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Autore: the_minds_reder    29/03/2011    1 recensioni
... Ginny aveva il suo albero ma non aveva nessuna cosa da incidergli su, avrebbe tanto voluto anche lei scrivere una parte importante della sua vita lì... Chissà se il suo penultimo anno le porterà qualcosa da incidere sul suo albero! Voi cosa dite?!Leggete e lo scoprirete!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Si Parte!

Salve! Questa è la mia prima cross-over spero vi possa piacere! Qui ho unito la saga e il telefilm che hanno segnato la mia adolescenza, ovviamente Harry Potter e poi Streghe e provo a vedere dove vado a finire e se soprattutto sono all’altezza del compito.

Spero vi piaccia! Beh cos’altro posso dirvi se vi interessa leggete e commentate!

Baciii Fede!

 

La leggera brezza mattutina, rendeva la giornata più fresca, rispetto all’alta temperatura che ci sarebbe stata nelle prossime ore nonostante settembre fosse già arrivato.                                         

Il fresco venticello entrava dalla finestra e accarezzava la delicata e vellutata pelle della ragazza che dormiva nel suo letto, che sentendo l’aria si sistemò sotto le coperte accoccolandosi come fa un bambino stringendosi alla propria mamma.

 Ginny Weasley, l’unica ragazza in famiglia da generazioni se ne stava nel suo letto a pensare a quando sarebbe tornata a scuola da tutti i suoi amici e i suoi prof. “Ginny…”urlò la signora Weasley per svegliare la figlia “Si mamma scendo subito!!” le rispose la rossa alzandosi dal letto e andando vicino la finestra, si affacciò e come ogni volta rimase incantata dal paesaggio che trovava dinanzi a se.

Il piccolo lago che si trovava vicino a casa sua, sembrava fatto di cristalli illuminati dai raggi splendenti del sole che lo accarezzavano e gli alberi che facevano da cornice a tutto, e quell’albero dove da piccola si rifugiava dai problemi e soprattutto dai suoi pensieri.

Ogni singolo albero in quel posto aveva una storia, tutti i suoi fratelli avevano inciso qualcosa sul loro albero.

C’era quello dove Bill aveva scritto di amare Fleur, quello su cui Charlie aveva scritto la data di quando partì per studiare i draghi, quello su cui Percy scrisse il giorno in cui riuscì a entrare al ministero, dove Fred e George scrissero il nome dei loro scherzi e dove Ron aveva scritto i nomi dei suoi migliori amici.

 Ginny aveva il suo albero ma non aveva nessuna cosa da incidergli su, avrebbe tanto voluto anche lei scrivere una parte importante della sua vita lì.

Ad un tratto un sonoro tonfo la distrasse dai suoi pensieri, infatti scese le scale che portavano in cucina dove tutti erano già seduti a tavola, tranne Fred e George che ne avevano combinata un’altra delle loro e stavano sistemando tutto “Voi due non smetterete mai di farmi impazzire!!!!” urlò Molly “Certo che no!” risposero i gemelli in coro, con le risate di tutti in sottofondo.

Fred e George insieme a Ginny e Bill erano i più irrequieti di casa, e facevano di tutto per far uscire fuori di testa i poveri genitori, che non riuscivano a contenerli. I gemelli da quando avevano messo a ridicolo la Umbridge e lasciato la scuola, erano diventati i miti di tutti gli studenti e Ginny non si faceva problemi a farsi rispettare, tutti avevano paura di lei e non osavano mettersela contro, era un insieme dei gemelli uniti al carattere di Molly, pari ad una bomba nucleare sempre pronta ad esplodere.

Quel giorno sarebbe ritornata a scuola per frequentare il suo penultimo anno e aveva già fatto tutte le sue compere. “Ronald per la miseria, vuoi cercare di muoverti o devo scaraventarti fuori di casa?!Rischiate di perdere il treno!” disse Molly a suo figlio, che ogni anno sembrava peggiorare in fatto di lentezza..

 “Hey, mamma dagli i suoi tempi deve farsi bello, altrimenti Lavanda non se lo fila!!” disse Ginny con tono sarcastico “Chiudi il becco pulce ho fatto!” rispose Ron scocciato.

Il binario per Hogwarts era come sempre colmo di ragazzi e genitori impegnati in saluti e raccomandazioni. Molly pere quanto avesse sette figli e Ginny e Ron fossero gli ultimi a frequentare la scuola non smetteva mai di versare qualche lacrima, mentre vedere i figli sparire in lontananza sul treno che li avrebbe portati alla loro seconda casa.

Ginny finito di salutare la madre dal finestrino si avviò a prendere posto, di solito stava insieme a Hermione e a Luna ma per qualche strano motivo erano sparite e non riusciva a trovarle.

Hermione e Luna erano le sue migliori amiche, e nessuno doveva toccarle o farle soffrire, non era permesso agli altri, Herm era una ragazza sveglia un po’ troppo attaccata ai libri, ma sa sapeva metterli da parte quando serviva e cacciare fuori le unghie. Luna invece era una ragazza dolcissima, anche con chi non lo meritava, Ginny con lei anche se avevano la stessa età, si sentiva una sorella maggiore sempre pronta a difenderla e a evitare che qualcuno la ferisse.

Erano parte di lei e a cui voleva un bene immenso, infinito.

La ragazza non ­trovando le sue amiche in giro fu costretta a dividere il vagone con Harry e suo fratello a cui ovviamente non diede pace proprio le avevano insegnato a fare Fred e George, “Allora dov’è Lavanduccia?” disse Ginny a suo fratello che era al limite della pazienza, “Non sono affari tuoi Pulce!” le rispose, “Per essere chiari sono sempre fatti miei, e poi non chiamarmi così, non sono più una bambina sono cresciuta ormai!” rispose facendo una linguaccia,

“Si certo, e cosa hai intenzione di fare quest’anno buttare quelli del primo nel calderone?!” rispose Ron dando sfogo a tutta la sua rabbia

“No sarei troppo cattiva, io adoro i bambini, al contrario non mi piacciono i Caposcuola con i capelli rossi e che hanno una cotta per una cornacchia chiamata Lavanda….Quindi credo butterò i tipi così nel calderone!” concluse Ginny alzandosi e aprendo la porta dello scompartimento “ A dopo allora!” disse e rivolse un occhiolino a Harry che non si stupiva sempre di più, di quanto Ginny potesse mettere nel giro di poche parole a tacere le persone, e la seguì con lo sguardo mentre chiudeva la porta e andava via chissà dove.

“Per la miseria, non bastavano quei due a darmi il tormento, ci voleva anche lei che è peggio di tutti e due! Cosa ho fatto di male Harry?!”.

Il ragazzo non sapendo cosa rispondere si limitò ad alzare le spalle.

 

  
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