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Autore: Dolce Kisa    31/03/2011    1 recensioni
Il bad touch trio, riunito nella bella villa di Spagna a Cartagena, si annoia e si prospettano quindi guai. Sfortunatamente per le nostre nazioni, il nostro inglese preferito (scartando Peter ed altri nazioni molto più socievoli, ovviamente) sarà solo la prima delle tante vittime.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Friends for the Comic


Era stata una giornata terribile. America non aveva fatto in tempo a cambiare aereo che ogni sorta di calamità gli era capitata.
Il borsone, che aveva portato solo per metterci dei fumetti da leggere in aereo, era sparito misteriosamente. Un evento davvero inspiegabile visto che era un bagaglio a mano e l'aveva tenuto appunto in mano fino a che...bhè, non era sparito.
Comunque, poteva esserselo dimenticato da qualche parte.
-Il magnifico me non avrebbe certamente mai perso nulla.- aveva proclamato Prussia facendolo sorridere, forse più per un rabbioso imbarazzo.
Poi...il suo posto, che aveva fatto in modo fosse vicino ad Inghilterra, si era scoperto essere vicino ad una donna che, probabilmente, ne avrebbe tranquillamente occupare due.
-Vedi?! Ecco cosa ti succederà se non smetti di mangiare schifezze!- aveva persino infierito l'inglese mentre lui piegava la bocca in una smorfia.
Successivamente, era stata la volta della mostarda sul sedile del taxi per cui aveva persino dovuto pagare. Jeans costosi e comodi da buttare via.
-Infondo...erano persino bucati...- aveva osservato Spagna ottenendo un pugno da parte di Lovino ed un rimprovero sul suo essere arretrato con la moda.
Poi, poi, poi...cosa c'era stato?
Ah si! La camera ordinata!
-Non ci credo...- aveva detto il francese vedendo la stanza e facendo un lungo fischio -quando eri piccolo eri un vero disastro...- aveva aggiunto ed America aveva capito che c'era qualcosa, o qualcuno, che lo stava perseguitando.
Adesso, a causa di quel maledetto ordine, non sarebbe più riuscito a trovare nulla!
Vedendo poi, dei sorrisini divertiti da parte di Francia, Spagna e Prussia...aveva capito che quei tre idioti erano venuti per rendergli la vita terribile.
Un calcio sul ginocchio gli fece mal trattenere un'imprecazione.
-America! Non davanti ai bambini!- lo riprese immediatamente Arthur, guardandolo male e tenendosi vicino la piccola Gibilterra che rideva nascosta dietro la sua gamba.
Quattro. Quei quattro idioti erano venuti per rendergli la vita terribile.

California era una donna.
O almeno Lovino aveva sempre immaginato che quella colonia di cui ricordava poco niente, grazie ai racconti di Spagna, fosse una donna.
Anche perché...quelle due cose che aveva davanti non potevano essere muscoli. No?
Quindi...se i suoi ragionamenti erano giusti, com'era possibile che quella bellissima donna -perchè, nonostante gli scocciasse ammetterlo, era veramente bella- fosse così?
Appoggiato ad una sedia che aveva raccattato nel salottino della lussuosa camera, continuava a studiare quella donna intenta ad urlare concitata davanti alla mega televisione.
-Si! Fallo fuori!!- urlava senza remore agitando tutto ciò che la natura le aveva donato.
Almeno aveva pensato bene di indossare una maglia bianca e...dei boxer...?
Passò oltre all'abbigliamento della donna con una scrollata del capo per tornare a studiare i suoi comportamenti, tutto di lei mostrava una donna sicura di sé, allegra e pure piuttosto disponibile, insomma, il tipo di donna che un uomo cerca. Adesso però vedeva solamente un mezzo ragazzo scalmanarsi davanti ad un videogioco con America e Spagna.
Bhè, effettivamente anche quello poteva essere un aspetto della donna che attirava uomini, solo si stupiva che Spagna le andasse pure dietro.
Guardò lo spagnolo mettendo su un muso leggermente scocciato, perché alla fine si trattava sempre di lui...delle sue colpe, a voler essere più precisi.
Antonio l'aveva fatto svegliare la mattina, piuttosto presto per poter scendere a vedere il mare della California, eppure, a mezzogiorno passato l'italiano si trovava ancora lì, in quella camera a vedere tre bambini che giocavano a scannarsi con i videogiochi.
-Che idioti...- borbottò ricordando come, dopo qualche saluto, qualche innocente bacio e qualche parola, America e California avessero indotto Spagna a sedersi sull'enorme divano e prendere in mano un joystick, ed ora si stava pure divertendo!
Certamente era più controllato dei due americani, ma si vedeva molto bene come se la stesse spassando, lui, invece, si annoiava.
-Ma non è giusto! Antonioooo!- urlò la donna buttando il comando del gioco sul tappeto e gettandosi contro lo spagnolo per vendicarsi della sua vincita.
-Eheh...ho vinto, di nuovo.- disse scompigliandosi i capelli e ritrovandosi atterrato sul divano dalla donna.
America invece aveva appoggiato il mento sul palmo della sua mano, scocciato dall'enorme fortuna dello spagnolo. -Questo gioco mi annoia.- borbottò quasi a volersi difendere.
Lovino, d'altro canto, aveva già sbattuto la porta uscendo.

I tre si guardavano in modo angoscioso, in un silenzio tetro, decisamente poco solito per tutti e tre i presenti della stanza.
-Ecco...- tentò Francia seduto su una sedia attorno al piccolo e bel tavolino con dei profumati fiori al centro di esso. -...potremmo...- continuò non troppo sicuro che gli altri due lo stessero ascoltando.
-Taci, Rana!- ringhiò Arthur dalla sua postazione subito spalleggiato da un -Si, sta zitto, Frankreich.- da parte di Prussia.
Francia sospirò appoggiando elegantemente il mento su un palmo della mano, a sostegno, e spostando le sguardo verso le ampie vetrate. -E pensare che fuori è così bello...sole, mare, magnifiche donne ed avvenenti uomini in costume...- mormorò con un tono drammatico.
I due nemmeno lo ascoltarono.
Restavano impegnati nel loro...non far nulla?
Bhè, effettivamente si stavano semplicemente fissando con sguardi truci, quasi a cercare di incenerirsi a vicenda o aspettando forse un momento di distrazione dell'altro per attaccare.
Il tutto era iniziato con Francia che entrava senza alcun ritegno nella stanza di Inghilterra con al seguito uno svogliato Prussia, poi la proposta di uscire in spiaggia, qualche insulto, una battutina di troppo, un bicchiere rotto...bhè, fin qua tutto nella norma. Poi gli sguardi di Prussia ed Inghilterra si erano incontrati e non si erano più staccati.
Francia, mentre tornava a guardarli, si chiese se i due non stesse giocando a chi riusciva a mantenersi serio per più tempo. Il quel caso, la battaglia sarebbe durata all'infinito.
-Bien, me ne vado.- annunciò alzandosi e sistemandosi gli occhiali da sole, pronto a far conquiste, -...se voi volete restare a marcire qui in eterno, fate pure.- sbottò ed uscì dalla porta sbattendola.
-Non distrarti.- dissero i due, in contemporanea senza mutare assolutamente espressione.
-Ah! Ah! Beccati!- disse il francese rientrando in stanza e restando non poco deluso dal mortorio, -Oh bhè! Arrangiatevi!- li liquidò stavolta, uscendo ed andandosene veramente.
Finalmente i due si concedettero dei ghigni soddisfatti.
-Bhè, per uno poco awesome come te, veramente notevole!- disse il tedesco alzandosi dal mobiletto su cui era seduto e stiracchiandosi.
-Shut up, german.- sbottò Arthur sedendosi più comodamente sul letto, -...anche se devo ammettere che non è stato male collaborare, solo per stavolta.- ci tenne a precisare ottenendo solo un movimento della mano, quasi a scacciarlo.
Nonostante non si fossero detti nulla, i due erano riusciti ad accordarsi silenziosamente nell'evitare tutte le moine del francese per convincerli ad uscire. Entrambi infatti non potevano/volevano uscire sotto quel sole cocente.
Prussia non voleva certamente ammettere che, un uomo della sua portata, non potesse stare sotto al sole* e Inghilterra...bhè una scottatura era più che sufficiente e le prese in giro del francese gli avrebbero solo fatto venire i nervi.
Inghilterra piegò un attimo la testa quando vide il tedesco cominciare a rivoltare una tracolla che si era portato via per poi estrarne un giornaletto.
-Kesese...questo si, è un bel modo per passare il tempo.- ghignò per poi notare lo sguardo perplesso ed interessato di Inghilterra, -per mia gentilissima concessione, puoi vederlo anche tu.-
-C.Che è?!- chiese con finta noncuranza e quasi scocciato dalla proposta, nel vano tentativo di far trapelare il suo essere impegnato...a far qualcosa di non ben specificato.
-Una rivista erotica, englisch.- lo provocò il tedesco con un ghigno, mentre l'inglese avvampava e cominciava a dargli del maniaco, del pervertito e qualche altro insulto in inglese che l'altro ignorò tranquillamente.
-Uh...!!- disse improvvisamente l'uomo, aprendo il giornaletto, rubato ad una delle valige nella sua stanza. Probabilmente quindi apparteneva a Francia, o Spagna o, ancora, suo fratello, che però aveva scartato quasi subito.
Inghilterra guardò Gilbert a metà fra il sospettoso e l'incuriosito, alla fine si avvicinò circospetto con uno scocciato -che c'è?!-
-Ha...ha le tette...veramente molto grandi...- disse il tedesco fissandole piuttosto in imbarazzo e rosso in viso.*
A quel punto Arthur non si contenne ed andò a vedere anche lui la pagina trovandosi ad apprezzare non poco le curve della donna. -Davvero niente male...- commentò quasi sovrappensiero ed arrossendo subito dopo allo sguardo incredulo del tedesco.
-Ci-Cioè...sono grandi.- disse in difficoltà.
-B-Bhè...potremmo vedere anche le altre...di pagine...saranno grandi anche quelle...le pagine e...e belle soprattutto, più che grandi...le pagine.-
-O-Ok...ma solo perché...perchè altrimenti potrei incontrare la rana.-
-U-Uh...allora giro...-
-Y-Yes...-
E i due, si persero a commentare le curve più o meno pronunciate delle belle donne passando una decisamente piacevole mattinata. Bhè, almeno avevano trovato qualcosa che li accomunasse e non gli permettesse di litigare!

-Oh...Gibraltar...Sealand?- disse una voce con l'inclinazione americana che fece non poco spaventare i due bambini intenti a giocare con la sabbia, in una spiaggia interna del lussuosissimo hotel presso il quale tutte le nazioni alloggiavano.
-Ah! California!- disse Peter sospirando e portandosi una mano al petto. -Pensavamo fosse tuo fratello...- borbottò sollevato e ricevendo una gomitata da Letitia.
-Non dovevi dirlo!- gli sussurrò, un po' arrabbiata.
-E perché mai?! È qualcosa che mio fratello non deve sapere?- chiese ai bimbi accucciandosi accanto a loro e scoprendo il loro progetto disegnato sulla sabbia, cioè una bandiera americana, anche piuttosto deforme e sbagliata, barrata con una croce.
-Volete...conquistarlo?- chiese la donna che era uscita da poco dalla stanza d'albergo, vestendo un un bel e succinto costume rosso nascosto da un copricostume bianco e semi trasparente. Il tono della sua voce era decisamente divertito dall'innocenza dei due bimbi.
-Certo! Il Magnifico Sealand conquisterà tutto il mondo!!- disse, orgogliosa, la piccola nazione, mettendosi in piedi e cancellando metà disegno.
Mia Jones, California, rise, lasciando incantati due piccoli a causa del suono cristallino ed anche un po' infantile, per poi dire: -E...vi posso aiutare?- Aggiunse alla fine un occhiolino, quasi per rendere il “gioco”, più un complotto.
-Sure!- disse Letitia che aveva immediatamente abbandonato la reticenza di qualche istante prima.
Una delle sorelle di America, doveva sicuramente conoscerne qualche punto debole!!



[Capanna dell'Autrice]
Oh bhè, aggiornamenti a random, anche perchè se mi scuso sempre divento ripetitiva. Nonostante questo aggiornamento più lungo sia servito a qualcosa, effettivamente ?=
Ho rivisto il cap e...ricordate quando dicevo di sapere dove volevo arrivare? :D Bhè, ho cambiato destinazione. u__u *è lunatica*
Per il resto, capitoletto un pò più lungo del solito, che mi è piaciuto abbastanza...anche California non mi dispiace poi così tanto?= *era mooolto dubbiosa sul pg* Ma! Almeno le ho trovato una degna funzione, all'inizio avevo pensato solo a qualcosa come un'apparizione.
Poi non vi preoccupate Ludwig e Feli non li ho dimentica ma, a dir il vero, ho tagliato la parte dove c'erano loro, la metterò come bonus, se avrò voglia. u_u
Il titolo...stavolta non l'ho pensato con la mia ombra-uke, infatti è più corto del solito ç_ç Perchè l'idea di giocare sul comic tradotto come "buffo" e "giornaletto", mi è piaciuta! xD
Bhè...vi sal-ah si! Le spiegazioni!! *schiaffa una mano in faccia*

*Il nostro magnifico Prussia, come probabilmente si nota, è albino, quindi la luce lo infastidisce abbastanza e non può stare per troppe ore sotto al sole, ecco perchè è così reticente.
*Bhè, non so quanti di voi vedano gli ep in streaming con regolarità, comunque per la "timidezza" di Prussia nello sfogliare il giornaletto, mi sono attenuta ad una particolare puntata. Altrimenti, ammetto che l'avrei fatto ben più sicuro. u_u"


Continuo a ringraziare chi mi segue e...
Bye Bye^^


E ora...pubblicità! :D
Deltray GDR
  
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