Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: michihiko91    27/01/2006    5 recensioni
è la prima stria che scivo quindi siate gentili, a presto
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Shippou
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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II° CAPITOLO

II° CAPITOLO

In un batter d’occhio si ritrovarono al di là del pozzo kagome era a casa, con un salto Inuyasha la porto fuori dal piccolo tempio e lì con le lacrime agli occhi la mamma gli aspettava convintissima che sarebbero arrivati, l’idea di diventare nonna la faceva impazzire se solo ci fosse stato anche il marito; era tanto che se ne era andato, aveva deciso lui di non diventare il nonno di suo nipote e forse non gli sarebbe nemmeno andato a genio il matrimonio di Kagome ancore giovane con Inuyasha. Quel pensiero fu scacciato: sua figlia era lì e avrebbe fatto di tutto per farla sentire a suo agio; si avvicinò la guardò dal capo ai piedi e abbracciandola le sussurrò all’orecchio:- si dice che le donne in cinta siano ancora più bella di quando erano giovani e adesso guardandoti ne ho la conferma!- Kagome la guardò e la ringraziò sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori che però non si avvicinava nemmeno lontanamente a quelli che faceva a Inuyasha.
Quella fu una serata fantastica mangiarono le migliori prelibatezze del Giappone e parlarono dei mille cambiamenti di Tokyo e finalmente a serata inoltrata si decisero ad andare a dormire, a Inuyasha e Kagome fu assegnata la vecchia stanza di Kagome, era stato allestito un letto matrimoniale e dopo essersi salutati andarono a dormire. Inuyasha si sedette sul letto e incominciò a spogliarsi e Kagome appena lo vide arrossì, le capitava spesso, anche se erano sposati, di arrossire nel vederlo mezzo nudo, aveva certi pettorali che facevano impazzire, così lei si avvicinò gli baciò quei pettorali che la facevano sognare e lui la strinse forte, lei si accasciò tra le sue braccia e gli chiese: -tu mi ami?- e lui le sussurrò ad un’ orecchio: - ogni stella ama il suo sole che le da luce e la fa vivere ma questo non si avvicina nemmeno a quello che provo per te- poi gli accarezzo il pancione che ogni giorno cresceva sempre di più e lei gli chiese:- tu cosa vorresti?- e lui rispose :- bambino o bambina fa lo stesso, basta che ti assomigli e che abbia i tuoi stessi occhi, questo è tutto quello che voglio.- . Abbracciati in quella stretta di amore si addormentarono tutti e due pensando al piccolo seme che stava nascendo dall’ unione di due fiori: due fiori forti, belli e rari come nessun altro.

Furono 3 e dico 3 mesi indimenticabili e fruttuosi in cui impararono ad amarsi e accettarsi per quelli che erano. Lui imparò a vivere nel mondo di lei, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti imparando a vestirsi, mangiare e parlare come loro, fu difficile ma ci riuscì. Ma fu Kagome che dovette fare la parte più importante dovette rimparare a vivere in quel mondo in cui non veniva accettata la sua pancia così gonfia, dovette imparare a fregarsene dei giudizi altrui, dovette trovare il coraggio di rivedere le sue amiche e non ci sarebbe mai riuscita se Inuyasha non le fosse stato accanto e se alla sera non l’ avesse riempita di baci fino a farla scoppiare. Ma il peggio doveva ancora arrivare e successe tutto in una splendida mattina di fine inverno, precisamente il 15 febbraio, i due erano a fare la fila al panificio per comprare il pane fresco e fu così che Kagome si sentì bagnata e impaurendosi tirò una manica a Inuyasha e avvicinandolo gli sussurrò ad un orecchio:- mi si sono rotte le acque!- lui la guardò allarmato e senza perdere la calma la prese in collo e a grandi balzi la portò a casa ma lei aveva già perso la calma incominciava già a piangere e vedendola così lui l’abbracciò e gli disse di non preoccuparsi che c’era lui e che non le poteva succedere nulla, ne avevano passate di peggio. Quello che successe dopo non so spiegarlo bene so solo che: Kagome non volle partorire all’ospedale per paura che scoprissero che il bambino non era del tutto umano, Inuyasha rimase fuori dalla stanza, imbarazzato ma allo stesso tempo preoccupato quell’ evento che avrebbe cambiato di li a poco tutta la sua esistenza, ogni tanto sentiva qualche urlo ma non sapeva cosa succedesse. Comunque andò tutto bene e fu così che nacque una bambina con gli occhi di Kagome e fu così che nacqui io e mi diedero come nome Michihico!!!

  
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