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Autore: Moony91    26/01/2006    5 recensioni
Fanfiction scritta da Moony91 e Moonlight rage....è la nostra prima fanfiction, spero vi piaccia. E' una sorta di seguito del sesto libro, tutto comincia su un treno...Leggete,leggete,leggete,recensite,recensite,recensite!!!!Si accettano recensioni negative, ma sono preferibili quelle positive!! =D Attenzione!!! Ho ripostato il capitolo usando l'HTML....
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

 

Una donna di circa 36 anni era seduta sullo scomodo sedile di un treno.Aveva folti capelli castani legati con un fermaglio e gli occhi grigi, un tempo vispi e spensierati, esprimevano stanchezza e malinconia. Nel sedile di fronte sedeva una ragazza sui 19 anni, identica alla madre a parte i lunghi capelli neri e gli occhi scurissimi che aveva ereditato dal padre.

La pioggia batteva insistentemente sul finestrino del treno. Nonostante questo Lucille continuava a guardare fuori in cerca di qualcosa che le potesse ricordare i vecchi tempi.Già i vecchi tempi…non poteva credere di essere di nuovo lì, dove aveva passato 17 anni della sua vita.

La luce dei lampioni le illuminava il viso ad intermittenza, aveva un’espressione triste e nostalgica, ma in quel buio i suoi occhi risplendevano di gioia…Stava per ritrovare i suoi vecchi amici…

Di fonte a lei sua figlia era immersa nella lettura di un libro dalla copertina antica. Lucille staccò i suoi occhi dal triste paesaggio inglese e lasciò che i suoi pensieri dilagassero, si girò verso sua figlia e sorridendo disse:

-Lolò mi dispiace di averti dovuto portare via da casa…-

-Mamma!Ti ho detto un milione di volte di chiamarmi in quel modo!Io mi chiamoLorien!-La interruppe lei.

-Comunque non preoccuparti per me, so adattarmi, non so se te ne sei resa conto ma negli ultimi anni abbiamo cambiato casa circa 7 volte…-

-Oh…Bè…Si, ultimamente abbiamo avuto dei problemi…Comunque non devi preoccuparti quando mi ha scritto Silente mi ha detto che ci sono molti ragazzi della tua età nel posto dove stiamo andando…-

-Mamma, posso chiederti dove stiamo andando?-

-A casa di tuo padre…-

-Ma perché dobbiamo andare a casa sua se…se…bè se è…-

-…morto…-Sospirò Lucille finendo la frase della figlia e riprendendo a fissare fuori dal finestrino. Lorien capì di aver toccato un tasto dolente, ma ormai non voleva mollare…Lei e sua madre non avevano mai parlato di suo padre prima d’ora e lei voleva saperne di più…

-Mamma, ma perché sei scappata dall’Inghilterra?-

-Buona domanda Lory, davvero una buona domanda…effettivamente hai 19 anni, sarebbe pure ora che io la smettessi di fingere e ti dicessi la verità….- Lucille sospirò e cominciò a raccontare sempre con lo sguardo fisso a guardare fuori dal finestrino, come avrebbe reagito Lorien?Avrebbe capito il motivo della sua fuga?Non voleva farla sentire responsabile, d’altronde non era colpa sua se amava quell’uomo fino alla pazzia e, infatti, aveva fatto una pazzia di cui però era infinitamente felice.

Lucille iniziò a raccontare sotto l’attenzione della figlia, raccontò di tutto, a cominciare da quando era entrata a Hogwarts, anno per anno, di quel gruppetto di ragazzi bellissimi che avevano un debole per cacciarsi nei guai, di quanto erano arroganti e di quando capì che si era sbagliata di grosso nel giudicarli non appena uno di loro le fece battere il cuore. Lorien conosceva bene sua madre e sapeva che stava ben dilagando dall’informazione che lei aveva chiesto così si limitò ad annuire, aveva sonno e non riusciva a seguire il discorso di sua madre. L’unica cosa che ancora non capiva era perché sua madre continuava a giustificarsi d’ogni cosa che aveva fatto.Comunque ben presto capì che non avrebbe saputo il perché di quella visita a casa del padre fino a quando non fossero arrivate.

 

***

 

Harry si arrampicò faticosamente su un cumulo di macerie, qualche metro più dietro c’erano Ron e Hermione mano nella mano che si tenevano rispettosamente a distanza, in fondo era la prima visita di Harry alla casa dei suoi genitori dopo la loro morte. Quando lo ebbero raggiunto ci fu un imbarazzante momento di silenzio interrotto dalla voce esitante di Hermione:

-Harry…Se vuoi noi ti lasciamo solo mentre stai al cimitero per…- ma fu interrotta dall’arrivo del Patronus di George:

-Sarà per un’altra volta Hermione, l’Ordine ci chiama- Disse Harry ed Hermione rispose:

-Se vuoi andiamo noi così tu puoi rimanere qui ancora un po’…-

-No, non preoccuparti, non ce l’avrei fatta ad andare al cimitero, grazie lo stesso- Concluse lui e dopo pochi minuti si materializzarono davanti la porta del N°12 di Grimmauld Place.

-Che sarà successo?- Chiese Hermione

-Non ne ho idea-Rispose Harry

Entrarono in casa e trovarono George che li aspettava:

-Quanto ci avete messo?In cucina c’è un vostro “caro amico” che vi aspetta….-

-Un nostro caro amico?Gorge stai scherzando vero?E chi sarebbe? E perché è qui?-

-Mamma mia quante domande! Devo dirti che la cosa è curiosa, io e Fred stavamo perlustrando il giardino in cerca di qualche gnomo e chi ti troviamo in mezzo ai cespugli?-

-Bè allora ci vuoi dire chi è?-

-Entrate in cucina e lo scoprirete-

I quattro si diressero verso la cucina guidati da Gorge che aprì la porta ed uno ad uno entrarono tutti in cucina; tutti i membri dell’Ordine erano attorno ad una persona che non riuscivano a capire chi fosse, tutti ad eccezione di Tonks che sedeva sulla poltrona di sinistra davanti al fuoco, quella che una volta era la preferita di suo cugino Sirus, sembrava assorta nei suoi pensieri e non aveva tutta questa voglia di partecipare alla discussione, d'altronde si era girata verso di loro quando Harry, Hermione e Ron erano entrati.In quel momento anche gli altri membri dell’Ordine si accorsero della presenza dei tre e così si spostarono da davanti la sedia mostrando chi vi fosse seduto. I tre amici rimasero a bocca aperta, si sarebbero aspettati chiunque, ma non lui!Nessuno parlava. Ron si avvicinò all’orecchio di Harry e sussurrò quello che era nella testa di ognuno di loro ma che nessuno era riuscito a dire:

-Questo sarebbe il nostro “caro amichetto”?Avrei preferito mille volte che ci trovassimo Mc Laggen seduto su quella sedia piuttosto che…-

-Draco Malfoy????-Esclamò Harry quasi urlando.Tutti tacquero.Dopo qualche secondo Remus Lupin parlò:

-Harry, per favore…-

-Cosa ci fa qui??-Lo interruppe Harry. Era incredulo, avevano davanti il responsabile della morte di Silente e nessuno si muoveva, l’unico capace di parlargli era Lupin, che come al solito aveva quella sua aria tranquilla come se non sapesse niente sull’esistenza di un certo potentissimo mago di nome Voldemort. Ma come fa?? Si chiedeva Harry mentre Lupin riprendeva a parlare più calmo di prima:

-Bè Malfoy è qui perché si aggirava nei dintorni della Tana e Fred e George lo hanno trovato…Comunque stavo per chiedervi se per favore potreste andare a dare da magiare a Fierobecco, di questa faccenda ce ne occupiamo noi…-

-No, noi restiamo, facciamo o no anche noi parte dell’Ordine??Abbiamo diritto di partecipare alle sue riunioni, o sbaglio??-

-Devo dirti che sbagli Harry, questa non è una riunione, tuttavia si, potreste partecipare come membri dell’Ordine….Ma…-Continuò Lupin soffocando, sul nascere, una protesta di Harry

-Io d’accordo con gli altri membri dell’Ordine, abbiamo pensato che sia meglio che voi non partecipaste all’interrogatorio del signor Malfoy…-

-Ron, vai!-Si introdusse prepotente nella conversazione la voce della signora Weasley

-Ma mamma!-

-Niente storie, Ron!-

-Mamma, sono maggiorenne, so decidere da solo cosa devo fare!-

-Se sai così bene cosa devi e non devi fare allora sei pronto per andare a vivere da solo e riusciresti benissimo a difenderti da solo dalle orde di mangiamorte che setacciano le case!-

-Mamma ora non esagerare…-

-Non sto esagerando!Noi abbiamo un po’ più di esperienza di voi per dirvi che non è il caso che voi partecipiate all’interrogatorio, d’altronde io sono tua mamma quindi se Harry e Hermione non sono convinti di quello che diciamo possono restare…-

-Dai andiamo…-Disse Ron, con tono sottomesso rivolgendosi agli amici

-No, io voglio rimanere!-Urlò Harry

-Voglio sapere cosa aveva in mente questo delinquente!Perché stava nei dintorni della Tana?Dopo Silente voleva consegnare anche noi a Voldemort??- Ci fu un momento di silenzio, forse perché Harry aveva nominato quel nome o forse perché nessuno sapeva cosa dire...poi improvvisamente Draco prese la parola:

-Io non sono più un mangiamorte!-

-Come fai a mentire così spudoratamente, ti ho visto quella notte sulla torre di astronomia, c’ero anch’io!-

-Se c’eri hai visto pure che io non ho ucciso Silente e credo che non ce l’avrei mai fatta…-

-Però l’hai consegnato a Piton…-

-Si, su questo non posso mentire, ma io non faccio più parte dei mangiamorte!-

-Come pretendi che ti crediamo?-

-Harry basta! Vedi perché non vogliamo che voi lo interrogate??Non lo fai parlare, lo aggredisci e non lo fai finire di dare le sue spiegazioni! Ora per favore vai con i tuoi amici a dare da mangiare a Fierobecco!- Disse Lupin mettendo fine alla conversazione tra i due.

-Ma io voglio continuare a sentire cosa ha il coraggio di dire questo bugiardo!-

-Harry non è il caso di farne una tragedia, d’altronde hanno ragione a non volerci, noi siamo troppo “legati” a Malfoy…-

-Hermione ha ragione Harry…ti prometto che dopo ti racconterò tutto quello che è successo, ma adesso per favore vai, è da stamattina che Fierobecco non mangia…-

Ron e Hermione non diedero tempo a Harry di protestare un’altra volta e lo trascinarono fuori dalla cucina. I ragazzi salirono silenziosamente le scale fino alla stanza di Fierobecco.

Intanto in cucina era calato il silenzio, Lupin si diresse verso il tavolo, prese una sedia, la girò verso Draco Malfoy e gli altri membri dell’Ordine e si abbandonò su di essa, la sera prima c’era stato il plenilunio e lui era stanco, anzi stanchissimo, aveva preso la pozione, ma lui sapeva bene che non bastava per evitare di far uscire il mostro che abitava in lui, aveva dovuto combattere tutta la notte contro se stesso…ormai avrebbe dovuto reprimere quel mostro per sempre, non poteva rischiare di far del male a Tonks…D’un tratto Moody ruppe quel silenzio.

-Allora signor Malfoy gradirebbe dirci che cosa faceva nel giardino della Tana?-

-Non era per ordine del Signore Oscuro, lo giuro!-

-Nessuno ha detto questo..-

-So che lo pensate…-

-Allora cos’è questa storia che tu Malfoy non sei più un mangiamorte?- Si intromise il signor Weasley.

-E’ la verità, io non sono più un mangiamorte-

-E secondo te perché dovremo crederti?-

-Non mi aspetto che mi crediate, e neanche che mi perdoniate, in fondo come ha detto Potter ho consegnato Silente al professor Piton…-

-Comunque non hai risposto alla mia domanda Malfoy, cosa ci facevi nel giardino della Tana?- Lo interruppe Malocchio Moody, ma Draco parve non sentire la domanda e continuò:

-Quando ho capito bene le intenzioni del Signore Oscuro ho cercato di trovare un modo per scappare e senza mio padre è stato piuttosto facile, il problema era che non avevo un posto dove andare…-

-Continui a non rispondere, cos’hai da nascondere?…Minerva non mi fido…-

All’improvviso per la prima volta nella serata prese la parola la professoressa McGranitt che fino ad allora aveva ascoltato tutto molto attentamente.

-Vedo sincerità nei suoi occhi, ma non posso dire di fidarmi di lui, non sono una Legilmens però non dobbiamo dimenticarci che Severus è un ottimo occlumante, avrebbe potuto benissimo insegnare l’Occlumanzia a Draco…Comunque non credo che possiamo decidere adesso cosa ne sarà di lui, sicuramente non possiamo consegnarlo al Ministero…lo sbatterebbero subito ad Azkaban senza neanche ascoltarlo e i mangiamorte non ci metterebbero molto a farlo evadere sia che lui sia ancora dei loro sia che lui li abbia traditi, vorranno di certo liberarsi di una persona scomoda; quindi propongo di tenerlo qui a Grimmauld Place, magari in cantina. Che ne dite?-

Tutti ascoltavano mentre la professoressa McGranitt parlava, tutti i membri erano attenti ad ogni parola che pronunciava, aveva esposto i fatti in modo ordinato e giusto come avevano sentito fare a solo una persona prima di lei: Silente.

Tutti rimasero in silenzio, ad ognuno rimbombavano nella testa le parole della professoressa McGranitt.

-Allora accettate la proposta?- Chiese lei e tutti annuirono. La professoressa McGranitt aveva l’aspetto stanco e tipico di una donna che stava soffrendo, ma nonostante questo un leggero sorriso si apriva sul suo viso, un sorriso rassicurante. Ancora una volta a tutti venne in mente quando c’era Silente a fare quel sorriso che gli dava sempre un motivo per andare avanti quando tutto sembrava perduto.

-Bene…allora, Alastor e Tonks mi fate il piacere di accompagnare il signor Malfoy in cantina, di assicurarvi che non possa scappare e che abbia un materasso comodo dove dormire?- I due si alzarono e lei li ringraziò, poi continuò:

Esattamente nell’istante in cui Malocchio Moody e Tonks uscirono con Draco entrarono in cucina Harry, Ron ed Hermione.

Lupin si alzò stanco e andò a sedersi sulla poltrona che poco prima era occupata da Tonks, aveva voglia di sentire se rimaneva qualche residuo del suo profumo che gli piaceva tanto…Ancora non era riuscito a baciarla e stavano insieme!Ma la storia di Malfoy aveva allarmato un po’ tutti e lui era stanchissimo, sperava che lei si fosse sbrigata a salire, immaginava che avevano dovuto perdere tempo con Malocchio Moody per via di tutti gli incantesimi che stavano gettando nella cantina in modo di renderla invalicabile.

Ron si era seduto sulla poltrona accanto a quella di Lupin e faceva sedere Hermione sulle sue ginocchia mentre Harry si avvicinava a Lupin per sapere cosa avevano concluso all’interrogatorio e quello cominciò a raccontare tutto, d’altronde l’aveva promesso a Harry e poi così evitava di pensare a Tonks.

Hermione non era in vena di smancerie così appena vide la signora Weasley cominciare a preparare la cena decise che era l’occasione giusta per staccarsi da Ron e andò ad aiutarla.

Lupin aveva finito di raccontare dell’interrogatorio a Harry e questo prese subito a protestare:

-Ma professore!E’ stato un mangiamorte! Come fate a fidarvi di lui dopo quello che è successo con Piton?-

-Harry te l’ho spiegato prima…-

-Si certo, voi avete più esperienza di me sapete quello che fate, ma anche Silente si è sbagliato, come potete dire che Voldemort non stia usando lo stesso trucco?-

-Non siamo sicuri Harry e comunque non ho detto che abbiamo deciso di fidarci di Draco, dobbiamo pensare tutti molto bene prima di prendere una decisione…-

-Bè allora credo che anche io andrò a pensare in camera mia…avvertitemi per la cena per favore…-

E una volta detto questo si smaterializzò dalla cucina per riapparire con un sonoro “pop” sul letto della sua camera. Si sdraiò e cominciò a pensare:

-Tanto alla fine cederanno e si fideranno di Malfoy…Bè se loro non si muovono significa che è ora che lo faccia io, anzi, avrei dovuto mettermi in cerca degli Horcrux da molto, moltissimo tempo.

Allora facciamo mente locale di quello che mi ha detto Silente…direi di cominciare dal medaglione di Salazar Serpeverde, mi sembra molto probabile che Voldemort l’abbia trasformato in un Horcrux. Il problema è che devo setacciare un sacco di posti, non saprei proprio dove cercarlo, bè prima comincio prima lo troverò-

Detto questo prese una pergamena, la piuma e l’inchiostro e scrisse un biglietto:

 

Per Ron ed Hermione

Ho deciso di andare a cercare gli Horcrux,

è troppo tempo che me ne sono dimenticato,

la salvezza del mondo è nelle mie mani e so che

Silente si fidava di me assegnandomi questo compito,

non posso deluderlo.Non venitemi a cercare per nessun

motivo se non sono di ritorno entro domani mattina.

Spero capiate…

                 …vostro

                                              Harry

 

Harry rilesse più e più volte il biglietto poi si convinse che andava bene lo lasciò sulla scrivania in bella vista e si smaterializzò.

Pochi minuti dopo entrò nella stanza Ron:

-Harry ma che ti sei offeso? Perché te ne stai rintanato qui dentro?Harry?Harry dove sei?….Dai non fare il cretino…togliti il mantello…esci fuori…-

Stava cercando nella stanza nella speranza di trovare il suo amico nascosto da qualche parte quando notò il biglietto sulla scrivania, lo lesse

-No, non può essere…- Disse mentre si precipitava fuori dalla camera e giù per le scale. Doveva chiamare Hermione solo lei avrebbe saputo quale fosse stata la cosa migliore da fare.

Si fermò davanti la porta, nascose il biglietto di Harry al sicuro nelle tasche dei pantaloni e, dopo essersi assicurato di essersi tolto dal viso quell’espressione impaurita, entrò in cucina.

Si guardò intorno alla ricerca di Hermione…eccola lì, “ Quanto è bella mentre si impegna a cucinare” pensò Ron, “ se non fosse che c’è mia madre e altri cinque membri dell’Ordine non farei complimenti e gli salterei addosso…Ma che sto dicendo? Harry sta rischiando la pelle, devo avvertirla…

-Hermione potresti salire un attimo in camera da me e Harry? Ci serve una mano per quel tema di Trasfigurazione…- Ron pregò che la professoressa McGranitt non l’avesse sentito, effettivamente neanche Hermione l’aveva sentito, aveva bisbigliato ed ora lei gli stava chiedendo cosa aveva detto così lui si avvicinò e le bisbigliò in un orecchio:

-Per favore sali in camera è successa una cosa a Harry, non posso dirtelo qui…- Detto questo la baciò sul collo, un po’ perché non era riuscito a trattenersi e un po’ perché sapeva che avrebbe soffocato qualsiasi reazione di Hermione, lei lo guardò torva e poi disse.

-Signora Weasley, può pensarci lei mi devo allontanare un attimo…-

-Certo cara- Rispose lei di rimando, così i due amici si materializzarono in camera.

-Allora cosa è successo?- Disse Hermione, Ron non le rispose, prese il biglietto di Harry dalla tasca dei pantaloni e lo dispiegò poi lo porse a Hermione. Lei lo lesse più e più volte ed ogni volta che lo leggeva i suoi occhi si gonfiavano, poi alzò lo sguardo verso quello di Ron rimanendo a bocca aperta, aveva il fiato spezzato dal pianto e gli occhi pieni di lacrime, Ron la abbracciò, poi lei disse:

-Non può averlo fatto veramente!-

-Temo di si…-

-E’ tutta colpa nostra dovevamo capirlo che prima o poi lo avrebbe fatto…- Ron si staccò dal suo abbraccio, la prese per le spalle e la costrinse a guardarlo:

-Hermione lo sappiamo tutti e due che Harry è imprevedibile, non è colpa tua, capito?-

-Si, ma potevamo impedirlo!-

-Non possiamo piangere, piuttosto dobbiamo pensare a qualcosa che possa salvarlo…-

-Ma Harry non è minimamente pronto per affrontare una cosa del genere non è esperto di magia oscura come lo era Silente…- Continuò lei

-Hermione, ti prego aiutami a trovare una soluzione, in queste cose riesci mille volte meglio tu di me, lo sai1-

-Non saprei che fare, non possiamo andarlo a cercare, anche perché non saprei dove andare a cercarlo, ci sono milioni di posti dove potrebbe essere…Oddio ma perché non ci ha detto niente lo avremo accompagnato…-

-Hermione!-

-Si, scusa Ron…bè non vedo altra soluzione…Dobbiamo dirlo a qualcuno!-

-Stai scherzando, vero? Se Silente non ha voluto che Harry lo dicesse ai quattro venti un motivo ci sarà dovuto essere, no?-

-Si, ma prima c’era lui ad aiutarlo, ora non c’è nessuno! Devi ammettere che Harry non ha l’esperienza necessaria…-

-Hai ragione, a chi hai in mente di dirlo?-

-Io pensavo di dirlo al professor Lupin, in fondo, tra i membri dell’Ordine è quello che ha più confidenza con Harry…-

-Si, si…il professor Lupin è perfetto, se ci fosse stato Sirius però…-

-Se c’era Sirius Harry glielo avrebbe già detto!-

-Ma allora come glielo diciamo a Lupin?-

-Ci penso io!- Detto questo Hermione si materializzò in cucina, si guardò intorno in cerca del professore, capì che Tonks aveva ancora a che fare in cantina perché Lupin era seduto ancora sulla poltrona, fissava il fuoco con sguardo perso e aveva in mano un bicchiere di whisky incendiario. Si avvicinò e si sedette sulla poltrona, lo guardò e aspettò che lui si girasse verso di lei poi disse.

-Qualche problema Hermione?-

-Ehm…veramente…potrei parlarle, professore?-

-Certo, dimmi pure!-

-Le dispiacerebbe se saliamo su?-

-Va bene, in quale camera?-

-In quella di Harry e Ron…-

-Ma stanno studiando credi sia saggio disturbarli?-

-No, ehm…non…non ci sono!Sono andati a giocare a…a scacchi…in…in salotto, si sono a giocare a scacchi magici in salotto!- Concluse Hermione sorridendo fiera per aver trovato una così credibile scusa

-Se le cose stanno così non c’è problema…ci vediamo lì allora!- Detto questo Lupin si smaterializzò e dietro di lui lo seguì Hermione.

Poco dopo si trovarono in camera di Ron e Harry, Lupin guardava Ron ed Hermione in cerca di una spiegazione, “Che ci faceva lì Ron” si chiedeva.

-Hermione ci sei riuscita!-

-Ehm…si!-

-Riuscita a fare cosa?- Si intromise il professore

-Ora le spiego…- Hermione raccontò a Lupin tutto sugli Horcrux, sulle lezioni private di Silente, e sulla decisione di Harry di continuare la distruzione dei “pezzetti di anima di Voldemort” al posto di Silente. Quando ebbe finito il silenzio regnò nella camera per alcuni minuti poi Lupin disse:

-Innanzitutto dobbiamo trovarlo e farlo tornare…suppongo che voi non sappiate dove sia vero?-

-No…Ci sarebbero così tanti posti…-

-Già, già…quindi dobbiamo trovare un modo che possa trovarlo ovunque esso sia…-

-Ci sono i gufi!- Intervenne Ron

-…oppure possiamo usare…-

-Il Patronus!- Concluse Hermione

-Sveglia come sempre Hermione!- Si complimentò Lupin poi continuò mentre Hermione arrossiva e abbassava lo sguardo:

-Dobbiamo inviare tutti e tre il nostro Patronus, dobbiamo fargli credere che siamo in pericolo e abbiamo bisogno di lui! Li inviamo in questo ordine: prima il mio, poi il tuo Hermione e infine quello di Ron…Avete capito?-

I due annuirono e a distanza di cinque minuti uno dall’altro mandarono i propri Patronus sperando che Harry venisse al più presto.

-Bene ora è meglio che scendiamo in cucina, di certo Harry si materializzerà lì-

-Ehm…professore?-

-Si Hermione?-

-Per favore non racconti a nessuno di Harry, lui non voleva che si sapesse, Silente aveva detto di non dirlo a nessuno però io ho pensato che ora che lui non c’è più…-

-..Harry ha bisogno di aiuto-

-Esatto….in fondo lui non è molto pratico di magia oscura…-

-Non dirò niente, se è questo quello che voleva Silente…-

I tre si materializzarono in cucina tutto era come avevano lasciato prima, tranne che Tonks aveva preso il posto di Hermione in cucina. Ron cercò di avere una faccia più naturale possibile senza pensare ad Harry mentre Hermione andava ad aiutare la signora Weasley al posto di Tonks che si era seduta a bere della burrobirra con la faccia imbronciata, aveva rovesciato di tutto e di più in cucina, come al solito voleva rendersi utile e invece aveva creato più problemi che altro. Era così arrabbiata che non si era accorta che Lupin era entrato in cucina, gli si era illuminato lo sguardo nel vederla, finalmente era tornata dalla cantina! Si diresse verso di lei e, come se niente fosse, si sedette accanto a lei e si versò della burrobirra in un bicchiere, bevve un lungo sorso e poi la guardò, non disse niente, la guardava e basta. “Quanto è bella” pensava poi anche lei si girò a guardarlo e lui le si avvicinò a le prese una mano poi disse quasi sottovoce:

-Che succede? Avete risolto in cantina?- Aveva uno sguardo dolce ed un leggero sorriso, lei lo fissò negli occhi e poi abbassò lo sguardo a bevve tutto d’un fiato il suo bicchiere di burrobirra. A Lupin gli era bastata quella occhiata per capire cosa aveva Tonks e sapeva altrettanto bene che lei non era così e che aveva bisogno di aiuto, non poteva sbagliarsi, effettivamente riconosceva di essere abbastanza bravo in materia. Il sorriso gli scomparve dal volto poi si alzò in piedi il suo sguardo era fisso su Tonks, aspettò che abbassasse il braccio e che posasse il bicchiere sul tavolo, poi le prese il braccio con stretta salda lei si girò e lo guardò di nuovo per riabbassare lo sguardo pochi secondi dopo. Il suo sguardo era spento. Lupin non poteva più sopportare tutto questo la fece alzare, la abbracciò e si smaterializzò con lei.

Tonks si aspettava di tutto, ma non quello!Innanzitutto non si aspettava che si smaterializzasse, lei pensava più una discussione alla Remus Lupin nella quale cercava di consolarla, di capirla…e ci riusciva sempre!Invece no, lui aveva preferito smaterializzarsi, ma dove voleva portarla poi? Solo lui lo sapeva, era riuscito a stupirla un’altra volta.

Pochi secondi più tardi si ritrovarono davanti l’entrata del Ministero della Magia, ossia la cabina del telefono di Londra. Accanto ad essa c’era una pozzanghera, Tonks ebbe una reazione, l’aveva sconvolta un’altra volta, due volte nel giro di dieci secondi!

-Allora, le ricorda qualcosa, signorina Tonks?- Disse lui con fare scherzoso, poi le mostrò una macchia scura che aveva sui pantaloni. Lei accennò un altro sorriso poi si strinse nelle spalle, mise le mani in tasca e continuò a guardare quella pozzanghera, un breve sorriso si allargò sul suo viso

-Allora ti ricordi quella mattina che mentre io passavo davanti la cabina tu hai aperto la porta e io sono caduto rovinosamente nella pozzanghera?- Tonks non parlò, aveva lo sguardo basso e  quell’accenno ad un sorriso si spense definitivamente, i suoi capelli divennero di color grigio spento e si mise a giocherellare prendendo a calci un sassolino… “Non è possibile, ancora non ha reazioni…o per lo meno non ha reazioni positive…” Pensava Remus, non sopportava vedere Tonks che si abbatteva in quel modo…

-Lo sai, non sono più riuscito a toglierla questa macchia dai pantaloni, ed ora ogni volta che la vedo mi viene da ridere, ma sono contento che mi hai fatto cadere, forse è proprio da quella mattina che mi sono accorto di chi avevo davanti, ti avevo sempre ritenuto “piccola” e ti trattavo come se fossi la mia sorellina minore, ma ho capito che tu non sei piccola…- Il tono di Remus si fece più basso

-…Se non fosse stato per te io starei ancora a piangere per la morte di Sirius, sei stata tu che mi hai fatto capire che lui non avrebbe mai voluto che io smettessi di vivere solo perché….bè perché lui non c’èra più-  Tonks aveva smesso di giocare con il sassolino ed ora stava ferma davanti a lui, Remus decise di provare il tutto per tutto così abbracciò di nuovo e si materializzò nella camera di Sirius a Grimmauld Place, gli costò moltissimo, gli occhi gli bruciavano nel vedere tutti quei pezzi di ricordi, ma doveva farlo, doveva farlo per lei, non poteva vederla così, d’altronde lei lo aveva fatto con lui.
Lei fu di nuovo sorpresa dal posto in cui l’aveva portata Remus, ma che aveva intenzione di fare??

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce tremante di lui:

-A-allora…tu credi c-che lui sarebbe stato felice nel vederti…nel vederti in questo stato?-

-Remus, perché stai facendo tutto questo?- Disse lei. Adesso lo guardava ed era lui che evitava il suo sguardo. Passarono interminabili secondi in silenzio, poi Remus si ricompose e disse:

-Perché sto facendo tutto questo?…E tu perché l’hai fatto con me?- Tonks rimase spiazzata

-…bè…perché….perché avevi bisogno di aiuto e non riuscivo a vederti in quel modo, non ti riconoscevo più, passavi le tue giornate chiuso in camera, ogni volta che passavo davanti la porta avevo la tentazione di bussare, ma non volevo disturbarti, poi quella sera ti ho trovato in cucina e..-

-…e non sei riuscita a trattenerti!-

-Già…- Sospirò lei

-Bè anche io sono stanco di vederti abbattere ogni qual volta fai cadere qualcosa solo perché credi che noi ti compatiamo e basta, se tu ci dessi fastidio non saresti qui, hai capito!- Remus la prese per un braccio, la girò verso di lei e la costrinse a guardarlo, poi le prese le mani nelle sue, erano piccole e fredde, e le sussurrò:

-…Noi tutti vogliamo che tu rimanga con noi, ci tiri su il morale con la tua allegria…ti vogliamo bene, tutti quanti, e poi io…io ti amo… e senza di te sarei perso…-

Detto questo vide che lei stava sorridendo e si abbandonava al suo abbraccio, l’aveva convinta…la stava per baciare per dimostrarle che lui non scherzava affatto ma con un sonoro “pop” Ron si materializzò alle loro spalle e le sue orecchie erano diventate più rosse dei suoi capelli

-Ehm, scusatemi, mi dispiace tanto ma…..HARRY E’ TORNATO, E’ IN CUCINA!!-  Remus si girò subito e, una volta ripreso il tono da “professore”, come lo chiamava Tonks, disse:

-Scendo subito Ron, grazie-

-Prego e… scusatemi ancora…-

-Nulla…- Rispose Lupin, poi Ron si smaterializzò

-Scusa Ninfadora, ti spiego più tardi…-

-Dove vai?-

-In cucina, perché?-

-Vengo con te…-

-Ok, tanto te lo avrei detto più tardi…-

-Dirmi cosa?-

-Vieni in cucina e vedrai!-

I due si materializzarono in cucina dove trovarono un nervoso Harry che sbraitava contro chiunque cercasse di farlo ragionare, subito Remus andò verso Harry e disse:

-Harry, andiamo in camera tua un attimo?-

-Perché?-

-Desidero parlarti…-

Annuì e seguì l’ex professore su per le scale fino alla sua camera, sapeva di cosa voleva parlargli, Hermione e Ron avevano sicuramente raccontato tutto a Lupin, era arrabbiato con loro perché non avrebbero dovuto farlo ed era arrabbiato con Lupin perché aveva finto che l’Ordine fosse in pericolo mandandogli i Patronus, voleva sentire cosa aveva da dire e, se sarebbe stato necessario, gli avrebbe anche urlato contro!Aveva bisogno di sfogarsi…

-Allora Harry, dove sei andato?- Cominciò Lupin con il suo tono calmo che usava nelle situazioni critiche e che dava molto fastidio ad Harry

-Dovevo fare una cosa che mi ha detto di fare Silente prima di morire…-

-E tu sei sicuro che Silente volesse che tu affrontassi questa cosa da solo?-

-Non lo so…lui mi ha sempre detto che potevo dirlo solo a Ron e a Hermione…-

-Ma lui non prevedeva di morire…forse contava di aiutarti in questa impresa…-

-Bè, si credo di si, ma ora non c’è più…- Harry aveva cercato di non pensare che Silente fosse morto, preferiva pensare che fosse molto occupato con l’Ordine, ma l’immagine del corpo di Silente inerme ai piedi della torre di astronomia era presente nella sua testa ogni qual volta sentiva quel nome.

-Puoi parlare al ritratto, se vuoi. Ci stiamo occupando di mettere un quadro anche qui a Grimmauld Place…-

-Ron e Hermione ti hanno parlato vero?-

-Si, mi hanno detto degli Horcrux…sono molto preoccupati, da quello che hai raccontato a loro devi affrontare molti incantesimi di magia oscura potentissima…-

-Le hanno raccontato della grotta?-

-Si…tu credi di essere all’altezza di poter fare quello che ha fatto Silente quella sera?-

-No, ma non può aiutarmi dal ritratto?-

-Harry, Silente è morto…non puoi far finta che è vivo usando la sua immagine in un ritratto seppur animato…possiamo chiedergli pareri me non può seguirti in una simile impresa…-

-Io non ce la posso fare da solo…posso parlare con il ritratto?-

-Si…puoi parlargli domani ci organizziamo ok? Comunque nel frattempo mi faresti il favore di considerare l’ipotesi di farti aiutare dall’Ordine?-

-Bè io pensavo di farmi aiutare da…-

-Harry, Ron e Hermione hanno la tue stesse capacità, la tua stessa esperienza…-

-Mi aiuti?Cioè intendo…vuoi venire con me a cercare gli Horcrux?- Lupin era rimasto spiazzato da questa domanda, non se lo sarebbe aspettato

-Vuoi che ti aiuta io? Ma non ho neanche lontanamente la stessa esperienza di Silente…-

-Silente si è fidato di lei come insegnante di difesa contro le arti oscure…-

-Si ma non è la stessa cosa!- Lupin stava perdendo la pazienza…come poteva paragonarlo a Silente!

-Ci sarà stato un motivo per cui Silente le ha dato quel posto, mi ha insegnato l’Incanto Patronus, ha combattuto la prima guerra contro Voldemort e dici di non essere all’altezza?-

-Si, Harry, io non ho assolutamente la stessa esperienza di Silente…-

-Ma ce l’hai più di me!-

-Questo non significa niente…-

-Per me significa…Tu, Sirius e Silente siete le uniche persone insieme a Ron e Hermione che sono riuscite a farmi ragionare e che mi hanno ascoltato nei momenti in cui avevo bisogno…-

“Remus devi aiutarlo, lui ha bisogno di te!” Continuava a ripetersi Lupin, ma d’altra parte era convinto di non farcela…

-Harry, io….Ci devo pensare ok?-

-Va bene, ma domani posso parlare con il ritratto di Silente?-

-Non lo so…ne parlerò con Minerva…-

-Ah…ehm…per favore non dire niente a nessuno…-

-Va bene Harry…ora scendi che la cena sarà quasi pronta a quest’ora…- Dicendo questo Lupin diede le spalle a Harry e si materializzò in cucina, si diresse immediatamente sulla poltrona davanti al fuoco e vi sprofondò, cosa avrebbe dovuto fare? Forse era meglio aiutare Harry, non poteva lasciarlo da solo, ma sicuramente non aveva l’esperienza di Silente….Silente! Ecco la risposta, si sarebbe recato ad Hogwarts per parlare della scelta di Harry con Silente.

In quel momento Harry si materializzò in cucina lui decise che era meglio non farsi vedere preoccupato anche perché Tonks si stava dirigendo verso la poltrona e lui aveva una voglia estenuante di dimenticarsi di tutto e di riprendere il discorso con Tonks dove l’avevano lasciato.

Tonks si sedette sulle sue gambe e lo guardò, aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ma era meglio non parlarne così appoggiò la testa sulla sua spalla e cominciò ad accarezzargli i capelli…Lupin si girò verso di lei, poggiò la sua fronte su quella di Tonks, la guardò negli occhi, poi, prima di baciarla, le sussurrò:

-Grazie di esistere- Aveva bisogno di sentire il suo calore…

-La cena è prontaaa!- Urlò la signora Weasley, tutti i presenti si alzarono contemporaneamente lasciando le proprie postazioni per andare a sedersi a tavola compresi Lupin e Tonks anche se a malincuore.

Finita la cena la signora Weasley disse rivolgendosi ad Harry e Ron:

-Harry caro, Ron caro…per favore, potreste portare questi due piatti al signor Malfoy in cantina?-

Aveva cercato di essere il più gentile possibile, sapeva che non avrebbero voluto, ma inaspettatamente i due si alzarono velocemente e presero al volo i piatti che entravano volteggiando come se non vedessero l’ora di andare in cantina. Hermione era preoccupata per questo loro comportamento, li seguì con gli occhi, mentre si dirigevano verso la porta e si accorse che parlottavano tra di loro.

Harry e Ron entrarono nella cucina mezz’ora più tardi, ostentando un’aria particolarmente soddisfatta. Hermione capì che i suoi sospetti erano fondati così si allontanò dal lavandino dove aiutava la signora Weasley a pulire i piatti e trascinò via Ron dalla cucina fino al salotto deserto. Arrivati lì Ron le lanciò uno sguardo interrogativo ma poi si avvicinò e fece per baciarla ma Hermione si scansò dicendo:

-No Ron prima voglio sapere cosa avete fatto tu ed Harry?- Lui fece un sorriso un po’ ebete e poi le rispose:

-Non ti preoccupare, piccola! Niente d’importante…- Dicendo questo le passò un braccio dietro il collo abbracciandola, ma lei lo respinse stizzita dicendogli:

-Primo: non chiamarmi mai più piccola. Secondo: dimmi cosa avete fatto!- Ron inarcò le sopracciglia con un’espressione mista tra lo stupito e il divertito e le rispose:

-Ehi! Calma Hermione! Abbiamo solo dato una lezione a Malfoy!-

-U-una lezione? Non l’avrete mica…-

-Herm gli abbiamo solo lanciato qualche incantesimuccio…ma mi vuoi dire che non se lo meritava?- Detto questo le stampò un bacio veloce sulle labbra e uscì dal salotto lasciandole solo il tempo di esclamare

-Ronald Weasley! Torna subito…-

-Assomigli sempre di più a mia madre!- La interruppe lui sorridendo e si chiuse la porta alle spalle.

La ragazza rimase ancora due minuti a fissare il fuoco scoppiettante nel camino, poi si diresse spedita verso la cantina.

La porta si aprì cigolando.

Nella stanza c’era solo una finestrella molto alta dalla quale filtrava la luce argentea della luna; in un angolo, tutto raggomitolato, c’era Draco Malfoy. I capelli biondi di solito impeccabili gli ricadevano scomposti sul viso insanguinato, aveva un occhio gonfio e dal naso gli usciva molto sangue; i suoi vestiti erano macchiati di terra e strappati in alcuni punti. Era ridotto proprio male.

Hermione entrò lentamente e si chiuse la porta dietro, solo allora Draco parve accorgersi della sua presenza. Stranamente non iniziò ad insultarla, invece, le chiese con aria di sfida se era venuta per gettargli qualche altra fattura.

-No! Sono venuta per vedere come stai, Malfoy…- Rispose lei un po’ risentita.

-Secondo te? Diciamo che ho avuto momenti migliori!- Borbottò lui asciugandosi il naso gocciolante di sangue con la manica della veste.

-Tieni, puoi usare questo!- Disse Hermione lanciandogli un fazzoletto.

Draco ringraziò ed iniziò a tamponarsi il viso.

-Stavo notando…- Disse Hermione gelida -…che ancora non mi hai insultato, chiamata sporca mezzosangue ed hai perfino accettato il mio aiuto…stai forse cercando di impietosirmi?-

-Mi dispiace di essere stato così bastardo… ma tu non sai cosa vuol dire avere come padre Lucius Malfoy…-

-E tu ti aspetti che io ti creda? Così su due piedi e con una scusa così banale?-

-Non ti ho mai chiesto di credermi e non so nemmeno perché ti sto dicendo tutto questo, so solo che allora credevo in tutto quello che dicevo e che facevo e che è stato un duro colpo per me scoprire che erano tutte stronzate e che mi dispiace molto per come mi sono comportato, ma quando me ne sono reso conto ormai era tardi, ero già un mangiamorte e sono stato costretto a fuggire per non essere ucciso. In ogni caso non mi aspetto che tu mi creda…e, bè ecco credo che comunque io ti debba delle scuse per quello che ti ho fatto passare…Hermione-

Dopo che Draco ebbe finito di parlare ci fu un lungo momento di silenzio.

-Bè…grazie delle scuse, ora però io vado…- Disse Hermione avviandosi verso la porta e chiudendosela alle spalle. Dopo essere uscita si diresse verso la cucina era deserta eccetto per la signora Weasley che stava finendo di lavare i piatti.

 

   
 
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