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Autore: marygirlonfire    28/03/2011    3 recensioni
Tre Eroi
Due Mondi
Un Regno da Salvare

Le battaglie non finiscono mai per Percy e Annabeth... anzi, la situazione peggiora quando Lizzie, regina di Narnia arriva al Campo Mezzosangue in cerca di aiuto per salvare il suo regno.
Tra Profezie, Misteri, Battaglie, Amicizia, Dolore e Amore, Percy, Annabeth e Lizzie riusciranno a sconfiggere il male dalla Terra di Narnia?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy Jackson e il Regno di Narnia'
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Bentornati!!!!
Ecco il 3° capitolo…

 
3.Il Varco e il Mare
 
Era impossibile. Non esisteva Narnia. Non era possibile!!
“Tutto è possibile. Non sei tu stessa un fatto straordinario: figlia di Atena… semidea?”mi sussurrò una vocina dalla parte non razionale del cervello.
“Sta zitta, stupida vocina!!”
Ma come avevo fatto a dimenticarmi di quel nome: Narnia. Il libro era uno degli unici regali di mio padre, la copia che mi aveva regalato era consumata dalle tante volte che l’avevo letto. E ora avevo davanti agli occhi la regina.
Notai che mi stava osservando. Mi sforzai a tornare impassibile.
-è bello questo campo-sorrise Lizzie
-Saremo lieti di ospitarvi- rispose Chirone
-Grazie, ma sarebbe meglio tornare a Narnia… mi occorre il vostro aiuto! Aslan mi ha mandata qua.
Aslan,il sovrano assoluto del regno, no? Avrei dovuto ripassare la storia.
-Cosa??- Clarisse si mise in mezzo-Non intendo aiutare questa furfante…è un’imbrogliona!! Come facciamo a fidarci?
-Stai zitta, Clarisse- esclamò Percy
-è la mia regina e ho l’intenzione di aiutare la mia gente-ribattè Chirone
-Allora andiamo subito!-esclamò Lizzie, al settimo cielo.
-Prima devo chiedere chi vuole venire con noi…
Guardai Percy e Grover e con uno sguardo ci intendemmo.
-Noi veniamo con voi-disse Percy avvicinandosi alla regina. Lo seguii ma rimasi un po’ più distante, non sapevo ancora se potevo fidarmi.
“Fidati di lei” disse una voce nella mia testa, che riconobbi immediatamente come quella di Atena, mia madre. Mi avvicinai sempre di più fino a quando arrivai faccia a faccia con Lizzie.
-Ciao. Io sono Annabeth, figlia di Atena-mi presentai.
-Atena….. non è il nome di quella dea greca?-chiese. Dal suo tono riuscii a capire che non sapeva chi eravamo, non sapeva che eravamo semidei.
-Si, sono la figlia di quell’’Atena. Vedi, devi sapere che tutti noi siamo figli di dei. Nessuno te l’ha detto?- Lei scosse la testa, leggermente sconvolta, lo leggevo nel suo sguardo.
-Io sono Percy, figlio di Poseidone.
-Dio del mare?
-Si, proprio lui-sorrise Percy. Perché mi dava fastidio se sorrideva in quel modo a una ragazza? Ero innamo… no! Non potevo essere innamorata di lui!!! In fondo siamo nemici… i nostri genitori si odiano!!
Scossi il capo, per cercare di rimettere i pensieri al loro posto.
Altri ragazzi e satiri si unirono al gruppo, presero le loro armi e fecero i bagagli, pronti a partire per quell’impresa.
 
-Hai preso tutto?-chiesi a Percy, quando lo raggiunsi nella sua casa.
Lui non mi rispose, guardava fisso il mare.
-Cosa c’è?-mi sedetti sul pontile, accanto a lui
-Credi….-incominciò-che in tutto questo possa centrare Luke?
Capii i suoi dubbi. Credeva che fosse un trucco di Crono e di Luke, l’amico che aveva tradito.
-Lo scopriremo presto-risposi sicura.
Non sembrava ancora convinto.
-Su il morale, Percy! Andiamo in un mondo descritto in uno dei più belli fantasy che esista a rischiare la nostra pelle divina!-risi. Mi faceva male vederlo così triste.
Riuscii a fargli spuntare un piccolo sorriso.
-Già, pronti per una nuova avventura.
Percy avvicinò una mano all’acqua, subito quella si alzò, seguendo il suo comando. Peccato che non avevo pensato alle sue intenzioni, infatti, due secondi dopo mi ritrovai bagnata da capo a piedi. Rimasi a bocca aperta per lo stupore, con le gocce che scendevano copiosamente sulle guancie. Mi infuriai, presi una manciata d’acqua e gli la lanciai addosso, ma fu un tentativo vano, perché non facevo in tempo a “colpirlo”, che era ancora asciutto come se niente fosse.
Ero sempre più irritata, e le risate di Percy non mi aiutavano affatto, così alla decima spruzzata d’acqua andata male, lo gettai direttamente nelle onde del mare.
Risi soddisfatta, ma quella peste di nome Percy Jackson, mi afferrò un braccio e mi spinse nell’acqua, accanto a lui.
-Ahhhhhhhh-strillai mentre cadevo.
L’acqua non era fredda come credevo, anzi era piacevole. Capivo perfettamente il motivo per cui Percy rimaneva nel mare per ore.
-La figlia di Atena non ha ancora battuto il figlio di Poseidone!-scherzò Percy.
-è bellissimo qua-sussurrai estasiata, senza dar ascolto alle sue parole.
-Allora ti inviterò ancora-mi voltai verso di lui, e mi accorsi che era pericolosamente vicino. Mi sentii le guancie in fiamme. La distanza si stava accorciando, lentamente.
-Percy!!!Annabeth!!!!-urlò Grover da un punto imprecisato della foresta-Percy! Annabeth!!! Dove siete??? Dobbiamo andare!!!!
Uscii dal mare, ancora imbarazzata e rossa come un peperone. Percy mi seguì, ma lui era completamente asciutto mentre io ero bagnata fino all’osso. Ne approfittai per scappare. Letteralmente me la diedi a gambe, non sapevo neanche il motivo preciso, ma sentivo il bisogno di andarmene da quel posto.
 
Dopo essermi cambiata, tornai al punto di ritrovo, con lo zaino in spalle. Percy era accanto a Grover, allora mi diressi dalla parte opposta del cerchio. Al centro c’era Lizzie, si era cambiata d’abito (molto probabilmente qualche figlia di Ermes le aveva prestato jeans e maglietta, di sicuro quel lungo abito che indossava prima non doveva essere molto comodo) e continuava a saltellare da una persona all’altra, con un sorriso stampato sul viso, a dire “grazie” stringendo a tutti le mani. Arrivò anche da me –Grazie! Grazie mille Annabeth!
-è il nostro dovere-sorrisi. Sembrava che il suo regno fosse già sano e salvo.
-è ora di andare-disse Chirone cercando di fermare quel tornado. Lizzie non lo ascoltò e continuò a saltellare e ringraziare. Così Chirone fu costretto a prenderla per il colletto della maglietta, riuscendo così a fermarla.
-Oh… già… meglio se andiamo!!-disse la ragazza, cominciando a camminare (facendo un saltellino ogni tre passi). La sua allegria era contagiosa, presto mi sentii di nuovo allegra e spensierata.
Lizzie aveva la mia età, si vedeva, anche se sembrava averne passate più di noi (e ce ne vuole, visto che nell’ultima impresa avevamo rischiato la vita più di una volta), di certo governare un regno non doveva essere una passeggiata, un regno popolato da creature magiche doveva essere faticoso il triplo. Mi avvicinai.
-Cosa è successo esattamente a Narnia?-le chiesi.
-Un nuovo nemico…-i suoi occhi si oscurarono leggermente –Più forte dell’antico nemico, alias la Strega Bianca…. Ma forse non sai chi era……
-Certo! Era la strega che ha governato Narnia per cent’anni, e in quel periodo era sempre inverno…
-“Sempre inverno e mai Natale” come disse il signor Tummus-spiegò
-E poi sono arrivati Peter, Susan, Edmund e Lucy… no?
-Già, hanno portato splendore nel regno, fino a quando non sono scomparsi…
-E poi è arrivato Aslan!
-Sei informata!-si meravigliò
-Ho letto il libro che narra di queste avventure.
-Davvero c’è un libro??
Non feci in tempo a rispondere che lei indicò un pino. Il pino di Talia.
-è quello il luogo del varco!!-urlò. Corse verso la corteccia e appoggiò una mano. Non successe niente. Il suo sguardo si fece preoccupato. Iniziò a girare attorno al tronco, in cerca di qualcosa. In cerca del varco.
-Non c’è…-sussurrò con gli occhi lucidi. Continuò a girare per parecchi minuti e l’agitazione continuava a crescere.
Il signor D ci raggiunse –è inutile che cerchi- disse
-Cosa?-chiese Lizzie con la voce strozzata dai singhiozzi
-Aslan- fece una smorfia nel dire il suo nome –mi ha parlato… ha detto che è meglio se resti qua, per un po’ di tempo…
-è impossibile-esclamò la sovrana –Devo tornare indietro, devo salvare Narnia… mio fratello ha bisogno di me!!!
-Mi dispiace- ma sembrava più dispiaciuto ad avere una “mocciosa” in più a cui dover badare.
Lizzie appoggiò la schiena al tronco del pino e scivolò, sedendosi per terra, si nascose il viso tra le mani e incominciò a piangere a dirotto. Gli altri stavano tornando ai campi di allenamento, la loro impresa era fallita prima ancora di iniziare.
Mi avvicinai e le appoggiai una mano sulla spiaggia.
-Troveremo un modo per andare a Narnia. Te lo prometto!

_LucyLaValorosa96_

 SPAZIO AUTRICE:
Allora… è abbastanza lungo come capitolo????XD XD Scusate per la pazzia…………
Vi piaceeee?????XD
Ho cercato di farlo il più lungo possibile senza farlo diventare troppo noioso e banale, non so bene se sono riuscita in questa Impresa (per i protagonisti le imprese consistono in battaglie, per noi scrittori consistono a far piacere agli altri le nostre storie =)XD)
Passiamo ai ringraziamenti: ringrazio piccolalettrice, loli89 e mavim!!!! Grazie milleeeeee!!!!!
Bene bene... recensite vi pregooo!!!!
Ciao e alla prossima (il prossimo capitolo l'ho già scritto quindi aggiornerò presto!!XD)

_Francy

   
 
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