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Autore: DolceMemole    29/03/2011    2 recensioni
Questa storia parla del mio Manga preferito "Bokura ga ita" (Noi c'eravamo) la mia storia non rispecchia totalmente la realtà del manga, ma spero lo stesso che vi piaccia.
Nana torna in città dopo essere stata via per circa quattro anni, qui dovrà rincontrare vecchi amori e vecchie amicizie...
come andrà questa nuova avventura??
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita di Nana'
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II Capitolo

 

Era bello vedere la notte dormire la mia piccolina. Più cresceva e più si notava la somiglianza con il padre, questo mi piaceva molto poiché il carattere del padre era veramente bello, io invece ero troppo insicura di me stessa e questo era un lato del mio aspetto che non sopportavo proprio. Avevo paura di farla stare troppo tempo con i miei amici perché subito avrebbero capito chi era il padre, ad esempio i miei genitori subito lo avevano capito, avevano gli stessi atteggiamenti, e questo era veramente fantastico.

La sera dopo aver fatto addormentare Misaki mi mettevo nel letto e cominciavo a pensare. Il più delle volte pensavo a Yano e Take non potevo far altro che pensare alla loro bellezza e a quanto io tenessi a loro. Infatti solo adesso che mi trovavo nel letto notavo quanto mi avesse dato fastidio la relazione tra Yamamoto e Yano…cavolo dopo tutto quello che è successo tra di loro hanno pure il coraggio di stare insieme? E poi Yamamoto non dovrebbe essere la mia amica? Non mi piaccio quando faccio questi pensieri, sono cattivi e sono da una ragazza adolescente io dovrei aver superato quella fase. Takeuchi invece è sempre così premuroso nei miei confronti, mi ha riaccompagnato a casa nonostante tutto, era veramente un uomo, ma forse lo è sempre stato, si ne sono sicura Take è sempre stato uomo fin dal primo giorno che lo conobbi, no come un altro che invece per parecchio tempo si è comportato come un bambino.

Basta Nana non pensare più a loro. Ma non ci riesco. In qualche modo io ho amato entrambi. Con entrambi ho fatto un passo veramente importante.

Forse sono egoista perché dovrei dire la verità sul padre di Misaki, ma ho paura di rovinargli la vita, la sua vita sembra così perfetta e questa notizia rovinerebbe il tutto. Sono sicura però che quando la bambina crescerà non mi perdonerà mai per non averle fatto conoscere il suo papà, poi non è giusto che lui si perda la crescita di sua figlia. Cavolo sono proprio egoista. Faccio tutto questo solo per me. Forse non sono proprio una brava madre.

Mi rigiro nel letto. Chiudo gli occhi e ho una scena davanti i miei occhi, scuoto la testa per toglierla, ma niente lei rimane lì.

Apro gli occhi. Non voglio rivivere il passato, anche se è stato bello non voglio riviverlo.

Però la scena che avevo davanti gli occhi non era poi così male.

 

<> lo guardai dritto negli occhi, mi avvicinai piano a lui e le nostre bocce si unirono. Piano piano mi iniziò  a slacciare il reggiseno, mi posò piano sul letto e si levò la maglietta. << Allora sei sicura?>> sembra più teso di me, è veramente dolce e carino << S-si>> la voce mi trema. Le sue labbra si posano sul mio seno, oddio che bella sensazione, mi sento quasi al settimo cielo. Lui scende sempre più fino a quando non sento una strana sensazione dentro di me. Si muove dolcemente dentro di me e senza volerlo una lacrima riga il mio viso, cavolo non voglio che se ne accorga << Piangi perché ti sto facendo male? Se è troppo posso fermarmi>> fortunatamente non ha capito, ma se gli dico la verità potrebbe sentirsi tradito << No scusa…per favore continua>> non ci credo alle parole che ho detto…che vergogna!

 Voglio essere sua per oggi, basta pensare. Questo è il gesto più bello che due persone possano fare non devo sentirmi in colpa per nessuno. Oggi sono sua e di nessun altro.

 

Da quel gesto nacque la piccola Misaki, quando ripenso a ciò divento rossa per la vergogna. Non posso credere di aver detto determinate cose eppure l’ho fatto. Mi viene da ridere al ricordo.

Da quel giorno cambiarono parecchie cose. Purtroppo molti vennero a sapere del nostro gesto e per questo motivo venimmo un po’ messi da parte dal resto. Quando entravo in classe tutti avevano da dire qualcosa, ma mai nessuno ebbe il coraggio di venirmelo a dire in faccia.

Anche Yamamoto mi iniziò a guardare con occhi diversi e pensare che io a lei non l’ho mai giudicata senza conoscerla, solo dopo quando Yano mi raccontò la verità cominciai a commentare i suoi atteggiamenti. Pensai che la nostra amicizia era finita, invece un giorno mi arrivò una lettera a casa con la quale mi diceva che nessuno poteva giudicarmi per quello che avevo fatto e lei soprattutto era l’ultima persona a poterlo fare.

Da lì la nostra amicizia ha preso una altra strada, ci iniziammo a raccontare tutto. Poi per motivi di decenza decisi di andar via, il pancione non potevo più nasconderlo. A Yamamoto avevo scritto anche una lettera dove le dicevo tutta la verità ma non ebbi il coraggio di dargliela così scappai via, adesso la dovrei anche ringraziare perché nonostante tutto oggi con me si è comportata come se non fosse successo nulla. Però adesso che lei e Yano si vedevano provavo della gelosia nei suoi confronti, perché tutti quei sguardi che oggi si scambiavano avrei tanto voluto  che lui li facesse a me. Invece non è stato così, anzi ho avuto come l’impressione che Yano fosse un po’ freddo nei miei confronti.

Speriamo che sia solo il frutto della mia immaginazione.

 

Angolo autrice: sono felice che questa storia sia così seguita…questo capitolo è un po’ breve ma spero che vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina :)

  
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