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Autore: Something Rotten    03/04/2011    3 recensioni
Per un colpo di fortuna era arrivato di fronte al pesante cancello di ferro.
Aveva indossato la maschera dorata per celare la sua identità ed aveva suonato al campanello, sussurrando poco dopo la parola d'ordine.
Il pesante cancello si era aperto, provocando un forte rumore metallico che lo aveva fatto trasalire.
Tutto di quella casa era studiato e creato per mettere paura e per sembrare disabitato, così da non far avvicinare o, peggio ancora, entrare un qualsiasi curioso.
Il burlesque, il sesso a pagamento e gli spettacoli hard che si verificavano in quella casa erano proibiti, come la vendita di alcolici ed il tradimento, cosa che Brendon conosceva bene.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Panic at the Disco
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana, le cose nel gruppo andavano bene, i clienti erano felici, Matt era felice, Brendon era felice perché passava così tanto tempo con Ryan da farli sembrare una coppia di neo sposini.
Jon e Spencer passavano molto tempo nell'appartamento di Ryan, cosa che non infastidiva per niente il ragazzino che sembrava aver trovato una sottospecie di famiglia con la quale condividere la gran parte del tempo.
Le cose non andavano meglio per quanto riguardava il divorzio, era una cosa estenuante, soprattutto perché la moglie minacciava di informare giudici e avvocati delle sue continue scappatelle, in cambio esigeva moltissimi soldi, molti di più di quanto guadagnasse in quel locale notturno e nella normale occupazione che aveva durante il giorno.
Ma, dato che le cose andavano bene almeno con Ryan, non sembrava interessargli più di tanto.
Inoltre, Matt era una persona influente in quella città e naturalmente non avrebbe lasciato che una ragazzina, con neanche troppi soldi, spifferasse ai quattro venti quello che succedeva in quella villa.
"Mi chiedo che stiano combinando quei due in quella camera da letto." aveva commentato Jon, appollaiato sulla finestrella della cucina a godersi una sigaretta.
"Sei per caso geloso?" aveva chiesto Ryan, nascondendo quel pizzico di gelosia che gli pungeva la gola.
"Oh, il bue che dice cornuto all'asino! Hai visto, per caso, come cavolo hai ridotto quel povero piccolo biscotto che tenevi fra le dita?"
Ryan aveva abbassato lo sguardo guardando le briciole che svettavano sul tavolo bianco della cucina.
"Ma l'ho mangiato.."
"No, l'hai disintegrato con la mani."
"Si, si vabbè."
La discussione era morta così a causa dell'entrata in scena di uno Spencer piegato in due dalle risate.
"Non potete capì, come è bello!" aveva commentato con le lacrime agli occhi, " è proprio bello!"
Ryan lo guardava, leggermente, perplesso cercando l'appoggio di Jon che non era tardato ad arrivare.
"Che stai dicendo, Spence?"
"Aspetta di vederlo e poi mi darai ragione." continuava a ridere, buttandosi a terra e rotolando dalle risate.
"Secondo me sta sotto agli effetti di qualche allucinogeno, non è possibile!" aveva detto Ryan scuotendo la testa e dirigendosi verso il frigorifero cercando qualcosa da mangiare.
"Brendon, vieni in salotto." aveva detto Jon scavalcando il corpo rotolante di Spence.
"Neanche morto, io non esco da questa stanza conciato così." aveva risposto l'altro con un tono di voce che lasciava presagire la presenza di un adorabile broncio sul suo viso. "Matt di merda! Vorrei tanto prenderlo a capocciate sulla bocca dello stomaco, se non fosse così grosso e palestrato."
"Dai, esci da lì." aveva commentato Spence tirandosi in piedi e fissando il corridoio scuro e poco illuminato "Sei bellissimo anche così."
Brendon aveva fatto la sua comparsa nella cucina.
Ryan aveva spalancato gli occhi, reprimendo una risata ed un pensiero veramente troppo poco pulito e carino.
Jon non sapeva cosa fare, se uccidersi, gettare un po di succo di limone negli occhi oppure cavarseli proprio con una forchetta.
"Ma Dio santo, che schifo!" aveva urlato Jon, coprendosi gli occhi con le mani "Che cazzo ti viene in mente?"
"Non è un'idea mia, Cristo! Colpa di Matt del cazzo." aveva sussurrato Brendon, abbassando gli occhi verso il pavimento e cominciato a lamentarsi di quanto ingiusta fosse la sua vita.
"Ha intenzione di scoparti vestito così?" aveva chiesto Jon, voltandosi di spalle pur di non vederlo nuovamente.
"Ma spero di no! Era una scommessa che ho fatto quando ero ubriaco fracido! Non sapevo quello che stavo dicendo, o che stavo scommettendo!"
"E che scommessa era?" aveva chiesto Ryan, continuando a fissare il cantante con un occhietto vispo e malizioso.
"Se non riuscivo a farmi tutte le ballerine entro oggi dovevo vestirmi da ballerina." aveva risposto Brendon guardandolo negli occhi "Chiaramente non ci sono riuscito."
"Ci hai provato?" aveva chiesto Ryan.
Brendon aveva abbassato nuovamente gli occhi, dichiarando di doversi andare a rivestire normalmente per andare alla villa, non poteva di certo uscire così da casa.
Ryan aveva scosso la testa, ignorando Spencer che tentava di dirgli qualcosa, anzi di mimargliela, ma non aveva alcuna voglia di ascoltarlo.
Jon aveva deciso che era giunto il momento di lasciare l'appartamento insieme al suo pseudo ragazzo.
"Andiamo Spency, dobbiamo prepararci.."
"Ok, Ryan non è come pensi comunque." aveva commentato Spence prima di chiudersi la porta alle spalle.

[..]
La sera stessa il povero Brendon si era dovuto esibire vestito da ballerina di Can can, con un dannatissimo vestito fucsia che avrebbe attirato anche  l'attenzione dei Marziani per quanto era colorato ed appariscente.
Ryan lo aveva ignorato per tutta la sera, preferendo a lui il suo caro vecchio amico Pete.
Infatti, nel retrobottega, si erano messi a scherzare avvicinandosi sempre di più fino quasi a sfiorarsi la bocca, le guance, il palato..
Ryan si voltava spesso a guardare la reazione di Brendon, eppure  tutto quello che riusciva a vedere erano occhiate, sorrisi, palpate, tutto quello che non veniva mai rivolto a lui, ma a una delle tante ballerine che allietavano le loro serate.
Era bastato così poco a tramutare quella piccola famiglia, quella sottospecie di idillio felice in una trappola per topi.
Si era lasciato assuefare dall'odore buono dell'amore che Brendon gli stava offrendo, proprio come il formaggio sul meccanismo della trappola che attirava i topi, si era avvicinato, si era lasciato toccare, in senso metaforico, e poi...con un semplice clic si era ritrovato schiacciato dal meccanismo della trappola, illuso e ferito di nuovo.
"Gran bella cosa l'amore." si era lasciato scappare di fronte a Pete che con un sorriso comprensivo gli aveva scompigliato i capelli, prima di baciarlo sulle labbra..
Brendon se ne era accorto, ma aveva preferito fare finta di nulla, avvinghiandosi alla prima ballerina che gli si era parata davanti.


[...]
Erano passate due o tre settimane, forse anche di più e nessuno dei due si era, ancora, rivolto la parola per bene, tralasciando le conversazioni di routine, come il "che cosa vuoi per cena." o il buongiorno e la buonasera..
Ryan si stava dirigendo verso il bagno per una doccia veloce e  Brendon aveva provato a parlargli, ma non aveva ricevuto alcuna risposta, tranne uno sguardo da bambino ferito che aveva trovato adorabile ai limiti del concepibile.
Approfittando della momentanea assenza di Ryan si era messo a frugare tra le sue cose, cercando un diario che tante volte aveva visto scrivere dal coinquilino.
Lo aveva trovato dentro al terzo cassetto del comodino e nel prenderlo di fretta e con poca delicatezza ne era uscito un biglietto d'aereo, per la Novergia.
Aveva deciso di fottere le regole sociali o la totale assenza di intimità fra loro due, e si era diretto nel bagno, sedendosi sulla vasca da bagno adiacente alla doccia nella quale Ryan si stava lavando e stava cantando qualche canzone sconosciuta.
Aveva tossito un paio di volte, prima che Ryan si accorgesse di lui e trasalisse.
"Forse non te ne sei accorto ma il bagno è occupato da me" aveva commentato spazientito.
"Me ne sono accorto ed è per questo che sono qui." aveva risposto Brendon, chiudendo la porta a chiave e nascondendola da qualche parte.
Ryan non poteva vedere nulla, vista la quantità di vapore presente nella piccola doccia ed i vetri, già di per sé oscurati, completamente appannati.
"Che Cristo stai facendo?! Sei forse pazzo?" aveva urlato, chiudendo il getto d'acqua.
"No." aveva risposto aprendo la doccia e arrossendo poco dopo alla vista del corpo nudo del ragazzino, un corpo perfetto..
Sventolava di fronte ai suoi occhi il biglietto d'aereo, con una faccia che lasciava ben poco all'immaginazione.
"Dove l'hai trovato?" aveva chiesto evitando il suo sguardo.
"Non importa dove l'ho trovato, importa il fatto che te ne stai andando senza neanche avvisare." aveva commentato Brendon
"E a te cosa importa?" aveva chiesto, incontrando finalmente il suo sguardo.
"Cosa importa?! Cristo Ryan quanto sei ragazzino!" aveva sbottato "Mi importa quasi quanto mi importa il bacio che hai dato a Pete, mi importa come il fatto che siete finiti a letto dopo tre minuti, quando io con te non ho fatto ancora un cazzo."
"Ah! E questo che t'importa, no? Il fatto che non siamo ancora andati a letto?" aveva urlato, prendendo il più piccolo per la maglietta e trascinandolo dentro la doccia, cominciando a baciarlo e a toccarlo in tutti i punti possibili, lasciandosi andare completamente, come se fosse preda di qualche spirito, come se fosse indemoniato.
Non gli importava del fatto che quel biglietto fosse ormai carta straccia, bagnato e pieno di schiuma com'era.
Brendon lo aveva fermato, spingendolo contro al muro freddo del bagno.
"Ah." aveva urlato Ryan, massaggiandosi la spalla.
"Non volevo farti male." aveva risposto Brendon riprendendo fiato e cercando di mantenere un certo contegno, nonostante il ragazzo di fronte a lui fosse decisamente troppo sexy, bagnato, nudo e completamente rosso in volto. "Ma non hai capito nulla."
"Cosa non ho capito? Che sono un trofeo?!" aveva chiesto, uscendo velocemente da quella doccia, troppo stretta e troppo soffocante.
Aveva cercato l'asciugamano per tutto il bagno, ma non ne aveva trovato neanche uno, in compenso il pavimento era diventato uno stagno.
"Apri quella porta, non voglio rimanere un altro minuto nudo di fronte a te."
Brendon si era tolto la felpa passandola al ragazzino.
"Copriti con questa, ma tanto non esci da questo bagno finché non mi dai una spiegazione."
"Io?! Brendon, caro, mi hai rincoglionito per settimane con la storia di esserti innamorato di me e poi ti trovo vestito da donna perché non sei riuscito ad andare a letto con le ballerine, io ti devo una spiegazione?" aveva chiesto, cercando di darsi un contegno e coprendo velocemente le sue grazie con la felpa.
"Si, tu." aveva rimarcato Brendon "Io non sono andato a letto con nessuna ballerina, ecco perché ero vestito da donna, ammasso di cellule impazzite."
Ryan lo aveva guardato per qualche minuto prima di riuscire a capire la reale valenza di quelle parole che non avevano alcun senso logico, non era possibile che lui non fosse andato a letto con nessuna.
"A differenza di quanto hai fatto tu, con Pete."
"Allora perché non l'hai detto subito?!"
"Così da sputtanarmi completamente di fronte a tutti? No perché non sono riuscito a stare un secondo da solo con te! Avrei dovuto urlare di fronte a tutti che sono stato fedele a qualcuno che neanche si preoccupa di me? Qualcuno che compra un cazzo di biglietto per la Norvegia senza neanche avvisare? Qualcuno che va a letto con il mio migliore amico?!" aveva urlato, sfiorando il tono da checca isterica.
"Oh." aveva risposto Ryan, sorridendo come un ebete.
"Oh? OH? sorridi anche? è divertente farmi incazzare così? Sono divertente quando faccio la figura dello sfigato, innamorato di un coglione?"
"Si, sei divertente." aveva risposto Ryan, pensando per un attimo di prendersi un cazzotto in pieno volto "Sei divertente perché non sono andato a letto con Pete, quel biglietto è di cinque o forse sei anni fà, e soprattutto sei divertente perché sei innamorato di un coglione."
Brendon non ci aveva messo molto a spogliarsi completamente, non ci aveva messo molto neanche a togliere la felpa dai fianchi di Ryan.
Aveva riaperto l'acqua calda della doccia e si era messo in ginocchio di fronte a lui...

[...]
Ryan ansimava ancora, con la testa poggiata sul cuscino.
"E per la cronaca,
Sono esattamente dove vorrei essere e dove tu vorresti che io sia, lo sai." aveva commentato prima di stringersi al corpo sudato di Brendon.

I'm exactly where you'd like me, you know
Praying for love in a lap dance and paying in naivety


Credo sia finita.
Ringrazio la mia stalker numero uno che ha commentato tutti i capitoli di questa stronzata abnorme, Taste per l'idea ed il supporto emotivo e Let me correct it per aver seguito e commentato la storia.
Alla prossima :)





   
 
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