primo paragrafo! Non sapevo come introdurre l'argomento "Scelta dei 
Dúnedain". Ovviamente le ho dato un nome, e ho deciso di non inserirla in discorsi su antiche leggende e storie delle ere passate, sarebbe stato troppo difficile da gestire D:
Spero che quest'ispirazione non passi, e che riesca ad aggiornare (più che altro, a scrivere) più frequentemente :)
E spero di vedere qualche recensioncina :3 E' tanto che non scrivo-e-pubblico, quindi avrei proprio bisogno di un qualche parere :P

Nel frattempo ancora niente tesi D: Aiuto!

Un saluto a tutti voi :)

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: xxbrokenrose