Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: KatNbdwife    30/03/2011    1 recensioni
Una carriera quasi distrutta ed un sogno da realizzare. Un compromesso che potrebbe cambiare molte vite.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

15. Behind blue eyes

“Sto bene, credimi. Sono solo molto stressata, non ho mai gestito una relazione in pubblico”
“Ma non è una vera relazione” disse lui, dubbioso “O no?”
“No, non lo è” si affrettò a precisare lei “ma è come se lo fosse. In fondo dobbiamo fingere che lo sia”
“Sarebbe più semplice se fossimo innamorati, come nei film”
“Beh, se questo fosse un film saremmo già a letto” ridacchiò Beth, nel tentativo di alleviare la tensione. Una tensione che, a Lisbeth, parve più sessuale che altro
“Eh già…” balbettò lui, sentendosi un vero pirla
“Bill, ora vado. E’ tardi, sono stanca e ho bisogno di dormire” disse, alzandosi e infilandosi le scarpe. I piedi le facevano un male pazzesco, tanto che si ritrovò a zoppicare fino alla porta
“Ti accompagno” propose Bill, seguendola
“No, lascia stare. Chiamo un taxi”
“Non mi va di farti tornare da sola”
“Bill, non insistere, ti prego” poi, salutandolo con un bacio sulla guancia, sgattaiolò fuori di casa e chiamò il taxi.

**

Era notte fonda quando l’auto si fermò di fronte a casa di Matthias. Doveva sistemare quella faccenda e doveva farlo subito. Forse lui non le avrebbe nemmeno aperto la porta, forse l’avrebbe mandata a quel paese o avrebbe fatto finta di non sentire il campanello ma doveva tentare.
Non poteva andarsene a letto senza prima aver parlato con il ragazzo.

Scese dal taxi, pagò la corsa e raggiunse la porta. Suonò il campanello, un suono lungo e prolungato, e pensò che se qualcuno avesse suonato così il suo campanello, probabilmente avrebbe imprecato.
Matthias non tardò ad aprirle anche se, quando la vide, mutò espressione “Hai idea di che ore sono? Mi hai spaventato”
“Mi dispiace, ma ho bisogno di parlarti”
“Dopo una notte di bagordi ti ricordi di uno stronzo che ti aspetta”
“Posso entrare? Ho freddo qui fuori”

Matthias si scostò dalla porta e la fece passare. Indossava solo un paio di pantaloni leggeri, del pigiama. Aveva il petto ben delineato e glabro, che Lisbeth ricordava bene. Per qualche secondo si perse in pensieri decisamente poco consoni al momento, poi parlò “Devo raccontarti una cosa”
“Lisbeth, non ho voglia di parlare. Non ho voglia di sentire stronzate. Non ho voglia di ascoltare nessuna storia del cazzo. Quindi o la fai breve oppure arrivederci”
“Ti prego, è importante”
“Parla”

E come un fiume in piena, Lisbeth raccontò tutto. Raccontò di Bill, di Jost, dell’accordo, di come si fosse affezionata a Bill e di quanto, però, si fosse inspiegabilmente innamorata di Matthias. Gli spiegò che non poteva costruire nulla di serio con lui fintanto che l’accordo con Bill fosse valido e, quando ebbe terminato il racconto, si ritrovò le guance rigate di lacrime. Guardò Matthias negli occhi ma non vi lesse comprensione e affetto. Quello che vide fu solo rabbia.

“Vai via” disse il ragazzo, la voce bassa ma il tono secco
“Matthias…”
“Vai via. Non voglio sentire altro”
“Cerca di capire”
“Capire? Cosa? Ti sei venduta, ecco cosa capisco”
“Non mi sono venduta!”
“Oh sì, sì che l’hai fatto! Me l’hai detto tu stessa. 50.000 euro, no? Vale così poco la tua dignità?”
“Sto solo aiutando Bill”
“Ma che cazzo dici?” urlò il ragazzo, a quel punto, furioso “Non lo conoscevi nemmeno! Avrebbe potuto essere uno stronzo, un violento, non sapevi nulla di lui eppure hai accettato di fingerti la sua donna!”
“Bill è…”
“Non mi interessa” si intromise “Non mi riguarda, sono affari tuoi. Fai quello che ti pare con la tua vita ma non sconvolgere la mia. Vattene e non farti più vedere”
“Perché non capisci?”
“Non capiresti nemmeno tu se fossi al posto mio. Mi stai, in pratica, chiedendo di accettare che la mia ragazza si faccia un altro per un intero anno!”
“Non sono la tua ragazza e non mi faccio nessuno”
“Non sei la mia ragazza, giusto. Ma sembravi felice di diventarlo o almeno così mi era parso l’altra notte. E ti ho visto coi miei occhi mentre baciavi quello”
“Fa parte del gioco”
“Ma che cazzo. Ti rendi conto di cosa stai dicendo? Questo non è un fottuto gioco del cazzo. Questa è la mia vita ed io non ho intenzione di far parte di questa schifezza. Non sono un VIP come voi, sono un cazzo di assistente di scena. Mi sfondo il culo dalla mattina alla sera per portare a casa la metà della metà dello stipendio che porti a casa tu raccontando balle!” urlò, con tutta la forza che aveva in gola “Credevo di aver conosciuto una persona speciale. Ora non ho idea di chi tu sia”
“Non sono così, Matthias. Non mi sono venduta, sto facendo…”
“Esci da questa casa, subito”
“Non avrai intenzione di raccontare in giro questa storia, vero?”
“E’ di questo che ti preoccupi? Non ti interessa altro, vero?”
“Non è questo il punto, è che non si tratta solo di me. C’è Bill e…”
“Fanculo Bill. E fanculo anche te, esci” e nel dirlo, la spinse verso l’uscita e richiuse la porta con un calcio.

Beth, infreddolita, confusa e in lacrime prese la via di casa a piedi.

**


Il giorno dopo si reco al lavoro di malavoglia. Non le andava l’idea di incontrare, come al solito, i bambini che componevano la maggior parte del pubblico in studio e il pensiero di incontrare Matthias la rendeva nervosa.
Chiusa nel suo camerino, mordendosi la pelle delle dita fino a farle sanguinare, aspettava la truccatrice. Il cellulare interruppe il flusso dei suoi pensieri. Dal display vide il nome di Bill e decise di non rispondere. Tolse la suoneria per non sentire la melodia, che le trapanava il cervello, e si accoccolò sulla poltrona, la stessa sulla quale sedeva quando aveva visto Matthias per la prima volta.
Riuscì a restare sola ed in silenzio per pochi minuti perché Ingrid si fiondò nel suo camerino, interrompendo la quiete.

“Ho saputo che ieri sera sei andata via presto dalla festa” disse, senza nemmeno salutare “Beh, potevi anche sforzarti un po’. Era un’occasione eccellente per farvi vedere insieme anche se, lo ammetto, quel bacio sul tappeto rosso è stato perfetto. Chi l’ha deciso? Scommetto Bill, tu sei sempre così restia nel mostrare sentimenti in pubblico” prese fiato e, senza lasciarle il tempo di rispondere, continuò “Comunque, poco fa mi ha chiamato Jost. I Tokio Hotel sono stati invitati ad una trasmissione televisiva, dovranno anche esibirsi. Mi pare ovvio che l’intera puntata sarà dedicata più a Bill che al gruppo, ma questo non è un problema nostro. Sicuramente gli faranno domande sulla vostra storia, ora che è stata palesata. Ti andrebbe di accompagnarlo? Mi ha perfino ventilato l’ipotesi che tu faccia una comparsata…”
“Scordatelo” ruggì Beth
“Era solo un’ipotesi, non è il caso di essere così aggressiva. Dormito male?”
“Sì. E comunque mi sembra si stia esagerando. Ieri sera ci hanno fatto diverse domande in merito, che bisogno c’è di andare a parlarne anche in una trasmissione?”
“Tesoro mio” rispose Ingrid, con voce melliflua “Forse non hai capito. Qui c’è in gioco la carriera del gruppo e anche la tua. Gioca bene le tue carte e potrai avere tutto ciò che desideri”
“Non sono più tanto sicura di voler continuare con questa farsa” azzardò Beth, osservando di sottecchi la reazione della sua manager a quell’affermazione
“Faccio finta di non avere sentito”
“Bill mi ha detto che avrei potuto rescindere il contratto qualora non…”
“Bill non decide un cazzo” tuonò Ingrid, interrompendola “Tu e Bill fate esattamente ciò che io e David vi diciamo di fare, chiaro? Non giocare a fare la diva con me, ragazzina. Tu sei mia, io ti ho fatto diventare ciò che sei, io ti ho portato alle stelle. Ci metto un secondo a scaricarti e farti tornare nell’anonimato”
Beth, sconcertata da quelle parole così cariche di rabbia, restò in silenzio.

Solo la truccatrice arrivò ad interrompere il gelido silenzio che era sceso sul camerino.

*Behind blue eyes - Limp Bizkit

**

Chiedo scusa per la lunga attesa ma se non sono ispirata non riesco a scrivere.
Grazie fin da ora a tutte coloro che continueranno a seguirmi!
Kate
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: KatNbdwife