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Autore: Axl    26/01/2006    4 recensioni
la Shoah...un indicibile massacro che tutti noi dobbiamo ricordare e magari potremmo rifletterci un pò su, su fin dove puù arrivare la crudeltà dell'uomo. in questa fic non compaiono ne nomi ne date ne avvenimenti storici, la mia fic vuole solo far riflettere.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Olocausto
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Ero un ebreo

Ero un ebreo. Che vi importa il mio nome? Il nome non ha più importanza quando un numero brucia sulla tua carne.

Ero prigioniero. Ora non lo sono più, ma mi ricordo di quando, troppo stanco, mi accasciavo per terra mentre trasportavo la mia incudine, e subito un freddo tubo di metallo mi premeva sulla tempia, sussurrandomi “bum”.

 

Ci avevano portati li. Che importa che anno era? C’era scritto all’entrata “Il lavoro ci rende liberi”.

 

Tra le schiere di uomini, distrutti e angosciati, scorsi un viso. Era il più affranto di tutti.

Gli andai vicino e gli chiesi:

“Chi sei tu”

“Sono il figlio del mio Dio”

“Io non credo in te”

“Eppure sono qui”

“Perché sei qui?”

“Non hai sentito che Dio è malato? Sono qui per farmi di nuovo martire per gente che non crede in me”

“Lo fai, anche se non è il tuo popolo?”

“Anche se non è il mio popolo. Non ho scelta. Tanta violenza non risparmia neanche me, che pure sono nell’alto dei celi”

Si allontanò portando la sua incudine come portava la croce, andamento instabile, sguardo sicuro.

 

 

Poi vidi due. Pelle scura occhi fieri, volto aristocratico sguardo di pace.

Marciavano anche loro una marcia funebre, mesti e consumati.

“E voi…”

“Profeta fui io, di un Dio che non si mostra. Io lo chiamo Allah, mia guida.”

“Io, nato ricco e morto povero, seguo l’illuminazione della mia anima, molti mi dicono simile a un Dio”

“Dunque anche voi, qui, a patire pene e sofferenze…”

“Siamo vittime anche noi. Tutti siamo vittime del massacro. Talmente tanta è la violenza che questa si abbatte anche su di noi, che pure già ricevemmo il perdono dell’imperatore celeste” disse pelle scura occhi fieri.

“La sofferenza regna ovunque in questo mondo in mutamento; vedi, giovane ebreo, orgogliose uniformi. Solo mere anime esecutrici di un male che non avrà mai fine.”

Così disse, volto aristocratico spento sguardo di pace.

Incapace di parlare, mi morirono mille parole sulle labbra.

 

 

Passo dopo passo mi affannavo, come un ape operaia, per un lavoro di cui non avrei mai visto la fine.

 

Vestiti logori sporca tunica bastone di legno. Camminava questi fra la folla e io lo vidi e gli corsi dietro.

Camminava come una pecora smarrita. Come quelle pecore che tanto aveva cercato di radunare che ora invece giacciono morte nelle grandi fosse.

Lo raggiunsi affannando e lui mi disse con premura di un padre:

“Calma figliolo, risparmia le forze. Non sai cosa ti attende.”

“Oh allora siete voi…Ditemi, persino voi siete qui…non si è salvato nessuno…”

“Io in particolare. Io portai il messaggio di Dio alla nostra gente. Sono colpevole quanto te.”

“Colpevole di cosa?”

“Bella domanda ragazzo…”

“Non capisco”

“Nessuno capirà mai”

“Sei qui per salvarmi?”

“No non posso. Oramai neanche il potere di Dio può fare più niente. Il male è troppo grande, è radicato in profondità in questi uomini orgogliose uniformi.”

“Perché Lui ci fa questo…”

“Lui semplicemente non può impedirlo. Ha perso la battaglia. Non hai sentito dire che è malato?”

“Come può essere malato”

“E’ malato. Te ne renderai conto meglio anche tu. Vedi quella donna laggiù?”

“Sta entrando nella camera. Chi è?”

“E’ la madre casta.”

“Perché entra? Morirà!”

“Ormai è già morta comunque…Ora tocca a me. Abbiamo perso tutti. Possiamo solo sperare che nessuno mai dimenticherà.”

 

Mi lasciò solo, bastone di legno rapido passo, verso la fine.

 

Troppo stanco mi accasciai allora per terra mentre trasportavo la mia incudine. Subito sentì premere sulla fronte un freddo tubo di metallo che mi gridò forte all’orecchio

“bum”

 

Io ebreo, innocente anima smarrita, giacevo supino, occhi vuoti, nella mia mente queste parole

“dio è morto”

 

 

 

 

 

 

 

 

-Allora. Innanzi tutto grazie per l’attenzione perché questo degli ebrei è un tema molto duro e difficile da affrontare. Pur non essendo io credente ho ritenuto adatto inserire ogni figura religiosa, benché non facendone il nome. Spero vi sia piaciuta, per quanto può piacere uno scritto sulla shoah ma credo sia importante scrivere certe cose xche non va dimenticato nulla. -

  
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