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Autore: Arwen_theevenstar    28/03/2011    2 recensioni
Questa è una storia d'amore tra una ragazza di nome Silvia e Shannon, nata quasi per caso in un castello sperduto, ma strane coincidenze porteranno i due ad allontanarsi... PS SAREI MOLTO CONTENTA SE LASCIASTE DELLE RECENSIONI, IN MODO CHE IO POSSA CAPIRE COSA NE PENSIATE SIA DELLA STORIA SIA SU COME SCRIVO.GRAZIE MILLE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Pensieri di Silvia* Che stupida! Come al solito ero riuscita a rivinare tutto. Non riuscivo a credere di esserci cascata. Jared era attraente, si, ma mi aveva toccato un tasto debole, tanto da mandarmi fuori di testa. Non ero più me stessa. La ragazza ponderata e che prendeva le sue decisioni con calma. Ero talmente stufa di essere considerata “l’amica perfetta” che per una volta volevo sentirmi desiderata, ma non considerando il lato oscuro della faccenda: sentirsi usati, uno sfizio, una voglia, mentre tutto quello di cui avevo bisogno era amore. Nella mia testa frullavano mille scene, mille parole, Shannon che solo poche ore prima diceva al fratello “Sembra una ragazza onesta e di sani principi, non ho intenzione di portarmela a letto come le ballerine squallide di las vegas”, le mani calde di Jared che accarezzavano il mio corpo e il suo sguardO: Dio il suo sguardo che mi faceva sentire desiderata come non era mai successo in vita mia. Con lui ero stata capace di liberare il mio animale in gabbia, e questo era decisamente peggio, almeno le ballerine squallide di las vegas lo facevano per lavoro, io invece per puro istinto sessuale. Stavo calpestando la mia dignità, non potevo restare oltre, presi un po’ di forza e mi slacciai dalle braccia di Shannon. -“Devo davvero andare, per favore lasciami.” Dissi alzandomi. Tra le sue braccia mi sentivo protetta, mi sembrava davvero di stare in un sogno, ma avrei preferito andarmene via per sempre piuttosto che vedere la sua faccia dopo il racconto più o meno dettagliato di suo fratello. Non avrei potuto reggere assolutamente il suo sguardo di disprezzo. Shannon mi guardava smarrito, non capiva cosa avessi, si alzò. -“Guarda, stamattina avevo pensato di farti una sorpresa” disse aprendo l’armadio. Era pieno, tshirt, pantaloni,jeans, giacchine, biancheria, scarpe alte, basse insomma. Sembrava un trasloco a vita. Guardai incredula quell’armadio che seppur piccolo conteneva degli abiti firmati che io potevo soltanto sognare di avere. Una grossa lacrima mi scese giù e preferii abbassare la testa e non guardare. Aveva comprato delle cose pensando a me, era stato così dolce! Ma perché invece di riempirmi di vestiti non ci aveva provato? Ero sempre li, allo stesso punto. L’amica perfetta. Stavolta ero anche una simpatica compagnia per non passare troppo in solitudine le ore nel castello. Ero felice ma triste allo stesso tempo. Non riuscivo ad alzare lo sguardo, ma percepivo la sua delusione. Non potevo restare li, con lui e suo fratello, sarebbe stato troppo per me. La testa mi stava scoppiando, mi tornavano in mente scene e parole a raffica e il piangere mi metteva ancora più confusione. Non riscivo a reggere il colpo mi risedetti sul letto. -“ Shannon ti prego. Lasciami sola, vorrei dormire e poi tra un paio d’ore me ne vado. Spero che tu possa farti rimborsare i vestiti”. Mi guardava incredulo. Sembrava fosse la prima volta che vedeva una ragazza totalmente disinteressata agli abiti firmati. Mi abbracciò forte e mi aiutò ad infilarmi sotto le coperte, poi prese il piatto e se ne andò. Credo di aver passato almeno mezz’ora sveglia senza chiudere occhio. La situazione in cui mi ero cacciata era davvero paradossale. Ma in fin dai conti dopo essermi ricaricata, me ne sarei andata per sempre da li. Il dolore era troppo grande, ma preferivo andarmene e ricordare quel posto per la mia infanzia felice piuttosto che restare e trovarmi a trascorrere un presente dilaniante. Mi addormentai, Il mio sonno era disturbato ma dormii a lungo, stranamente mi sentivo protetta. Quando mi svegliai mi accorsi di aver dormito accoccolata. Ero ancora assonnata, ma riuscii a mettere a fuoco i tatuaggi di Shannon, quella specie di geroglifici sull’avambraccio destro e un grosso tatuaggio astratto sulla spalla sinistra. Mi venne un brivido. Shannon se ne accorse e mi strinse un po’ di più. -“Cosa ci fai nel mio letto?” -” volevo starti vicino. Ho sentito che blateravi qualcosa, quindi ho pensato avessi bisogno di me” -“ Shannon dai devo andare” -“ Mi spiace, mio fratello è andato via e si è portato la macchina. La mia non sarà pronta prima di domani mattina. Ha avuto un’urgenza, ha un’intervista dopodomani e siccome qui non c’è campo non poteva rischiare di rimanere senza contatti, e se ne è andato” Non sapevo cosa fare, volevo andarmene, perché non riuscivo a rimanere in quella situazione. Non potevo mentirgli, ma non spettava neanche a me raccontargli la verità. Era suo fratello cavolo, spettava a lui, d’altronde io lo conoscevo solo da un paio di giorni! Perché non gliel’aveva detto? Se poi l’avessi fatto io, sarebbe stata la cosa giusta? Il mio cuore mi stava tradendo ancora. Batteva fortissimo. Shannon mi guardava curioso ed io inziavo a vergognarmi delle mie condizioni: occhi gonfi e volto stropicciato di sicuro non erano un bello spettacolo da vedere, eppure sembrava non volersi staccare. Jared se ne era andato, non sapevo se sentirmi sollevata o delusa. Shannon mi strinse ancora, e con una dolcezza infinita mi baciò. La mia testa non esisteva più. I miei pensieri disintegrati in mille frantumi. Il cuore mi era arrivato il gola, tanto da togliermi il respiro. Era dolcissimo e passionale. Non avevo mai provato tutte quelle sensazioni insieme in vita mia. Mai. Fu un bacio lungo e intenso, quando si stacco si avvicino al mio orecchio e sussurrò. -“Non posso lasciarti andare via. Rimani ti prego”. Difficile descrivere come mi sentivo in quel momento se non con un unico aggettivo: Felice. Nella mia vita non mi ero mai sentita così, mi ero sempre trattenuta da tutto e da tutti. Era ora, a questo punto dovevo fare quello che non ero riuscita a fare in tutta la mia vita. Cogliere l'attimo.
   
 
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