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Autore: Nyappy    29/03/2011    5 recensioni
[Storia temporaneamente sospesa]
Il mondo è precipitato nel caos. Dopo la sua quasi distruzione avvenuta anni fa, quasi tutti gli scienziati si sono rinchiusi nelle loro roccaforti tecnologiche, vivendo in gran segreto.
Sulla terraferma si è regrediti, e la gente è tornata ad abitare in villaggi, sfuggendo le grandi città inquinate e oppresse da una cappa di nubi scure.
Il mare è terra di nessuno: puntellato da isolotti formati da spazzatura e solcato da loro, le cavie fuggite.
Merisol è la piratessa a capo della Daffodil: scostumata e maleducata, odia i vecchi, è una feticista degli ombelichi ed ha gli occhi selvaggi della Belle Dame.
E quando incontra Kim... beh, sono scintille, anche se lei ancora non lo sa.
Perchè Merisol e la sua ciurma non si oppongono al mondo, devono semplicemente sopravvivere.
[Tentativo di new weird / linguaggio volgare / tentacoli ed altre amenità / cowboy pacchiani]
Genere: Avventura, Fantasy, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lista della spesa attaccata al frigorifero
cioccolata non-al-latte! quella più magra che trovi
arrosto
qualcosa di soya. dietetico!
un hardware da##### SODE! è una lista della spesa.
Cibo

*
A dispetto dell'apparente lassismo Merisol era un vero capitano, ed era particolarmente rigida quando si trattava della propria routine.
Dopotutto, per essere sempre una donna splendida doveva lavorare un po' sul già ottimo materiale, no?
Si alzava prima di tutti -addirittura prima di Pepper, quello che teoricamente era il loro navigatore con gli occhi sempre aperti- e faceva yoga, quella pratica strana che andava tanto di voga tra
le donne isteriche prima della Guerra. Dedicava all'esercizio fisico almeno mezz'ora al giorno, poi s'infilava nella doccia -svegliando tutti meno che... esatto, Pepper- e consumando gran parte
dell'energia dedicata dal motore all'epurazione dell'acqua. Per mantenere il suo perfetto colorito olivastro inoltre -uniforme e delizioso- necessitava di trascorrere almeno mezz'ora nel solarium
vicino alla sua stanza. Solo dopo essersi fatta un'altra doccia e aver scelto con cura il bikini da indossare saliva in cucina con gli altri.
Il tondo Cumb era già ai fornelli e stava preparando qualcosa di assolutamente inadatto per l'ora, ma ormai i loro stomaci si erano abituati.
Sode era presente, già seduto, con quegli occhialetti inutili che servivano solo per far scena che gli coprivano completamente gli occhi -sembrava uno di quegli studenti delle Accademie- e
anche Nuage era lì, la testa appoggiata al tavolo e gli occhi gonfi di sonno.
-Pepper dov'è?-, chiese Merisol sedendosi e passando un foglietto a Cumb con la dieta del giorno -e l'accurato calcolo delle calorie, e il suo timoniere le rispose che si era addormentato in bagno.
Con una smorfia contrariata lei tirò un calcio alla parete vicina ed il pannello di legno grezzo scivolò di lato per svelare il cuore metallico della nave.
Un braccio meccanico le porse un microfono, e lei si schiarì appena la voce prima di gridare a pieni polmoni: -PEPPER! A tavola!-
Il suo navigatore entrò due secondi dopo, e se avesse potuto sarebbe sbiancato -ma il suo colore era naturale, a differenza dell'abbronzatura di Merisol- sgranando gli occhi coperti dagli occhialoni
da aviatore -che centravano poco dai pirati, ma solo su questo punto era irremovibile.
-Niente dolci.-, ricordò Merisol a Cumb, che si limitò ad annuire paciosamente, rimescolando il contenuto di una pentola.

Ed ora era lì sul ponte, corsa dopo aver sentito il richiamo di Sode, che controllava tutto dalla sua cabina. Davanti a lei si presentava una vista davvero inusuale, che le avrebbe almeno
permesso di mangiare una fetta di torta. Forse.
La suora aveva il capo chino e le braccia molli, ma non era quello il problema. Nah, decisamente. La sua gonna vorticante mossa dall'interno da brutti tentacoli verdi con qualche foglia qua e la,
ecco, quelli rendevano la situazione interessante.
-Sode.-, chiamò il suo tecnico a voce alta, in modo da farsi sentire, e le casse sul ponte si aprirono lentamente per rivelare dei cannoni lunghi ed affusolati, pronti a rispondere ad un eventuale attacco
esterno. Merisol li adorava, erano stati rubati da quegli sfigati delle Grandi Menti anni prima ed erano ancora in ottimo stato.
Quando lei distese il braccio l'oro dei suoi braccialetti tintinnò contro una bella pistola che un'appendice meccanica le stava porgendo con garbo.
-Tieni d'occhio la situazione. E' andata?-, chiese sempre con voce alta e sicura, ma Sode non rispose.
In effetti la scena fu piuttosto eloquente: le fattezze umane della suora sparirono con  uno strappo secco della pelle, e dall'esuvia ancora sanguinante emerse il mostro, strizzato dal cordiglio in vita -ahah!
Il corpo tozzo e verde, macchie più scure qua e là, lunghi tentacoli che spuntavano da tutto il corpo ed un occhio circondato da quelle che sembravano radici e sassi. Sassi?
Quell'essere aveva consumato la suora dall'interno in meno di due minuti, pazzesco. Le Grandi Menti non si smentivano mai.
-A quanto pare sì.-, Merisol strinse appena le labbra.
Era la parte peggiore quella, quando scopriva che uno scarto era tale perché pericoloso. Adorava giocare con quelli sani, stuzzicarli un po' ed avere compagnia per poi lasciarli su quegli isolotti
abitati dove potevano scegliere se iniziare una nuova vita o tornare indietro. Uccidere non era nella top five delle sue attività preferite.
-Ciliegine, guardate come si fa.-, ammiccò gli altri soccorsi, terrei -ed una delle due signorine era anche svenuta, che mondo...- prima di spiccare un balzo.
Sarebbe atterrata rumorosamente una manciata d'istanti dopo se un braccio meccanico -questa volta guidato da Pepper- non l'avesse sollevata e
-VAIII!-, fatta cadere proprio sopra il mostro, puntando la testa, di tacchi.
Amava i suoi stivali proprio per questo.
Sentì il conficcarsi del legno -true cowboy style- nella carne del mostro. Se l'aspettava coriacea, ed in realtà le protuberanze scure erano carnose e nascondevano la mollezza del corpo -ma che
strano scarto. Sperò di avergli trapassato il cervello -cosa che non aveva assolutamente fatto, ma era bello immaginarlo, e l'impatto era stato forte.
Si sentì avvolgere una gamba e tirare, ma si ancorò con una mano alla palpebra del mostro, che con suo grande disappunto si lacerò. Dio, che schifo!
Tra l'altro, stava per schiantarsi contro l'albero, sempre trattenuta dall'essere.
Inarcò la schiena, sfruttando l'inerzia del movimento di frusta del tentacolo -gli addominali ringraziavano- fin da portare la vista e le braccia serrate sulla pistola alla schiena del mostro.
Poi sparò.
Cumb si sarebbe davvero divertito con tutta quella linfa verdastra che usciva a spruzzo, peggio di un'arteria. Ma il mostro non sembrava desistere, e la risollevò solo per sbatterla contro il ponte.
Oh, no. Il suo ponte no.
-Sooode!-, lo chiamò con crescente irritazione, e riuscì ad afferrare in tempo con l'altra mano una chicca, la sua sciabola. Le aveva dato persino un nome, era la sua Maelström.
Terribilmente cliché, terribilmente utile quando si dovevano affettare esseri morbidi e vegetaloidi, tutti muscoli e zero ossa.
Fendé l'aria davanti a sé per tagliare di netto il tentacolo che le stringeva la gamba e cadere di culo -lui ringraziava- sul suo ponte, ma si rialzò subito per lacerare un po' di quelle disgustose
propaggini -grazie al cielo non si rigeneravano.
Colpi ampi, puramente offensivi, potenti: odiava mulinare armi a caso, lei, preferiva di gran lunga la precisione.
L'essere ora era un curioso tronco verdastro con un mare di linfa che sporcava il ponte, i tentacoli ridotti a moncherini-arterie.
Merisol non esitò a riporre la pistola nello stivale destro, impugnare con due mani la sciabola, rialzarla e conficcarla nel mostro, che non aveva emesso neppure un suono dall'inizio dello scontro
-ma aveva una bocca?
-Questa è una fottuta lega di acciaio e vanadio, e tu sei morto, ok?-, chiese prima di concedersi un ansimo. Doveva essere stupendo vederla combattere.
Con un gesto molto teatrale estrasse la spada dall'essere agonizzante e la porse al braccio meccanico già pronto, mentre i cannoni si ritiravano nelle casse di legno.
-Ho sprecato un assorbente.-, annunciò a voce alta prima di voltarsi verso gli altri, sempre controllati da Cumb. Anche la signorina di Alba era tornata in sé.
-Tra due minuti dovremmo arrivare a Or, un'isola che probabilmente non vi dice nulla. Voi siete puliti, quindi vi molleremo lì. Poi vi arrangerete.-, spiegò loro passandosi una mano sul braccio imbrattato
di linfa. Stupida sorella tentacolare, come aveva fatto a farsi conciare così?
-Come?-, il vecchio si Sehnsucht la interpellò con il suo accento duro, e Merisol si sentì ancora più indisposta nei suoi confronti.
-Vi abbiamo salvati in mare aperto, quindi vi portiamo in un posto sicuro, poi dovrete cavarvela da sola.-, ripeté annoiata lei rimarcando ogni congiunzione.
-Gente, Or è in avvistamento.-, la voce di Pepper risuonò per la nave, prima di aggiungere, soddisfatto: -E riesco a vedere la Pangloss!-
"Oh, perfetto!", pensò Merisol schizzando giù per farsi una doccia-lampo e lasciando tutto nelle mani di Nuage e Cumb.
Aveva giusto voglia di incontrare il capitano di quella nave...

Ciao a tutti :D allora... Pangloss è quel filosofo cretino ed ottimista del Candide di Voltaire. E amo la parola vanadio. Vanadio, vanadio, vanadio! Pino Scotto direbbe altro, però x°
Merisol ha degli scrupoli -un po' anormali, ok- ma si capiva già dal trattamento gentile che ha riservato alla suora. Ed è un'esibizionista oscena. Bene!
Credo infilerò sempre un "documento" all'inizio di ogni capitolo, m'ispira questa cosa. E anche il salto temporale. E' terribilmente disorientante <3 la nave di Merisol, la Daffodil, è un po'
particolare: sembra un galeone da corsari, ed invece... persino un solarium. Rendiamo vintage una nave super-tecnologica e giochiamo a fare i pirati, yee! Ma in realtà loro non giocano affatto.
Ho la mezza idea d'infilarci un drammone/flash-back, ma vedrò. E chi sarà il capitano della Pangloss? Un'ultima cosa: io sono very friendly. Se volete vedere qualcosa di razzista, ricordatevi
dei generi di questa storia: avventura, fantasy, satirico. Tra un po' ci ficcherò dentro anche la politica, ovviamente ben mascherata. Quindi è una presa in giro dei razzisti, perché i pagliacci
vanno trattati come tali. Termino 'sto pacco di roba ringraziando aki_penn e thewhitelady :D
E ricordatevi: io non mordo. Se mi dite che ne pensate della storia mi fate davvero un grande piacere :)
Nyappy

   
 
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