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Autore: Arwen_theevenstar    28/03/2011    2 recensioni
Questa è una storia d'amore tra una ragazza di nome Silvia e Shannon, nata quasi per caso in un castello sperduto, ma strane coincidenze porteranno i due ad allontanarsi... PS SAREI MOLTO CONTENTA SE LASCIASTE DELLE RECENSIONI, IN MODO CHE IO POSSA CAPIRE COSA NE PENSIATE SIA DELLA STORIA SIA SU COME SCRIVO.GRAZIE MILLE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Pensieri di Silvia* Non mi sentivo completamente a mio agio in quel vestito… avrei preferito indossare jeans e converse, ma quella era un’occasione speciale ed era giusto così; d’altronde se gli uomini mi consideravano sempre l’amica perfetta un motivo c'era. Non sono mai stata una di quelle donne ammalianti e seducenti e trovarmi in quei vestiti era per me un'esperienza uova ed eccitante,avrei solamente dovuto essere me stessa e tutto sarebbe andato bene. Shannon era stato davvero carino: l’ambiente era perfetto e la cena squisita. Se solo sapesse cosa era successo quel giorno, di sicuro non sarebbe così gentile e romantico. _“ Silvia tu abiti qui vicino? Che lavoro fai?” -“ Si abito a pochi chilometri da qui, vivo con mio fratello, lui ha un’attività in proprio e io sono impiegata in un’altra azienda. Niente di che… Sono una ragazza come tante altre, invece tu? -“ehm io… io lavoro nel campo della musica, conosci l’etichetta discografica Emi? Ci lavoriamo io, mio fratello e il ragazzo di cui ti parlavamo, Tomo. Sono nato in Louisiana ma viaggio moltissimo per lavoro” -“ Beato te! Dev’essere un lavoro interessante, io amo la musica! Sicuramente ti farà anche guadagnare tanto dato che vuoi comprare un castello, ma devo dirti che invece mi hai stupito: sei un bella persona e anche umile. Io non sopporto i tipi che se hanno molti soldi si sentono più importanti o migliori di te e si atteggiano. Ti giuro mi mandano fuori di testa e… oddio… scusami sto parlando troppo… ecco vedi stai conoscendo uno dei miei tanti difetti:la parlantina." Si mise a ridere, poi alzò lo sguardo. “Veramente me l’hai già presentata ieri… mi hai raccontato vita morte e miracoli di questo castello! E comunque… e’ un piacere ascoltarti”. Quello era un classico momento in cui mi sarei sentita a disagio, forse il vino era riuscito a disinibirmi un po’, anche se il colore delle mie guance non mentiva. Ogni volta che ricevevo un apprezzamento mi imbarazzavo come una bambina e la parlantina si bloccava. Mi alzai per togliere i piatti quando scoprii che non era stata una buona idea abbinare l'utilizzo dei tacchi e il consumo di vino. Con molta probabilità non sarei riusicita neanche a portare i piatti di là senza cadere. Si alzò anche Shannon per aiutarmi e quando vide che il mio equilibrio vacillava sorridendo venne verso di me, mi tolse i piatti dalle mani e prendendomi in vita mi mise seduta sul grande tavolo. Sentivo le sue mani forti stringermi, accarezzarmi il collo e la schiena. In quel momento la mia testa era completamente in black out. Non riscivo ad elaborare pensieri o parole. Mi guardava intensamente mentre con cura mi toglieva le scarpe. Era così dannatamente sexy… Mentre tornava su mi accarezzò le gambe e le cosce e mi baciò e di nuovo come qualche ora prima mentre il mio cuore inziò a sbattere contro il petto. Una furia. Un’onda oceanica che si infrange tra le rocce. Batteva fortissimo sembrava quasi stesse uscendo fuori,Shannon lo sentiva, e forse ne era anche attratto tanto che pian piano si faceva più insistente. Ero disarmata il suo tocco delicato e sensuale con quelle braccia forti e muscolose, riusciva a farmi cadere in un vortice di emozioni. Sentivo il suo profumo molto maschile e forte, gli tolsi la giacca. Nonostante ci avessi dormito abbracciata non mi ero accorta di quanto era bello, o meglio forse si, ma non volevo ammetterlo. Mi guardò intensamente per un istante sembrava volersi frenare poi riprese a baciarmi e toccarmi con più enfasi. Non voleva lasciarmi andare e io non volevo andarmene, eravamo io e lui soli e ci volevamo. Il suo corpo era caldissimo e io mi sentivo al sicuro. Avevo bevuto giusto quel poco per arrendermi e cacciare via ogni inibizione. Mi tirò su il vestito mentre gli scioglievo i pantaloni. Mi guardava con occhi lucidi e decisi. Mi desiderava. Mi strinsi a lui incatenandolo con le mie gambe finchè mi tolse completamente il vestito e facemmo l’amore. Tremavo di piacere e lui gemeva, sentivo il suo cuore battere forte, mentre io fremevo,potevo sentirlo in ogni singola cellula del mio corpo. Era adrenalina pura. Era un’emozione indescrivibile. Esausti ci buttammo sul sofà coperti solo da un grande plaid scozzese. Shannon mi guardava, sembrava sorpreso, estasiato. Nessun uomo mi aveva mai guardato così. Gli presi la testa tra le mani e lo baciai, poteva essere l’uomo della mia vita e io avevo rovinato tutto. Mi sentii avvampare e mi scese una lacrima. Mi staccai velocemente,ma se ne accorse. -“Hey piccola, cos’hai?” disse preoccupato e stringendomi forte. Non avevo il coraggio di ferirlo, non potevo farlo, ma non potevo neanche mentirgli; ripensai velocemente a ciò che era successo pochi minuti prima. -“Niente, sono felice”. Restammo li, accovacciati tutta la notte. Le fiamme vive del caminetto ci facevano compagnia mentre i nostri corpi caldi si strusciavano. Era una passione interminabile, era qualcosa di inaspettato, puro e intenso. La luna bugiarda stava calando lasciando il posto all’alba rosea e fresca, finchè esausti e intrecciati ci addormentammo.
   
 
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