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Autore: telesette    02/04/2011    1 recensioni
Durante uno scontro con alcuni banditi, in possesso di speciali amuleti in grado di fermare gli incantesimi, Amelia si sente avvilita a tal punto che chiede a Zel di insegnarle a tirare di scherma... Come reagirà la chimera, davanti alla sua richiesta ?
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Amelia, Zelgadis Greywords
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amelia x Zelgadis'
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Zelgadis rimase sorpreso nel verificare i costanti progressi di Amelia, nei giorni seguenti. La ragazza imparò le regole fondamentali del duello, con impegno e determinazione: a forza di "prenderle", aveva anche imparato a ripetere ed eseguire le mosse quasi meccanicamente, e il maestro non poté non ritenersi abbastanza soddisfatto della propria allieva.

 

- Bene così - esclamò Zelgadis, sollevando il braccio. - Basta per oggi, vai a riposare!

- Va... va bene, Zel...

 

Nello stesso momento, si levò un leggero applauso.

 

- Brava Amelia, complimenti - esclamò Lina sorridente.

- Che cavolo ci fate qui ? - domandò Zel seccato.

- Nulla - rispose la maga dai capelli rossi, con fare innocente. - Ci stavamo solo congratulando con entrambi per la magnifica impresa…

- Quale “impresa” ? - domandò Amelia.

- Quella di riuscire a farti imparare qualcosa - rispose Lina con un sogghigno.

- Ah, non darle retta Amelia - intervenne Gourry. - Te la stai cavando benissimo, dico davvero!

- Grazie, Gourry - sorrise Amelia, passandosi la mano sulla nuca con imbarazzo. - Ma il merito è tutto degli insegnamenti di Zel…

- No - la interruppe secco la chimera. - Ha ragione Gourry, stai dimostrando di avere della stoffa!

- Davvero ?

- Sì, ma non ti montare la testa…

 

Così dicendo, Zelgadis allungò la mano e Amelia fece per restituirgli la spada. In quella però la chimera le afferrò violentemente il polso e le guardò attentamente la mano.

 

- Ahio - gemette Amelia. - Che ti prende, Zel ?

- Scusa - rispose semplicemente lui. - Avevo bisogno di controllare una cosa!

- E bravo il nostro Zel - fece Lina, battendo un colpetto sulla schiena del compagno. - Vedo che non perdi tempo…

- Ma smettila - rispose la chimera, infastidito.

- Ihihih, mi sa invece che ho “colto nel segno”… Sei diventato tutto rosso!

- Li… Lina, ma cosa dici ?!? - fece Amelia imbarazzata.

 

Zelgadis rimise la propria spada nel fodero, senza battere ciglio. C’era ancora qualche ora buona di luce e il villaggio più vicino non era lontano.

 

- Andiamo - esclamò. - Se non ricordo male, dovevamo raggiungere Caravals entro oggi…

- Infatti, da qui a Caravals non ci sono che pochi minuti, non c’è bisogno di correre!

 

Senza replicare alcunché, Zelgadis si sistemò il mantello sulle spalle e si incamminò a passo deciso verso il villaggio.

 

- Zelgadis, aspetta - urlò Amelia, affrettandosi a seguirlo.

- Accidenti, che caratteraccio - sbuffò Lina. - In fondo gli ho semplicemente detto di prendersela comoda!

- Comunque non è una brutta idea - le fece notare Gourry. - Io per esempio, sto morendo di fame…

 

I brontolii dello stomaco del biondo si sentivano a distanza, anche Lina avvertì un certo languorino… Guardandosi entrambi negli occhi per un istante, si scambiarono uno sguardo d’intesa dopodiché, correndo come delle furie scatenate, presero una tale corsa che Zelgadis e Amelia riuscirono a raggiungerli solamente quando giunsero al villaggio.

 

***

 

 

Il villaggio di Caravals era un bel posto, tranquillo e accogliente, proprio il tipico paesino di frontiera senza alcun tipo di problema.

 

 

 

- Non vedo l’ora di farmi un’abbuffata come si deve - esclamò Lina.

 

- A chi lo dici - fece eco Gourry.

 

 Zelgadis si guardò intorno, sollevando il cappuccio per coprirsi il volto.

  

- Ci vediamo più tardi - esclamò. - Ho una faccenda da sbrigare!

 

- Non vieni a mangiare con noi, Zel ? - chiese Amelia preoccupata.

 

- Vi raggiungerò dopo, alla locanda!

 

- Vuoi che veniamo con te ?

 

- No - rispose lui brusco. - Piantala di seccarmi, ti ho già detto che vi raggiungerò più tardi, vai alla locanda con gli altri e aspettami… punto!

 

Così dicendo, Zel attraversò la strada, verso la zona delle botteghe, lasciando Amelia immobile ad osservarlo, mentre Lina e Gourry si fondarono letteralmente dentro la prima taverna che videro.

 

***

 

 

Davanti alla bottega del fabbro, Zelgadis si fermò chiedendo all’uomo se era disposto a lasciargli usare la sua fucina, in cambio di un ragionevole compenso. Sulle prime l’uomo lo guardò con sospetto ma, non appena ebbe dato un’occhiata alle monete d’oro nella sua mano, gli si illuminarono gli occhi.

 

 

- Prego - disse. - Faccia come a casa sua!

 - Grazie - rispose Zel, entrando.

 

 

La chimera si tolse velocemente il mantello, appoggiandolo all’interno della baracca, dopodiché tracciò velocemente uno schizzo su un pezzo di carta, servendosi di un carboncino. Alla fine esaminò il disegno con molta attenzione, apportando via via delle note e degli appunti; nel fare questo, si accinse ad aprire e chiudere la propria mano e a borbottare qualcosa tra sé.

 

 

- …E l’esatto punto di equilibrio… Uhm, un po’ troppo sottile al centro… Sì, così dovrebbe essere sufficientemente bilanciata…

 

 

Dopo circa un quarto d’ora di calcoli, Zelgadis sollevò la testa dal disegno, prese il martello, si avvicinò all’incudine del fabbro e si mise al lavoro.

 

***

 

Nel frattempo Lina e Gourry stavano facendo del loro meglio per battere il record di voracità ( senza considerare alcune divertenti dispute per qualche piatto comune e le facce stupite del locandiere e degli altri clienti ). Sotto gli occhi di tutti, i due avevano infatti sbafato una media di almeno cinquanta portate a testa, e la cosa incredibile era che continuavano a chiedere da mangiare come se si fossero appena seduti a tavola.

 

- Cameriere - urlarono insieme i due, per l’ennesima volta.

- Altre tre porzioni a testa, signori ? - domandò timidamente l’uomo.

- Certo - rispose Lina.

- Naturalmente - fece eco Gourry.

- S… Sì, certo… capisco - sussurrò appena l’altro, massaggiandosi la fronte.

 

Solamente Amelia sembrava non avere molto appetito. Da che si erano messi a tavola infatti erano ore che cincischiava con lo stesso piatto, con la mente rivolta altrove.

 

- Hm - fece Lina ad un tratto, osservandola. - Ehi Amelia, che ti prende… non mangi ?

- Come ?!?

- Dico a te - fece brusca la maga, guardandola severamente. - Sono ore che stai in contemplazione di quel pezzo d’arrosto… Hai intenzione di mangiarlo, oppure no ?

- Ecco, io… A dire la verità, non ho molta fame!

- Benissimo allora! Tu permetti, vero ?

 

Come Lina fece per allungare la mano però, Gourry tolse il piatto di Amelia dalle sue mani rapaci.

 

- Dovresti vergognarti - esclamò lo spadaccino. - Non ti basta quello che hai ? Sei proprio un’ingorda…

- Senti chi parla - protestò lei, con veemenza. - E comunque MOLLA QUELL’ARROSTO !!!

 

Nonostante l’ennesimo litigio tra quei due “affamati”, Amelia sembrava preoccupata per qualcos’altro. La paura di aver detto o fatto qualcosa per irritare Zelgadis ( seppur involontariamente ) le fece venire un forte dubbio. Non era la prima volta che quest’ultimo si allontanava per i fatti suoi, tuttavia il tono brusco con cui le aveva detto di non seccarlo… insomma, per farla breve, era convinta che la chimera potesse avercela con lei in qualche modo.

Improvvisamente un terzo braccio si aggiunse alle mani dei due “contendenti”, alle prese con il piatto di Amelia… era Zelgadis.

 

- Zel - esclamò Amelia, leggermente sollevata.

- Accidenti a te - brontolò Lina. - Molla subito quel piatto!

- Mangiati le tue porzioni, piuttosto - rispose l’altro impassibile, restituendo il piatto ad Amelia.

 

La giovane principessa di Seillune lo vide sedersi di fronte a lei, con un involto sotto il braccio.

 

- Questa è per te - esclamò la chimera, porgendogli ciò che teneva in mano. - Prendila!

 

Amelia afferrò l’oggetto con mani tremanti, prima di svolgere il panno che lo avvolgeva. Sotto i suoi occhi sbalorditi, comparve una spada che sembrava fatta su misura per lei.

 

- Ze… Zelgadis, ma questa è…

- E’ tua - tagliò corto la chimera. - Durante i nostri allenamenti, ho tenuto conto del tuo braccio e delle tue dimensioni… Per procedere con le prossime fasi dell’addestramento, avrai bisogno di una lama che si addica alle tue esigenze!

 

Sia Lina che Gourry osservarono la scena, sgranando tanto d’occhi.

 

- Zel, io… io non so cosa dire!

- L’impugnatura va bene sia per il combattimento a una mano che per quello a due mani - spiegò Zelgadis, impassibile. - la lama è adatta alla tua corporatura, sottile ma robusta; dopo esserti allenata con la mia, ti sembrerà di maneggiare una piuma, è anche questo il motivo per cui ti ho fatto fare tutto quell’esercizio…

 

Amelia socchiuse gli occhi, pensando a quanto era stata sciocca. Zelgadis aveva forgiato quella spada apposta per lei, era ancora il suo Maestro; con quel dono sembrava volesse dirle che intendeva portarla fino in fondo.

 

- Grazie - riuscì appena a mormorare, stringendo la spada con gratitudine.

- Hai solo un modo per ringraziarmi - puntualizzò la chimera. - Impegnati come hai fatto finora ed esercitati più che puoi… Io ti insegnerò quello che so, ma il resto dovrai farlo tu!

- Sì - rispose lei, asciugandosi gli occhi. - Sì, te lo prometto!

 

( continua )

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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