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Autore: Urdi    02/04/2011    10 recensioni
"La giovane donna inspirò a fondo e il freddo le gelò ogni cellula. Con lentezza aprì gli occhi e spostò il viso, appoggiando la guancia alla spalla del maestro. Si abbandonò contro quel corpo come affidandosi a un nuovo destino. “Con la pioggia è tutto diverso… nella pioggia la terra è fango, i colori sono grigio, il dolore è più forte, il sangue è nero e non va via. La pioggia non lava, ma impregna ogni cosa, filtra, scava.[...]"
[prima classificata al "Fanart and music inspiration - KakaSaku Contest" indetto da Aya88]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Personaggi, luoghi, canzone e immagine che hanno ispirato questa fanfic, non mi appartengono. Non ci sono scopi di lucro. "Bleed for me” dei Saliva seppur non compaia esplicitamente, mi ha dato lo spunto per diverse riflession, prima fra tutte il fatto che Sakura sia quella che 'sanguina' per i suoi compagni. Buona lettura! 




Nella pioggia
Di Urdi


Link all'immagine scelta!

Link alla canzone!


Le sue labbra sulla fronte non erano fatte di pelle, ma di stoffa bagnata dalla pioggia.
Sakura respirò nel freddo, avvertendo il tocco di Kakashi come una carezza gentile, confortevole.
Il fragore del temporale che si abbatteva sulle macerie era nulla rispetto al ticchettio ritmico delle gocce sul copri fronte del jonin.
Era un suono stonato, così com’era stonato quell’abbraccio che si stavano scambiando.
“Adesso, non dovrebbe smettere di piovere?” chiese Sakura, gli occhi serrati, le labbra del maestro ancora sulla propria fronte.
Lui non rispose, limitandosi a stringere l’allieva dal giubbotto verde pesante di acqua come se dovesse scomparire da un momento all’altro.
Kakashi si trovava in una scena che aveva già vissuto, conosceva quel dolore e aveva bisogno di qualche minuto per tornare a pensare lucidamente.
Soffriva di un male che non sanguinava, provava il bruciore di ferite che non sfioravano il suo corpo. E lui sapeva dove finivano quegli squarci, dove colava il liquido vitale: su Sakura.

Avevano gli occhi chiusi e stavano sotto alla pioggia scrosciante, avvertendo solo il respiro, solo la pesantezza del temporale, del conflitto e del freddo. Erano fermi, quasi inanimati.

“Sakura…”riuscire a parlare con la maschera imbevuta d’acqua non era poi così semplice.
“Ho sempre pensato che le cose sarebbero cambiate. – rispose lei, di riflesso, come se fosse stata chiamata a sfogarsi – Non concretamente, con parole o speranze, ma inconsciamente. Era una specie di sensazione che mi mandava avanti, nutrita dalla presenza del nostro gruppo.”
La giovane donna inspirò a fondo e il freddo le gelò ogni cellula. Con lentezza aprì gli occhi e spostò il viso, appoggiando la guancia alla spalla del maestro. Si abbandonò contro quel corpo come affidandosi a un nuovo destino.
Kakashi aprì l’occhio sano e guardò i capelli rosa scuriti dall’acqua, sciolti sulle spalle della propria allieva. Li accarezzò senza smettere di stringerla.
“E’ sempre così, sai? Sempre, per qualsiasi cosa. E’ il nostro spirito di sopravvivenza, se non lo avessimo non saremmo ninja.”
“Però, forse, mi avrebbe aiutata a non illudermi.”
“Non sono illusioni, sono prospettive. Il futuro è incerto, sta a noi immaginarlo, non pensarci è da stupidi. L’errore è dare a esso troppa fiducia, credervi senza dubbio.”
“Naruto avrebbe detto l’esatto contrario. Se solo smettesse di piovere…”
Rimasero in silenzio, la pioggia a sferzare i loro corpi con violenza.
“Con la pioggia è tutto diverso… - mormorò poi Kakashi, lo sguardo che adesso vagava sulle macerie -…nella pioggia la terra è fango, i colori sono grigio, il dolore è più forte, il sangue è nero e non va via. La pioggia non lava, ma impregna ogni cosa, filtra, scava. Sakura, la pioggia se ne andrà, non preoccuparti. Troveremo una soluzione…”
La giovane donna non rispose, aggrappandosi con le dita alla maglia scura del maestro, sentendo le lacrime in bilico sulle ciglia.
Anche piangere nella pioggia era diverso, pensò lei.
Piangere sotto la pioggia era più facile. Piangere sotto l’acqua scrosciante, in quell’abbraccio saldo, nel gelo, era come svuotarsi d’ogni sostanza. Era come uscire fuori dal proprio corpo.


Kakashi non aveva intenzione di lasciarla andare; adesso come non mai avvertiva dentro di sé la voglia di proteggerla, perché Sakura era l’ultima e, accidenti!, avrebbe dato tutto per poterla salvare. Tutto. Perché lei, nel loro team, era sempre stata quella che sanguinava silenziosa; era la ferita aperta del taglio che Sasuke aveva causato con la sua lontananza. E ora che in quello scenario terribile rimaneva solo la kunoichi, Kakashi avrebbe fatto di tutto per farla guarire da tale condizione. 
Il futuro, seppur tremulo, era già stato scritto: la guerra era finita e presto, con essa, sarebbe finita anche la pioggia. 
Questo era quello che Naruto, con Sasuke, aveva insegnato loro.
Vivere non era sopravvivere, era avere fiducia completa in un futuro migliore.
Kakashi non la pensava così, troppo segnato da dolori profondi e irraccontabili, eppure aveva dovuto ricredersi.

“Smetterà di piovere e tu smetterai di piangere e di sanguinare.” Aggiunse l’uomo, mentre lei, tremante, urlava d’agonia.






# # # #




Sakura disegnava con il dito linee immaginare sul lenzuolo. Era stesa su un fianco, i capelli lunghi sparsi sul materasso. Non sapeva dove fosse finito il cuscino, ma non le importava: con un braccio sotto la testa, continuava a seguire la strada dell’indice sulle pieghe della stoffa candida.
Il suo viso, in quegli anni, si era fatto maturo, dagli zigomi taglienti, ammorbiditi da uno sguardo chiaro e sicuro. Era diventata una delle donne più forti che Kakashi avesse mai conosciuto. 
“A cosa pensi?” la abbracciò da dietro, posandole un bacio su una spalla.
“Cerco di ricordare…” sospirò lei.
L’uomo allungò il braccio, seguendo con la punta delle dita i disegni sul lenzuolo.
“Ho dei vuoti su quando ha smesso di piovere.” Confessò alla fine Sakura, voltandosi verso di lui.
Era vero, non riusciva a ricordare che cosa fosse accaduto quella volta, tanto tempo prima, immediatamente dopo quell’abbraccio.
Quando si erano alzati?
Quando si erano tolti i vestiti intrisi d’acqua?
Quando il dolore aveva iniziato ad attenuarsi?
Kakashi abbozzò un sorriso nostalgico e Sakura ne rimase incantata, come ogni volta.
“Credo siano passate un paio d’ore. Eravamo quasi congelati. Tu non riuscivi proprio a stare in piedi, così ti ho sostenuta. In verità, quando ci siamo alzati da lì, pioveva ancora, ma ci siamo detti che dovevamo andare via.”
“Non me lo ricordo.”
L’uomo annuì, accarezzandole le braccia, quasi a volerla scaldare ma i loro corpi, nudi sotto quelle lenzuola, erano già caldi. Si stava bene…
“Mano a mano che avanzavamo verso il centro di Konoha, le nuvole si sono diradate, ma il sole è arrivato solo quando abbiamo trovato Naruto.
“Naruto me lo ricordo.” E Sakura lo disse a denti stretti, perché quel dolore era incancellabile.
Kakashi intrecciò le dita di una mano a quelle di Sakura, sorridendole dolce. Quella era la prova che lei non avrebbe mai smesso di sanguinare, poiché era viva, era amore puro per loro. Era la parte più concreta di quello strano essere che era il gruppo sette.
“Non penso che tu debba sforzarti di ricordare tutto. Le cose importanti le sai.”
“E’ vero. – la vide abbassare la testa, spostando i capelli dietro l’orecchio – Ma a volte non posso farne a meno.”
Alla fine di quella guerra, avevano avuto il loro riscatto. Non c’era freddo, ma calore. Eppure… quanto era costato loro! 
Kakashi aveva evitato di commettere lo stesso errore che aveva allontanato lui e Rin: aveva vissuto il dolore con Sakura, condividendolo ogni giorno. Per questo, poco a poco, la condivisione aveva cambiato nome e aveva dato loro una nuova speranza. Si erano resi conto di essersi sempre amati, poiché era così la natura del loro team: un’unione indissolubile. 
“Una cosa ricordo e so bene, Naruto ne sarebbe contento.”
Kakashi alzò un sopracciglio incuriosito.
“Avevi ragione e hai mantenuto la promessa, nonostante la pensassi in modo opposto: la pioggia è finita e il futuro è migliore. Naruto e Sasuke sono l’altra metà del nostro cuore e noi ci ameremo per tutti e quattro.”
Kakashi sorrise, portandosi su di lei per guardarla in viso, prima di baciarla con trasporto.
“Le tue labbra non sanno né di pioggia, né di stoffa, lo sai?”








- Owari –

19 marzo 2011




La canzone e l’immagine scelta (la 10) mi hanno ispirato per la prima parte. E’ un attimo statico, di dolore e riflessione, in cui Kakashi si rende conto che Sakura ha sempre sanguinato al posto suo (e di Sasuke e Naruto).  I quattro personaggi sono indissolubilmente legati, quasi fossero un’unica persona. Sakura è praticamente la rappresentazione concreta del dolore dei tre uomini… Per questo lei è quella che ‘sanguina’ (questo è quello che mi ha comunicato la canzone, che considero come punto di vista di Kakashi. Direi che l’ho interpretata al contrario XD perché se la canzone è una richiesta, qui invece è una constatazione. Sakura sanguina già per Kakashi. Me sa che so’ fuori tema haha). Ho voluto poi spostare l’attenzione sul futuro, un futuro migliore, perché la storia non voleva essere approfondita, voleva essere solo uno slice of life sul tema in poche parole. Sarei stata inutilmente prolissa se avessi cercato di aggiungere altro nel mezzo. 
Sakura è più grande nella seconda parte della fanfic (penso abbia sui 22-24 anni) 
Devo smetterla di vedere La finestra di fronte… XD
Altra nota: ho scritto un’altra ff con il titolo simile, ma non è affatto voluto (parlo di Nella nebbia…). Non so come mi escano, comunque trovavo che “Nella pioggia” riassumesse perfettamente quello che accade : ) E’ una storia piccola, prende tela per quello che è.

Questa ff si è classificata prima al contest “Fanart and music inspiration – KakaSaku contest” indetto da Aya88 e sono davvero molto contenta delle parole espresse dalla giudice! Spero che quello che ha colto lei, possano coglierlo anche i lettori.
Mi raccomando leggete anche le fanfic degli altri due miei compagni di contest: darkshin e Shark Attack!^_^

Responso della giudice:

1° Classificata: “Nella pioggia” di Urdi 

Correttezza grammaticale e lessico: 9,5/10 
Non ci sono errori grammaticali e il lessico risulta ricercato. I periodi sono poi sufficientemente lunghi e vi è un buon uso della punteggiatura (in certi casi, però, attenzione alle virgole tra soggetto e verbo). Ho solo notato qualche spazio in più o in meno e una piccola ripetizione, insomma nulla di grave. 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
L’introspezione dei due protagonisti è davvero buona, resa sia attraverso l’analisi dei loro pensieri che la descrizione dei loro gesti; non è difficile immergersi nello stato d’animo dei due ninja, nel dolore ‘rumoroso’ di Sakura e in quello ‘silenzioso’ di Kakashi, nell’affetto che li unisce, che porta lui a capirla e a volerla proteggere e lei ad affidarsi al suo abbraccio e alle sue parole, finendo per dar vita a qualcos’altro, o per rivelare qualcosa che già c’era. Buono anche l’ic: Kakashi con il suo andare al fondo delle cose, le sue riflessioni disincantate, ma nello stesso tempo la volontà di proteggere le persone che ama; Sakura, invece, con la sua debolezza e la sua forza. 
Utilizzo Fanart (nello sviluppo della trama): 10/10 
La fanart scelta è il punto di partenza per la storia, un momento di sofferenza e riflessione che segna una svolta importante, un maggiore avvicinamento tra i due che contribuisce alla scoperta di un amore che trova le sue radici nel legame del team 7, come viene chiarito nella seconda parte della fic. In essa quel momento viene rivissuto nel suo valore, proiettandosi su un futuro finalmente sereno, che Kakashi e Sakura vivono insieme. Insomma, c’è una chiara idea di sviluppo partendo dalla situazione ispirata della fanart, come richiedeva la traccia del contest. 
Originalità: 8,5/10 
L’idea nel complesso non è eccessivamente originale- una guerra che porta all’approfondimento di un rapporto e ad un nuovo amore- però lo sono le motivazioni. Kakashi sente la necessità di proteggere Sakura, di starle accanto, di condividerne il dolore, perché lei è la parte del team 7 che ha sempre sofferto più di tutti e per tutti. Inoltre, anche l’idea che, pur non credendovi fino in fondo, l’uomo decida di affidarsi alla speranza in un futuro migliore per il bene della kunoichi ha una sua originalità. 
Giudizio personale: 3/3 
Questa fic mi è piaciuta molto per diversi motivi, su cui alla fine mi sono soffermata nei precedenti punti: l’introspezione che permette di entrare nel punto di vista dei personaggi in modo immediato, coinvolgendo chi legge; l’idea del legame indissolubile del team 7 che è alla base dell’amore tra Kakashi e Sakura, un amore che va però anche oltre, nel senso di protezione, nell’affetto che lo shinobi prova nei confronti della sua allieva, colpito dalla sua debolezza e dalla sua forza. Come tralasciare poi, la scena finale? Da’ una sensazione di calore, lui così tenero e protettivo, lei che si lascia tranquillizzare dalle sue parole e dalla sua vicinanza fisica.

  
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