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Autore: Cucuzza2    29/03/2011    6 recensioni
Un giorno come tanti per Alice, un incubo sempre vivo come tanti.
Quale sarà la "parola di Frank", il primo vocabolo che Alice associa alla sua figura?
Prima classificata e vincitrice dello Style Adward nell'One Week Contest - Queen Music.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nickname: Taminia
Titolo: La Parola di Frank
Genere: Romantico, Drammatico
Personaggi principali: Frank/Alice
Rating: Giallo
Avvertimenti: //
Citazione scelta: In my tangled state of mind, I've been looking back to find where I went wrong - Queen.
Nda: La frase ovviamente è tradotta^^

La parola di Frank

Mi sveglio, di nuovo, in una stanza dall’odore asettico.
Mi giro. Ed ancora, nella mente rimbomba insistente sempre la stessa domanda.
Chi sono io?
Sono qualcosa, qualcuno? O sono niente, nulla, solo disperazione?
Un nome mi affiora alle labbra.
- Alice - mormoro, senza saperne il motivo.
Mi guardo intorno. Deja-vù.
Questo posto mi è in qualche modo familiare.
Sento come se mille altre volte Alice si fosse svegliata qui, si fosse guardata intorno, avesse ricordato il suo nome. Ma non ho memoria di tutto ciò.
- Ma Alice sono io?
Sono io, o è l’illusione di me?
Esistono gli altri, o sono sola al mondo?
No, gli altri esistono. Un uomo dorme nel letto accanto al mio.
Sento ancora affiorare una parola alle labbra, ma arrivata all’apice si spegne lentamente.
Socchiudo gli occhi.
L’aria fresca del mattino, i raggi del sole, tutto mi accarezza la mente.
Per l’ennesima volta.
Per la prima volta.
Per l’unica volta.
Sento ancora quella parola che forza per uscire. Provo ancora, ma dalla mia bocca non affiora nulla.
Un sospiro. Con “Alice” è stato più semplice, è stato come soffiare lievemente.
Mi faccio forza. Sicuramente è una parola importante, se è così difficile da ricordare.
Noto l’uomo agitarsi nel sonno. Un’esitazione, poi si sveglia.
-Ciao - mormoro.
Perché sono così in confidenza? Forse Alice lo ha già salutato migliaia di volte in questo modo, ma io non lo ricordo.
Lui mi ignora, in un suo personale limbo fra sogno e realtà.
Eppure mi sento quasi appartenere anch’io a quel limbo.
Due esseri uniti nella loro solitudine...
Socchiudo gli occhi. Mi sto aggrovigliando nei miei ragionamenti, e so bene che Alice è rimasta troppe volte vittima di un pensiero fuggente.
Eppure l’uomo mi ignora ancora.
Nel mio aggrovigliato stato mentale cerco di capire dove ho sbagliato.
Troppi misteri. L’uomo, la parola, l’errore. Da quale cominciare?
In realtà, però, so bene che le mie gesta sono sconclusionate ed inutili.
Mi sono già posta mille e più volte queste domande, e se anche vi avessi trovato risposta non ne serbo alcuna memoria.
Mi sento ancora sospesa in quel limbo.
E poi, d’improvviso, un ricordo.

*

L’uomo è accanto a me. Ne percepisco la presenza, anche se non lo vedo.
E poi, il dolore. Un dolore che non avevo mai immaginato così forte.
- Alice! - è il suo urlo.
- Frank! - è il mio, poi mi sento sprofondare verso l’oblio.

*

Frank. Forse la parola era proprio questa, era il suo nome.
Provo a bisbigliare ancora, ma sento chiaramente che non è questa la parola che non si decide ad affiorarmi alle labbra.
Sospiro.
Chissà quante volte Alice ha ricordato tutto questo...
Socchiudo ancora gli occhi. Mi verrà in mente qualcos’altro, forse.
Un altro ricordo.
Lo sento bene, è ormai pronto per uscire.
Sospiro ancora e lo accolgo.

*

Un altro urlo. Ma stavolta non è puro dolore, bensì un urlo infantile, l’urlo della vita.
Un bambino si agita in una culla, e grida.
Un sorriso mi sale alle labbra. Ancora una volta, sento l’uomo accanto a me.
Lo dondola piano. Lo guardo, ed ha sulle labbra un sorriso dolce.
- Alice - dice Frank, sicuro. - Lo facciamo per lui.
Io annuisco appena, e sento la paura stringere la sua morsa.

*

Gli interrogativi si moltiplicano.
Cosa stava succedendo? Perché ho avuto paura? Lo facciamo per lui cosa? E, soprattutto, chi è quel bambino?
- Neville - mormoro.
E’ successo di nuovo. La parola sale alle labbra ed affiora piano.
Cerco di carpire quell’istante, di sapere qual è la parola di Frank.
Dev’essere spontaneo, concludo. Devo smettere di forzare la mia memoria.
Memoria... Ho davvero una memoria? O è sparita anch’essa in questo limbo assurdo?
Non riesco a capire.
Un sospiro. La porta si apre.
- Signori Paciock, ci sono visite - dice una donna con il camice, entrando.
Io annuisco piano, silenziosa.
Alcuni passi, poi entrano due persone.
La prima è anziana, curva. Sembrerebbe essere nata in quest’atmosfera asettica, a giudicare dalla severa espressione del suo volto.
Accanto a lei c’è un bambino. Un po’ goffo, un po’ impacciato, non può che farmi subito tenerezza.
In quell’attimo, un ricordo.

*

- Secondo te riusciremo a vederlo crescere? - chiedo a Frank, ed ho ancora paura.
Lui annuisce, sicuro. In realtà anche lui è spaventato, ma cerca di non darlo a vedere.
- Chissà come sarà quando sarà più grande...

*

- Neville.
E’ ancora una volta semplice. Un soffio. Ma la parola di Frank...
- Brava, Alice cara - fa la vecchia. - Come stai?
Io annuisco appena, senza capire.
- Su, Neville, saluta la mamma.
Lui annuisce piano e tira fuori la flebile voce. - Ciao... Mamma.
Tutto schiarisce, almeno un po’.
Neville, sembra, è mio figlio. E Frank, cosa c’entra con me?
- La parola di Frank...

*

Dolore, ed ancora dolore.
Strida. Coltelli. Lame. Punte acuminate.
Stringo forte la mano di Frank, e poi di nuovo è l’oblio.

*

- La parola di papà? - chiede Neville, stranito.
Sto
La vecchia guarda Neville, come chiedendogli di capire qualcosa.
Perdendo
- Molto bene, Alice cara, adesso riposati.
Lucidità...

*

Amore. La parola di Frank.

Ed adesso so tutto ciò che mi era concesso sapere...

Dolore, dolore, dolore. E poi il nulla.
L’errore... E’ stato esistere, l’errore.
Almeno credo.

- Buona notte, mamma.

___________________

Alice dorme, crogiolandosi nella propria follia.
Domani rivivrà tutto.
Di nuovo.

 

 

*

 

1° Classificata: Taminia
Totale punti: 49/50
“La parola di Frank”
-Grammatica e sintassi: 9,5/10

Molto buona, davvero. Non ho trovato altro che tre virgole mancanti, per il resto decisamente ottima J
-Lessico e stile: 10/10
Ti ho voluto dare il punteggio pieno non perché il tuo stile sia perfetto o privo di difetti, (anche se è davvero buono) ma perché è perfettamente adeguato, così come il lessico, a questa storia. Periodi secchi, brevi. Domande frequenti, frutto di una mente malata, che non riesce a ricordare. Nient’altro da aggiungere, semplicemente perfetto per la tematica che hai deciso di trattare!
-Caratterizzazione dei personaggi 10/10
Sebbene non conoscessimo quasi per niente i genitori di Neville, hai reso quel niente alla perfezione. Non dimentichiamo che, anche se per poco, hanno fatto la loro comparsa anche Augusta e Neville, e li ho trovati tremendamente IC. Le frasi di Augusta, così perfettamente adatte al personaggio, persino i suoi modi di fare. I miei complimenti, davvero, un IC perfetto.
-Originalità: 10/10
Un excursus nella mente di una persona malata. Un primo piano del dolore, della confusione, dell’instabilità e del disorientamento di Alice. Cosa c’è di banale in questo? Mai letta una cosa simile. Punteggio pieno.
-Punti bonus per l'inserimento della citazione: 5/5
Niente da ridire. Devo dire, quella è una delle mie citazioni preferite, se non addirittura la mia preferita, e mille volte avrò pensato a come scrivere una fanfiction partendo da essa. Il modo in cui l’hai utilizzata è assurdo, non ci avrei mai pensato, eppure è inserita alla perfezione; se non avessi saputo che era la citazione, tradotta, l’avrei scambiata per parte del testo. Mi hai stupita!

-Gradimento personale: 4,5/5
Allora, leggere questa fic è stato semplicemente pazzesco (sì, nel senso vero della parola). Mi è piaciuta molto, moltissimo. Scritta benissimo, emozionante, particolare! Non ti metto il punteggio pieno solo perché…mi ha sconvolta, non so come farò a dormire stanotte xD Per tutto il tempo sono stata pervasa da un senso di inquietudine, di confusione, come se mi identificassi davvero col personaggio…E la conclusione, tragica, dolorosa…Fa venir paura di diventare come Alice, pazza. E’ stato stranissimo. E’ questa, secondo me, la caratteristica più evidente della storia: l’immedesimazione. E' una delle storie che mi ha colpita di più, in assoluto : mi ha fatto riflettere, mi ha fatta incupire, mi ha sconvolta! Veramente, brava, i miei complimenti!

Vincitrice Style Award: Taminia



Perché non ho mai visto una storia con uno stile tanto adeguato al contenuto, e perché questa storia mi è piaciuta talmente tanto che dovevo premiarla per qualcos'altro! Ho scelto di premiarla per lo stile perché è la sua caratteristica più evidente! :) Vinci una recensione in una storia a tua scelta, fammi sapere quale :) Complimenti!



*
Che dire? Sono tutta un O_O. Davvero, non pensavo che questa... questa cosa potesse arrivare prima. Ho anche alzato il rating a giallo in seguito alla valutazione, non pensavo fosse così inquietantoe O_O.
Dimenticavo: O_O



Terza classificata
Taminia con “La parola di Frank”

 

Grammatica: 9,5/10

Stile: 10/10

Originalità: 9,5/10

Caratterizzazione: 10/10

Gradimento personale: 10/10

 

Totale: 49/50

 

Beh, credo che il punteggio parli da sé.

La tua storia mi ha mozzato il fiato, è stupenda, me ne sono innamorata!

Se dovessi star qui a spiegarti il punteggio punto per punto, continuerei a ripeterti che è fantastica a oltranza, perciò mi limito a parlarti dell'originalità e della grammatica, che sono le tue uniche (minuscole e insignificanti) pecche.

Per la grammatica, i tuoi periodi sono un po' troppo brevi, e usi I punti anche dove si potrebbero mettere le virgole.

Per l'originalità, il punto è che l'idea di scrivere dal punto di vista di Alice e di inventare un “percorso” che lei fa ogni giorno è favolosa, ti ho tolto mezzo punto perchè la situazione, in sé, è già vista (Neville e Augusta che vanno a trovare Alice e Frank, loro che non ricordano). Ma, davvero, è una minuscolissima virgola al'interno di un discorso a parer mio perfetto!

Complimenti davvero!


 
   
 
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