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Autore: Trigger    30/03/2011    5 recensioni
"Se non sentissi il suo cuore battere, se non sentissi la sua pelle calda, l’odore del suo sangue che scorre lento nelle vene, probabilmente direi che è un vampiro, come me."
Alcuni momenti del telefilm, visti dal punto di vista di Damon Salvatore e la sua ossessione per Elena.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2.
- Friday night bites –

 

Cazzo che mal di testa.
La prossima volta devo informarmi prima di scegliere una vittima. Questa dannata biondina non mi lascia in pace un secondo.
Un tempo le donne non parlavano così tanto.
Loro agivano. E, Dio solo sa quanto siano cambiati i tempi da allora.
Ma questa storia durerà ancora per poco.
 
Giuro che ti libererò presto, amore mio.
 
Oh, ma guarda chi c’è lì, tutta sola.
Il mio adorato fratellino mi vuole come un tempo?Detto, fatto.
Mi avvicino silenzioso alle sue spalle e la vedo sobbalzare non appena si gira.
- Mi hai spaventata! Che ci fai qui? – inizio a prenderci gusto. Sento da qui il battito accelerato del suo cuore in preda alla sorpresa e al terrore. Non credo riuscirò mai ad abituarmi a questa Katherine viva.
- Mi sto nascondendo da Caroline… - le sussurro, come se quella bambolina potesse sentirmi.
- Per quale motivo? – mi chiede lei, usando lo stesso tono.
- Mi serviva una pausa, lei… parla più di quanto io possa ascoltare. –
- Beh, ti capisco – ridacchia. Almeno non sono l’unico a pensarlo, è confortante.
- Sai, insomma, lei è molto giovane… - ma subito mi interrompe.
- Non molto più giovane di te – ah, se solo sapesse quanto si sbaglia. Meglio cambiare discorso. - Non credo sarà una cosa duratura, mi farebbe ammattire –
- In effetti Caroline può essere un po’ irritante, ma siamo amiche dalla prima elementare e questo ha una certa importanza per me. – ribatte a testa alta, infastidita dal mio tono e dalle mie parole. In fondo non è nemmeno così male quando si altera…
Ma che cazzo sto dicendo? Maledetta somiglianza.
Lei. Non è. Katherine.
- Ne terrò conto, anzi, scusa se ti ho messa a disagio, non era mia intenzione. – potrei fare l’attore, non sarebbe male.
- Sì che lo era. Perché tu metti sempre dei doppi sensi in qualunque cosa dici. –
Stop. Ferma un attimo. Da quando una donna capisce qualcosa su di me, dopo tre misere conversazioni? Non va bene.
Sei un po’ arruginito, Damon.
- Mh, hai ragione, ho altre intenzioni… ma le hai anche tu. – tanto vale passare direttamente al dunque.
- Davvero? – mi sta prendendo palesemente in giro. Ma la lascio fare, non sa ancora cose le aspetta.
- Le vedo. Tu mi vuoi. – impossibile resistere al mio fascino.
chiede sgranando quei begli occhi color nocciola.
Devo smetterla di guardare quegli occhi, dannazione. Mi confondono.
- Come hai detto? – chiede, cercando di non lasciar trasparire l’improvvisa agitazione. Ma si tradisce con un piccolo gesto: si morde il labbro distrattamente.
E anche sensualmente, oserei dire.
- Io ti piaccio, ti senti attratta da me, pensi a me anche quando non vorresti e scommetto che mi hai perfino sognato. – solo al pensiero rido ancora. Adoro essere protagonista di sogni osceni.
- E in questo momento, vuoi baciarmi. – o forse lo voglio io, ma è uguale. L’importante è che tu metta quelle tue belle labbra, sulle mie. Così la facciamo finita.
Mi lascio ipnotizzare da quello sguardo. Indeciso, spaventato. Come se stesse valutando la cosa giusta da fare.
Ma non ti stancare troppo, piccola, mi bacerai. Non hai molta scelta. Pochi centimentri mi separano da lei, e sento una strana elettricità percorrere lo spazio che ci separa.
Indeciso, spaventato.
Poi, un rumore. La sua mano piccola e decisa sulla mia guancia. Troppo veloce e troppo all’improvviso per rendermene conto.
Non faccio neanche in tempo a reagire, perche lei mi urla contro, infuriata:
- Ma che fai?! Non so a che gioco stai giocando con Stefan, ma io non voglio farne parte.
Non so cosa sia successo in passato, ma chiariamo subito una cosa:io non sono Katherine.– ed eccolo qui lo schiaffo più doloroso.
Lei. Non è. Katherine.
E non lo sarà mai.
Che diavolo sto facendo?
Mi sorpassa, e mi lascia qui. Solo come un cane.
Un idiota che si massaggia una guancia dolorante dopo che è stato colpito da una donna.
Un’insignificante umana che indossa una fottuta collana con della fottuta verbena.
Dio, come sono stupido.
Ma questa Stefan me la pagherà.
Gli faccio vedere io, adesso, l’umano che è in me.
Lo raggiungo, mi appoggio con la schiena ad un muro, coperto d’oscurità e aspetto che finisca di parlare con il suo nuovo amichetto, per potergli fare i miei complimenti.
In fondo, non posso negare di essere rimasto sorpreso.
Ma, in fondo, non posso nemmeno starmene qui senza far niente.
E, nemmeno poi tanto in fondo, mi dovrò vendicare prima o poi.
Ed ecco che, faccio la mia entrata in scena.
Un applauso.
Un applausoal buon caro Stefan, che sa recitare meglio di me.
Un applauso, perché al contrario di me, lui sa nascondere bene la sua natura.
Un applauso, e un paio di complimenti, per il coraggio che ha saputo dimostrare mettendosi contro di me.
Un applausocarico di tutto quell’odio che celo da qualche parte dentro di me.
E poi, con tutto il sarcasmo possibile, mi decido ad aprir bocca.
- Davvero commovente… Stefan entra in squadra, si fa un amico ed è tutto un: “Diamoci dentro ragazzi, sì!”- alzo le braccia imitanto i movimenti delle ragazzine in gonnella.
- Non stasera. Ne ho abbastanza di te. –
Oh sapesse quanto ne ho le palle piene io.
- Bel trucco con Elena, fammi indovinare… Verbena nel ciondolo. Lo ammetto, sono rimasto sorpreso, in genere nessuno resiste alla mia coercizione. Dove l’hai presa? – gli chiedo sogghignando. Tanto pima o poi lo scoprirò da solo. E la brucerò.
- Ha importanza? –
- Potrei sedurla alla vecchia maniera… - e mi divertirei parecchio. Se c’è una cosa che so fare bene è proprio sedurre qualcuno. – Oppure potrei… mangiarla. –
Solo il pensiero di quel caldo, dolce profumo di sangue proveniente dalla sua gola, mi manda in estasi.
- No, tu non le farai del male Damon. – ne è sicuro? – Perché nel profondo, c’è una parte di te, che ha compassione di lei. Temevo che non ci fosse più un briciolo di umanità in te, Damon, e temevo tu fossi diventato il mostro che fingi di essere. - Ti sbagli, fratello. Questa è l’unica cosa su cui non mento mai. Io sono un mostro. – E chi finge? -
- Allora uccidimi. –
- Mh, sono tentato. –
- No, non lo sei. Hai avuto intere vite per farlo, eppure, eccomi qua, sono ancora vivo e, eccoti qua, ancora a darmi la caccia dopo ben centoquarantacinque anni.Katherine, è morta. E tu mi odi, perché l’hai amata. E mi torturi, perché la ami ancora. E quella, fratello mio, è la tua umanità. –
Fa male. E non posso negarlo. Fa male più di quanto io pensi.
I ricordi graffiano, per poter uscire. E fanno male.
Un brivido mi mozza il respiro. E fa male.
Fa male, perché sono solo bugie. Stupide ed insulse bugie. Bugie, e ancora bugie.
Tutti non fanno che dire bugie. E le bugie fanno male.
Poi un tizio ci interrompe, ed eccola qui la mia umanità.
Il mio corpo raggiunge sinuoso il suo. Le mie mani lo immobilizzano per le spalle. La mia bocca sulla sua gola. I miei denti nella sua carne.
Ed è mera follia.
La follia di un mostro.
Bevo, e tutto sembra tornare al suo posto.
Bevo, e mi sento bene.
Lo uccido, e sto bene.
 
- Chiunque. Sempre. Ovunque.
Perché sono Damon Salvatore. E Damon Salvatore ottiene sempre quel che vuole. Rassegnati, Stefan.
 
E corro.
Corro lontano, nel buio della notte.
Con il buio nel cuore.
La notte nera mi avvolge, unica compagna di una vita.
E blocco tutto: emozioni, pensieri, parole. Solo io e la notte.
Ed Elena.
Senza rendermene conto mi trovo nella sua stanza.
Lei dorme, serena. Ignara di ciò che la notte porte con sé nella sua oscurità.
Ignara di ciò che il mondo nasconde.
Inconsapevole, che le favole sui vampiri che le raccontavano da bambina per spaventarla, siano tutte reali.
E sembra così, dannatamente indifesa.
E la invidio.
 
Le sfioro una guancia. Un gesto che mi spaventa nella sua semplicità.
Perché non sto pensando al suo sangue.
Non sto pensando a tutti gli inganni, alla verbena, alla collera. Non penso, a causa di quello che sembra essere un chiodo nella mia testa. Lei non è Katherine.
È, semplicemente Elena.
E fa paura.




 

- Trigger's notes -

Buon pomeriggio, gente. Nuovo capitolo, nuovo missing moment. Questa volta, come ben avrete notato, ho inserito anche il dialogo con Stefan. Mi è stato indispensabile, per collegare la prima parte con l'ultima. Inoltre, sono sempre rimasta affascinata da quest'incontro/scontro tra i due fratelli, perchè, ciò che Stefan dice a Damon, è forte ed importante. L'episodio è, appunto, "Friday night bites" (1x03).
Ringrazio chi ha commentato gli scorsi capitoli; ringrazio gessicat, giuly, IsaBelle91 e Jean97 per aver inserito la storia tra le seguite,  Cipa20 e robsten23 per averla aggiunta tra le preferite. Gentilissime. Spero di non deludervi. ;)
A presto con il prossimo missing moment,
baci.

Trigger Happy

   
 
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