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Autore: ChristineB    28/03/2011    5 recensioni
Kate rimane scioccata ma alla fine chiude gli occhi e si lascia andare a quel bacio.
A quel bacio desiderato da anni, a quel bacio che non si aspettava, a quel bacio improvviso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Romantic dinner with a surprise...

 

Dopo quella sera, quella magnifica sera, Kate sembra non ragionare più.
Quel bacio l'aveva scossa a tal punto di voler rivedere Castle e, quando lui accetta, si sente sollevata.
«Vediamoci a Central Park fra dieci minuti». Castle.
Una volta arrivata lì, Kate gli manda un messaggio e lui risponde con un «Vieni verso l'area verde.»
L'area verde di Central Park è quella vicino al lago centrale e di solito non c'era gente. Poi era sera ed era sconsigliato andare al parco da soli.
In lontananza delle candele, migliaia di candele, accese e che formavano una scia carinissima verso il pontile.
Richard Castle, con aria felice e sorriso impeccabile, si avvicina verso di lei e Kate non può che chiedere: «Ehi... cosa.. cosa soo quelle candele?»
Non si aspettava di certo delle candele, non pensava che la serata sarebbe diventata romantica. Era stato solo un bacio, nulla di più.
«Oh bè sai come sono costosi i ristoranti al giorno d'oggi.» dice lui con fare scherzoso «Hai mai fatto un picnic notturno sul lago? Se ti puà consolare il cibo l'ho comprato, non l'ho cucinato io!»
Sempre il solito Castle, scherzoso e che fa sorridere chiunque abbia sotto tiro.
E la detective sorride, si. Sorride per il suo modo di dire le cose più semplici.
«No, mai...» risonde lei con un sorriso timido «Scusami se sono venuta in jeans. Magari volevi che fossi vestita elegante e non lo sono per niente...»
La sincerità è la prima a parlare, sempre. Johanna, sua madre, glielo ripeteva sempre, in ogni situazione.
Castle non può fare a meno di sorride alle parole della detective.
«Sei sempre elegante, detective...» La prende per mano, aiutandola a scendere dal pontile e salire su quella specie di palafitta sull'acqua dove si sarebbe consumata la cena.
La palafitta di legno era ben fissata al fondo del lago e di solito serviva a chi voleva fare un giro in barca.
«Sai, non mi ero mai accorto di quanto fosse bello questo posto... di giorno è sempre caotico e pieno di gente, non si riesce a godere appieno neppure del panorama ma stasera...» Rick Castle alza gli occhi verso Kate e rimane a fissare quei fanali verdi per un po'. «...il panorama che Central Park mi offre stasera è a dir poco mozzafiato.»
Kate sapeva che la frase era rivolta a lei, non c'entrava assolutamente niente con il paesaggio del parco ed era stata molto chiara la sera prima.
«Richard cosa ti ho detto a proposito dei complimenti? Non devi.» Finalmente la detective prende il suo bicchiere e beve un po'. «Allora... a cosa brindiamo stasera?»
«Stavolta proponi tu, Grande Capo.» Castle la guarda sorridendo.
Kate fa finta di pensarci ma alla fine, guardandolo, le viene tutto spontaneamente.
«Mmm... a questa bella serata.» Alza il bicchiere e poi procedono con il brindisi ma poco dopo, lo scrittore, inizia a parlare.
«Allora... adesso che siamo qui da soli, niente fans scatenate o paparazzi invadenti o orecchie indiscrete dei colleghi... ecco... io volevo...»
«Volevi?»
D'istinto lo scrittore alza lo sguardo verso di lei e la luce delle candele si rifletteva in quegli occhi verdi.
«Ecco... volevo parlarti dell'altra sera... mi sono accorto che sei rimasta parecchio, come dire, turbata e così volevo solo dirti che se ho fatto qualcosa di sbagliato... mi dispiace, davvero.» Fa una pausa per sorridere e poi torna al suo discorso. «Sai, credo di non aver mai avuto un rapporto così civile e duraturo con una persona del sesso opposto... tu sei la prima e per questo non voglio rovinare tutto per colpa dei miei colpi di testa perciò... è... è tutto apposto?»
Stava affrontando l'argomento "bacio", questo non dispiaceva alla detective ma più parlavano dell'argomento, più le si chiudeva lo stomaco.
«Più che turbata ero... ero sorpresa. Non me lo aspettavo, è successo così all'improvviso. Non devi essere preoccupato, sto.. sto bene.» La detective non era mai stata così sincera con Castle in vita sua.
I due iniziano a mangiare, ma lo stomaco di Kate stava rifiutando tutto. Delle tartine al salmone e un piccolo panino fecero eccezione.
Così Kate decise di tirare fuori un po' di coraggio e parlarne, parlare del bacio. Voleva sapere tutto quello che Castle aveva pensato e soprattutto cosa gli aveva detto quella biondona dal seno rifatto.
«Rick... senti... prima di baciarmi... cosa ti ha detto quella donna bionda? Quando stavi venendo da me ha fatto una faccia...»
Ogni volta che pronunciavo la parola "bionda" nei discorsi che facevo con Castle mi veniva, automaticamente, di pensare a Gina. Non eravamo in buoni rapporti ma stavamo cercando di piacerci a vicenda così ogni volta non dovevamo urlarci contro.
«Beh sai le solite cose che mi offrono le donne. Cenette intime, drink a casa loro o -in quel caso- nella suite dell'albergo. Comunque non ha importanza, non mi interesava e per farla andare via, le ho detto che eri la mia ragazza e che dovevo portarti a casa. E forse ha funzionato ma sono sicuro che avrà pensato ai mille modi per ucciderti.»
Lei arrossisce, aveva detto alla bionda che lei era la sua ragazza, che doveva portarla a casa e il cuore di Kate fece un piccolo balzo, poi iniziò a battere forte.
«E perchè... mi hai... baciato?» Kate voelva arrivare a quello: sapere il motivo. Ci aveva pensato tutta la notte ma non le andava di svegliarlo per una cosa così stupida.
Aspetta quella risposta, solo quello voleva sapere. Se l'era addirittura sognato ma i sogni sono come realtà parallele.
«Diciamo che l'ispirazione me l'hanno data tutte quelle persone piene di sè, convinte fino alla nausea che noi due stessimo insieme per aumentare la mia fama commerciale e cose simili. Ho dato loro ciò che volevano e bhè.. forse era quello che volevo io...»
Quella risposta l'aveva spiazzata. Non immaginava che l'avesse fatto per la pubblicità ma solo perchè voleva baciarla.
Fin dal primo incontro Castle era stato un playboy con Kate ed ora... pensava alla pubblicità. Kate voleva andare via da lì, se possibile anche scappare.
I due cambiano argomento, Richard intuisce l'imbarazzo della detective e così decide di riportarla a casa, dopotutto era mezzanotte e la luna era alta nel cielo, splendida e brillante.
Il tragitto in macchina sembrava non passare mai anche se le strade di New York City erano vuote e, arrivati davanti casa di Kate, entrambi scendono. Castle vuole essere sicuro che la detective entri nel suo condominio sana e salva.
Poi parte una confessione, una confessione che Beckett non si sarebbe mai immaginata.
«Senti, prima non sono stato del tutto sincero con te. Diciamo che ho tralasciato un piccolo particolare...»
«Un particolare? Su cosa?»
Castle era teso, tesissimo. Si vedeva dalla sua faccia.
«Sulla serata della premiazione.» Fa una pausa linghissima e poi si concentra sulla punta delle sue scarpe italiane. «In realtà avrei voluto baciarti fin da quando sono venuto a prenderti a casa ma questa... questa è la verità...»
Kate non aveva mai visto lo scrittore in difficoltà, non lo aveva mai visto così. Poteva benissimo baciarlo e poi scappare dentro la porta principale del condominio...
Decide di baciarlo, lo bacia fregandosene di cosa pensasse lui in quel momento o di cosa le diceva la sua testa.
Castle era sorpresa, non gli sembrava vero. Aveva immaginato mille volte quella scena nei suoi sogni ma viverla in prima persona era assolutamente fantastico. Sentiva le labbra della detective, quelle labbra morbidissime. Il bacio era lento e controllato, come se fosse stata la prima volta, poi divenne molto passionale.
Lasciandosi trasportare, Castle, la spinge verso il portone passandole una mano dietro alla schiena per attirarla a sè.
Kate era senza fiato, dovette staccarsi dalle labbra di Castle per riprendersi. Gli mise una mano sul patto e sussurrò: «Un... attimo... ti prego... fammi riprendere fiato per cinque minuti.»
«Scusa...» le dice Castle. «... forse è meglio se adesso andiamo a casa...»
Beckett lo guarda accigliata, inarcando un sopracciglio.
«Ognungo a casa propria, cioè intendevo... tu hai una casa, io ho una casa...» Si allontana un po' da lei e abbassa lo sguardo per imbarazzo.
Il sorriso della detective si allarga, diventa un bel sorriso e, all'improvviso, si avvicina verso lo scrittore.
Il suo sguardo si ferma davanti ai suoi occhi blu e, così, la detective gli diede un leggero bacio sulle labbra.
«Buonanotte, Castle.»



Note:
Sono di nuovo qui! Ebbene si ho deciso di raccogliere quelle bellissime ruolate qui così tutte potrete sapere cosa combinano quei due mattacchioni xD
Bene, volevo dedicare il capitolo al mio Castle XD
Ovviamente senza di lui le ruolate non sarebbero "vive" e bhè, già te l'ho detto ma... amo il modo in cui ruoli! Davvero!
Voglio sapere se vie è piaciuta perciò lasciate tanti bei commentini *__________*
Un bacio,
Chris.

  
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