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Autore: killa_chan96    28/03/2011    10 recensioni
Ciao ragazze e ragazzi!
l'altro giorno stavo rileggendo i libri di "Percy Jackson" e mi è venuta in mente un'idea stramba, ma io ve la propongo lo stesso!
Immaginate gli Dèi dell'Olimpo che rimorchiano i mortali.. fin qui tutto normale, giusto?
Ma ecco la svolta!XD
I figli di queste unioni NON saranno Percy, Annabeth e compagnia bella!
No, sarete VOI i protagonisti di questa storia!
Se non avete capito bene dall'introduzione (che fa un po' desiderare!!) leggete i primo capitolo, e mi raccomando, recensite!!
Vi aspetto numerosi!!XD
ATTENZIONE!! IL TEMPO CHE AVETE AVUTO PER INVIARMI I VOSTRI PERSONAGGI è SCADUTO!! NON ACCETTO PIù NESSUNO, MI DISPIACE!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TERZO CAPITOLO:      scopro di avere una sorella e qualcuno fa ritorno al campo..
 









Mi svegliai con un tremendo mal di testa e la bocca impastata. Cercai di tirarmi a sedere ma un’improvvisa fitta al torace mi bloccò a metà strada.
Qualcuno mi riappoggiò al cuscino. Aprii gli occhi e mi ritrovai di fronte Evelina, Lizzie e Leila. Le ultime due mi sorrisero mentre Evelina sembrava scocciata, come se fosse stata costretta a venire.
-Ciao Cam! Finalmente ti sei ripresa, pensavamo fossi entrata nello stato di coma vegetale!- disse Lizzie, euforica.
Io sorrisi debolmente.
-Ti devo la vita, Lizzie, grazie.- dissi con voce flebile.
Lei fece un gesto con la mano.
-Ma và! Non pensarci neanche!- disse, liquidando l’argomento.
-Vabbè, glielo diciamo sì o no?- disse scocciata Evelina.
-Calma calma!- fece Lizzie.
-Cosa dovete dirmi voi tre?- chiesi, assottigliando gli occhi in maniera ironica.
-Beh.. ecco.. abbiamo una mezza idea di chi sia tuo padre..- fece Leila, rabbuiandosi poco dopo, probabilmente pensando al proprio.
A me venne un colpo. Mio padre forse mi aveva riconosciuta nel sonno??
-E.. e chi sarebbe?-
-Pensiamo che sia Poseidone.- disse senza preamboli Evelina.
Doppio colpo! Io.. figlia di uno dei Tre Pezzi Grossi??
-E.. da cosa l’avete dedotto?-
-Non montarti la testa, non sei stata riconosciuta- disse con tono giocoso Lizzie - però.. è successa una cosa strana quando mi sono tuffata per prenderti.- continuò lei.
-Ah..- delusione. Profonda delusione!- E.. che cosa è successo, di preciso?-
-Beh.. come dire..- iniziò Leila, indecisa.
-L’acqua si è mossa da sola e ti ha portato a riva- disse diretta Evelina.
-Pensavamo fosse stata Lizzie ma lei ha detto che non aveva mosso un muscolo perciò..- Leila lasciò la frase in sospeso.
Io rimasi in silenzio, ragionando sulle loro parole.
-Beh, hai molto a cui pensare quindi è meglio se ti lasciamo in pace!- disse frettolosa Evelina, spingendo fuori dalla stanza le altre che si lamentarono.
Allora.. cerchiamo di mettere in ordine le idee!
Sono appena arrivata al Campo, non mi ricordo niente di quello che mi è successo, ho fatto a botte con Mister “muscolo-niente-cervello” Gabriel, sono diventata un appetitoso sandwich per un drago marino, rischio la morte e scopro che forse mio padre è niente meno che Poseidone!
Cose da tutti i giorni! Oh, ma perché sempre a me??
-Basta, adesso qualcuno mi deve dare delle spiegazioni! E che siano convincenti! E tu in alto, se sei in ascolto sbrigati a far apparire un telefono e a dirmi chi diavolo sei!!- urlai al cielo.
Si sentì un tuono e la terra tremò così forte che quasi caddi dal letto.
-e adesso non arrabbiarti perché qui l’unica che ha il diritto di incazzarsi sono io!- risposi, sempre urlando.
Altro tuono e stavolta caddi sul serio.
-Ahi!! Che male! È il tuo modo di vendicarti?! Beh, allora aspetta a vedere il mio! Appena sono in grado di muovermi vengo lassù e ti concio per le feste!!- gli urlai mentre lacrime amare si rincorrevano sulle guancie.
-Perché? Perché! Dannazione cosa ti ho fatto di male?! Perché mi hai messo al mondo se sapevi qual’erano le difficoltà a cui sarei corsa incontro?! Maledetto!!-
Continuai a urlare e piangere finchè non mi fui sfogata. Poi, presi dal comodino il bicchiere di nettare e lo scolai in un sorso.
Subito mi tornarono le energie e il dolore alle costole svanì.
Mi alzai in piedi e mi vestii con i soliti pantaloncini di jeans e la canotta blu scuro, raccogliendo i capelli marroni in una coda.
Su una poltrona trovai la spada con cui avevo sfidato Gabriel insieme a un bigliettino.

ciao Cam!
Bando alle ciance, ho pensato volessi tenere questa spada. Usala per combattere i mostri, gli umani sono immuni al suo taglio visto che è forgiata con il bronzo celeste. Spero tanto ti vederti presto in giro per il campo! Ah, la spada non ha un nome, se vuoi daglielo tu.
Baci, Elena”

Sorrisi. Che carina! Hanno ragione quelli che dicono che lei e Gabriel sono i due opposti!
La presi per l’elsa e notai che era ben bilanciata con il mio corpo: non pesava tanto!
Me la infilai alla cintura e poi uscii dalla finestra. Non volevo che Alyssa mi costringesse a restare a letto! Ero così carica di energia che temevo che da un momento all’altro sarei scoppiata.
Mi confusi tra i ragazzi del campo, o almeno ci provai.
Ogni volta che facevo un passo, gli altri mi guardavano e si spostavano, come se fossi chissà chi!
Oh no! Dimmi che non lo fanno per via del mio presunto padre!! No, no, no!!
-Ecco.. hai visto cosa mi tocca subire per colpa tua?!- urlai al cielo.
Gli altri mi guardarono come se fossi matta e un’altra scossa di terremoto ci fece cadere per terra.
Mi rialzai furibonda e mi diressi verso la spiaggia. Alcuni mi seguirono da lontano, per tenermi d’occhio.
Entrai in acqua con le caviglie e una rabbia improvvisa mi assalì.
-è per colpa tua se sono arrivata qui, è per colpa tua se sono quasi stata uccisa dal drago marino, è per colpa tua se non mi ricordo niente!!- urlai.
Ok, forse stavo tirando un po’ troppo la corda ma che ci posso fare?! Io non volevo essere un semidio,io volevo avere una vita normale, con una famiglia normale e degli amici normali!
Chiedo troppo?! Non mi sembra.
Stavo per gridare qualcos’altro di poco carino quando l’acqua si mosse, formando due tentacoli e trascinandomi nelle profondità marine.
Sentii qualcuno gridare aiuto prima di essere immersa completamente.
Io trattenni il fiato mentre con Speranza, avevo deciso di chiamarla così la spada, cercavo di tagliare in qualche modo quei bracci marini.
Avevo il cuore che scoppiava dal terrore e dalla rabbia e i polmoni chiedevano aria.
Alla fine non ce la feci più e mi lasciai andare, sperando di morire velocemente.
Per mia sfortuna invece, mi resi conto che riuscivo a respirare sott’acqua. Ero sott’acqua, a migliaia di metri sotto la superficie e respiravo normalmente!
-Wow..- sussurrai alla corrente.
Poi un tremendo pensiero mi attraversò il cervello.
Se ero in acqua e respiravo normalmente ciò poteva significare solo una cosa: ero davvero figlia di Poseidone.
Scossi il capo e chiusi gli occhi mentre altre lacrime mi sfioravano la pelle e si confondevano tra le correnti.
Sentii un fruscio e aprii gli occhi di scatto.
Davanti a me c’era l’ologramma di mio Padre.
Nonostante l'immagine fosse tremolante riuscivo a vedere benissimo i capelli castani, come i miei, che si muovevano con la corrente. Il suo corpo muscoloso era  avvolto in un’armatura di bronzo e argento e alle spalle fluttuava un mantello bianco.
Gli occhi azzurri erano.. dolci.
-Bambina.. io amavo tua madre e amo anche te.. solo, mi dispiace che tu sia nata. Sapevo a cosa andavo incontro quando sei venuta al mondo, ma io ti voglio bene, bambina, e sono orgoglioso di te e di tua sorella.. sappi che vi sono sempre vicino.. ma ora, Cameron, devi prepararti bene.. qualcosa sta per avvenire e tu, Lizzie e Leila dovrete essere pronte. Non posso dirti altro, tuo Zio Zeus mi ha già concesso troppo.. adesso, torna al Campo e allenati costantemente..-
Sussultai alle sue parole.
-P-Padre..-
Lui mi fece un lieve sorriso e poi l’immagine dell’ologramma divenne sempre più azzurra, mischiandosi alla fine con l’acqua che ci circondava.
-Padre! No, aspettate! Per favore! Perché devo allenarmi? Cosa succederà? Perché..-
“Perché mi lasci di nuovo sola..?”
Attesi ma non successe niente. Ebbi la netta impressione che mio Padre mi avesse abbandonato nuovamente.
“sono orgoglioso di te e di tua sorella.. sappi che vi sono sempre vicino..” aveva detto così.
Eppure mi sentivo tanto sola..
Mi diedi un ceffone. Basta piagnistei Cam! Adesso risali e fai vedere a Poseidone che sei degna di lui!
Mi asciugai frettolosamente le ultima tracce di lacrime e poi mi slanciai verso l’alto, nuotando per raggiungere la superficie.
 
-Aiuto! Aiuto!- si mise a gridare Silfide in mezzo al campo.
Lizzie, Leila ed Elena la fermarono, cercando di calmarla mentre Alexandra le lanciò un’occhiata del tipo: “che diavolo ti urli, pazza appena scappata dal manicomio??”.
-Calmati Sil!-
-Che è successo Silfide?-
-Io.. l’acqua.. l’ha trascinata giù.. e non l’ho vista risalire..- balbettò lei, spaventata.
-Chi Silfide?-
-Cam! E-e poi.. c’è stato un fascio di luce.. e.. e l‘acqua si è illuminata.. si è mossa e..-
-E..?- le chiesero in coro le ragazze.
-E-e poi sono scappata..-
-Beh, che ti aspettavi da una che insulta il proprio padre? Di certo le avrà fatto il lavaggio del cervello.- replicò Alexandra.
-Senti un po’ Sapientona, ma perché non vai a lucidare la tua spada?- le rispose a tono Leila mentre Elena cercava di far respirare di nuovo Silfide che sembrava fosse andata in apnea.
-Ah, con piacere! Così lunedì ti faccio a fettine,Cronide.-
Leila la fissò con rabbia finchè non si allontanò. Lizzie le appoggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarla mentre con Elena e Silfide si incamminavano verso la spiaggia.
-Ecco, è lì che l’acqua si è illuminata.- disse la ragazza, indicando con un dito la superficie.
-Ok, allora vado a dare un’occhiata e..-
Non finì la frase che il mare si divise (stile Mosè!XD) e camminando tranquilla sul sentiero spuntò Cam.
-Ehi ragazze! Perché mi fissate così, che ho fatto??- chiese lei, ingenuamente.
Infatti Leila, Elena, Silfide, Lizzie e il Campo, che intanto era accorso, avevano le bocche così spalancate che toccavano terra.
-Ragazze? Vi sentite bene?- continuò lei.
Lizzie le saltò in braccio e tutte e due caddero per terra.
-Sììììì!! Lo sapevo, lo sapevo!! Che bello, ho una sorella!! Evvai! Oh, come sono felice!!- strillò lei.
-Ehm.. mi dispiace deluderti Lizzie ma non sono stata riconosciuta..-
Lizzie mise il broncio.
-Però.. sott’acqua è successa una cosa di cui ti vorrei parlare in privato più tardi..- sussurrò lei.
-Ok!- concluse Lizzie felice.
-Per la barba di Nettuno!! Ma si può sapere che diavolo ti è venuto in mente?!- a parlare era stata Alyssa che, infuriata, si era diretta a passo di marcia verso Cam.
-Eh?- fece lei, confusa.
-Chi ti ha dato il permesso di uscire dall’infermeria?! Eri ancora malata e dovresti avere anche qualche costola rotta! Misericordia, io non ce la faccio a starti dietro!- la rimproverò la driade.
Cam arrossì e balbettò qualche scusa guardandosi i piedi.
-Mnnh.. ok, dai, non fa niente. Per stavolta chiudo un occhio.. ma non farlo mai più!- le propose Alyssa.
-Ok!!- disse l’altra sorridendo.
In lontananza si sentì il suono di una conchiglia.
-Di già?? Ma non è ancora ora di cena!- si stupì Silfide.
-No, ascolta meglio.. questo è il suono di adunata! Deve essere successo qualcosa!- fece notare Elena.
-Infatti! Proprio così!- disse Jack che era arrivato sulla spiaggia tutto trafelato.
-Ma perché Chirone ci deve riunire adesso?- domandò Cam.
Per tutta risposta il ragazzo alzò le spalle per poi incamminarsi su per la collina e arrivare al padiglione dove c’erano anche tutti gli altri ragazzi.
Cam venne affiancata dal suo satiro con cui iniziò a parlottare.
-Ehi! Psst.. Creig!-
-Eh? Oh, ciao Cam!-
-Ciao! Sai per quale motivo Chirone ci ha riuniti adesso?- chiese curiosa.
Lui negò con la testa, poi le fece segno di guardare verso il focolare dove c’era il centauro.
-Ma.. e quelle chi sono??- disse, scrutando le figure che affiancavano Chirone.
-Lo scoprirai adesso..- disse lui, misterioso.
In quel momento il centauro alzò la mano e il padiglione si zittì.
-Ragazzi, forse vi starete chiedendo la ragione per cui vi ho riuniti adesso. Beh, rispondo subito. Dopo quattro anni hanno fatto ritorno al Campo Mezzosangue quattro ragazze che avevano preso la decisione di vivere nel mondo esterno. Ragazzi, vi presento Grace Walker, figlia di Demetra, Light Anderson, figlia di Apollo, Isabel Shines, ninfa dei mari e infine Mikayla Carter, figlia di Zeus.-
Il silenzio che seguì fu abbastanza lungo, finchè Leila non lanciò un grido e si precipitò tra le braccia di Mikayla.
-Mikayla! Mikayla! Oh, santo cielo, quanto mi sei mancata!!- disse la ragazza tra le lacrime di gioia.
-Leila! Oddio, sei proprio tu? Sono così felice di vederti!- piangeva anche lei ormai.
Cam e Lizzie si erano abbracciate pure loro e avevano iniziato a piangere senza alcuna ragione.
-Ehm.. Cam? Lizzie? Si può sapere che state facendo?- domandò Creig.
Loro alzarono le spalle come risposta e continuarono a piangere commosse.
-Non ci credo! Isy, quanto tempo!!-
-Alyssa!! Oh, sapessi quanto ti ho pensato!- anche la ninfa e la driade si erano ricongiunte e adesso parlavano tra loro felici con gli occhi che brillavano.
Intanto anche Grace e Light erano state raggiunte dai propri compagni e stavano festeggiando allegramente sotto lo sguardo affettuoso del centauro.
-Molto bene.. adesso potete tornare alle vostre attività..- disse Chirone.
-Ah, dimenticavo.. Cameron Sparkros, io e te dobbiamo fare un discorsetto.. adesso.- precisò lui, per poi girarsi e galoppare verso la Casa Grande.
-Oh oh.. quando Chirone ti chiama per nome e cognome vuol dire che la faccenda è seria.. molto seria!- rabbrividì Creig mentre Cam sospirava affranta e seguiva il centauro.
 
Nella Casa Grande..
Oddio!! E adesso chissà cosa mi farà! Eccolo, sta venendo verso di me! Aiuto!!
-Cameron.. mi puoi spiegare perché hai inveito così duramente contro tuo Padre?- mi chiese.
Wow! Niente sbudellamento?
Fiu.. mi sento già più tranquilla!
-Beh.. ecco.. io.. detto sinceramente non lo so!- dissi imbarazzata.
-Cameron.. non è una cosa su cui scherzare.. il Divino Zeus era molto arrabbiato per il tuo comportamento e aveva una mezza intenzione di disintegrarti con la sua Folgore..-
Deglutii. Ero appena arrivata e avevo già conquistato l’odio del più potente dio dell’Olimpo.
-Per tua fortuna tuo Padre è intervenuto, calmandolo.. però mi hanno detto di riferirti che se proverai a fare qualcos’altro che vada contro l’Olimpo in qualunque modo, il Divino Zeus avrà il diritto di farti fuori..- disse lui, tranquillo, come se stesse commentando il colore delle mie scarpe.
-Ah.. che bella notizia!- poi ragionai sulle sue parole- mi scusi Chirone.. lei ha appena detto e confermato che io sono figlia di Poseidone.. e allora perché non sono ancora stata riconosciuta?-
-Bella domanda.. da quanto ho capito tuo Padre vuole prima vederti in azione, poi prenderà in considerazione l’opzione di riconoscerti..- mi disse.
-In.. azione?-
-Precisamente. Vuole vedere come combatti e come ragioni in situazioni pericolose.. per questo ho fissato la Caccia alla Bandiera per dopodomani. Inoltre, dovrai iniziare ad allenarti con la tua spada e anche in qualche altra disciplina, per questo domani all’alba ci troveremo nell’arena del Campo..-
-All’alba?! Ma io ho sonno!!- protestai.
-Niente discussioni, ci vediamo domani Cameron.. e attenta a quello che dici.. ricordati che il Divino Zeus ti tiene sotto mira..- disse, per poi farmi uscire.
-Che bella notizia..- borbottai per poi incamminarmi verso la spiaggia.
Volevo stare da sola a pensare ma quando arrivai trovai già Lizzie.
Stava guardando assorta le onde e sembrava canticchiare una melodia tra i denti.
Non volli disturbarla così feci dietrofront e mi diressi verso l’armeria. Lì trovai Evelina che stava litigando con un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi.
-Senti un po’, hippy, mi stai davvero dando sui nervi! Io faccio quello che voglio, non ho bisogno dei tuoi consigli!- l’assalì Evelina.
-Ma dai, seminare zizzania tra la gente non è carino.. meglio stare in armonia con le persone!- controbatte lui.
-Aaahh!! Mi dai la nausea con tutta sta gentilezza! Me ne vado, a mai più rivederci Philip!- disse, prima di uscire furiosa.
Il ragazzo sospirò e poi uscì anche lui.
Nello stesso momento sulla soglia comparve Mister- muscolo-niente-cervello Gabriel che si diresse verso il reparto spade. Io lo seguii, avevo bisogno di un fodero per Speranza.
-Ehi, Gabriel, sai dove si trovando i foderi per le spade?- gli chiesi.
-Uh? Ah, ciao Cam.. dovrebbero essere sopra a quello scaffale- disse, indicando un ripiano a venti metri da me.
Io strabuzzai gli occhi. Come facevo ad arrivarci??
-Ok, genio, adesso però mi spieghi come faccio ad arrivare là sopra?- dissi.
-Uff, come sei problematica.. basta che prendi quella scala, no?- disse, con tono scocciato.
Quanto lo odio!! Mi tratta come una bambina di due anni!! Grrr..
Nonostante i miei istinti omicidi verso il ragazzo, feci come mi aveva detto e in men che non si dica arrivai al ripiano dei foderi. Adesso però il problema era di trovarne uno della misura giusta!
Così, in bilico sui pioli della scala, iniziai a provare i foderi.
Dopo un quarto d’ora..
-Aaahh!! Basta, ci rinuncio! Non ce né uno che vada bene!- sbottai.
-Li hai provati tutti?- mi chiese da sotto Gabriel.
-Certo!-
-Sicura? Anche quelli a destra?- domandò lui.
Mi girai e vidi altri due foderi, uno rosso e l’altro nero che sembravano implorarmi di sceglierli.
-Bello..- mormorai, diretto a quello nero.
Mi sporsi per agguantarlo ma, in qualche assurdo modo in cui solo io potevo riuscire, mi sbilanciai e caddi, trascinando con me scala, foderi, armature e altro!
-AAAAAHHHHH!!!- urlai.
 
SCATACRASH!!
Un forte rumore di qualcosa che cadeva sfracellandosi si propagò in tutto il Campo Mezzosangue.
I ragazzi si fermarono, interrompendo le varie attività che stavano svolgendo e lanciandosi delle occhiate stupite.
-Ehi ragazze, avete sentito anche voi quel rumore?- disse Jack, avvicinandosi a Leila e Mikayla che stavano parlando con Elena.
-Proveniva dall’armeria. – constatò Lizzie, tornando in quel momento dalla spiaggia.
-Già.. mi chiedo cosa l’abbia provocato..- disse Grace, che si stava allenando con l’arco insieme a Light.
-Beh, andiamo a vedere!- disse Silfide, incamminandosi tutta pimpante sulla collinetta.
-Come mai è così felice?- chiese Leila.
-Boh.. deve aver venduto qualcosa al suo emporio di roba rubata..- disse Jack, che la conosceva bene.
Lungo la strada i ragazzi incrociarono Evelina.
-Ehi Evelina, per caso hai visto qualcuno entrare in armeria?- domandò Silfide.
-Quando sono uscita c’era dentro Cam.- rispose scocciata per l’interruzione e continuando a camminare.
-Mamma mia quanto è scontrosa..- constatò Lizzie.
-Ora che ci penso, Gabriel doveva far aggiustare la sua spada Narvil..- si ricordò Elena.
-Chissà cos’avranno combinato stavolta quei due..- sospirò Leila.
Gli altri si scambiarono un’occhiata di chi la sapeva lunga.
Avvicinandosi, sentirono delle voci provenire dall’armeria e si fermarono ad ascoltare, curiosi.
-Aaahh, che male!!- gemette una voce.
-Stupida! Si può sapere che diavolo hai combinato sulla scala?!- l’accusò un’altra voce.
-Senti, non è colpa mia se mi sono sbilanciata per prendere questo dannato fodero!-
-Beh, potevi fare più attenzione!-
-Tanto tu non ti sei fatto niente, cosa continui a protestare?!-
-Non mi sono fatto niente?! Sbaglio o sei tu quel peso piuma che mi è caduto addosso?-
-CHE COOOOOOSA?!! Stai insinuando che sono cicciona?!-
-Beh, di certo non sei un figurino!-
-Screanzato!!-
STONK!
Un altro rumore metallico echeggiò nella stanza, arrivando fino agli altri che stavano ascoltando divertiti il battibecco tra Cam e Gabriel.
-AHI!! Dannata, che ti salta in mente?!- inveì Gabriel.
-Così impari a collegare il cervello alla bocca, prima di parlare!-
-Ah sì?! Adesso ti faccio vedere io!-
-Aaahh!!-
I ragazzi decisero di intervenire prima che i due si facessero a pezzi a vicenda.
Appena entrarono ai loro occhi si presentò una scena buffissima.
Cam era appesa al lampadario con le gambe penzolanti e sotto c’era Gabriel che le inveiva contro e cercava di abbatterla bersagliandola con tutto quello che gli capitava a tiro e a far da sfondo c’era una montagna di elmi, armature, foderi e spade che la ragazza aveva buttato giù nella caduta.
Loro si misero a ridere, attirando l’attenzione degli altri due.
-Uh? Oh, ciao ragazzi! bella giornata, vero?- li salutò Cam.
-Regola n°1 : mai distrarsi!!- gridò Gabriel, prima di lanciarle addosso un elmo che la colpì dritta allo stomaco, facendola precipitare sulla montagna di oggetti.
-Vittoria!! Uno a zero per me!!- urlò il ragazzo.
-Ehi non vale!!- protestò Cam, spuntando sotto le macerie.
Muovendosi però fece cadere il fodero nero che era in bilico in cima alla montagna di roba e che le precipitò sulla testa.
-Ahi!!-
A quella vista gli altri non poterono non trattenersi e ricominciarono a ridere, contagiando presto anche la ragazza.
Così, tra scherzi vari e allenamenti, un’altra giornata al Campo Mezzosangue era trascorsa.
 
  
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