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Autore: Red and Black    28/03/2011    9 recensioni
FanFiction sul manga/anime: BOKURA GA ITA.
" Quella voce e quel viso erano rimaste impresse a lungo nella sua mente, eppure nel ritrovarlo dopo anni non riusciva più a riconoscerle: non le sentiva più sue, quasi come non lo fossero mai realmente state. "
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                            Diving into the past .

« Ciao, io sono Mitzuki, vuoi giocare con me e diventare il mio migliore amico? »
« I maschi non giocano con le femmine. »
Il bambino rispose bruscamente senza alzare gli occhi dal castello di sabbia che stava costruendo.
L'intrusa lo guardò accigliata restando delusa da quella risposta così fredda e distaccata.
«Se.. se vuoi possiamo fare dei giochi da maschi! » s'affrettò a puntualizzare.
Finalmente il giapponese alzò gli occhi ed incrociò quelli della bambina «Se vuoi puoi costruire un castello anche tu.» e subito dopo tornò a rivolgere la propria attenzione al secchiello di plastica blu.
Mitzuki corse dalla mamma che sedeva su una panchina nel parco e presa la busta contenente i giochi.  "Queste no" pensò posando le bambole sul grembo della genitrice. 
« Mitzuki, hai trovato un amico? » chiese la donna con infinita dolcezza sorridendo in direzione della figlia, « Si! » le risposte quest'ultima prima di tornare correndo dal bambino. Si sedette nel piccolo recinto di sabbia in ginocchio e rovesciò i giochi nello spazio libero tra i due. 
«Se vuoi puoi usare i miei giochi » gli sorrise ad occhi chiusi mentre immergeva le mani nella sabbia asciutta per lasciarla scivolare nel secchiello arancione adornato da dei fiorellini intrecciati. Senza parlare costruirono insieme due castelli e, mentre stavano per collegarli tra loro con un ramoscello di legno, uno dei due venne distrutto da un cagnolino.
« H-hachiko! » lo rimproverò il più grande che però scoppiò a ridere quando quella piccola palla di pelo gli saltò in grembo e gli leccò il volto «Hai distrutto il mio castello!».
Mitzuki osservava la scena a bocca aperta, rapita dal sorriso del coetaneo. Quando il cane spostò l'attenzione su di lei fu costretta ad arretrare per lo spavento « A-aiuto.. m.. mamma! » con la mano ruppe l'altro castello graffiandosi l'anulare con il legnetto.
La madre si alzò e con passo svelto si avviò verso il recinto di pietra e sabbia. Stava per aiutare la bambina quando un fischio la distrasse.
Il cane si avviò verso il padrone che si rivolse al figlio « Makoto, perché non aiuti la tua amica? »
Il bambino tese la mano verso Mitzuki, la quale titubante l'afferrò e si inginocchiò nuovamente al suo fianco.
« D-dobbiamo costruirli di nuovo..  » disse a voce bassa e sull'orlo del pianto temendo l'ira dell'altro. 
«Facciamoli più belli e resistenti! » rispose, ed immediatamente iniziò a riempire il secchiello della bambina,la quale sorrise raggiante e lo seguì.
 
 
L' uomo, con Hachiko al guinzaglio, si avvicinò alla madre «Scusa, solitamente il mio cane non si comporta in questo modo.»
Il cuore le si fermò.
Nonostante fossero passati anni quella voce non era cambiata.
Alzò piano lo sguardo per incrociare quelli dell'altro.
Il passato riaffiorò impetuoso, frantumandole il cuore.
Anche lui la riconobbe all'istante, ma decise di non darlo a vedere « ..spero che vorrai scusarmi. »
Nanami rimase sconcertata; l'aveva riconosciuta e si stava scusando per gli atti del passato?
« ..terrò il cane al guinzaglio » continuò l'altro sorridendole. 
Se quelle parole la uccisero, quel sorriso le ridonarono vita.
Lui non si ricordava più di lei?
Sul volto della donna si dipinse un'espressione intrinseca di tristezza e delusione.
« Oh.. non preoccuparti.» il telefono di Nana squillò, lo estrasse dalla borsetta e rispose.
«  Si? .. Va bene, torniamo subito a casa! » ripose il telefono e chiamò la figlia che, dopo aver salutato il nuovo amico, raggiunse la madre.
« Papà è tornato.. Andiamo?! » 
«Davvero!?!? » chiese la bambina sorpresa e più che felice.
« Si, Mitzuki. E' arrivato in anticipo, ha voluto farci una sorpresa! Ed ha parlato di una sorpresa per te! » 
Durante l'intera conversazione Yano fumò una sigaretta, dando l'impressione di non prestare attenzione alle parole delle due.
« Beh.. » Nanami si voltò verso di lui « presta maggiore attenzione al cane.» la frase non suonava affatto come minacciosa, e ad accompagnarla ci fu un sorriso cristallino.
« Certamente e.. scusami ancora.» lo disse in tono serio, lo sguardo che lasciava trapelare più cose di quelle che erano appena fuoriuscite dalle labbra.
Nanami si voltò e, prendendo per mano la figlia, si allontanò dalla sua visuale.
   
 
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