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Autore: Bonny90    29/03/2011    0 recensioni
Salve, ho fatto un pò di casini dato che sono nuova e non conosco bene il sito. Spero di non fare ulteriori danni ora.
Questa storia l'ho scritta un pò di tempo fa ma non è conclusa perchè per vari motivi tra cui l'università ho ho avuto il così detto "Blocco dello scrittore".
Spero,dunque, pubblicando qui di ritrovare la voglia di scrivere.
Vi chiedo dunque di leggere e commentare.
Il "libro" parla di una ragazza irlandese che viene catapultata a casa di una vecchia e strana zia, qui scoprirà un nuovo mondo e riscoprirà anche se stessa. Maturerà e avrà delle avventure con degli amici un pò stravaganti e magici. Imparerà ad amare la natura e il suo popolo.
Bè per ora è tutto.
Grazie Bonny
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al tempo avevo solo sedici anni ero molto intelligente e intraprendente, ma non lo dimostravo assolutamente. Come per molti adolescenti vedevo il mondo come una prigione e gli adulti erano i miei carcerieri, ed è per questo che io Aislinn, nata in Irlanda da madre dottoressa e padre avvocato, mi ribellavo alle loro sciocche regole e credenze, e mi ritenevo una loro nemica a tempo pieno. Benché la mia migliore amica mi mettesse spesso in guardia io non mi rendevo conto di tutto il danno che facevo non solo agli altri ma anche a me stessa, questo perché i miei genitori non mi avevano mai punita seriamente e quindi col passare degl’anni io divenni una vera e propria tepistella silenziosa e solitaria. Ma tutto prima o poi deve finire e dopo un anno scolastico (frequentavo il terzo anno nella scuola pubblica della mia città) passato all’ insegna di “accidentali” incendi e altre cosucce per me divertentissime,il preside richiese la presenza di mia madre per un colloquio che durò più di due ore, dopo di che lei decise di punirmi e di mandarmi in rieducazione dalla sua vecchia prozia Morgana. Che a mio parere viveva in una villa dell’ orrore in un luogo dimenticato non solo da dio ma anche da tutti gli altri dei che la storia abbia mai conosciuto. Non vi era ne telefono ne televisione. Era situata in mezzo a una radura circondata da un bosco di cui nessuno pronunciava il vero nome, ma tutti nel paese giù a valle lo chiamavano il “ REGNO”. Non vi ero mai potuta entrare. Da piccola ci provavo certo! ma la mamma mi bloccava sempre, da quando una volta vi ero entrata e mi persi; io e mio fratello giocavamo a nascondino e mi nascosi fra gli alberi. Scese la notte e non riuscii più a trovare la strada. Mi misi a piangere e fu allora che vidi un bagliore non troppo lontano, e da brava bambina pensai che fosse una lucciola,mi misi a seguirla per un po’ finché come per incanto mi trovai davanti la zia che mi prese per mano e mi portò nella villa dove i miei genitori mi cercavano nelle varie stanze. Lei li avvisò e corsero tutti ad coccolarmi, non avevano neanche la forza di sgridarmi da quanto erano felici di rivedermi. Da quel giorno io provai sempre a tornare nella foresta ogni volta che potevo e che il sole era alto in cielo, ma la mamma o la zia mi fermavano sempre anche se quest’ultima contro voglia io non ci pensavo ma era come se lei volesse che scoprissi cosa succedeva dentro i meandri di quel bosco così imponente e buio.Col passare degli anni però dimenticai tutto: le lucciole la zia apparsa come per magia e la paura che avevo provato quella notte. Ma nonostante tutto quel bosco mi piaceva e mi attirava e mi attira tutt’ora.
  
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