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Autore: poisonous rose    30/03/2011    4 recensioni
Niente è mai come sembra. Niente può portare una persona acqua e sapone a diventare improvvisamente una stronza colossale. Rose, lo sa bene questo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Where is the real Rose?

 
 
 
- Beginning

 
 
Era una serata come tutte le altre nella casata dei Serpeverde. Una serata bellissima per tutti, più o meno.
« Miseria, stramiseria, per la miseria. Merlino! »
Una furia dai capelli castani correva avanti e indietro nella stanza del suo dormitorio agitando le braccia e infuriandosi ogni minuto sempre di più. Aprì l’armadio, buttando tutto fuori e puntando la bacchetta contro quei vestiti, le sue compagne di casata temettero che avesse in mente di bruciare quei bellissimi vestiti; qualcuna si alzò avvicinandosi a lei con la mano –incapace di avvicinarsi realmente a lei, ma quella le squadrò tutte quante e con un sorriso a dir poco raccapricciante fece capir loro che era meglio se non si avvicinassero, oppure, avrebbe amputato loro quelle manine così graziose.
« Se non lo ritrovo, io non vengo da nessuna parte! » esclamò buttandosi sul letto, proprio sopra i vestiti.
Qualche ragazzina del suo dormitorio, che passava da quelle parti, strabuzzò gli occhi soffocando un grido, per evitare di suscitare maggiormente  l’ira improvvisa della Weasley.
Le ragazze decisero, saggiamente, di alzarsi e andarsene da quella stanza prima che il peggio potesse avvenire e divenissero, quindi, succubi di tutta quell’ira.
Rose si portò le mani in faccia, stropicciandosi gli occhi ed alzandosi i capelli in una crocchia, legandoli con una matita che si trovava sul comodino in quel momento. Qualcuno bussò alla porta e lei sbuffò sonoramente, mandandolo poco cortesemente a quel pese.
La persona in questione, ridacchiò scuotendo il capo per poi andarsi a sedere affianco alla mora.
« Cos’è, non trovi la tua gonnellina preferita, Weasel? » chiese lui mettendo un suo braccio sopra la sua spalla, portandola vicino a lui. Lei si ritrasse immediatamente, lui sapeva quanto odiasse quei contatti sdolcinati. Il ragazzo ridacchiò alzandosi e puntando la bacchetta contro di lei, la sollevò senza che Rose mostrasse alcun segno di dissenso, con un altro movimento della bacchetta rimise tutti i vestiti nell’armadio ordinatamente e poi, la rimise sul letto, finalmente ordinato. « Che succede? » chiese sedendosi nuovamente affianco a lei. Non era preoccupato, più che altro stranito. Poche volte Rose si comportava in quel modo strano, poche volte mostrava tutti i suoi sentimenti. Si sentiva preso in contropiede.
« Non trovo il ciondolo, Malferret. » esclamò alzandosi di scatto e rendendosi conto solo in quel momento, che il suo letto era straordinariamente messo in ordine. Guardò il biondino di sottecchi, scuotendo il capo nervosamente, odiava quando si comportava come un adulto quando era in sua compagnia. Loro erano alla pari, sempre e comunque.
« Continuo a non capire che diamine sia quel ciondolo. » rispose lui guardandola andare avanti e indietro, nuovamente, per la stanza come una furia. Non sapeva che fosse quel braccialetto e aveva una curiosità pazzesca che cresceva ogni qual volta lei lo nominava, erano anni che cercava di convincerla a dirglielo. « Un.. mhm, braccialetto per la castità? Anti-alcol? » chiese retorico, mentre lei continuava a girovagare per la stanza istericamente. Si fermò improvvisamente, come scossa da chissà quale rivelazione. Guardò il ragazzo con una strana luce negli occhi, ghignò appena e si avvicinò a lui con fare seducente. Gli posò le mani sulle spalle e si chinò di poco, fino a sfiorare le sue labbra. Scorpius tremò appena, ma non diede a vedere niente. Era un continuo sfiorarsi e prendersi in giro, fra di loro. Ormai ci aveva fatto l’abitudine, sei anni passati insieme non erano pochi.
« Strano che tu lo conosca. Non credevo che tu usufruissi di tali oggetti. » mormorò lei con fare saccente, gli sfiorò la guancia con il naso e si allontanò di scatto afferrando al volo un vestito dall’armadio. Si chiuse in bagno e dopo pochi secondi –quella ragazza era un razzo-, uscì pronta e bellissima come al solito; Scorpius si perse a guardarla per qualche secondo, notando nel suo sguardo un scintilla che riusciva ad affiorare quando si sentiva felice o soddisfatta. Durò poco, perché poi riprese la sua maschera nelle mani indossandola. Come al solito, le calzava a pennello l’aria da stronza Serpeverde.
   
 
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