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Autore: Fog_    30/03/2011    4 recensioni
SOSPESA.
Ho sempre pensato che il mio più grande sogno fosse stare con lui, Lorenzo, il bello e impossibile della mia scuola.
Per quanto i miei sentimenti nei suoi confronti potevano essere sinceri non doveva essere poi una gran cosa fare la sua schiavetta personale, diventare una delle sue ragazze "usa e getta".
Questo, però, l'ho capito solo dopo una settimana a Londra.
Naturalmente non è stata la città in se per se a farmi cambiare idea, ma la gente che ho incontrato.
Quattro ragazzi meravigliosi che si fanno chiamare "16 Underground".
Harry, Ryan, Lenny e Chris, le mie speciali "rock star".
Harry, chitarrista e "bad boy" della situazione; Ryan, batterista dalla battutina sempre pronta; Lenny, il bassista gay e lui, Chris, il cantante dal passato difficile che mi ha rubato il cuore.
Non so dove sarei, ora, senza di loro.
Probabilmente starei ancora leccando il culo al bello e impossibile, che poi, tanto impossibile non era.
Questa è la storia di come la musica ha cambiato la mia vita e la dedico a voi, ragazzi, e sopratutto a te, Chris. Grazie di essere tutto ciò di cui ho bisogno.
WE ROCK!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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We are young,
We are strong,
We’re not looking for where we belong!
We’re not cool,
We are free,
And we’re running with blood on our knees.
                                                                                                                                                                            Siamo giovani,
Siamo forti,
Non stiamo cercando il nostro posto nel mondo!
Noi non siamo cool,
Noi siamo liberi,
E stiamo correndo con il sangue sulle ginocchia.
 
[Mika – Kick Ass]
 
 

Cap 5 – un po’ di me, un po’ di te


                                                                                                                                             Londra, Piccadilly circus
                                                                                                                                                                          12.30
 
Non c’è niente di meglio di un cappuccino da Starbucks.
Non c’è niente di meglio di un cappuccino da Starbucks preso in una calda giornata londinese mentre passeggi nei pressi di Regent’s street.
Non c’è niente di meglio di un cappuccino da Starbucks preso in una calda giornata londinese mentre passeggi nei pressi di Regent’s street con un perfetto sconosciuto che, nonostante la sua abilità a far saltare i nervi alle persone, riusciva a far sembrare tutto più bello.
Le strade, i palazzi, i negozi sembrava tutto giusto se lui era al suo fianco.
In fondo ci aveva sperato, ci aveva sperato di visitare Londra con il ragazzo della sua vita… be’ Chris non era esattamente l’uomo della sua vita, anzi, non lo era neanche in parte, ma era un ragazzo che l’avrebbe portata in giro per la città dei suoi sogni, poteva anche accontentarsi no?
«parlami un po’ di te» disse lui bevendo un sorso del suo Starbucks
«cosa vuoi sapere?» cercò di aggiustarsi un po’ i capelli dopo un’improvvisa folata di vento, quando ci riuscii fu pronta a conversare
«Sei proprio strana» rise
«be’ tu mi “rapisci” e quella strana sarei io?» sorrise di risposta, stavano attraversando Piccadilly, che con la luce del sole sembrava quasi più grande.
«ti ho “rapito” con il tuo consenso» le fece un occhiolino «comunque quello è Eros, la statua di Piccadilly, è uno dei posti più frequentati di Londra.. una specie di punto di ritrovo per la gente»
«Chris, ti capisco, ma… per favore puoi parlare un po’ più lentamente?» Ok, Serena era una cima in inglese, ma poteva capitare a tutti di perdersi qualche volta, no?
«ci proverò» disse in una specie di italiano, Serena spalancò la bocca
«no, aspetta, parli italiano?»
«no… però mia madre è italiana »
«figo»
Si persero di vista per un minuto in quanto un gruppo di una decina di persone si intromise tra loro due, la ragazza iniziò a pensare a catastrofici risvolti di quella situazione, ma, passata l’ondata di gente, riuscì a ritrovare il ragazzo e si sentì decisamente sollevata.
E se mi fossi persa nel bel mezzo di Londra? Brrr non voleva neanche pensarci
«vediamo… quanti anni hai?» iniziò a indagare Chris
«quasi quindici, tu?» Serena stette al gioco, in fondo voleva sapere anche lei qualcosa di più su quel ragazzo
«diciassette tra due mesi»
«sei di Londra?»
«nato e vissuto qui»
«io di Bari, in Puglia, ma con il mio cuore sono sempre stata qui» fece un gesto teatrale, poi svoltarono in Regent street
«cantante preferito?»
«da brava o da cattiva ragazza?»
«mmm…quello che senti davvero»
«be’ varia da Pink a Britney Spears, tocca Avril Lavigne e cade su Enrique Iglesias con una forte marcatura dei Sum 41 e dei Blink, ma non dirlo a nessuno» fece spallucce, poi si fermò ad ammirare la grande e affollata via nella quale si erano immersi.
Regent street era la strada numero uno per lo shopping a Londra, c’erano negozi che spaziavano dall’alternativo al più elegante e gente con enormi buste che correva da tutte le parti.
Era assurda.
«wow, non ti facevo tipa da Sum 41» disse Chris risvegliandola dai suoi pensieri
«piuttosto tu, con quell’aria da sk8ter, che ascolti?»
«AC/DC, aerosmith, Sum 41 e Blink(abbiamo una cosa in comune, non ci avrei mai sperato!), green day, coldplay, 30 second to mars, RHCP Ahh, conosco anche degli italiani tipo… Marco Mengoni, Fabri Fibra, Entics e Vasco» 
«conosci Mengoni?»
«un paio di canzoni, non è male»
«be’, non è per niente male!»
«quali sono le tue canzoni preferite?» chiese quando superarono un Apple Store che prendeva tutto un isolato.
«in generale Fuckin’ perfect, raise your glass, toxic, hold it against me, with me, over my head, still waiting, always, firts date, tonight, what the hell e cose così»
«però, repertorio niente male»
«cosa pensavi?»
«sinceramente?»
«si»
«che eri una tipa da dolci melodie» fece una strana smorfia
«chi ti dice che non mi piacciono?»
«io non ti capisco, davvero» scrollò le spalle con fare afflitto
«non mi capisco io, come potresti farlo tu?»
I due cercarono di discostarsi un po’ da quella strada affollata e svoltarono in Carnaby street, nel quartiere di Soho, un tempo piena di negozio alternativi, ora una semplice strada per lo shopping.
Anche se, quel tipico stile underground londinese, era sempre presente.
«questo cappuccino ti basta o dobbiamo andare a mangiare qualcos’altro?»
«magari più tardi, ora… fammi godere Londra»
«come vuoi» 
Si scambiarono uno sguardo d’intesa, poi Chris mise a terra lo skate e ci salì sopra, così sembrava ancora più alto di quanto già non fosse.
Mise una mano sulla spalla di Serena tanto per non perderla e, anche se all’inizio ne fu contraria, cedette.
Sentì in brivido non appena la mano grande del ragazzo sfiorò un po’ di pelle rimasta scoperta tra la sciarpa e il maglioncino.
Abbassò gli occhi e scosse la testa, come per far uscire strani pensieri che le si intrufolavano in testa, Chris fece la solita smorfia di incomprensione per poi sfoggiare il suo sorriso migliore.
Lei si meritava tutto quel calore? No, no, decisamente no.

1.                                                                                             2.



3.


1. Carnaby street
2. Regent street
3. Piccadilly (giorno)

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Salve a tutti!
eccoci al sesto capitolo! Festeggiamo insieme i primi 200 visitatori del primo :D
che bello :3
Ahahahahah che dirvi? Chris è un tipo assurdo!
e Serena? Bha... chissà che succederà!
Ancora grazie a tutti quelli che recensiscono, o semplicemente leggono, grazie a tutti quelli che seguono questa storia :D
Un bacione :*

If_you_belive
 
   
 
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