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Autore: cloe cullen    28/03/2011    105 recensioni
Brandii la forchetta esasperata. “E’ normale, ok? E’ normale infuriarsi se il tuo ragazzo sorride a quelle oche, è normale piangere se sei triste ed è normale vomitare e ingozzarsi se sei incinta ok?” Le parole mi uscirono prima che potessi fermarle o anche solo provare a contenerle. Le sentii riecheggiare nella stanza. O merda… Alzai gli occhi ed incontrai quelli spalancati del mio ragazzo. Mi fissava sconvolto..più o meno inebetito Poi accadde tutto molto velocemente. Sentii due tonfi. Uno provocato dalla forchetta che mi era caduta, sbattendo sul piatto. L’altro da Rob che era…semplicemente precipitato dalla sedia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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non può piovere per sempre Vi preghiamo semplicemente di leggere le nostre note alla fine U__U

P.S (DI CLOE) ----> donne di poca fede U_U



Capitolo 49 (Fio)


NON PUO' PIOVERE PER SEMPRE

Pov Rob

Cammino. Lentamente. Come ogni volta. Ormai dovrei sapere bene quello a cui vado incontro, quello che mi aspetta, eppure ogni volta cammino, indeciso, sempre più lentamente mentre l’erba secca si sgretola dolcemente sotto le scarpe.
Chissà, forse spero ancora che sia un sogno, forse aspetto ancora di svegliarmi.
Ma come sempre vivo di illusioni, di false ma allettanti speranze, di sogni dimenticati. La mia vita è un sogno.
Ma quando arrivo lì, quando i piedi si fermano davanti quella pietra, mi sveglio. Ed è un incubo.
Trattengo le lacrime.
Stringo i pugni dolcemente, e come sempre dimentico di avere qualcosa in mano. Prendo un lungo respiro, chiudo gli occhi e sento il vento. Sento il suo odore, sento la sua essenza. Solo così so che mi è vicina. Solo il vento.
Mi inginocchio lentamente e poggio quei fiori che sembrano sempre troppo pochi. Un altro respiro e inizio a parlare. Con lei.
“Ciao amore mio..” sussurro ed è il vuoto.
Non sento nulla, non sento il cuore battere, non sento il sangue che mi scorre nelle vene ma credo che sia normale in fondo; nessuno riesce davvero a sentirlo.
Solo che tutto questo non lo è.. non è normale. Non è naturale.
Cosa sono io ora? Cosa sono diventato?
Un bambino che perde i genitori è orfano, ma un padre che perde il figlio cos'è?
Sono un anonimo, ignoto, sono nulla. Senza etichetta, senza significato.
Mi asciugo una lacrima mentre col dito sfioro leggermente quella J intagliata nel marmo, quelle parole incise sulla pietra fredda. Spero davvero che servi a qualcosa?? spero che andare lì ogni giorno da tre anni mi aiuti a dimenticare?
No, non devo. Non voglio. Dimenticare mi fa paura più del terrore di non riuscire più ad andare avanti. Vivo nella malinconia di ricordi mai esistiti, memorie che la mia mente ha così ben imparato a creare, per il semplice gusto di torturarmi.
E vedo lei: con il grembiulino il primo giorno di asilo, con lo spazzolino in mano la sera prima di lavarsi i denti, il suo primo voto a scuola, la prima vittoria nell'essere riuscita ad allacciare le scarpe da sola, la prima frase di senso compiuto, la prima volta sulla bici senza rotelle, il primo pupazzo di neve, il suo primo bacio..
Troppe prime volte inesistenti, mancate, sprecate.
“Non doveva essere così..” mi trovo a sussurrare, non so se a lei o a me stesso. Forse a lei, forse per l'ennesima volta mi sto scusando sperando che mi senta e che mi perdoni.
“Scusami angelo mio.. non doveva essere così..” ripeto mentre una lacrima mi solca il viso, coma una scia di fuoco sulla mia pelle: brucia portando con se tutto il senso di colpa, tutto il rimorso, la rabbia.. Tutto tranne il dolore.
Quella è l'unica cosa che non mi abbandona mai, nemmeno quando faccio l'amore con Kristen nell'illusione di perdermi in lei e solo in lei. Sono già perso.. sono un nomade senza meta e senza punto di ritorno.
“Ti prego piccola mia.. perdonami..” un'altra lacrima mentre cado sulle ginocchia e poggio la testa contro la pietra gelida per sentirla più vicina. E quasi lo è..
Perché sono freddo anche io e il contatto è quasi piacevole, ma è solo per un secondo.. qualcosa interrompe quel brevissimo attimo di sollievo. Un telefono, il mio cellulare.
Resto immobile a sentirlo squillare per minuti interminabili. Nessuno deve volermi quando sono con lei, penso. Ma poi affiora il timore che sia Kristen. Potrebbe esserle successo qualcosa e se non ci fossi stato non me lo sarei mai perdonato. Lei era l'unica ragione per cui continuavo a vivere. Senza di lei mi sarei lasciato morire su quella tomba.
Il telefono continua a squillare ma non lo trovo; lo cerco nelle tasche dei pantaloni, della giacca, ma niente.
Infine appare accanto a me, ai miei piedi, come se fosse sempre stato lì, vicino a mia figlia.
COME BACK è tutto ciò che leggo sullo schermo e prima che possa cercare di decifrarne il significato sono da un'altra parte. Sono.. in camera di Kris, la sua camera a casa dei suoi genitori. Sono steso sul letto.
Sono sveglio ma non so più qual è la realtà. Non so cosa è sogno e cosa è illusione. Prendo a guardarmi in giro, come in cerca di qualche segno che mi aiuti a capire e poi la vedo, la data sulla sveglia. 14/03/2012.
Duemiladodici. Lo ripeto nella mia testa così tante volte da darmi quasi la nausea e infatti un conato di vomito mi sale alla gola quando mi rendo conto che era tutto un sogno.
Mi alzai velocemente cercando di contestualizzare il tempo. Era un sogno, solo un incubo. Continuai a ripetermelo fino a rendermi conto di avere il viso bagnato.
Lacrime.. di cosa?
Di gioia perché era stato solo un sogno, di rabbia per aver sofferto le pene dell'inferno per uno stupido incubo, di sollievo per la consapevolezza che la mia bambina era ancora viva.. e di frustrazione perché non sapevo dov'era.
Toccando gli oggetti di quella stanza iniziai a riprendere contatto con la realtà, quella realtà che da cinque giorni opprimeva ogni mio passo. Ogni mia ora del giorno e della notte. Mi ero svegliato in un incubo per trovarmi in un mondo che non aveva alcuna pietà di me.
Erano le tre del pomeriggio eppure la stanza era quasi buia, grigia. Non un raggio di sole a cercare di alleviare il peso nell'anima e l'angoscia nel cuore, non un filo di speranza mentre vedevo le gocce di pioggia iniziare a battere sulla finestra. Prima piano, delicate.. poi sempre più frenetiche, piene di rabbia, piene del mio terrore mentre richiamavano alla memoria il suo corpo in quel laghetto, il suo visino pallido e freddo, le sua manine livide..
Dovevo uscire da quella stanza prima di lasciarmi sprofondare nelle terribili possibilità che quelle ore di sonno avevano portato. Possibilità che non avevo osato sfiorare nemmeno per un secondo fino ad ora.
Mia figlia era viva.. e sarebbe stata di nuovo con noi. Doveva essere così..
Mi ridestai dai miei pensieri solo quando scendendo le scale sentii la voce del commissario che parlava con i genitori di Kristen.
“...purtroppo non si sa cosa passi nella mente di persone del genere.. potrebbero passare settimane fino a farsi sentire di nuovo..”
Avrei voluto tapparmi le orecchie come fanno i bambini quando non vogliono sentire le prediche dei genitori.. la sola differenza era che io non ero un bambino.
“.. quello che ancora non è chiaro è cosa voglia..”
Avrei voluto saperlo anche io.. Dio. Quanto lo avrei voluto!
“.. senza richieste di riscatto è difficile capire..”
Già.. un'unica chiamata: Joy che piangeva disperata e un secondo dopo il Tu-Tu ininterrotto di un telefono fuori posto. Da quattro giorno vivevamo praticamente a casa dei genitori di Kristen a Los Angeles insieme a una squadra di polizia, in attesa di una chiamata che non arrivava.. non arrivava mai.
Cosa cazzo voleva da noi? Per quanto tempo era rimasta in silenzio a spiarci e a controllare ogni nostra mossa? Come cazzo era riuscita ad entrare sul set? COME?!
Ma soprattutto, chi cazzo era?!
Grazie a un'accurata descrizione di Dean si era tracciato un suo profilo, più che pulito, e da quando ci avevano comunicato il nome non avevo smesso un solo secondo di sforzarmi per trovare un nesso o associarlo a un viso, ma nulla.
Annie James, chi cazzo sei?
Non sapevamo niente di lei mentre lei invece era abbastanza informata da conoscere ogni nostro spostamento e agire al momento giusto.
Ma perché?! Cazzo! Perché?!
L'unico pensiero che mi dava forza era sapere che la mia bambina era viva. L'avevo sentita piangere attraverso quella cornetta ma era viva..
Eppure era stato quattro giorni fa, da allora più nulla.
Di nuovo il ricordo del sogno si fece vivido come mai, un flash improvviso che portò con sé l'immagine di quella piccola bara bianca.. quei pezzi di legno che proteggevano il suo corpicino esanime..
Cazzo Rob! Cazzo! Smettila! Urlai contro me stesso mentre mi portavo le mani alla testa per bloccare il dolore lancinante come di mille aghi che scivolavano lenti nelle mie membra, nei miei pensieri.
Non so per quanto restai così.. forse ore finché non sentii un tocco leggero sulla mia spalla e alzai il viso.
“Jules..” sussurrai quando la vidi di fronte a me.
“Dovresti riposare Rob.. non dormi da giorni..”
“NO!” urlai quasi tremando al solo pensiero di chiudere gli occhi. “Non.. non riesco a dormire..”
Mi resi conto di stare tremando davvero quando Jules mi strinse in un abbraccio per calmare i miei singhiozzi silenziosi e muti.
“Vado a chiamare tua madre..” disse dopo un po'.
Già.. mia madre.. la mia famiglia..
Ero riuscito a dissuaderli dal venire qui.
“Non servirebbe a nulla..” avevo detto rendendomi conto della loro preoccupazione. Ma io proprio non avrei retto. Non riuscivo a dire ad alta voce ogni giorno che non c'erano stati cambiamenti dal giorno prima.. Jules si occupava di tutto e non le avevo nemmeno mai detto grazie.
Glielo sussurrai per poi rendermi conto un secondo dopo che le mie parole erano andate al vuoto.
Ignorai la gente nel salone, ignorai il commissario e i tecnici che sistemavano l'apparecchiatura per l'ennesima volta, ignorai John che fissava la pioggia fuori dalla finestra, ignorai l'assenza dei fratelli di Kristen e mi preoccupai solo di lei e di dove fosse.
Vagai come un fantasma per quelle stanze finché non la scorsi in cucina a lavare i piatti.
Mi fermai sulla soglia della porta a fissarla in silenzio, sentendomi quasi come un ladro che profanava il suo dolore. Restai a guardarla per molto tempo osservando la sua mano che si muoveva sulla stessa superficie della stessa pentola, con intensità così assurda da scuoterle il corpo finché non distinsi gli spasmi del pianto. Quando la sentii scoppiare non riuscii a trattenermi e mi trascinai verso di lei per sfiorarle la vita. Tremò al tocco e si voltò di scatto soffocando in gola un urlo di disperazione e paura.
Gli occhi rossi e gonfi incrociarono i miei e sentii gelarmi non riuscendo a leggerci niente, nemmeno l'odio che mi aveva urlato contro nel mio subconscio.
“Mi.. dispiace..” sussurrai senza nemmeno accorgermene. “Avevo.. avevo promesso...” non riuscii a terminare la frase prima che un nodo alla gola mi facesse quasi soffocare.
“Non dirlo Rob. Ti prego. Non è colpa tua. E non parlare così. Non serve a nulla ora. Lei è viva, capito? E noi la ritroveremo. Hai capito?”
Il tono fermo e deciso che sicuramente mascherava la debolezza e il terrore di crollare.
Annuii debolmente mentre lei si asciugava le lacrime. Strinse i denti e tornò a strofinare la pentola, lacerata ormai come il suo cuore. Non passarono però nemmeno due secondi e l'abbandonò facendo risuonare il rumore sordo per tutta la cucina.
Rimasi fermo, immobile, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
“Perché..?” un sussurro carico di dolore. “Perché..” un gemito intriso di pianto.
Dio, ti prego. Dimmi cosa fare! Pregai. Dammi la forza per..
“Ok amore.. ora lo facciamo di nuovo questo gioco, così quando torna papà gli facciamo vedere come sei diventata brava..”
Mi gelai.. e riuscii solo a percepire il corpo di Kristen irrigidirsi.
“Ripetiamo le carte, ok? Joy? Rispondi.. le ripetiamo un'altra volta?”
“Ti..”
“Che brava bimba che sei.. allora.. questo cos'è?”
“Cazzino..”
“Questo?”
“Panana”
“Questo?”
“Palla!”
“Brava amore.. e questo..?”
La voce.. la sua voce.. così nitida che se non avessi avuto Kristen lì accanto a me sarei corso di là sicuro che erano lì insieme..
Invece quando ci trovammo in salotto, c'era solo un televisore e un video che andava.
“Pandaaaa”
“Siiii.. ok.. questo?”
Vedevo il viso della mia bambina su quello schermo e non rendeva nemmeno giustizia alla sua bellezza.. avevo gli occhi puntati su di lei e sebbene non vedessi gli altri ero sicuro che anche da lì aveva catturato la loro attenzione.
La data era 8 Marzo. Quel 8 Marzo, la sera in cui le avevo trovate rotolare sul pavimento, la sera in cui ci aveva fatto fare avanti e dietro tre volte per una finta pipì, la sera in cui aveva imparato ad usare il vasino.. Una sua prima volta..
Non mi chiesi come mai il video fosse lì o come fosse partito.. e con le lacrime che scorrevano sul viso continuai a guardare..
“Mmm... baubau..”
Kristen rise baciandole il viso e attirando la sua attenzione.
“Si ma, come si chiama?” le mostrò di nuovo il cartoncino con l'immagine di un cagnolino.
“Ca..?”
“Cane..”
“Brava amore! Vedrai, papà sarà così orgoglioso di te..”
Sorrisi.. per un secondo solo. Un sorriso amaro..
“Allora.. questo? Lo so che è difficile ma se lo dici farai felice papà..”
“Mmm..”
“Dai amore.. prima l'hai detto..”
“Panofotte!”
“Si! Si! Awww che brava la mia bambinaaa! Mmm e che buonaaa.. vieni qui che ti mangio tuttaaa!”
Joy, la mia bambina, iniziò a correre e urlare mentre mia moglie la rincorreva con la telecamera..
Sarei rimasto in quella dolce illusione in eterno e invece in un attimo anche quella mi fu portata via, proprio da lei..
Lei che rincorreva la nostra bambina ora invece si era scagliata contro quel video.
“Basta. Basta. Basta!!!” staccò ogni filo per poi lanciare la telecamera dall'altra parte della stanza.
“Basta!” un ultimo grido strozzato in gola mentre calava il gelo nella stanza.
Avrei voluto fermarla mentre la vedevo avviarsi alla scale..ma qualcosa ci pensò al posto mio.
L'unica cosa che avrebbe potuto trattenerla in quel momento. Il suo cellulare.
Il silenzio si fece ancora più pressante, come se fosse possibile e tutti gli sguardi finirono su quel piccolo oggetto che era sul tavolo, a due passi da noi, a due passi da tutti. Solo che nessuno osava avvicinarsi.. come se temessimo la morte..
“Ok Kristen.. è anonimo. Devi rispondere. Ricorda.. cerca di trattenerla il più possibile.. è importante..”.
Vidi mia moglie scendere lentamente le scale osservando il cellulare vibrare.
“Vuoi che risponda io?”
Un solo cenno negativo del capo e poi uno affermativo dal commissario.
“Pronto..”
Sentivo il rumore delle macchine percepire rumori di sottofondo, ma niente ancora. Nessuno parlava. Però era ancora in linea. Buon segno.
“Pronto?” ripetè Kristen. Ancora niente.
“Ti prego.. se.. se sei tu.. Dimmi qualcosa.. dimmi cosa vuoi..  fammi parlare con lei, ti scongiuro! Dimmi che è viva.. ti prego..”
“No..”
No.. no.. cosa?
Kristen si gelò avendo il mio stesso pensiero.
“No.. no cosa? No..”
“No..”
Di nuovo. Non era una voce da donna.. o forse lo era ed era estremamente camuffata.
NO COSA?! CAZZO! NO COSA?!
“Ti prego, dimmi che sta bene! Dimmi cosa vuoi! Ti daremo tutto quello che vuoi! Sono soldi quelli che vuoi?”
“No..”
Lessi la frustrazione negli occhi di Kris mentre cercava di mantenere la calma, la stessa che cercavo di tenere io per non toglierle quel cellulare da mano.
“Cosa vuoi?” tentò di nuovo.
“E' tardi..”
Dio, ti prego. Fa che non sia quello che penso.
“T..tardi per cosa?”
Nessuna risposta.
“Tardi..”
“Ti prego. Fammi parlare con lei..”
“Ho detto che è tardi!”. Staccò la chiamata.
Restai al fianco di Kristen completamente inerme per qualche secondo finché un grande frastuono nella stanza mi distrasse.
“Ce l'abbiamo!” urlò il commissario iniziando a dare ordini alla sua squadra su come muoversi.
Io e Kristen eravamo ancora immobili mentre i nostri occhi si muovevano velocemente seguendo i loro spostamenti veloci. In un secondo furono fuori dalla porta.
“Veniamo con voi!” disse Kristen precedendomi.
“Non potete! Rallentereste le operazioni! Aspettate in centrale!” disse semplicemente correndo via mentre l'assurdità di quella scena che avevo visto solo nei film calava sulla nostra vita.
Restammo sul portico di casa a piangere prima di riuscire a muoverci, mentre la pioggia, quella dannata pioggia continuava a cadere..
E mentre trascinavo Kris dentro casa per prendere il cappotto una nuova speranza mi animava il cuore.
Non può piovere per sempre.

POV Kris

Tenevo il capo chino su quella coperta da un'ora almeno. Non sapevo nemmeno perché l'avevo portata. Era la coperta preferita di Joy e forse in cuor mio speravo che quella telefonata risolvesse tutto. Speravo che qualcuno sarebbe apparso presto da quella porta con la nostra bambina in braccio, le si sarebbe dimenata e sarebbe corsa da noi buttandosi tra le nostre braccia..
Sarebbe andato così, mi ripetevo da quando avevamo messo piede in centrale in attesa di notizie. Eppure era passata un'ora ed eravamo ancora lì, senza sapere niente.. con i dubbi che l'ultima telefonata aveva piantato in me.
Non volevo nemmeno minimamente sfiorare la possibilità che la mia bambina non fosse viva. Lo avrei sentito e mi rifiutavo di poter solo immaginare il contrario.. La mia mente non lo concepiva e mentre stringevo quella coperta lo sentivo ancora di più..
Il suo profumo di bambina era ancora così forte che inspirai così a fondo per farmi del male e immaginarla tra le mie braccia, avvolta in quell'involucro profumato.
Quando riaprii gli occhi però era tutto sparito, lei non era tra le mie braccia e tutto ciò che i miei occhi videro fu quella rivista che era sul tavolino lì accanto.
JOY. RAPITA O SCAPPATA? UN MISTERO.
Scappata..
Certo.. una bambina di meno di due anni era scappata dalle grinfie e dalla fama dei suoi genitori che non avevano intenzione di sprecare il loro denaro per darle da mangiare.. doveva essere decisamente così..
Potei quasi sentire il sangue ribollirmi nelle vene mentre leggevo quell'intestazione assurda e vedevo in copertina una foto non oscurata di mia figlia al parco.
Come cazzo si permettevano?!  Non avevano il permesso.. io e Rob non avevamo dato il nostro consenso alla pubblicazione di foto non oscurate e sebbene non fosse la prima volta che capitava non c'avevamo mai dato troppa importanza semplicemente perché c'eravamo noi a proteggere la nostra bambina..
Ma ora no. Ora non dovevano permettersi di pubblicare foto di lei e del suo viso senza il nostro consenso.
Quando tutto questo sarebbe finito quella stupida rivista di gossip avrebbe sentito i nostri avvocati, e tanti saluti alla gentilezza e all'accondiscendenza.
Mai giocare col fuoco quando la fiamma è più viva che mai.
Quando tutto sarebbe finito..
Mi bloccai mentre elaboravo i pensieri nella mia testa..
Già.. ma quando sarebbe finito tutto questo?
Alzai il viso quando Rob si sedette di nuovo accanto a me porgendomi una tazza con del caffè.
“Grazie..” dissi solo.
Non avevamo avuto una sola conversazione normale negli ultimi giorni e sinceramente non sapevo nemmeno cosa dirgli davvero.
Se si sentiva in colpa sbagliava di grosso. Anzi.. se proprio c'era qualcuno da incolpare quella dovevo essere io.
Io avevo permesso che andasse a giocare, io non avevo da subito accettato l'aumento di sicurezza, io avevo sottovalutato ogni piccolo segnale riducendolo a una mera coincidenza.
Ma non era tempo per il senso di colpa. Avevo già imparato negli ultimi anni che non portava a niente.
Eppure non riuscivo a dirlo a Rob in un modo che mi paresse sincero. Mi faceva rabbia il vederlo così afflitto, come se tutto fosse perduto.
Ripensai a quando lo ero stata io.. a quando avevamo perso il nostro bambino prima ancora di saperlo..
Non sarebbe stato così stavolta.
“Andrà tutto bene” sussurrai poggiando il capo sulla sua spalla.
Forse lui credeva che lo dicessi solo per auto convincermi ma invece io lo sentivo veramente. Avevo davvero il bisogno di crederci.
“Si..” rispose semplicemente.
Quando l'attesa snervante iniziò a farmi tremare visibilmente strinsi di nuovo la coperta per cercare di mascherare l'ansia.. ma fu inutile.
Tutto il mio corpo tremava.. ogni piccola cellula, ogni piccolo pezzo del mio cuore.
Rob mi passò un braccio attorno alle spalle e cingendomi alla vita mi avvicinò a lui. Strinsi la sua maglia con una mano per aggrapparmici, come per impedire che andasse via anche lui.. Non sarei sopravvissuta.
“Ho sognato prima..” disse a un certo punto al mio orecchio. “Un sogno così orribile che in confronto questa realtà è il paradiso..”
Non riuscivo a capire dove voleva arrivare e non avevo intenzione di chiedere cosa avesse sognato.. Se era stato così orribile da fargli apparire migliore tutto questo, potevo solo immaginare e non volevo nemmeno farlo.
“Devi promettermi che qualunque cosa accada, tu starai con me..”
“Rob..”
“Promettimelo Kristen! Io.. io non ce la farei senza di te..”
Non l'avevo mai sentito così silenziosamente scosso e non osavo pensare a cosa doveva aver sognato per farlo sentire così.
“Te lo prometto..” risposi per rendermi conto subito dopo che avevo le gambe incrociate. Non che credessi a queste cose.. eppure avevo fatto una promessa vana, e l'avevo fatta volontariamente.
Non dissi nulla e tornai semplicemente a stringermi a lui che mi lasciò un bacio tra i capelli.
“Voi siete quelli della bambina scomparsa.. vero?”
Ci voltammo per osservare accanto a noi la donna che ci aveva posto la domanda. Era bionda, di mezza età, vestita completamente di nero e tra le mani aveva un rosario.
Un improvviso nodo mi chiuse lo stomaco.
Rob annuì per entrambi e lei sembrò quasi rincuorata dalla risposta affermativa. Ci guardò con compassione e si sporse verso di noi per passarci un opuscolo.
Il Paradiso Esiste.
Lo guardai senza prenderlo e sentii la rabbia aumentare sempre di più.
“Mia.figlia.non.è morta.” ringhiai.
“Cara..la speranza è la chiave di tutto.. per questo ti chiedo di sperare nel paradiso.. Dio esiste.. e ci ama tutti.. vedrai che la tua bambina è al sicuro..”
No.. no.. la fanatica religiosa in un momento come questo proprio non la potevo sopportare.
“Senta perché non fa un piacere a entrambe e ci lascia stare prima che dica qualcosa di spiacevole?”
“La rabbia non ti porterà da nessuna parte.. La preghiera e l'amore per Dio sono la chiave della salvezza..”
Mi staccai da Rob in preda all'ira ma lui mi bloccò precedendomi con le sue parole.
“Grazie mille, pregheremo per lei”. Peccato che solo io notai il tono seccato e contrariato con cui lo disse. Io avevo capito che stava solo cercando di chiudere il discorso.. ma lei non sembrava della stessa opinione.
“E' la decisione giusta.. le preghiere velocizzano il passaggio dal limbo al paradiso..”
Non ci vidi più. “Senta! Ora basta!” scattai in piedi. “PERCHE' NON CHIUDE QUELLA CAZZO DI BOCCA E PORTA LE SUE PREDICHE A QUALCUNO CHE NE HA DAVVERO BISOGNO?! MIA FIGLIA NON E' MORTA! CAPITO?! NON AVRA' BISOGNO DI NESSUN PARADISO PER MOLTO TEMPO!”
“Kristen..” Rob era scattato in piedi accanto a me ma io avevo dannatamente bisogno di urlare e sfogarmi. Me ne fregai degli occhi puntati su di noi e aspettai una sua risposta, semplicemente perché volevo continuare a inveirle contro, prendermela con qualcuno.
E lei era la persona giusta al momento giusto.. o forse...la persona sbagliata al momento sbagliato.
“Dio ti perdonerà cara..lui è ovunque..”
“E DOVE CAZZO ERA QUANDO HANNO PRESO LA MIA BAMBINA?! MI RISPONDA! DOVE CAZZO ERA IL SUO DIO?!”
“Si chieda piuttosto dov'era lei..”
Una risposta pacata che mi fece salire un conato di vomito e un improvviso giramento di testa.
“Robert.. Kristen..” nonostante le orecchie mi fischiassero distinsi la voce del commissario e mi voltai immediatamente verso di lui insieme a Rob.
Non l'avevo visto entrare.. non mi ero accorta di nulla..
Ci fece solo segno di seguirlo. Rob mi strinse a lui e mi allontanò da quella donna prima che mi arrestassero per averle messo le mani addosso.
“Abbiamo trovato la donna”. Iniziò mentre camminavamo nei corridoio della centrale. “Era in un quartiere residenziale, in una casa presa in affitto con falso nome. Ci viveva da qualche mese. Quando siamo arrivati non c'era nessuno.. la casa era vuota, ma non è riuscita a scappare in tempo. Tuttavia non ha confessato niente..”
“Commissario.. la bambina..”
Entrammo in una piccola stanza, con tre sedie, e un tavolo su cui erano poggiati i vestiti che Joy indossava il giorno della scomparsa. Il mio cuore perse un battito.
“Sono l'unica prova che abbiamo.. può confermarmi che sono i suoi..?”
Sentii il respiro mancarmi mentre mi avvicinavo per prenderli lentamente. Annuii.. li strinsi a me bloccando le lacrime.
“Kristen.. non ci sono tracce di sangue da nessuna parte.. è un'ottima cosa. Se sua figlia è viva gliela riporterò..”
“Dov'è?” chiesi riconoscendo a stento la mia voce.
“E' nella stanza qui accanto.. La interrogheranno di nuovo tra poco..”
“Voglio parlarci..”
“Kris..”
“Voglio parlarci Rob. Vi prego, lasciatemi parlare con lei. Giuro che non farò nulla di assurdo. Ho solo.. bisogno di sapere..”
Il commissario annuì mentre Rob sembrava più incerto di lui.
“Tranquillo..” gli dissi semplicemente prima di entrare in quella stanza. Eravamo apparentemente sole ma mi chiesi se come me sapeva che in realtà dietro quello specchio si nascondeva una sala di registrazione.
Era seduta, col viso chino. Non alzò gli occhi ad incrociare i miei finché non posai i vestiti di Joy e la coperta sul tavolo.
Finalmente la vedevo in faccia, finalmente il volto di quelle foto aveva un consistenza, finalmente era in carne e ossa davanti a me e, nonostante il desiderio di portarle due mani al collo, potei solo riprendere il respiro e sedermi di fronte a lei.
“Sai cos'è questa?” chiesi portando le mie mani sulla stoffa della coperta.
“E' la sua coperta preferita..” risposi io stessa poco dopo. “Sai cosa vuol dire guardare la sua culla ogni notte e sperare di non vederla vuota? Lo sai?”
Ancora silenzio.
“Sai cosa vuol dire vivere con la paura di trovare il suo corpo da qualche parte? LO SAI?!” gridai quando ancora non ebbi risposta.
Di nuovo il tremolio alle mani.
Alzò di nuovo il viso con sguardo duro.
“Che vuoi da me?”
“Voglio sapere dov'è mia figlia..”
“Io non lo so”
“Voglio sapere perché l'hai fatto.”
“Non ho fatto niente”
“Voglio sapere chi cazzo sei!” sbottai. “Per essere una che non sa niente sembri sapere troppe cose di noi! Vediamo di pareggiare i conti. Io ho tutta la notte.. anzi, ho tutta la vita perché non esco da qui finché non mi dici chi sei e che cazzo vuoi da noi..”
Inaspettatamente si aprì in un sorriso sardonico.
“E' buffo.. io so anche quando sei nata e tu non ti ricordi nemmeno di me..”
Stavo per rispondere quando prese spessore in me un particolare.. non ti ricordi nemmeno di me..
“Rinfrescami la memoria..”
“Perché dovrei?”
“Perché tanto ci sono abbastanza prove da incastrarti” mentii. “Voglio almeno sapere”
Altro sorriso. Dio, quella donna non riportava alla mia memoria alcun ricordo! Com'era possibile che l'avessi già vista?!
“Sai quanta gente vedo ogni giorno? Ogni mese? Ogni anno? Non posso ricordarmi di tutti..”
“Di persone che hai rifiutato potresti ricordarti almeno!”
“Che.. che cosa?”
“Volevo solo far parte delle vostre vite! Vi amavo e vi veneravo come nessuno! Ma tu invece hai distrutto ogni mio sogno! 'Ti faremo sapere' hai detto! E sono rimasta giorni ad aspettare una chiamata! Giorni interminabili mentre mi logoravo nell'ansia e nella speranza di poter starvi accanto! E invece niente! Non avete fatto sapere niente! Non una chiamata! Nulla! Ho scoperto chi avevate assunto solo quando ho visto le foto sui giornali!”
Non riuscivo a seguirla.. di cosa stava parlando?
“Quel posto doveva essere mio! Dovevo essere io la sua baby-sitter! Sarei stata perfetta! Mi sono anche allenata! E invece tu mi hai liquidato senza nemmeno stringermi la mano!”
Rimasi con la risposta sulle labbra mentre cercavo di recuperare in un unico pensiero tutto quello che aveva detto.
Baby-sitter..
Io.. io ero sicura di non aver mai visto quella donna in vita mia e invece era una di quelle che si era presentata ed era stata rifiutata. Tuttavia sapere di lei non mi aiutò a ricordare. Nonostante ora avessi associato un evento al suo volto, non riuscivo comunque a ricordare. Ma d'altronde, come avrei potuto? Negli ultimi anni avevo visto i visi di milioni di persone! Come poteva pretendere che ricordassi tutti?
“Perché?” fu la mia unica risposta alla sua mezza confessione.
“Ho scoperto tre anni fa di essere sterile.. mio marito mi ha lasciato perché gliel'ho tenuto nascosto..”
Mi sembrò quasi di sentir tremare la sua voce ma non mi lasciai abbindolare da quella che poteva essere benissimo una bugia. L'assecondai.
“E io? Io che c'entro..?”
“Dovevi solo pagare..”
“E Joy? Per cosa deve pagare lei?! Non ha nemmeno due anni!”
“Io volevo solo far parte di qualcosa..”
“E rapire mia figlia ti è sembrata una soluzione?!”
“SI CAZZO! SI! DOVEVATE PAGARE PER LA MIA DELUSIONE! VOLEVO CHE TI SENTISSI COME ME! VOLEVO CHE PAGASSI PER LA TUA VITA PERFETTA!!!”
Avevamo quello che volevamo, ero riuscita a portarla a una confessione ma sentii il bisogno di andare avanti.
“Perfetta? Tu credi che la mia vita sia perfetta? Ti sembro perfetta adesso?”
Non rispose.
“Tu non puoi capire.. Sembra tutto perfetto quando sei a guardare da fuori.. ma non è così. La mia vita come anche la tua.. non sono niente..Il mondo è così grande e pieno di male che io non sono nulla a confronto, proprio come te. Dici che la mia vita è perfetta e non hai nemmeno idea di quante cose potrei volere da una persona come te.. Non sai quanto darei per poter camminare per strada senza i flash delle macchine fotografiche puntati contro..e ora.. non potrai farlo nemmeno tu. Sei contenta? Sei entrata nella mia vita.. e ora, che tu lo voglia o no, devi accettarne ogni conseguenza e ogni aspetto..”
“Sempre meglio di niente..” sussurrò con voce bassissima, afflitta.
“Senti.. se è vero quello che mi hai raccontato.. mi dispiace.. E se davvero mi conosci come dici dovresti sapere che è vero.. dovresti sapere quello che ho passato. Ma ti prego, per amore di quei bambini che non hai avuto, per amore del dolore che mi ha quasi ucciso perdendone uno.. non portarmene via un altro.. non portarmela via.. Lei è tutta la mia vita.. ti prego..”
Restai in attesa di una sua risposta per molto tempo, col cuore che batteva in gola e il sudore freddo che mi bagnava la fronte.
“Mi dispiace.. io non ho più nulla da perdere. Tu si” disse infine colpendo i miei occhi con i suoi duri e impenetrabili, segno che non mi avrebbe detto più nulla.
“Voi dovreste tornare a casa.. riposarvi. Stare qui non cambierà le cose. Noi la terremo qui per un paio di notti per sottoporla ad altri interrogatori.. vi avviseremo in caso di novità..” mi dissero quando uscii dalla stanza e fui tra le braccia di Rob.
Scossi il capo a quelle parole. “Io non vado via se non mi dice dov'è mia figlia..”
“Kristen.. hai fatto tantissimo! Non serve che stiate qui! Vi assicuro che la ritroverò..”
“Vorrei restare qui, se non è un problema..” insistetti e fu costretto ad annuire mentre Rob non fece altro che stringermi in un abbraccio che mi sembrò durare un'eternità.
Due ore dopo, mentre il cielo scuriva e la pioggia continuava a battere a terra, eravamo ancora lì.
“Hai freddo..”. Non era una domanda quella che mi fece Rob mentre poggiava la mia giacca sulle spalle tremanti.
Non dissi nulla e seduti su quelle sedie che ormai sembravano aver preso la nostra forma, restammo a guardare al telegiornale l'ultimo aggiornamento sugli sviluppi della nostra stessa vicenda.
Vedemmo noi stessi in quella TV mentre uscivamo di casa quel pomeriggio per andare alla centrale, vedevo le immagini di Annie James che veniva messa in manette, vedevo la foto della mia bambina fissa all'angolo sinistro dello schermo e l'unico bisogno che sentivo era di spaccarlo.
Avrei voluto urlare contro i giornalisti che si erano appostati fuori casa nostra.. contro la signorina alla TV che non faceva che dare informazioni nel modo più freddo e neutrale possibile ma stavolta non potevo fare niente.. Non potevamo fermare l'informazione mediatica..
Continuai solo a stringere i vestiti di Joy.. e la sua copertina..
“Amore.. vieni a mangiare qualcosa. Ti prego. Al bar qui di fronte.. non posso vederti così..”
“Non ho fame..”
“Devi mangiare.. ti prego. Anche solo un biscotto.. ti prego. Vieni con me..”
Rimasi ferma nella mia decisione finché non incontrai i suoi occhi sofferenti e non potei rifiutare. Accettai la sua mano e proprio quando uscimmo, la pioggia che si era fermata per qualche minuto, prese a cadere giù, come se andasse di pari passo con il mio umore.
Camminammo a passo svelto, incuranti anche di tornare indietro per cercare un ombrello, e nella fretta sbattei contro una signora.
“Scusi..” dissi voltandomi solo per un secondo.
“Scusi lei..”
Facemmo ancora qualche passo e ci trovammo sotto la copertura del bar. Stavamo per entrare quando qualcosa catturò totalmente la mia attenzione.
Un urlo, un pianto, un..
“Aaaaah mammaaaa! Mammaaa!”
No, non potevo stare sognando. Mi guardai in giro incrociando per un secondo gli occhi di Rob, impazziti almeno quanto i miei.
Non potevamo avere avuto una visione in due..
“Rob..”
“Mammaaaa!”
Di nuovo lo stesso urlo.. e fu allora che mi voltai di scatto.
Lì, a due passi dalla centrale, a 50 metri da noi, c'era la signora contro cui avevo sbattuto due minuti prima.. e qualcosa si dimenava tra le sue braccia..
Qualcosa, qualcuno che..
Oddio..
http://i55.tinypic.com/ezkf9i.jpgNon riuscii a capire cosa stesse davvero succedendo finché, sebbene offuscata dalla coltre di pioggia, non riuscii a distinguere la figura della mia bambina che con forza scendeva dalle braccia di quella donna..
Le gambe presero a muoversi, correvano da sole incontro alla sua piccola figura.
“Mammaaaaaa!” urlò di nuovo e pregai che non fosse frutto della mia immaginazione. Sentii Rob subito raggiungermi, mentre correvamo insieme.. verso di lei..
Ti prego, ti prego, fa che non sia un sogno!
Non so quante volte riuscii a pensarlo prima di percorrere quegli ultimi due passi che mi separavano da lei.
Fu come uno scontro di meteore. La presi in braccio come se dovessi fermare la sua caduta da un precipizio, la strinsi a me come se avessi dovuto farla fondere con il mio corpo, la baciai come se le mie labbra dovessero essere l'ultima cosa a sfiorarla per sempre.
E piangevo mentre lei ci chiamava..
E Rob scoppiò in singhiozzi mentre ci abbracciava..
E mentre le ultime gocce di quella scrosciante pioggia di Marzo si fondevano con le nostre lacrime.. ebbi solo la forza di pregare..
Ti prego, fa che non sia un sogno
.

Volevamo precisare solo che tale Annie James è stata accennata nel capitolo 25 'New home'. Già era stato tutto calcolato nei minimi dettagli allora come noterete se rileggete la parte U__U Detto questo vi lascio ai commenti. Per favore leggeteli!!!  Ah, per dovere di cronaca mancano due capitoli e l'epilogo xD. Seriamente pensavate che mollassimo la nostra ff, che è come una bimba, con un finale così tragico e deprimente seguito da uno squallido mini epilogo? U___U ci conoscete trp poco :P. Il prossimo aggiornamento?? Mmm..nelle prossime due settimane pensiamo..



COMMENTO DI FIO
Ebbene si... ebbene si..
Prima di iniziare questa nota che non so quanto sarà lunga né dove mi porterà.. tengo a precisare che questa scelta di trama era stata decisa da tempo (e messa a punto in una notte di Luglio, quando dormivamo nel mio lettone) e non sono state le critiche a indirizzarci verso questa “soluzione” che, come detto, era già stabilita fin da subito.
Vi invito a leggere tutto quello che scriverò perché ho davvero bisogno di sfogarmi..
Ed è domenica.. ci pensate? Sono passate due ore da quando abbiamo postato e sento che devo scrivere questa nota adesso.. quando ho la rabbia che mi brucia dentro e posso essere schietta nel dire quello che voglio dire.
Avete visto? Proprio la soluzione a cui molte avevano pensato e che però avevano scartato da subito.. si era rivelata quella giusta..
Mi dispiace se questa piega non sarà gradita a chi la reputa una svolta “alla beautiful”. Personalmente non la penso così.. Una persona può sognare, no? Avete mai fatto incubi che sembravano non avere mai fine?
Io si.. una volta sognai la terza guerra mondiale e fu una cosa devastante.. Mentre scrivo questa nota penso a mia madre che non ha mai visto “La vita è bella” perché dice che quando va al cinema deve farlo per rilassarsi.. Bè.. io le rispondo: “Sai mamma.. da un lato hai ragione.. Ma certe cose ti lasciano un segno dentro che puoi starci male per un po'.. ma poi ti passa... Però sono cose che devi fare!”
Bene.. questa è solo una FF ovviamente.. ma sapete quanta sofferenza e quanto cuore ci ha messo Cloe nel capitolo scorso? Sapete da quanto tempo avevamo in mente una cosa del genere?
Ricordo una sera che ero a letto e mi arriva un suo sms “Mio dio! Sono in lacrime per una FF! Questo ha ucciso la bambina di Edward e Bella! E' straziante..”..
E' vero.. è straziante.. e io per scherzo le dissi “Uccidiamo Joy una volta XD”. Sapete qual è il lato negativo (per voi) di noi due? Non possiamo dire una cosa per scherzo perché poi iniziamo a prenderla seriamente.. (E infatti è proprio il modo in cui è nata QdbiC). E Cloe aveva già tutto in mente, già allora mi diceva “Madò scrivere una cosa del genere sarebbe bellissimo! Devastante ma bellissimo! Immagino già Rob che posa il pupazzo preferito di Joy nella culla. Sarebbe una bella sfida!”
E' stato questo ragazze.. Una sfida, un semplice mettersi alla prova.. perché per quanto possiamo essere sadiche, noi amiamo questa bambina con tutto il cuore e fino a un secondo prima di postare abbiamo pensato “Tanto non ci crederanno mai! Ci conoscono!”..
E invece... non è stato così. Ed è stato brutto constatarlo e altrettanto brutto dover aspettare prima di potere chiarire le cose..
Come avete potuto pensare, anche solo per un secondo, che avremmo avuto il coraggio di ucciderla davvero dopo ben 48 capitoli! Come?!
Vi sarebbe bastato scorrere il numero dei capitoli, ricordare che ci abbiamo messo noi stesse da più di un anno, vi sarebbe bastato ricordare il titolo della FF “Qui dove batte il cuore”: dove batte il cuore, non dove muore.
Vi sarebbe bastata avere un po' di fiducia in noi per risparmiarvi molto del sangue amaro che vi siete fatto e molte delle parole che ci hanno fatto male.
Sentirci dire di aver deluso, di essere state tolte dalle autrici o dalle storie preferite, di aver rovinato un'intera FF.. non sono cose che fanno molto piacere.
Probabilmente adesso vorrete mandarci ancora di più a fanculo... ma non siamo certo noi quelle da biasimare..
Una cosa di cui posso essere contenta è di non aver sentito dire “L'avete fatto solo per aumentare le recensioni” ..perché credetemi.. Non è così..
Non andiamo in cerca di idee per aumentare i seguiti.. Cerchiamo solo idee che ci permettano di essere originali e non scontate e soprattutto che siano belle da scrivere.. anche se tristi o devastanti.
Non è tutto rosa e fiori.. e a chi ha “giustamente” notato che non è possibile che due esseri siano così sfigati dico: “E' per questo che si chiama FF... è per questo che non c'è come sottotitolo 'Tratto da una storia vera'”.
Ringraziamo coloro che hanno avuto fiducia in noi (in particolare io personalmente ringrazio Vita per essere stata la prima a dire “so quanto Fio ami questa bambina! E una cosa del genere non la farebbe mai!”).
Ringraziamo per le recensioni.. e ringraziamo anche per il numero spropositato di critiche che abbiamo avuto XD
Se abbiamo sortito questo effetto evidentemente siamo state così brave da far credere che fosse tutto vero.. quindi complimenti a noi!
Chi davvero ci conosce un pochino, avrebbe dubitato da subito della veridicità di quel capitolo (e per questo ringrazio Anto.. e molte altre persone..) e non avrebbe nemmeno sprecato il fiato a dire quanto gli dispiacesse per la morte di Joy.
Avrebbe espresso il suo parere sullo stile e sul capitolo e avrebbe detto “Brave ragazze! Ora fateli svegliare da questo incubo!”
Ringraziamo anche coloro che per la prima volta dopo 48 capitoli hanno deciso di scrivere due righe.. ma una domanda mi sorge spontanea: dove eravate durante tutti i capitoli felici che avete rimpianto?
Noi sappiamo bene che recensire non è un obbligo.. ma permettete che possiamo restarci male se vediamo gente recensire per la prima volta solo per dire quanto abbiamo rovinato la storia?
E' facile farsi vivi solo quando le cose non vanno come si vuole..
Non si fa così, però...
Mi è dispiaciuta molto questa cosa.. Avrei preferito tenere le recensioni sul numero 40 ed evitare di vedere commenti di gente che si è fatta viva per la prima volta solo per criticare..
Non ci riferiamo a tutte ovviamente.. e infatti ancora ringraziamo per coloro che nonostante fosse la prima recensione hanno richiamato alla memoria tutto il bello della FF e non si sono limitate a criticarne un solo capitolo..
E vi prego di scusarmi ma sono particolarmente nervosa e incazzata in questo momento..
Mi chiedo: ora che le cose sono alla luce del sole.. voi tornerete al buio oppure vi farete sentire di nuovo?
Mentirei se vi dicessi che non sono un po' delusa e amareggiata..
So che molte di voi l'hanno presa sul serio e ci sono rimaste male.. so che vi siete affezionate a questa bimba.. ma noi le abbiamo dato vita.. ed è stato strano vedere che facilmente ci avete ritenute  capaci di una cosa simile..
Se qualcuno ancora si chiede perché questa scelta, lo ripeto: Puro desiderio, puro masochismo, puro senso di libertà e di dolore.. pura scrittura..
Perché leggerle certe cose fa male.. ma scriverle ancora di più. Non posso parlare di questo capitolo che ha scritto Cloe, ma io ho scritto qualcosa di simile e ho pianto per due giorni quasi ininterrottamente.
Se credete che fosse per fare un male a voi vi sbagliate.. Era per vivere e regalare emozioni forti perché anche se sono devastanti.. sono bellissime.. Sono quelle che ti lasciano un vuoto dentro e poi possono ricolmarlo..
Io, che sapevo della trama, ho pianto quasi per un'ora... Ma sono morta? No..
E da qui si vede la grandezza di una scrittrice. Mi permetto di dire scrittrice perché parlo di Cloe.. e per me lei lo è. Una scrittrice che avrebbe meritato solo una marea di complimenti per quello che è riuscita a scrivere.. perché io non so se ce l'avrei fatta..
Quindi ancora.. ringraziamo per i complimenti, per le critiche.. per tutto! Grazie di cuore..
Speriamo solo di non avervi deluso così tanto da portarvi ad abbandonare questa storia che è cresciuta con noi... e non morirà.
Ancora.. scusatemi per i toni che ho usato.. ora è mattina e quindi posso scusarmi per questa nota che può sembrare molto cruda.. ma ho pensato che se voi avete potuto dire la vostra a mente calda...potevo farlo anche io..
Quindi a mente fredda chiedo scusa.. e ringrazio per l'ennesima volta TUTTI i nostri lettori.
Tutti coloro che ci seguono dall'inizio, quelli che hanno recuperato un casino di capitoli per mettersi in pari, quelli che (nonostante il sadic che ci scorre nel sangue u.u) hanno continuato a leggere e hanno sempre avuto fiducia in noi.. Forse stavolta avevate bisogno di un “Non è come sembra” a fine capitolo.. ma credeteci quando diciamo che davvero non credevamo che lo avreste creduto! Se avessimo immaginato una reazione del genere avremmo spiegato il motivo del capitolo subito! Tanto valeva mettere le cose in chiaro! Ma non mi stancherò mai di dirlo: siamo rimaste una merda nel leggere persone così convinte del nostro essere capaci di fare una cosa del genere..e eravamo al 99% sicure che non avreste preso la cosa sul serio...anche per questo abbiamo scherzato sul fatto che mancasse solo l'epilogo, giusto per tenervi sulle spine e farvi venire il dubbio.
Ahimè. Vi giuro che se avessimo saputo non l'avremmo mai fatto...
Da un lato vuol dire che siamo state brave a renderlo vero ma dall'altro mi dispiace e chiediamo scusa.
Di nuovo.. a chi si domanda il perché di questa scelta, ripeto che è stato solo per la sfida di scriverla e affrontare temi come questo.. Il sogno era l'unica cosa che ci permettesse di farlo. Ci scusiamo se molti lo reputeranno banale o “alla beautiful”.. Io lo considero più un EXTRA.. qualcosa da leggere assolutamente..
Ringraziamo coloro che ci hanno detto delle belle parole che ci hanno tirato un po' su il morale.
Vi assicuro che mai come stavolta ho avuto paura nel leggere le recensioni.. ma come mi è stato fatto notare, noi siamo fortunate ad avere un seguito così e a poterci confrontare con voi..
Quindi, in ogni caso, grazie.
A tutte coloro che nonostante abbiano recensito per la prima volta non si sono limitate a questo capitolo ma hanno ricordato tutti quelli precedenti, ai nuovi recensori (che a questo punto speriamo di rivedere XD), ai lettori sempre silenziosi. Un grandissimo grazie a coloro che hanno scritto “Anche se è morta davvero, grazie per le mille emozioni!”.
E un grazie caloroso va a coloro che ci hanno riservato belle parole e hanno mostrato sostegno (anche su twitter o per messaggio privato), coloro che hanno chiesto scusa e che si sono ricredute.. Coloro che un po' di fiducia in noi ce l'avevano...
Grazie mille!

PS: Un grazie particolare a Vero che ha ispirato il titolo di questo capitolo e un paio di frasi all'interno. Questo capitolo infatti si chiamava “Please, don't go”. Ma quello che hai detto riguardo la pioggia.. e quella frase.. mi hanno davvero colpita e ho deciso di modificarlo.

PPS: Scusate se ho scritto fesserie in campo poliziesco o_O La mia sola esperienza a riguardo si limita alle prima stagioni di Distretto di Polizia XD Quando se n'è andata la Pandolfi poi non mi ha attirato più XD chissà perché XD

PPS: Andiamo u.u secondo voi avrei perso ore del mio prezioso tempo in cui avrei potuto diligentemente studiare (crediamoci.. u.u) a cercare foto di bimbe perfette solo per farla morire? u.u no way u.u


COMMENTO DI CLOE

Ok, salveee. Io ho deciso di scrivere il giorno dopo, a mente diciamo così ‘fredda’. Per il semplice motivo che a mente calda si dicono un sacco di cose che non si pensano (ehm.. come è accaduto ad alcune di voi :P ). Vi voglio raccontare una cosa, ora. Verso ottobre scoprii una ff inglese che mi prese tantissimo. La seguii, recensii quasi tt i cap e poi a Dicembre l’autore fece succedere qlcs che non mi piacque affatto. Lessi quel capitolo e piansi. Piansi, urlai, gridai e mi arrabbiai molto per circa un ora. Man mano che il tempo passava però mi misi ad analizzare la cosa. Rilessi il capitolo con calma, scoprendo dei pezzi di pura e assoluta perfezione e poesia. E poi mi fermai e mi feci una domanda. Mi sono poi stupita così tanto che la storia prendesse questa piega? E la risposta è stata…NO. Perché seguivo la storia da tanto, un pò conoscevo l’autore e sentivo già dentro di me la strada su cui la ff viaggiava.
Ora…riflettete un minuto e ponetevi la stessa domanda che mi sono posta io a Dicembre. Mettetevi a pensare alla ff dal primo a questo capitolo e chiedetevi: cavolo ma davvero l’hanno uccisa? Davvero dopo tutto il lavoro, l’amore e la dedizione che hanno dato a Joy, la storia finisce così?
Ecco, provate a darvi una risposta. Secondo me ce la fate anche da sole.
Joy nasce da noi, fondamentalmente. Da me, da Fio e da altre nostre amiche che amano Robsten. Non so come la cosa sia arrivata ad avere una certa portata, fatto sta che alla fine si è espansa anche in altre ff. (ed è una sorta di ‘icona’, no? Altrimenti non avrei quasi 100 persone pronte ad uccidermi). Per noi Joy è più di un personaggio, è qualcosa che ci lega. Ragazze con alcune di voi ho parlato su twitter, su msn di qst cosa. Condividiamo l’ammirazione per Robsten, abbiamo sclerato ai movie, abbiamo quasi pianto insieme quando postavamo e succedeva qualcosa di epic come uscita di foto robsten ecc…
E poi mi ritrovo certe recensioni…e la cosa mi ha lasciato spiazzata perché io ero convinta che un po’ ci conosceste. Almeno un pochino..
Così convinta che ero certa neppure ci credeste (Qualcuno infatti ci è arrivato). Avrei messo la mano sul fuoco sul fatto di ricevere qlc recensione negativa sulla scelta del capitolo, ma mai che davvero arrivaste a contemplare l’ipotesi della morte di Joy. Senza contare che il capitolo è pieno di indizi sul fatto che è un sogno, almeno secondo me :P.
Dico solo due parole sui punti che mi hanno infastidita.
1)    Voi non avete idea di quanto tempo ho impiegato a scrivere il capitolo. Giorni passati a piangere perché la sola cosa che volevo era mettermi alla prova su qlcs di forte. E francamente  ne sono orgogliosa. La sola cosa che mi avrebbe fatto piacere era che non lasciaste una recensione dettata solo dalla voglia di sfogarvi, ma che ci pensaste due minuti e mi deste un vero parere sull’argomento trattato. Sarebbe stato carino e alcune di voi l’hanno fatto. A voi dico grazie, sono felice di avervi emozionato perché scrivere di temi simili aiuta a crescere come scrittrici, indipendentemente dal dolore che io posso aver provato nella mia vita.
2)    Poi passiamo a chi ha lasciato una recensione per la prima volta. Indipendentemente da tutto, grazie . Io penso che gli autori debbano essere grati di ogni recensione perché alla fine non è un obbligo lasciare neppure due parole. Io accetto il fatto che lasciate una recensione alla fine, quello che mi lascia sconcertata da certe persone è che la sola cosa scritta sintetizzando è ‘avete rovinato una gran bella ff, vi odio ’. Scusate ma una storia non si basa su un capitolo. Se volete lasciare una recensione a fine storia (a parte che non è finita) vorrei due parole sui restanti 48 capitoli e su tutto ciò che è successo. Altrimenti è un controsenso non trovate?
3)    Ora voi che ci seguite da un anno avreste dovuto capire che non avremmo mai ucciso Joy, specialmente ragazze che mi seguono in altre ff dove mi sembra chiaro che ci sono due cose che amo: bambini e finali felici (-_-). Ma comunque, se anche fosse stato così, e Joy fosse davvero morta, sarebbe stata una nostra scelta visto che è il prodotto del nostro lavoro, fatica e amore, no? Io non ho firmato un contratto col sangue quando sono entrata su efp dove garantivo che tt le mie ff avrebbero avuto il lieto fine, né ho mai promesso una cosa simile a qlcn. La sola cosa che chiedo, penso a nome di tutti gli scrittori, è che se anche tutto ciò che avete da dire è ‘La storia non mi piace più, smetto di leggerla’, lo facciate sempre con rispetto.
Ora ho messaggi, mail di gente che dice ‘scusa, forse ho esagerato’. Ragazze, per me, fa nulla. Io sono una persona suscettibile, ve lo dico francamente. Ma la cosa mi dura si e no mezz’ora, non porto rancore. Ora, ricordo solo che cosa mi ha infastidito, ma di certo non so i nick né chi ha scritto cosa xD. Davvero, vi ringrazio ancora per le recensioni, e per avervi fatte stare male. Ma se avete pianto e vi siete angosciate leggendo il cap non posso chiedervi scusa…perché era il mio intento. Mettermi alla prova e dimostrare che potevo scrivere qualcosa di simile e, voi, me lo avete confermato J
P.S= la prossima di voi che sento dire che siamo sadiche…arghh. Testa mozzata U__U. vi vorrei far notare che su una storia di 49 capitoli quelli tristi, e alcuni non lo sono neppure davvero, sono si e no 9. Ora bilanciate la cosa e, mano sul cuore, ditemi che davvero avreste amato questa ff se tutto sarebbe andato bene dall’inizio alla fine. E poi ragazze…è una storia. Racconto di fantasia, è ovvio che sia pieno di eventi e coincidenze che nella vita normale non accadono. Andate in libreria e ditemi in quale libro, racconto, novella non succeda, ok?
XoXo
   
 
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