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Autore: SkyDragon    28/03/2011    2 recensioni
Mi chiamo Eliuca e vivo nella Roma dell'anno 1500. Mi trovo davanti al Colosseo e la mia non è una visita turistica infatti i Borgia hanno scelto questo luogo per farmi morire, ma io non ho paura del cupo mietitore. Io sono un assassino, la morte è nostra compagna, ma non mi capacito di come sia arrivato fin qui... Dove ho sbagliato?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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eccomi con il capitolo due! sperovi piaccia!  Buona lettura!


Capitolo 2 -  Tutto tuo padre

Il giorno dopo quando mi svegliai Claudia mi portò la colazione. Mi vestii di fretta poi ci sedemmo al piccolo tavolo di legno poco distante dal letto e facemmo colazione insieme seduti su due sgabelli anch’essi di legno.  
La ringraziai e chiesi come potessi essere utile.  Lei mi rispose che era veramente pericoloso per me uscire. Se i mandanti degli assassini che avevano ucciso i miei genitori mi avessero trovato, mi avrebbero di sicuro fatto fuori.
Insistei che volevo essere di aiuto. Lei mi chiese se sapessi leggere, scrivere e contare. Risposi di si e lei dopo aver messo via le ciotole dove avevamo mangiato mi mise alla prova. Mi fece fare qualche calcolo e mi fece scrivere delle semplici frasi su un foglio di pergamena che aveva portato. Visto che me la cavavo egregiamente passò alle cose più difficili. Nonostante i calcoli una domanda mi ronzava nella testa e ad un certo punto trovai il coraggio di domandargliela.
- chi erano i mandanti dell’omicidio della mia famiglia? Perché ieri Volpe ha detto: questa di oggi è stata una grande perdita per gli Assassini? Chi sono gli assassini?-
- ehi calma! Una cosa alla volta!-
- chiedo perdono-
- No, hai ragione è giusto che tu sappia. Questo che chiedi è un’un argomento molto difficile. Io, Ezio e tutte le altre persone che vedi in questo luogo apparteniamo alla confraternita degli Assassini. Tutti noi seguiamo un credo: agiamo nell’ombra per servire la luce. Come di sicuro i tuoi ti hanno insegnato uccidere è sbagliato, ma a volte è necessario per un bene superiore.-
- per salvare la mia famiglia per esempio?-
- i tuoi genitori erano Assassini per questo per noi è stata una grande perdita. C’era un traditore fra di noi e costui ha consegnato molti dei nostri uomini al nemico. Abbiamo trovato il traditore, e lo abbiamo ucciso, ma non abbiamo fatto in tempo a salvare i tuoi, mi dispiace-
- chi sono i nemici?-
- Sono i Templari. Da secoli lottano contro di noi per assumere il potere e governare il mondo, opprimendo i vinti, noi glielo dobbiamo impedire.  Ma l’unico modo per farlo è trovarli e ucciderli-
- ma sapete i loro nomi?- 
- si certo-
- e allora perché non dirlo alle guardie cittadine?-
- tu sai chi governa la città?-
- Cesare Borgia -
- esatto. Lui è un templare.-
Capii dove voleva arrivare. Se qualcuno avesse chiesto aiuto perché i templari gli avevano fatto qualcosa non sarebbe stato ascoltato.
- ma quello che fate è contro la legge.-
- in guerra tutto è lecito. Ora se vuoi scusarmi vado ad allenarmi con la spada-
- Posso venire con voi?-
- va bene-
Credetti di piacerle. Lei mi portò con se in una stanza con molte armi appese alle pareti. Vicino ad esse c’erano anche dei manichini per fare pratica. Per terra erano disegnati dei cerchi e dentro di essi alcuni assassini combattevano fra loro.
- non starmi troppo vicino, potrei ferirti-
- certamente -
Mi sedetti su una panca vicino ad un muro e la osservai scattare di lato come se ci fosse un nemico davanti a lei e poi colpì il manichino.
- scusami Claudia, secondo me durante l’attacco ti sei scoperta troppo sul fianco sinistro. Un nemico avrebbe potuto colpirti-
Lei mi guardò. Nello stesso modo fecero gli altri nella sala.
- sei tutto tuo padre. Anche lui diceva sempre lo stesso. - commenta Ezio sulla soglia della porta. Nessuno lo aveva notato prima che parlasse. - Dovresti dargli ascolto Claudia-
Ezio intanto si avvicinò facendo cenno agli altri di continuare gli allenamenti.
Si sedette vicino a me a guardare gli altri dando istruzioni di tanto in tanto.
- dicevate sul serio prima?- chiesi riferendomi al fatto che assomigliassi a mio padre
- ovviamente-
- mio padre lo ripeteva sempre, mi ha insegnato qualche rudimento di lotta con armi-
- lo so, diceva che avevi un talento innato-
- Chi è il mandante dello sterminio della mia famiglia?-
- una persona pericolosa, molto potente: Cesare Borgia-
- il figlio del papa?-
Fece cenno di si con la testa.
- lo prenderete vero?-
- non è così semplice-
- deve pagare. Voglio che paghi-
Ezio doveva aver notato la mia espressione di rabbia
- calmati ora. Arrabbiarsi non serve a nulla. Ti assicuro che lo prenderemo-
- vorrei ucciderlo con le mie mani-
Lui capì che ero sconvolto per la perdita.   
- anche io- confessò - ma non è ora il momento-
- e quando lo sarà?-
- presto. Te lo prometto-
Lui si alzò dalla panca e prese dal muro due armi smussate.
- Eliuca- alzai lo sguardo quando mi chiamò - in guardia - disse lanciandomi una delle due spade che cadde a terra con il suo tipico rumore metallico.
Gli altri assassini si fermano. Non tanto perché c’è il loro capo a combattere, ma perché un ragazzino della mia età era sfidato da lui in persona.
Mi alzai e raccolsi l’arma.
- pensa che io sia tua padre. Fa come facevi con lui-
Impugnai la spada con la lama rivolta verso il basso. Feci strisciare la spada sulla terreno mentre correvo verso Ezio. Quando fui abbastanza vicino colpii in diagonale dal basso verso l‘alto, ma lui balzò all’indietro ed evitò. Insistetti e colpii in orizzontale, ma lui evitò di nuovo e colpì da sotto verso l’alto. Feci aderire la lama al mio braccio come se diventasse una armatura per esso e bloccai il colpo di Ezio.
Tutti si stupirono, Ezio compreso e io ne approfittai per disarmarlo, ma la mia tecnica si rivoltò contro di me e fu Ezio a costringermi con le spalle a terra e con la punta della spada a pochi centimetri dalla gola. Tolse la spada e mi aiutò a rialzarmi.
- sei veramente in gamba. Non mi aspettavo che conoscessi la tecnica di difesa inventata da tuo padre-
Non sapevo che rispondere.
- forse ti manca un po’ di forza, ma con la pratica sono sicuro che diventerai inarrestabile-
Tutti rimasero sorpresi persino io.
- cosa intendete dire?-
- Ti chiedo se vuoi diventare un assassino-
- ma è troppo giovane- protestarono gli altri ma Ezio li fece tacere.
riflettei qualche secondo.
- mi avete salvatola vita, mi avete accolto fra voi. Credo che ve lo devo-

   
 
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